Vai al lettorePassa al contenuto principale
https://www.pupia.tv - Roma - ​​Semplificazione contratti pubblici, audizione Svimez, Eurispes, Censis
Alle ore 8.30, presso l'Aula del III piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare per la semplificazione, in merito all'indagine conoscitiva in materia di rapporti tra cittadino, imprese private e pubblica amministrazione con riferimento alla semplificazione e alla trasparenza dei contratti pubblici e delle clausole contrattuali per l’accesso ai servizi, ha svolto l'audizione di rappresentanti di Svimez, Eurispes e Censis.(06.11.25)

#pupia

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00di dotazioni sia di personale che di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni dalle variarie
00:14del Paese e come questo impatta sui servizi pubblici sia verso il cittadino che verso
00:19l'impresa. A questo punto darei la parola al consigliere professor Petraglia così illustrerà
00:26la relazione rimanendo ovviamente disponibile per qualunque domanda.
00:30Sì grazie. Dunque noi abbiamo predisposto la memoria come diceva il direttore della quale
00:37io riporterò i principali contenuti anticipando che per ciascuna delle tematiche che è coperta
00:43nella memoria alleghiamo una serie di documentazioni di studi specifici settoriali su ciascuna di
00:52queste tematiche. Noi partiamo dalla premessa che a nostro avviso il tema della semplificazione
00:58è sì un obiettivo di efficienza amministrativa ma rappresenta soprattutto nel contesto italiano
01:06per come sono articolate le politiche pubbliche a livello così decentrato in presenza di divari
01:11molto marcati soprattutto di qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese rappresenta un vero e proprio
01:17strumento di politica economica che può contribuire a conseguire diversi obiettivi a diversi livelli
01:25di governo a livello centrale soprattutto in termini di accompagnamento alle scelte di investimento
01:33delle imprese nella misura in cui questo favorisce crescita produttiva e occupazionale.
01:39A livello locale il tema centrale è quello dell'offerta dei servizi soprattutto da parte
01:46dell'amministrazione locale e dei comuni in particolare e poi più in generale a tutti i livelli
01:51di governo c'è una sorta di effetto immateriale che riesce a conseguire la semplificazione che è quella
01:58di avvicinare i cittadini e le imprese alle istituzioni e quindi alimentare il clima di fiducia
02:04nei confronti dell'istituzione con impatto anche sulla partecipazione civica e sulla coesione sociale.
02:11Per punti i quattro temi coperti nell'audizione per i quali ribadisco forniamo con l'audizione
02:17una serie di allegati e studi quantitativi così come nello spirito della Svimez.
02:23Per punti un primo tema è quello della digitalizzazione, forniamo una serie di indicatori rispetto ai divari
02:30territoriali in termini di offerta dei servizi digitali e con un focus su quanto fatto in questi anni
02:37in termini di riforme su questo tema con riferimento soprattutto all'accelerazione che abbiamo avuto
02:43con il PNRR. Il secondo punto riguarda il tema più ampio della qualità delle istituzioni che include
02:51quello della capacità amministrativa e in questo caso lo studio che forniamo è più vicino ai temi
02:58dell'impatto sul mondo delle imprese, quindi impatto territoriale, in particolare sulla produttività
03:04delle imprese a livello territoriale. Il terzo punto è a che vedere con il tema delle competenze
03:09soprattutto dei comuni nei quali osserviamo differenziali molto importanti tra pubbliche amministrazioni
03:17territoriali e in particolare guardiamo a due indicatori che sono proxy delle competenze
03:24a livello di pubbliche amministrazioni, competenze che sono un fattore abilitante di capacità
03:31amministrativa e anche dell'utilizzo di strumenti di semplificazione. Queste proxy sono la quota
03:37di under 35 dipendenti nelle pubbliche amministrazioni italiane e la quota di laureati. Un altro punto
03:45ha a che vedere con un tema molto specifico, a noi sta molto a cuore il tema dell'autorizzazione
03:51unica della ZES rispetto alla quale forniamo alcuni dati di accelerazione delle tempistiche
03:58nel rilascio dell'autorizzazione unica, un importante strumento di semplificazione. Quindi per punti
04:04omettendo la batteria di indicatori che forniamo nella memoria rispetto al tema dei divari territoriali
04:12in termini di offerta di servizi online digitali il punto principale che facciamo è che sì esistono
04:23questi divari in termini di offerta di servizi online da parte soprattutto delle pubbliche
04:28amministrazioni locali ma registriamo anche negli ultimi anni un certo miglioramento. Cito solamente
04:34un dato relativo a quanto sia migliorata la possibilità di accedere a servizi online con
04:40l'identità digitale SPID che è passata a livello nazionale da poco più del 20% nel
04:482018 a un dato molto elevato di quasi il 77%, questo è a livello nazionale. Questo dato
04:55nazionale però è una sintesi comunque di un differenziale perché il dato dei comuni
04:59del nord supera l'80%, 10 punti in più circa rispetto all'amministrazione del mezzogiorno.
