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  • 52 minuti fa
Torino, 7 nov. (askanews) - Si è svolto oggi, presso la Fondazione "Sandretto Re Rebaudengo" di Torino, il primo congresso di Slow Fiber, che ha presentato la sua visione per un nuovo futuro del settore tessile: un modello produttivo fondato sulla bellezza etica e responsabile, dove i capi e i tessuti non siano soltanto belli, ma anche buoni, puliti, giusti e durevoli.Nata nel 2022 dall'incontro tra Slow Food e una rete di aziende italiane virtuose, Slow Fiber si pone l'obiettivo di trasferire i valori del "buono, pulito e giusto" dal cibo al tessile, promuovendo una cultura industriale che rispetti la dignità dei lavoratori, la salute dei consumatori e gli equilibri della natura."Slow Fiber nasce dall'incontro con Slow Food con l'idea di portare la filosofia del buono, sano, giusto e pulito anche nel tessile. Le simmetrie e le vicinanze sono enormi: entrambe le industrie purtroppo hanno una grandissima parte di produzione che viene sprecata, hanno un tema di rifiuto di sovraconsumo e sovrapproduzione. L'idea è quella di portare i medesimi valori che Slow Food ha ben inculcato in 40 anni di attività anche nel settore del tessile. L'obiettivo è quello di partire con uno studio multidisciplinare e provare a fare della ricerca per creare modelli di produzione di consumo nuovi, che non siano fondati appunto sullo spreco". Durante la presentazione, Dario Casalini, presidente di Slow Fiber, ha sottolineato come la sfida più grande sia quella culturale: educare i consumatori a riconoscere la qualità vera, a informarsi sull'origine dei prodotti e a chiedere trasparenza, per superare la logica dell'iperconsumo e dell'usa e getta.A portare il punto di vista della ricerca è stata Ada Ferri, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, che ha evidenziato il legame profondo tra innovazione e sostenibilità: nuovi materiali, processi più puliti e tracciabilità digitale rappresentano la chiave per ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile e restituire valore alle filiere locali: "I consumi di prodotti tessili sono aumentati come i consumi di tutti i prodotti. Tutto questo va di pari passo con l'aumento del PIL mondiale, ed è sicuramente un grosso problema che anche il comparto tessile, abbigliamento, moda, che è un comparto enorme che fa 1,8 trilioni di dollari di fatturato e impiega 60 milioni di persone nel mondo. Ovviamente anche questo comparto industriale deve fare i conti con gli aspetti legati alla sostenibilità". Slow Fiber promuove una rete di aziende che rispettano precisi criteri di sostenibilità: dal controllo dell'impatto ambientale alla parità di genere, dall'uso di materie prime certificate alla valorizzazione dei saperi tradizionali. L'obiettivo è cambiare il paradigma del settore, dimostrando che la bellezza può e deve essere anche sinonimo di responsabilità.Con questo progetto, Torino conferma il proprio ruolo di laboratorio d'innovazione e di capitale etica del Made in Italy, dove l'eccellenza artigiana incontra la ricerca scientifica per costruire un futuro più sostenibile, dentro e oltre le nostre case.

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00:00Si è svolto presso la Fondazione Sandretto Rere Baudengo di Torino il primo congresso di Slow Fiber
00:06che ha presentato la sua visione per un nuovo futuro del settore tessile.
00:10Un modello produttivo fondato sulla bellezza etica e responsabile,
00:15dove i capi e tessuti non siano soltanto belli, ma anche buoni, puliti, giusti e durevoli.
00:20Nata nel 2022 dall'incontro tra Slow Food e una rete di aziende italiane virtuose,
00:25Slow Fiber si pone l'obiettivo di trasferire i valori del buono, pulito e giusto dal cibo al tessile,
00:31promuovendo una cultura industriale che rispetti la dignità dei lavoratori,
00:35la salute dei consumatori e gli equilibri della natura.
00:38Slow Fiber nasce dall'incontro con Slow Food con l'idea di portare la filosofia del buono, sano, pulito, giusto e durevole anche nel tessile.
00:45Le asimmetrie e le vicinanze sono enormi,
00:48entrambe le industrie purtroppo hanno una grandissima parte di produzione che viene sprecata,
00:54hanno un tema di rifiuto, di sovraconsumo e sovraproduzione.
00:58E quindi l'idea è provare a portare i medesimi valori che Slow Food ha ben inculcato in 40 anni di attività
01:05anche nel settore del tessile.
01:07L'obiettivo di oggi è quello di partire con uno studio multidisciplinare,
01:12quindi avremo ingegneri, avremo economisti, avremo sociologi,
01:15e provare a fare della ricerca per creare modelli di produzione di consumo nuovi
01:20che non siano fondati appunto sullo spreco.
01:22Durante la presentazione, Dario Casalini, presidente di Slow Fiber,
01:27ha sottolineato come la sfida più grande sia quella culturale,
01:30educare i consumatori a riconoscere la qualità vera,
01:33a informarsi sull'origine dei prodotti e a chiedere trasparenza,
01:37per superare la logica dell'iperconsumo e dell'usegetta.
01:40Portare il punto di vista della ricerca è stata Ada Ferri,
01:43docente e ricercatrice del Politecnico di Torino,
01:46che ha evidenziato il legame profondo tra innovazione e sostenibilità.
01:49Nuovi materiali, processi più puliti e tracciabilità digitale
01:53rappresentano la chiave per ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile
01:57e restituire valore alle filiere locali.
01:59I consumi di prodotti tessili sono aumentati come i consumi di tutti i prodotti sono aumentati.
02:06Tutto questo va di pari passo con l'aumento del PIL mondiale, diciamo,
02:11ed è sicuramente un grosso problema che anche il comparto tessile abbigliamento moda,
02:16che è un comparto enorme, fa 1,8 trilioni di dollari di fatturato
02:22e impiega 60 milioni di persone nel mondo.
02:26Ovviamente questo comparto industriale anche deve fare i conti
02:30con gli aspetti legati alla sostenibilità.
02:33Slow Fiber promuove una rete di aziende che rispettano precisi criteri di sostenibilità,
02:38dal controllo dell'impatto ambientale alla parità di genere,
02:41dall'uso di materie prime certificate alla valorizzazione dei saperi tradizionali.
02:46L'obiettivo è cambiare il paradigma del settore,
02:49dimostrando che la bellezza può e deve essere anche sinonimo di responsabilità.
02:53Con questo progetto Torino conferma il proprio ruolo di laboratorio di innovazione
02:57e di capitale edica del Made in Italy,
03:00dove l'eccellenza artigiana incontra la ricerca scientifica
03:03per costruire un futuro più sostenibile, dentro e oltre le nostre case.
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