05:06PNRR su questo tema naturalmente la missione interessata è la prima della componente 1 con
05:15una dotazione di quasi 12 miliardi che finanziano una serie di misure relative alla digitalizzazione.
05:23di questi 12 miliardi quasi 9 sono territorializzabili e in base alla quinta relazione istruttoria
05:33sul rispetto del vincolo di destinazione del 40% delle risorse per investimenti al sud registriamo
05:40circa un 44% che ci lascia ottimisti rispetto alla possibilità che queste misure contribuiscono
05:49a colmare questo divario in questione. Naturalmente nel dossier che alleghiamo poi ci saranno dettagli
05:57circa le quote sud relative alle singole misure interessate. Secondo punto, qualità istituzionale
06:06e produttività delle imprese. Nella qualità istituzionale rientrano diverse dimensioni, una di
06:14questa è la capacità amministrativa e tra queste uno dei canali attraverso i quali uno
06:20dei più rilevanti che contribuisce a innalzare la produttività media delle imprese localizzate
06:28nelle giurisdizioni interessate da queste misure sono proprio in generale le procedure
06:36digitalizzate, in generale gli strumenti di semplificazione e quindi i connessi tempi
06:42autorizzativi da rilasciare alle imprese, la trasparenza negli apparti e così via e quello
06:50che osserviamo a livello territoriale è che il contributo medio all'inalzamento delle produttività
06:59delle imprese è di circa un medio 15% in Italia, quindi un effetto notevole che è una
07:05soglia anche più alta nelle regioni meno sviluppate. Altro tema coperto che è correlato
07:12al tema della capacità amministrativa ma in alcuni casi potremmo dire alla possibilità
07:17amministrativa, nel senso che le competenze nella pubblica amministrazione sono rilevanti
07:26per metterle nelle condizioni di offrire alcuni strumenti e come vi dicevo, questo è un approfondimento
07:33che abbiamo fornito nel nostro rapporto annuale del 2024, esistono questi differenziali in termini
07:40di quote di under 35 e laureati nelle pubbliche amministrazioni locali italiane con una situazione
07:47però molto diversificata in relazione alla dimensione demografica del comune. Un dato interessante
07:55è che non esistono enormi differenziali nord e sud se si guarda i comuni con più di
07:59250 mila abitanti relativamente al dato degli anni a 35, il sud ha un certo vantaggio con
08:07una quota di circa il 9% rispetto a dati medi del 7-8% rispetto al centro nord, la carenza
08:14però è relativa ai piccoli comuni, quelli con meno di 5 mila abitanti, il dato sud è intorno
08:21al 3-4%, il nord-est invece quasi al 9%, il centro al 7% e il nord-ovest all'8, all'8 e 5%.
08:30Anche sulla quota di laureati osserviamo differenze territoriali e anche in questo caso il dato
08:36più preoccupante dal punto di vista dell'amministrazione del sud è quello relativo ai piccoli comuni,
08:41quelli con meno di 5 mila abitanti. Da ultimo, dicevo l'ultimo punto, il tema autorizzazione
08:49unica a ZES, ovviamente non mi soffermo sui dettagli rispetto alle diverse tempistiche
08:56molto cedri con le quali viene rilasciata l'autorizzazione unica, un dato secco rispetto
09:02a quanto si siano ridotti i tempi di rilascio dell'autorizzazione è relativo al numero di giorni
09:11per il rilascio dell'autorizzazione unica, per le stanze depositate dopo il primo marzo
09:182024, circa meno di 54 giorni, per le stanze invece presentate nel biennio precedente i giorni
09:27erano quasi 100, quindi sostanziale dimezzamento dei tempi di rilascio.
09:34Il fatto che a noi sta particolarmente a cuore questa tempistica così stretta, al di là
09:40poi degli aspetti più economici legati alle filiere che sono state finanziate, dove sono
09:45state finanziate, sui quali pure forniamo dettagli nella memoria, anche in questo caso
09:50tempistiche più celeri vuol dire maggior interesse per le imprese a investire a sud, attivazione
09:57di investimenti, impatti occupazionali.
10:01Concludo, sperando di essere rimasto nei tempi, confermando comunque la disponibilità
10:07della Svimez a sviluppare ulteriori approfondimenti su questi temi, qualora la Commissione lo ritenesse
10:14opportuno.
10:15Grazie.
10:17Grazie.
10:18Allora diamo la parola al Dottor Angelo Caliendo, rappresentanza di Eurispes.
10:25Buongiorno, grazie Presidente e ringrazio gli onorevoli componenti della Commissione parlamentare
10:32per la semplificazione e per l'invito rivolto all'Istituto a partecipare a questo importante
10:37dibattito.
10:39Come diceva prima il collega dello Svimez, la semplificazione amministrativa non può essere
10:43intesa come una mera riduzione di norme o di passaggi procedurali, ma come strumento
10:48di equità e di giustizia amministrativa sostanziale.
10:52La chiarezza delle regole e la prevedibilità dei procedimenti costituiscono i presupposti
10:57per un'amministrazione imparziale, efficiente e orientata al cittadino.
11:02Laddove il linguaggio normativo oscuro il diritto diventa privilegio, dove la procedura
11:06è opaca, la partecipazione si riduce.
11:09Le analisi e i lavori che l'Istituto ha condotto durante questi anni hanno messo in
11:14luce come la complessità amministrativa e contrattuale abbia inciso trasversalmente,
11:20ma con effetti specifici sia sui cittadini sia sulle imprese.
11:23La difficoltà di accesso e di comprensione delle regole da parte dei cittadini si accompagna
11:28alla crescente onorosità degli impegni per gli operatori economici, determinando un duplice
11:33squilibrio cognitivo e partecipativo.
11:38Con riferimento ai cittadini la principale barriera, secondo i nostri indagi, non è data
11:43dalla quantità delle regole, quando dalla loro incomprensibilità linguistica e strutturale.
11:48Le cause contrattuali che disciplinano i servizi pubblici, energia, sanità, trasporti, comunicazioni,
11:55sono spesso formulate con un linguaggio tecnico-giuridico che non ha una mediazione comunicativa.
12:01In tal modo la pubblicità degli atti si riduce ad un adempimento formale e non assicura
12:06una reale trasparenza cognitiva, ovvero la possibilità per ogni cittadino di comprendere
12:10i diritti e gli obblighi che lo riguardano.
12:12Questa condizione genera delle diseguaglianze sostanziali.
12:17I cittadini con competenza o assistenza legale riescono a orientarsi, mentre altri rimangono
12:21esclusi da una consapevole partecipazione.
12:24A ciò si aggiunge la fermentazione dei portali e dei modelli amministrativi.
12:29Ci sono piattaforme diverse, linguaggi diversi, procedure diverse, traenti che appartengono
12:34allo stesso livello istituzionale.
12:36Per affrontare questa criticità occorre un intervento strutturale sul linguaggio e sulla comunicazione
12:41pubblica.
12:43L'Eurispes propone che le amministrazioni adottino un modello di scrittura amministrativa
12:47chiara, accompagnando ogni contratto, bando o convenzione con una scheda esplicativa standard,
12:54facilmente leggibile e accessibile, che riporti in sintesi gli elementi essenziali, oggetti,
13:00tempi, costi, diritti e obblighi.
13:02Tale misura, già sperimentata in diversi paesi europei, costituirebbe un salto di qualità
13:06culturale e democratico nel rapporto fra pubblica amministrazione e cittadinanza.
13:11Invece, se andiamo ad analizzare il versante relativo alle imprese, le due linee guida che
13:18guidano sono costi, l'incertezza e la frammentazione.
13:22Per le imprese, e nello specifico per le piccole e medie imprese, non dimentichiamoci che il
13:27tessuto produttivo italiano è composto principalmente da piccole e medie imprese, la complessità
13:32burocratica e normativa rappresenta una barriera strutturale all'accesso dei mercati pubblici.
13:37La continua stratificazione di norme, di neguidi e regolamenti locali produce instabilità
13:43e disomogeneità interpretativa, scoraggiando la partecipazione generale ai costi significativi
13:50per l'adeguamento di queste imprese.
13:52La stima che ha fatto l'istituto è che il costo medio di compliance amministrativa e normativa
13:58per un'APMI che partecipa a procedure di appalto pubblico si collochi tra l'1,5 e il 3,5
14:03del valore complessivo dell'appalto, con punte più alte relative ai settori regolati
14:08dell'energia, dell'edilizia e dell'ICT. Si tratta di un'incidenza significativa che
14:14riflette non solo l'onere economico diretto, ma una più ampia distersione competitiva tra
14:19imprese di grandi dimensioni che sono in grado di assorbire tali costi e piccole imprese, spesso
14:25costrette a rinunciare alla partecipazione. A queste dobbiamo aggiungere delle asimmetrie informative
14:31dovute alla molteplicità dei portali e alla scarsa interoperabilità che c'è fra i vari
14:37sistemi digitali della pubblica amministrazione. Il ritardo nei pagamenti della pubblica amministrazione
14:42che determinano tensioni di liquidità che incidono in maniera specifica nelle piccole e medie
14:47imprese è una sovrapposizione dei controlli, ANAC, Corte dei Conti, Ragioneria Generale,
14:53che rallenta i processi e genera quella che viene definita nella letteratura la cosiddetta
14:58amministrazione difensiva. Tali elementi producono un effetto di sfiducia sistemica.
15:04Le imprese percepiscono la pubblica amministrazione come un interlocutore imprevedibile che è più
15:08orientato all'autotela che all'efficienza. L'Eurispe si ritiene che la semplificazione
15:13debbe dunque mirare a ristabilire fiducia e reciprocità attraverso norme stabili, procedure
15:19trasparenti e linguaggio comprensibile. Abbiamo poi condotto un'analisi su quelle che sono
15:25diverse esperienze europee a riguardo e in particolar modo che danno ancora più conforto
15:31a quelle che sono le nostre tesi. Abbiamo citato, e vado veloce perché abbiamo depositato
15:37già agli atti della Commissione una relazione, ciò che è avvenuto nel Regno Unito, in Danimarca,
15:43nei Paesi Bassi e anche in Portogallo, dove si è andato verso una semplificazione del linguaggio
15:50con una chiarezza espositiva e l'introduzione anche di schede di sintesi per le imprese,
15:56la digitalizzazione dei contratti e la standardizzazione dei contratti in modo tale che sono prevedibili,
16:02chiari e l'imprenditore, l'operatore economico e il cittadino hanno possibilità di conoscere
16:08in anticipo la struttura e la genesi degli stessi. Queste esperienze, come dicevo, convergono
16:14nel dimostrare che la chiarezza del linguaggio, la digitalizzazione dei processi e la centralizzazione
16:19dei dati, costituiscono i tre pilastri fondamentali di una pubblica amministrazione, efficiente,
16:25trasparente e orientata al cittadino. L'Eurispes, pertanto, propone un insieme organico di azioni
16:31integrate volte a trasformare la semplificazione da obiettivo teorico a pratica quotidiana della
16:36pubblica amministrazione. È necessario promuovere un percorso partecipato che includa, come nel
16:41caso di specie, quello che stiamo facendo oggi, audizione di operatori, imprese, ordini
16:45professionali e cittadini, raccogliendo esperienze concrete e buone prassi. Attraverso analisi
16:51comparate delle normative europee e monitoraggio delle procedure interne sarà possibile individuare
16:56i punti critici e definire standard minimi di trasparenza, interoperabilità e linguaggio.
17:02Ogni atto pubblico e ogni contratto dovrebbero essere accompagnati, come dicevamo prima, da
17:07una scheda di sintesi legale che riporti con chiarezza i principali elementi giuridici ed economici.
17:12La pubblica amministrazione dovrebbe inoltre investire nella formazione dei propri funzionari,
17:18introducendo moduli dedicati alla chiarezza linguistica, alla semplificazione e all'impatto
17:24della norma. Parallelamente occorre ridurre il costo della complessità per le imprese, adottando
17:30modelli contrattuali digitali e standardizzati, capaci di riturre i tempi, gli oneri e soprattutto
17:36la discrezionalità. Le PMI devono poter competere in condizioni di parità, senza essere
17:42penalizzate da costi amministrativi sproporzionati o prassi mutevoli.
17:48L'Eurispes, pertanto, propone la costituzione di un osservatorio permanente sulla semplificazione
17:54e trasparenza contrattuale che possa affiancare la Commissione e, come dicevamo prima, possa
17:59essere partecipato dagli istituti di ricerca, dai cittadini, dalle imprese e dalle autorità
18:04competenti. In conclusione, come dicevamo prima, la semplificazione non è riduzione
18:10della legalità, ma al contrario la sua piena realizzazione. Un diritto chiaro e prevedibile
18:15è un diritto effettivo. Un'amministrazione leggibile è un'amministrazione giusta.
18:20L'Eurispes ribadisce la propria disponibilità a collaborare con la Commissione parlamentare
18:24per la definizione di indicatori di semplificazione e trasparenza, per il monitoraggio del riforme
18:30e per la diffusione delle buone pratiche europee. La chiarezza è una forma di cortesia istituzionale.
18:36Solo attraverso la trasparenza, la semplicità e la coerenza è possibile rafforzare la fiducia
18:42nelle istituzioni e favorire lo sviluppo economico e sociale. Grazie.
18:48Grazie, Dottor Caliendo. Adesso diamo la parola al Dottor Andrea Toma, responsabile
18:55dell'area economica, lavoro e territorio di Censis. Prego.
18:58Grazie Presidente, grazie per l'invito a questa riflessione della Commissione
19:04su un tema centrale come quello della semplificazione amministrativa.
19:09Come Censis, noi, poi naturalmente c'è una memoria che abbiamo messo a disposizione della Commissione,
19:18abbiamo pensato di ragionare su un tema specifico, di entrare un po' su un argomento particolare
19:25e anche in relazione di una recente ricerca che abbiamo svolto con Confindustria e Energia.
19:31E quindi abbiamo ragionato sul tema della transizione energetica
19:36e all'interno di questa ricerca abbiamo ragionato proprio sul fattore tempo,
19:42cioè sia dal punto di vista dei cittadini sia dal punto di vista delle imprese
19:46che sono la parte operativa dell'attuazione delle politiche energetiche.
19:52Perché il fattore tempo?
19:55Perché ci sono obiettivi di transizione energetica che sappiamo sono abbastanza avanti nel tempo,
20:03questo provoca per esempio all'interno dei cittadini,
20:06e questo noi l'abbiamo fatto anche attraverso un'indagine sulla popolazione,
20:11una certa distrazione da parte delle persone, soprattutto delle persone più anziane,
20:17che vedono molto in là il raggiungimento di questi obiettivi,
20:22gli obiettivi della transizione energetica al 2030, al 2050, come sappiamo.
20:27E questo in qualche modo può provocare una certa distrazione,
20:33oppure un allentamento della tensione su obiettivi che sono di grande importanza
20:38per la crescita del Paese, per il cambiamento anche strutturale del Paese.
20:43Il fattore tempo è importante per le imprese che sono impegnate nel raggiungimento
20:50dei obiettivi di transizione energetica, perché naturalmente se ci sono tempi autorizzativi
20:56troppo lunghi o comunque incerti, questo produce un effetto di incertezza
21:03naturalmente anche sugli investimenti e quindi c'è questa difficoltà naturalmente
21:07per le imprese nell'avere un quadro certo entro il quale muoversi
21:12e avere anche contezza di quelli che possono essere i ritorni dei propri investimenti.
21:18Allo stesso modo, e questo l'abbiamo fatto anche incontrando
21:23diversi grandi operatori del settore energetico nelle varie filiere energetiche,
21:30l'abbiamo fatto anche sempre all'interno di questa ricerca, l'abbiamo chiamata
21:34una transizione realistica, nel senso appunto di capire come effettivamente
21:39questi sforzi hanno anche ragion d'essere nella visione complessiva del Paese
21:47e che naturalmente cittadini, imprese e istituzioni devono in qualche modo
21:52assorbire e avere quindi una direzione precisa dentro il quale muoversi.
22:02L'abbiamo fatto anche incontrando delle istituzioni, in particolare alcune regioni
22:06e abbiamo proprio chiesto, abbiamo fatto insieme a questi soggetti una riflessione.
22:16partendo anche fra l'altro da alcuni dati e quindi diciamo concentrando l'attenzione
22:22proprio sui tempi autorizzativi, sul permitting in sostanza, quello che viene chiamato
22:26appunto il processo autorizzativo per quanto riguarda le politiche energetiche.
22:30Tra l'altro noi siamo partiti da un'analisi fatta dall'Ufficio Studi della Camera dei Deputati
22:35del 2023 che ha analizzato i progetti sottoposti a provvedimenti di valutazione
22:42di impatto ambientale statale e provvedimenti unici in materia ambientale su impianti alimentati
22:47da fonti rinnovabili o di accumulo elettrico.
22:51L'Ufficio Studi della Camera, facendo l'analisi di tutti questi processi, ha individuato la durata
22:59media del processo autorizzativo delle valutazioni di impatto ambientale in 630 giorni e quella
23:04dei provvedimenti unici in 1041 giorni. Sappiamo invece che il decreto legislativo 152 del 2006
23:14imponeva, fra virgolette, una durata massima di procedimenti di valutazione di impatto ambientale
23:20di 350 giorni e un provvedimento autorizzativo unico regionale, il power, di 450 giorni.
23:26Quindi la realtà è ben lontana da quella che potrebbe essere una situazione così come
23:34è stata indicata nel 2006 dal decreto legislativo.
23:38Sempre l'Ufficio Studi della Camera, quest'anno, in agosto, ha presentato un aggiornamento di quello
23:44studio che aveva fatto, aumentando e estendendo l'analisi su questi provvedimenti e i risultati
23:53che noi abbiamo analizzato anche all'interno della nostra ricerca, i provvedimenti di valutazione
24:00di impatto ambientale con esito positivo registrano una durata media di 1032 giorni, quelle con
24:06esito negativo 854 giorni. Per quanto riguarda i provvedimenti unici in materia ambientale,
24:12la differenza è meno marcata, la durata di quelli con esito positivo di 1200 giorni e per
24:17quelli con esito negativo di 1136 giorni. Quindi c'è questo iato, questa distanza che naturalmente
24:28fra la situazione così come dovrebbe essere quello che effettivamente si riscontra nella
24:35realtà che naturalmente crea una forte incertezza all'interno di tutti i processi di transizione
24:45energetica che stiamo seguendo. Allora come ho detto abbiamo in questa ricerca cercato
24:51di mettere insieme un po' i diversi punti di vista, quindi sicuramente la popolazione
24:57naturalmente anche rispetto a quelli che sono i propri comportamenti nei confronti della transizione
25:03energetica, le imprese e le istituzioni, che cosa ne è emerso diciamo anche in maniera
25:09abbastanza sintetica. Sono state delle interviste qualitative approfondite e abbiamo affrontato
25:20con questi soggetti il monitoraggio e l'autorazione dei tempi e delle modalità autorizzative, la
25:27coerenza e la criticità del quadro normativo e regolatorio, l'evoluzione anche del quadro
25:31normativo nello scenario autorizzativo, i nodi principali degli itera autorizzativi, i
25:38trattori di accelerazione di freno, lo sviluppo dei processi di decarbonizzazione, implementazione
25:43di nuovi impianti e potenziamento di quelli esistenti, i fattori di incertezza dei tempi
25:47autorizzativi ed eventuale necessità di implementazione di procedure e norme che fossero in grado di
25:53modificare, migliorare, velocizzare questi tempi. E' una serie di proposte che abbiamo condiviso
26:01appunto con le imprese e con gli enti che abbiamo ascoltato. In maniera sintetica i risultati
26:13dell'analisi qualitative ci ha portato alla formulazione di alcune proposte che portano
26:21in primo piano alla promozione di una visione complessiva del percorso di transizione, quindi
26:27una sorta anche di convergenza intorno a un fenomeno che appunto come ho detto prima è molto
26:33importante. Da questa prospettiva un'altra indicazione con cui abbiamo ragionato insieme a imprese
26:43ed enti è una legge quadro sull'energia che in questo momento riguarda le fonti rinnovabili,
26:52soltanto le fonti rinnovabili, ma in questo quadro è importante secondo le imprese e secondo
26:57gli enti avere veramente una sorta di legge quadro che sia in grado, quasi un testo unico
27:03come quello sulle rinnovabili, che sia in grado di mettere insieme una serie di aspetti
27:09in maniera più razionale e in maniera più coerente. Naturalmente ci viene sollecitata
27:18anche una collaborazione fra amministrazione e imprese e tutti i soggetti in qualche modo
27:22sono a fianco, sono lungo le fasi di autorizzazione. Un altro dato che ci è stato indicato è quello
27:34dell'inserimento di competenze adeguate all'interno dei processi organizzativi perché proprio le competenze
27:40all'interno di molti enti sono un fattore che in qualche modo indebolisce la capacità
27:47di queste e quindi il raggiungimento degli obiettivi delle politiche energetiche.
27:54Quindi come considerazioni vado a concludere. Il settore dell'energia abbiamo considerato
28:01in questa ricerca il settore dell'energia, il settore strategico per il Paese, il settore strategico
28:05anche per i prossimi anni, quindi anche con un orizzonte temporale di applicazione, di attuazione
28:13del lungo periodo. Quindi come ho detto ragionare sul fattore tempo perché è il fattore tempo
28:21che in qualche modo è anche l'unità di misura di una semplificazione e dell'impatto che invece
28:29i processi autorizzativi possono avere su obiettivi della decarbonizzazione e da questo
28:35punto di vista per esempio abbiamo preso in esame anche un recente decreto del governo
28:43di settembre che ha riguardato il testo unico sulle fere, sulle fonti di energia rinnovabili
28:50ed è un decreto che dispone di provvedimenti integrativi e correttivi al decreto legislativo
28:5725 novembre del 2024, il 190 che rega quello che disciplina i regimi amministrativi per
29:04la produzione di energia da fonti rinnovabili e riprendendo un po' anche i commenti e le
29:13indicazioni del Ministero dell'Ambiente della Sicurezza Energetica si può capire effettivamente
29:21da questo punto di vista come sia anche un elemento che a livello politico è molto
29:27sentito. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare, si legge sul sito, un decreto
29:32legislativo che apporta correzioni e integrazioni al testo unico fere, il provvedimento punta
29:37ad accelerare la costruzione e l'esercizio di impianti e fonti rinnovabili, gli accumuli,
29:42opere e infrastrutture connesse. Per rafforzare il percorso di avvicinamento e ripetito di
29:47decarbonizzazione del 2023 e del 2030 di neutralità climatica del 2050, il provvedimento è finalizzato
29:54a risolvere le principali criticità riscontrate in sede di prima applicazione della disciplina
29:59entrata in vigore nel 2024, nel 31 dicembre. Quindi proprio nell'ottica di risolvere tutti
30:05quei passaggi, quelle indicazioni che sono state sollevate proprio dalle imprese, proprio
30:11da tutta una serie di soggetti che sono impegnati da questo punto di vista nell'attuazione
30:17dello sviluppo delle fonti rinnovabili all'interno del Paese. Naturalmente l'altro obiettivo era
30:26quello di prevedere l'opportunità di integrazione e correzioni necessarie a garantire il conseguimento
30:31delle milestone previste dalla riforma 1 della missione 7 nel capitolo Repower EU del PNRR.
30:38Ecco, questo l'abbiamo messo proprio perché è un, come dire, anche mettendo da un lato,
30:48da un piatto della bilancia, le indicazioni che ci vengono fornite dall'ufficio studio della
30:53Camera, quindi questo lag temporale che è peggiorato nel corso degli ultimi anni. E quelli che sono
31:00dei provvedimenti che si stanno cercando di mettere in campo. Ecco, la direzione è un po' questa,
31:05cioè cercare qualche modo di entrare un po' nel dettaglio, nello specifico e avere anche
31:12una capacità, una maggiore capacità di ascolto da parte di chi effettivamente, come dire, quotidianamente
31:19si scontra, si confronta con questi processi autorizzativi che hanno una grande rilevanza per il Paese,
31:28per le imprese, per i cittadini, ma, ripeto, soprattutto per la crescita del Paese per i prossimi anni.
31:33Grazie.
31:34Grazie, Dottor Toma. Se ci sono domande, l'onorevole Cataldi. Prego.
31:44Grazie, Presidente. Ringrazio gli auditi. Dalle loro parole mi sembra di capire che c'è, insomma,
31:52un comune denominatore. C'è questa consapevolezza sempre maggiore che la digitalizzazione da sola
31:59non risolve i problemi della distanza tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
32:06E mi sembra anche che, per fare un po' paragone tra le piattaforme pubbliche e quelle dei privati,
32:14ci sia una differenza abissale ed è come se navigassero su mondi diversi.
32:20Bisogna capire il perché, forse in parte lo avete accettato, l'avete accennato,
32:25perché avete parlato anche di un atteggiamento un po' difensivo, che forse è lo stesso atteggiamento
32:31che anni fa aveva creato problemi nella realizzazione dei modelli di consenso informato
32:37con varie formule che risultavano o troppo complesse o estremamente scarne.
32:42Quindi soffriamo di questo, perché effettivamente se andiamo ad analizzare le piattaforme digitali
32:50realizzate da privati oggi si stanno tutte allineando sulla base di un principio unitario
32:56che è quello di essere user friendly e quindi l'utente è più facilitato alla comprensione
33:02perché sa già dove trovare, ad esempio, la pagina dei contatti, in generale la fondopagina,
33:08sa dove trovare la partita via dell'azienda, sa che si cerca dove c'è una lentina che normalmente
33:13sta in alto. Quindi esiste una struttura unitaria, mentre voi ci avete fatto notare
33:18che c'è invece una sorta di creatività individuale dello sviluppatore che si occupa
33:25della piattaforma pubblica. Quindi manca probabilmente quella cabina di regia e non so come il legislatore
33:35possa indirizzare a una maggiore uniformità in modo tale che il cittadino cambiando piattaforma
33:44dovrebbe continuare a sentirsi in casa e non cercare di capire ogni volta come la piattaforma
33:49deve operare. Il discorso del linguaggio è davvero molto interessante, probabilmente dobbiamo
33:55anche fare un'autocritica a livello legislativo perché come legislatori non siamo l'esempio
34:02più chiaro di come si possa scrivere un linguaggio comprensibile e continuiamo ad utilizzare rimandi
34:08ad altre norme che sono sì indispensabili ma il rimando può essere accompagnato da una
34:16specificazione, quindi posso dire come l'articolo della legge relativa a un modo specificale che
34:22quella legge magari parla di un tema facilita il compito di chi legge. Il termine tecnico
34:30è un problema che è anche caratterizzato per molti anni l'avvocatura, si parlava del cosiddetto
34:38il legalese, però i siti internet hanno cominciato a capire che se volevano fare traffico ad essere
34:43virali non potevano farlo più, quindi probabilmente se da un lato c'era una spinta difensiva da parte
34:49della pubblica amministrazione, da parte dei privati c'era una spinta a guadagnare, a fare traffico,
34:54ad essere virali, ad essere virali significa che bisogna essere semplici, quindi la digitalizzazione
35:00comportato che nel processo digitale, ecco anche una semplice iscrizione al ruolo era diventato
35:08più complicata di quella fatta a mano, ecco sulla carta insomma, anche quando si usava
35:13la carta carbone e quindi si è complicato, mentre nel web c'è stata questa progressiva
35:18tendenza che forse adesso sta un po' esagerando perché adesso mi pare che il livello di attenzione
35:23delle nuove generazioni superi di poco i 50 secondi, quindi ci stiamo dimenticando la bellezza
35:31degli articoli di approfondimento, però diciamo il concetto e la società ci richiede
35:37semplificazione e quindi mi piacerebbe da voi qualche riflessione in più su questi due
35:44pianeti differenti che invece dovrebbero cominciare a navigare sullo stesso mare.
35:48Un'altra monda che vi volevo fare, prima avete parlato delle divergenze territoriali,
35:56allora c'è un caso anomalo nel centro Italia, voi sapete che forse il cantiere più grande
36:06d'Europa si trova nelle regioni del centro Italia colpite dal sisma e in Italia viviamo
36:12un paradosso perché anche lì c'è un sistema che navica in tempi biblici, parliamo degli
36:19eventi sismici che si sono verificati nel 2016-2017, siamo a 10 anni, ora sì intorno al
36:27cratere c'è qualcosa che si sta avvenendo ma i paesi che erano rasi al suolo come Accumuli
36:34ad esempio era raso al suolo 10 anni fa, è raso al suolo oggi, Amatrice è raso al suolo
36:4010 anni fa, è raso al suolo oggi, è ancora Arquata del Tronto, sono paesi in cui purtroppo
36:49non si costruisce anche in molte frazioni, i piani di ricostruzione hanno richiesto anni
36:57e anni di lavoro, la pretensia di normalizzare i centri storici, quindi i borghi mediali, è
37:06chiaro se si sposta una via tutta una serie di fabbricati devono spostarsi e c'è bisogno
37:11di accedere alla pubblica amministrazione perché la proprietà dove si pretende di spostare
37:15un edificio di un metro non è sempre del proprietario dell'immobile, quindi espropri, quindi rintracciare
37:21eventuali proprietari che non ci sono più, che sono andati in America, non ci sono gli eredi,
37:26quindi le complicazioni sono tantissime, allora c'è secondo voi modo di utilizzare
37:33un sistema che possa far cambiare passo anche alla ricostruzione del centro Italia perché
37:40altrimenti noi abbiamo anche un altro paradosso del mismatch lavorativo, cioè noi in Italia
37:45abbiamo tanti disoccupati e non abbiamo invece i lavoratori della ricostruzione, non abbiamo
37:50le imprese, è impossibile, io vivo in quelle aree, quindi vi posso dire che già trovare
37:55un idraulico disponibile a venire a casa è impossibile, un architetto nemmeno a parlarne,
37:59un ingegnere proprio bisogna cercarli con il lanternino, quindi se ci fosse modo, primo
38:05di far sì che si possa accelerare, secondo, magari attraverso la formazione anche digitale,
38:12far sì che i giovani che oggi cercano lavoro, cercano formazione, si possano indirizzare
38:19e sfruttare quella che potrebbe essere oggettivamente una risorsa per il Paese, una risorsa che però
38:26richiede ovviamente anche il contributo della digitalizzazione.
38:31Volevo qualche vostra riflessione su queste cose se possibile, grazie.
38:34Grazie, senatore. Chi intende intervenire?
38:44Professore Petraglia, prego.
38:45Sì, qualche riflessione sul primo tema sollevato, sull'opportunità che gli strumenti di comunicazione
38:58con il pubblico, con gli cittadini e le imprese da parte del settore pubblico, siano uniformi.
39:05credo sia molto, partendo dalla considerazione che siamo un Paese delle autonomie, sostanzialmente,
39:17se pensiamo al tema della sanità, avendo scelto questa strada, in questo come in altri ambiti
39:25diventa complesso andare alla ricerca di uniformare questi strumenti, così come molti altri aspetti
39:33del rapporto tra settore pubblico e cittadini.
39:39Si sta andando però in questa direzione, ad esempio nel settore sanitario, attraverso
39:47l'interoperabilità, attraverso la messa a disposizione dei cittadini della cartella elettronica,
39:53insomma una serie di... quindi in questo ambito come in altri, essendo in presenza di un sistema
39:59sostanzialmente di autonomia, la scelta più opportuna sarebbe quella di adottare, su questo
40:06come su altri aspetti, leggi quadro, d'insieme, regole comuni. Quindi secondo me lo strumento
40:12normativo dovrebbe essere proprio quello dell'adozione di leggi quadro, le quali abbiano
40:18l'obiettivo fatto salvo, fatto salvo le autonomie, quella di definire regole comune su questo
40:25come in molti altri ambiti, per dare la possibilità a un cittadino italiano di, ad esempio, di essere
40:33come dire, nelle condizioni di spostarsi da una regione all'altra, cambiando residenza
40:38e conservando gli stessi strumenti di relazione con il settore pubblico. Quindi questo mi sembra
40:44se la domanda era specifica sullo strumento, quella della legge quadro creda sia la direzione giusta.
40:52Grazie.
40:55Grazie. Se non ci sono altre domande ringrazio gli ospiti. Noi ci fermiamo un momento per un ufficio
41:03di presidenza. Grazie ancora e alla prossima.
41:08Grazie.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato