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Roma - Strategia industriale europea per il settore della difesa
Affari esteri e difesa - Ufficio di Presidenza
Audizione del Presidente del Comitato militare della NATO, amm. Giuseppe Cavo Dragone, sull'Atto comunitario JOIN(2024) 10 def. (strategia industriale europea per il settore della difesa) 28.10.25)
#pupia
Affari esteri e difesa - Ufficio di Presidenza
Audizione del Presidente del Comitato militare della NATO, amm. Giuseppe Cavo Dragone, sull'Atto comunitario JOIN(2024) 10 def. (strategia industriale europea per il settore della difesa) 28.10.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00...unico che è stata disposta alla pubblicità dei nostri lavori, ai sensi dell'articolo 33,4 del regolamento del Senato,
00:00:24mediante trasmissione audio-video, se non ci sono contrarietà durerà per tutta la durata dei nostri lavori.
00:00:31L'audizione di oggi si svolge nell'ambito dell'esame dell'atto comunitario Nuova Strategia Industriale Europea per il Settore della Difesa.
00:00:41Quindi lascio la parola all'ammiraglio, seguiranno come sempre, raccogliamo le domande e poi le lascio lo spazio per le repliche.
00:00:48Prego, ammiraglio.
00:00:50Grazie Presidente, grazie per quest'occasione.
00:00:57Prego.
00:00:57Sì, sì.
00:01:00Qualche qualcosa tolgo, metto i congiuntivi all'ultimo, li metto in genere, perché fa questo indicativo all'inizio.
00:01:07Io vorrei partire per iniziare dal discorso che il Presidente della Repubblica ha fatto alla cerimonia del conferimento della Laura Onoris Causa
00:01:19all'Università di Marsiglia il 5 febbraio scorso.
00:01:23Il Presidente Mattarella ha posto un quesito, e cito le sue testuali parole.
00:01:27L'Europa intende essere oggetto della disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza,
00:01:36o invece divenire soggetto di politica internazionale, nell'affermazione dei valori della propria civiltà?
00:01:42Direi che l'Europa oggi è un bivio, diventare protagonista o restare spettatrice.
00:01:50Per essere protagonisti, la strada da percorrere passa da alcuni punti obbligati.
00:01:55La politica estera di sicurezza comune, la difesa europea, l'industria della difesa,
00:02:04la resilienza civile che non può prescindere da programmi europei di educazione alla sicurezza e alla cyber difesa per cittadini e imprese.
00:02:14Al vertice dell'AIA, i paesi europei della Nato, insieme a Stati Uniti e Canada,
00:02:21hanno assunto l'impegno di destinare il 5% del budget nazionale agli investimenti per la difesa entro il 2035.
00:02:30L'Unione Europea ha appena approvato la Preserving Peace Defense Readiness Roadmap 2035
00:02:38per dare sostanza al piano di incrementare la prontezza della difesa.
00:02:44Tali decisioni, ovviamente, accrescono le responsabilità europee e rendono l'alleanza più forte e coesa che mai.
00:02:55L'Europa è più che mai punto nevralgico degli equilibri geopolitici mondiali
00:03:01e non solo per la guerra in Ucraina e per essere punto di confluenza strategico tra l'Atlantico, l'Artico e il Mediterraneo globale.
00:03:09Si profilano, infatti, altre dinamiche geostrategiche che toccano direttamente il continente europeo.
00:03:17L'Alleanza opera oggi in una competizione globale e multidimensionale, pienamente consapevole della posta in gioco.
00:03:27Come ha affermato il Segretario Generale della Nato, lo scenario della sicurezza non è più regionale, è decisamente globale.
00:03:38Le nostre sfide sono chiaramente interconnesse.
00:03:41Ciò che accade nell'Artico, nel Pacifico, risuona in Europa e oltre.
00:03:46Tale scenario si compone non solo di attività militari, ma anche di sensazioni di pericolo, di instabilità emotiva,
00:03:57frutto di provocazioni militari, iniziative cibernetiche e di disinformazione, di pressioni economiche e finanziarie,
00:04:04di azioni di destabilizzazione delle opinioni pubbliche.
00:04:07Viviamo, come direbbe Pirandello, in un vorticoso alternarsi di maschere, di proiezioni soggettive, di provocazioni.
00:04:18La finzione può trasformarsi improvvisamente in realtà.
00:04:23L'equivoco rischia di diventare la realtà percepita.
00:04:28L'errore diventa più probabile.
00:04:31Dobbiamo evitare che esso possa diventare fatale.
00:04:34Medi, mezzi, professionalità e lucidità non sono mai abbastanza.
00:04:41Negli ultimi mesi sono stato in Corea del Sud, in Giappone e in Thailandia.
00:04:48Da quella prospettiva l'Asia è penetrata nell'Europa più di quanto si possa immaginare.
00:04:55La Russia ha perso la sua funzione storica di diaframma nel continente euroasiatico.
00:05:02Si è trasformata in una cinghia di trasmissione di instabilità verso il vecchio continente.
00:05:08Mosca ha trovato in Asia i due principali pilastri della sua resilienza nella guerra in Ucraina.
00:05:14La Cina sostiene economicamente la Russia, anche se recentemente sembrerebbe aver sospeso l'acquisto di gas russo
00:05:22in conseguenza delle sanzioni imposte dagli USA alla Lukoil e alla Rosenheft.
00:05:28La Corea del Nord invece sostiene la Russia militarmente.
00:05:32Entrambe l'hanno aiutata ad attenuare l'impatto delle sanzioni.
00:05:37Truppe norcoreane combattono in Europa.
00:05:39La Cina intensifica manovre militari e forniture strategiche.
00:05:42Non ha precedenti la dipendenza dell'industria militare russa dall'approvvigionamento di componenti strategici e meccanici cinesi.
00:05:53Lo stesso si può dire per la strutturata cooperazione fra Cina e Russia nell'Artico, il fianco nord dell'Alleanza.
00:05:59La scorsa settimana sono stato all'Assemblea dell'Arctic Circle a Reykjavik.
00:06:05Uno dei fili conduttori del dibattito è stato il tema della sicurezza e della competizione strategica,
00:06:12argomenti tradizionalmente assenti dal dibattito artico più focalizzato su scienza e ambiente.
00:06:19Russia e Cina stanno forgiando nell'alto nord un partenariato di convenienza e più profondo di quanto si immagini.
00:06:26Mosca contribuisce con la geografia e la presenza militare.
00:06:31Pechino porta capitali, tecnologia, ambizioni globali attraverso la cosiddetta via della seta polare.
00:06:40Il loro obiettivo comune è chiaro.
00:06:43Rimodellare a proprio vantaggio le regole di accesso e indebolire il regime del diritto internazionale.
00:06:50In gioco non c'è solo chi controllerà le risorse artiche, ma se apertura ed equaccesso sopravviveranno in questa nuova frontiera.
00:07:03Anche in questo quadrante l'Europa è in prima linea e la Cina non fa mistero di voler essere un attore anche nelle questioni politiche europee.
00:07:15L'altra dinamica è la crescente aggressività della Russia lungo tutto l'arco del fianco est dell'alleanza.
00:07:21Mosca non seduce più con strumentali politiche di dialogo.
00:07:28Ha gettato la maschera.
00:07:30Mosca attacca l'Ucraina e la Nato continuerà a sostenere il legittimo diritto all'autodifesa di Kiev contro l'aggressione russa,
00:07:38perché stiamo difendendo la libertà, la democrazia e i principi che garantiscono la sicurezza del nostro modello di vita.
00:07:47La Russia minaccia apertamente i Paesi alleati, incessanti e crescenti iniziative ibride,
00:07:54ripetuti sconfinamenti di propri assetti aerei nel Baltico e nei Paesi alleati del confine orientale.
00:08:00La Russia aggredisce sul piano della retorica.
00:08:04Gli attacchi sempre più violenti contro i nostri vertici politici e istituzioni democratiche,
00:08:10come abbiamo sperimentato anche in Italia.
00:08:11La fragilità e la dipendenza strategica dai suoi partner asiatici rende la Russia sempre più aggressiva.
00:08:21Dalla mia prospettiva di militare, quello che vediamo oggi non è il frutto di improvvisazione,
00:08:28ma di una strategia di ampio respiro e di enormi investimenti.
00:08:31La minaccia è di lungo periodo e non si può assolutamente abbassare la guardia.
00:08:39Ma la minaccia russa non deve distogliere la nostra attenzione dal fianco sud,
00:08:43da dove giungono importanti sfide strategiche.
00:08:47Instabilità, terrorismo, minacce ibride, migrazioni irregolari,
00:08:55rischi energetici e l'influenza di potenze esterne.
00:09:02Il Mediterraneo è una frontiera decisiva.
00:09:07A livello politico-militare questo è assolutamente chiaro.
00:09:11La NATO ha sviluppato una strategia meridionale strutturata e fondata su deterrenza,
00:09:17dialogo, partenariato e visione politica.
00:09:20A Napoli, lo Strategic Direction South Hub raccoglie competenze e intelligence
00:09:26per anticipare crisi e rafforzare la resilienza.
00:09:30Operazioni come Sea Guardian e la missione K4 in Kosovo
00:09:33testimoniano la continuità dell'impegno della NATO per la stabilità,
00:09:39dai Balcani al Mediterraneo e oltre.
00:09:43Il potenziamento dei quadri di cooperazione, il Mediterranean Dialogue
00:09:47e l'Istanbul Cooperation Initiative migliora la capacità di addestrarsi e combattere insieme.
00:09:54La NATO ha nominato inoltre un inviato speciale per il Sud
00:09:58che garantisca l'integrazione della sicurezza mediterranea nell'agenda strategica della NATO.
00:10:05Il Mediterraneo è sempre stato un ponte tra popoli, culture e religioni,
00:10:12una fonte di cooperazione e opportunità.
00:10:14Il ruolo della NATO è assicurare che rimanga tale in una cornice di stabilità e di pace.
00:10:22Parallellamente, all'impegno sul fianco est e quello sud,
00:10:25cresce la cooperazione della NATO in Asia.
00:10:28L'Alleanza non persegue mire espansionistiche nell'area asiatica.
00:10:33Lo scopo è rafforzare la cooperazione con Paesi amici e partner,
00:10:37ai quali siamo uniti da valori condivisi e rischi convergenti.
00:10:40Il vertice dell'AIA ha delineato la cooperazione su cyberspazio,
00:10:46spazio extra-atmosferico, materiali critici.
00:10:50Stiamo lavorando per definire un programma di cooperazione pluriennale entro la fine del 2025.
00:10:57Anche in questo quadrante, i Paesi europei sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più profilato.
00:11:02Detto ciò, però, la comunità internazionale sta conoscendo una crisi esistenziale.
00:11:10Multilateralismo in difficoltà, competizione crescente fra superpotenze,
00:11:16acquirsi dell'instabilità regionale, corsa agli armamenti su scala globale.
00:11:21Anche in questo scenario si sviluppa una percezione pirandelliana della realtà
00:11:27che diventa ancora una volta e pericolosamente l'unica verità possibile.
00:11:33Ma è sempre parziale, distorta, personale.
00:11:37La pace raggiunta a Gaza e la gestione post-bellica potrebbero essere l'occasione
00:11:42anche per restituire un ruolo di riferimento alle Nazioni Unite.
00:11:47Non possiamo fare a meno dello strumento multilaterale.
00:11:51Come stiamo vedendo, la pace si rivela inevitabilmente un percorso lungo e irto di difficoltà,
00:11:59dove battute d'arresto sono la regola e non certo l'eccezione.
00:12:04La Nato è un'alleanza militare difensiva fondata su un sistema di valori.
00:12:08Il Trattato del Nord Atlantico si apia con queste parole
00:12:12salvaguardare la libertà, il comune patrimonio e la civiltà dei loro popoli.
00:12:19Questa è la missione che l'Alleanza svolge con successo da 76 anni.
00:12:24Per la Nato la costruzione di una deterrenza credibile è il mezzo.
00:12:30Il nostro obiettivo è sempre la pace.
00:12:34Nella nostra alleanza non ci sono né maschere né equivoci.
00:12:37La realtà è quella dei fatti e dei valori.
00:12:41E concludo, ritornando al quesito forse retorico del Presidente Mattarella.
00:12:46L'Europa non ha altra scelta che svolgiano un ruolo da protagonista e su scala globale.
00:12:52Investire nella difesa vuol dire assetti avanzati, personale formato, motivato e adeguatamente trattato.
00:13:06Questi sono gli ingredienti di base della resilienza militare.
00:13:09Le risorse destinate alla difesa rappresentano investimenti per il nostro futuro, di uomini liberi e per le nuove generazioni.
00:13:20Mai smettere di ricordare alle nostre opinioni pubbliche che il costo della pace è infinitamente inferiore a quello della guerra.
00:13:30Come in ogni opera di Pirandello, la verità si conquista solo scegliendo chi essere.
00:13:39Questo è il momento di agire, con sempre maggiore coraggio e unità, perché la storia lo impone.
00:13:45L'alternativa per tutti inaccettabile è che qualcun altro ha a decidere al posto nostro.
00:13:55O per dirla con Pirandello, così è se vi pare.
00:13:58Grazie.
00:14:01Grazie, ammiraglio.
00:14:02Io darei a questo punto spazio alle domande, al dibattito.
00:14:06Qualcuno intende intervenire?
00:14:15Senatore Marton, prego, lei la parola.
00:14:20Ci atteniamo direttamente all'ordine del giorno, possiamo spaziare.
00:14:29Anche sulla Nato, ovviamente anche sulla Nato, sul suo ruolo.
00:14:33Poi siamo anche venuti già a trovarla qualche mese fa, quindi abbiamo fatto una chiacchierata anche lì.
00:14:46Allora proverò a stare sul tema del Gioin 2024.
00:14:53Soffriamo di nanismo in Italia come industria.
00:14:56A parte Leonardo e Fincantiere, le altre aziende sono piccole e medie.
00:15:03Il trattato sull'Unione Europea prevede che la sicurezza sia competenza esclusiva della singola nazione.
00:15:14Non abbiamo una politica europea comune, perché abbiamo un fianco est che ha ovviamente esigenze diverse da un fianco sud.
00:15:23E tutto questo deve stare insieme.
00:15:29È complicato.
00:15:30È complicato perché c'è anche competizione industriale con francesi, tedeschi.
00:15:34Ora, come ne veniamo a capo laddove le competenze della sicurezza rimangano in mano alla singola nazione,
00:15:44quindi non si ceda un minimo, non dico tutto, un minimo di potere in quel campo all'Europa?
00:15:57La seconda domanda, qui è laterale ma un po' sta nel tema.
00:16:08Su Riarm Europe noi aspiriamo a un'integrazione tra Nato, una complementarietà quantomeno,
00:16:23tra Nato e Europa in termini di difesa.
00:16:26Come facciamo noi parlamentari italiani a prendere decisioni informate laddove non abbiamo visione di quello che sono i capability target della Nato?
00:16:41Io in questa commissione credo di averlo già detto 4-5 volte.
00:16:48E non abbiamo neanche contezza di una strategia italiana, sostanzialmente.
00:16:53Quindi come si regge in piedi tutto questo in un momento storico di questo tipo?
00:16:59Lei che tipo di alternative vede a un'integrazione più spinta?
00:17:06È un'accessione di sovranità da parte dei singoli stati?
00:17:09È una politica comune europea della difesa?
00:17:13E poi se poi avrò tempo ne farò anche altre.
00:17:16Grazie.
00:17:17Senatore Marton, senatore Alfieri.
00:17:19Grazie per l'illustrazione.
00:17:26La prima questione riprende un po' i concetti che ha sollevato il collega Marton.
00:17:32Rispetto alla sfida che noi abbiamo di aumentare la spesa per la difesa alla luce delle tensioni geopolitiche,
00:17:44ma anche del riequilibrio all'interno dell'alleanza atlantica, del peso, del burden sharing.
00:17:50Dal suo punto di vista, nel momento in cui noi dobbiamo allargare la nostra base industriale e tecnologica,
00:18:00perché è evidente che, come abbiamo visto con la guerra in Ucraina e ancora più adesso con la richiesta dell'aumento al 5%,
00:18:10noi viviamo questa contraddizione di dover aumentare le spese, ma di rischiare di andare a lavorare con partner extraeuropei,
00:18:22perché ancora facciamo fatica.
00:18:23E quindi i progetti anche europei, i SAFE, i Reddiness 2030, vanno nel senso di provare a ottenere questo scopo.
00:18:33Il punto è come una relazione positiva tra Nato e Unione Europea può spingere a spendere quote crescenti
00:18:45dei bilanci nazionali per progetti condivisi a livello europeo, per creare economia di scala,
00:18:52favorire interoperabilità e per costruire in prospettiva quel pilastro europeo della Nato,
00:18:58perché è complicato da un giorno all'altro pensare di avere un orizzonte in cui tu cambi i trattati
00:19:04a livello dell'Unione Europea, costruire un esercito comune.
00:19:09Abbiamo la Nato, abbiamo dentro la possibilità di costruire e di dare profilo a un pilastro europeo.
00:19:17E il passaggio di settimana scorsa al Consiglio Europeo va nel senso di individuare almeno alcuni progetti flagship
00:19:24in cui si dice la difesa aerea, difesa antidrone, il tema degli abilitatori strategici, il trasporto strategico.
00:19:34Cioè si individuano alcuni ambiti dove oggettivamente sono, adesso uso una parola enfatica,
00:19:39dei beni pubblici europei e quindi vale la pena spingere, mettere in campo strumenti
00:19:45che spingano a lavorare insieme nei diversi paesi europei.
00:19:48Come viene visto questo dalla Nato e come si concilia in maniera utile sui capability targets?
00:19:55Perché un pezzo di quei capability targets probabilmente possono essere più utilmente perseguiti
00:20:01se l'Europa lavora insieme.
00:20:03Che margini ha la Nato per accompagnare questo sforzo europeo?
00:20:07Perché non sia solo la leva degli strumenti europei che ti spinge a rispettare alcune condizioni,
00:20:13quindi massimo 35% su safe, di componentistica estera piuttosto che di lavorare con altre realtà.
00:20:19E dentro questo ridisegno vado a chiudere.
00:20:25Mi interessava sapere invece sul fianco sud, ed è inevitabile che tutta l'attenzione sia stata sul fianco est,
00:20:33se c'è la possibilità di investire più risorse, oltre diciamo al nostro impegno su Sea Guardian,
00:20:39come ricordava, se quella task force sul Sahel è un luogo da cui poi si può pensare di avere
00:20:48un maggior protagonismo anche Nato sul tema dell'accompagnamento a chi lì è esposto dentro dinamiche
00:20:57dove ci sono altre potenze straniere.
00:20:59L'Italia ha deciso di rimanere in Niger, lo ha fatto quando aveva ancora responsabilità
00:21:05di capo dello Stato Maggiore.
00:21:10Sarà da sola o c'è la speranza che la Nato possa metterci un di più di impegno su quell'area
00:21:16coordinando anche l'interesse degli Stati Uniti che spesso chiedono a noi, diciamo in Niger ad esempio.
00:21:24Un po' queste le domande, ne avrei tante altre però, l'esigenza di tempi.
00:21:31Senatore Malano.
00:21:32Sì, Ammiraglio è sempre un piacere avere la sua presenza, la posizione che lei ricopre è un orgoglio per l'Italia.
00:21:42La domanda, visto che volevo chiedere quello che ha chiesto il collega Alfieri, volevo chiedere
00:21:49quale è la sua parere principale criticità per l'industria della difesa in Europa
00:21:55e cosa l'Italia può fare per venire incontro a questa criticità.
00:22:04Grazie. Senatore Malan. Senatore Pucciarelli.
00:22:08Intanto anch'io la ringrazio per essere qui con noi.
00:22:13Lei è il nostro orgoglio nazionale e ce ne vantiamo.
00:22:19Lei ha fatto tutti i passaggi molto interessanti che hanno rappresentato
00:22:28l'attualità in cui viviamo, le criticità presenti e quelle possibili future.
00:22:37E quello che è il tema anche legato alla via della seta polare sarà una prossima criticità possibile
00:22:45alla quale noi dovremmo fare molta attenzione, ma banalmente anche per l'apertura di nuove rotte
00:22:51e quindi la conseguenza poi anche nell'ambito della nostra economia di avere delle ripercussioni serie.
00:22:57Quindi un nuovo fronte a cui far molta attenzione.
00:23:00Noi oggi paghiamo in un determinato periodo tante scelte che si sono protrate da un certo momento in poi
00:23:11con la conseguenza della spending review, quindi con tutto quello che è stato disinvestimento nell'ambito della difesa
00:23:18e oggi stiamo banalmente facendo i conti in una situazione generale di crisi globale
00:23:26dove dobbiamo far fronte in uno stesso momento alla produzione di armamento
00:23:34ma non per far fronte noi direttamente a una guerra ma banalmente per poterci difendere
00:23:41e andare a metterci una sorta di sicurezza, cosa che attualmente noi non abbiamo
00:23:47perché dobbiamo essere seri e dire che le nostre dotazioni oggi non sono quelle ottimali
00:23:55per avere una deterrenza seria.
00:23:56Condivido pienamente quanto lei prima ha detto dicendo che dovremmo avere la possibilità
00:24:06di far capire che la costruzione di una deterrenza credibile è lo strumento per la pace
00:24:13e il costo della pace è sicuramente inferiore a quello della guerra.
00:24:17Ma questa dovrebbe essere una responsabilità politica di tutti, maggioranza e opposizione.
00:24:22Peccato che non più tardi di questa mattina, un articolo di giornale, titolo
00:24:28La denuncia Movimento 5 Stelle, camere scatenate nello shopping militare.
00:24:32Questo non fa bene.
00:24:34Non fa bene perché il cittadino con una continua informazione di un certo tipo
00:24:41sicuramente non capisce il perché si vada ad investire nell'ambito della difesa.
00:24:47Con le difficoltà che abbiamo, perché abbiamo difficoltà di investimento,
00:24:52abbiamo difficoltà di reperimento delle materie prime, con un accapparamento che arriva da ogni dove
00:24:58e quindi secondo me sarebbe necessario a fronte di una strategia nazionale un messaggio univoco
00:25:07dove si dice noi oggi per difendere la pace dobbiamo essere dotati di quell'armamento
00:25:13che si chiama deterrenza.
00:25:16Altrimenti con questi continui messaggi forvianti noi avremo sicuramente degli scenari anche a livello nazionale
00:25:24con possibili scontri sociali perché il messaggio che noi veicoliamo è sbagliato.
00:25:29Grazie, senatore Spagnoli.
00:25:34Grazie, grazie ammiraglio.
00:25:37Le confermo, quanto detto dal collega Mallanna, di grande conforto saperla nella sua posizione per tutti noi.
00:25:46Due cose, molto è stato già detto, quindi non ripeto quello che hanno detto i colleghi,
00:25:51ma questione ai droni, ci sono, in questo momento è evidente che il drone è diventato lo strumento di difesa,
00:26:03però per meglio dire di confronto militare, più innovativo, in una fase di grande innovazione.
00:26:12Non mi pare che in Italia si parli di incrementare la produzione e lo studio su questo tipo di strumento,
00:26:23cosa che invece viene fatta in altri paesi.
00:26:26Volevo capire se c'è una strategia nata in questo senso rispetto a questa eventuale strategia,
00:26:33come ci poniamo noi come paese.
00:26:34L'altra questione riguarda il nostro ruolo internazionale,
00:26:45questa visione che lei ci ha dato della rete di relazioni che c'è a livello internazionale,
00:26:54ebbene io però credo che noi abbiamo possibilità di incidere sostanzialmente come Nato
00:27:00o a limite come Unione Europea per quanto riguarda le componenti dell'economia,
00:27:05perché come paese non so quanto possiamo fare se non ovviamente coltivare buoni rapporti,
00:27:13che è quello che mi pare stiamo facendo.
00:27:15A questo proposito cito un articolo che è uscito oggi sull'osservatore romano,
00:27:19il re di Giordania, non c'entra con la Nato, ma siamo sempre un partner,
00:27:25il re di Giordania dice siamo d'accordo noi paesi arabi a mandare delle forze di pace a Gaza,
00:27:33purché però siano lì per coltivare la pace e non per applicare le leggi sulla sicurezza pubblica.
00:27:42Questo dice l'osservatore romano oggi, che è una cosa che mi ha un po' colpito,
00:27:46perché se uno deve stare in pace a un popolo da qualche parte deve anche pensare di agire.
00:27:52Allora mi chiedevo e le chiedevo che cosa può significare una frase di questo tipo
00:27:59che è citata oggi sull'osservatore romano. Grazie.
00:28:06Prego, senatore Marton.
00:28:07Sì, solo per sapere se adesso in Commissione si possa fare anche polemica politica
00:28:13tra movimento e partiti e altre cose, perché adesso so che anche la Lega,
00:28:19che prima era contro il riarme e tutto quanto, è a favore, mi pare di capire.
00:28:23Quindi se in questa Commissione ci occupiamo del tema in oggetto,
00:28:27bene, se dobbiamo fare polemica politica posso farla anch'io, ci metto un secondo.
00:28:31Sono d'accordo, eviterei in questo, però insomma non è luogo dove fare polemica politica,
00:28:40mi limiterei a porre le questioni di approfondimento all'ammiraglio Cavodalgone.
00:28:46Una curiosità l'avrei anch'io.
00:28:48Al di là delle alcune improvvide dichiarazioni, lei avverte la volontà degli Stati Uniti d'America
00:28:57di ritrarsi in qualche forma dall'alleanza, oppure di ritrarsi da qualche quadrante
00:29:07in cui l'alleanza sta operando.
00:29:12La questione è la forza di interposizione che dovrebbe essere a Gaza sotto leggi da ONU.
00:29:21come al solito ci sarà un tema di regole d'ingaggio.
00:29:27Ricordo per esempio che Unifil opera senza regole d'ingaggio che gli consentano di disarmare Hezbollah.
00:29:35Quindi a suo parere su questo tema si sta ragionando?
00:29:51Allora, senatore Marton sulla industria, io tendenzialmente, questo è un fattore comune
00:30:11a tutte le risposte, tendo a non dire cosa fa l'Italia, perché quando ero capo di Stamoggio
00:30:18della Difesa, se qualcuno avessi detto cosa fa l'Italia con le forze armatiche, scusate
00:30:21il mestiere è questo mio, quindi io lo sono stato, però sono passati mesi, eccetera,
00:30:25quindi il titolato che parla specificatamente di quello che fa l'Italia, come si organizza,
00:30:29eccetera, è il generale Portolano.
00:30:31Diciamo invece dal punto di vista nostro, quello che percepiamo per quanto riguarda l'industria,
00:30:34il problema della gelosia o della ritrosia dell'industria è stato rilevato da parecchio
00:30:47tempo, da parte di tutte le nazioni, tutti i ciod, quando ero ciodo a suo tempo e adesso
00:30:52anche come Presidente del Comitato c'è questa diffusa percezione e sensazione,
00:31:04che l'industria non voglia mollare una piccola parte, una parte della propria sovranità
00:31:11che è esattamente la chiave di volta per cambiare mentalità e per fare il salto di qualità
00:31:16vera e proprio e quindi questo è un fattore comune, non penso sia soltanto in Italia ma
00:31:22mi risulta che sia abbastanza diffuso, però ecco molte cose stanno cambiando adesso perché
00:31:26diciamo la doccia fredda dell'Ucraina in cui ci siamo guardati e abbiamo visto un'industria
00:31:30che non è in grado non soltanto di produrre perché magari noi abbiamo anche determinate
00:31:37aree di eccellenza, noi parlo come italiano, non lo avrei ma comunque se mi ricordo che
00:31:41questo c'è e sarà rimasto anche dopo sei mesi, però abbiamo particolari e invidiate
00:31:46aree di eccellenza, però quello che il grosso problema è la sostenibilità, cioè in un confronto
00:31:54in cui si sparano dai 10.000 ai 12-13.000 colpi di obice, tutto qualcosa, quello che è
00:32:04connesso all'artiglieria al giorno, va bene, bisogna che ci sia un'industria che sostiene
00:32:09questo tipo di sforzo nel tempo e questo è un fattore che è comune a tutti i paesi dell'alleanza
00:32:15perché non c'è stato questo cambio di mentalità, la Russia e l'Ucraina è in economia di guerra,
00:32:23in industria di guerra, sono passati da frigoriferi a armi di gittata e quindi questo è per me
00:32:33il grosso problema a cui non eravamo preparati in termini proprio quantitativi e di sostegno
00:32:39e che adesso invece un po' le cose devono cambiare, devono cambiare perché gioco forza.
00:32:44Questo comporterà, visto che probabilmente le disponibilità finanziarie per sostenere
00:32:50questo cambio di passo ci dovrebbero essere, a valle dei proclami che sono stati fatti
00:32:55alla summit dell'AIA, dovrà esserci un cambio di mentalità, un cambio di regime nell'ambito
00:33:04dell'industria, ma io parlo di raddoppiare per esempio le linee di produzione, cosa che
00:33:08tutto sommato è forse il minimo che si possa richiedere adesso per sostenere uno sforzo
00:33:13di questo genere. Per raggiungere cosa? Per raggiungere l'aspicabile punto di equilibrio
00:33:18in cui noi abbiamo costruito un'architettura di difesa tale, l'alleanza, che previene qualsiasi
00:33:25tipo di velleità da parte di un qualsiasi avversario di attaccare perché perderebbe di più
00:33:31di quello che guadagnerebbe nell'ambito dell'attacco e manteniamo questo livello di deterrenza
00:33:35che fortunatamente ci tiene lontano dal conflitto aperto. Questo livello di deterrenza prevederebbe
00:33:40un'industria che produce tanto e riempie i propri magazzini di materiale, una difesa che compra
00:33:46tanto e riempie i propri magazzini di materiale, auspicando che questo materiale poi a un certo
00:33:51punto scada perché viene usato soltanto per l'esercitazione e per la messa in opera
00:33:56dell'addestramento e la costruzione dello strumento militare. Questo dovrebbe essere fatto quindi
00:34:00con un rischio di impresa maggiore da parte dell'industria e con una spesa e magari con
00:34:06un programma non mensile o biennale o appeso a un governo che cada di 10 anni per l'industria
00:34:13perché io sono stato un fustigatore dell'industria e lo so e probabilmente ho anche una taglia
00:34:19sulla mia testa per questo, però questo gli va riconosciuto. Noi dobbiamo dargli programmi
00:34:24che siano impermeabili ai cambi di umore governativi, a qualsiasi tipo di interferenza
00:34:31che possa permettere loro di fare una pianificazione su 10 anni. Poi loro saranno responsabili di
00:34:36non avere un ritorno di investimento in 3 anni ma lo faranno in 5 o in 10 e quindi saranno
00:34:40effettivamente parte dell'architettura della difesa. Ma questo è un cambio di mentalità
00:34:45che io penso ci stia avvenendo, avviene con i tempi necessari per cambiare la mentalità
00:34:52che non è facile, però sta avvenendo a livello dell'alleanza sicuramente perché
00:34:57questo è la chiave di volta per cambiare i parametri che sono in gioco. Adesso che si
00:35:01sono dimostrati attualmente fallaci, nel senso che la mentalità che avevamo per prepararci
00:35:07a un confronto che ce l'abbiamo in Europa non c'era e adesso la stiamo costruendo. È
00:35:13stata una doccia fredda dell'Ucraina? Certo. È stato uno schiaffo in faccia del Presidente
00:35:17Trump? Probabilmente. Sono tutti elementi che auspicabilmente hanno fatto
00:35:22riorientare un po' i paesi in questo senso qua. E sta cambiando in questo senso.
00:35:27Per quanto riguarda la nazione, cosa può fare? La nazione può fare quello che hanno
00:35:31fatto altre nazioni. Avere il coraggio di spendersi e di rimboccarsi le maniche per fare
00:35:37delle joint venture e per avere delle combinazioni industriali europee che possono essere competitive
00:35:45dal punto di vista, diciamo, nei confronti dell'industria transoceanica. Transoceanica
00:35:50che comunque fa parte del nostro sistema. Quindi noi compreremo europeo e compreremo ancora
00:35:55americano, secondo me. Ma è inevitabile questo. Ci saranno dazzi o non dazzi. Questo esolo
00:36:00un po' dalle mie competenze. Però sicuramente noi non usciremo dal mercato americano. Forse
00:36:07riequilibreremo il mercato, chiamiamolo, euro-atlantico. Però questo deve essere fatto
00:36:13con un minimo sacrificio, ma soprattutto tanta maturità da parte dell'industria e probabilmente
00:36:18anche delle nazioni che devono spingere in questo senso. Io questo mi aspetto. Non so se
00:36:22risposta alla sua domanda.
00:36:26Nato e EU, appunto la complementarietà della Nato e dell'Unione Europea è un punto di partenza
00:36:32sia della Nato che dell'Unione Europea. Ora, ovviamente, diciamo, la Nato ha 76 anni
00:36:37di esperienza, un certo numero di operazioni fatte, ha manuali, ha piani, ha struttura di
00:36:42comando, ha, diciamo, mentalità, diciamo, operativa. L'Europa non ancora, però l'Europa
00:36:49ha tantissimi altri assi in mano che, per esempio, la Nato non ha. È uno, ne cito, il più
00:36:54grosso di tutti. A parte la parte giuridica, la parte legale, la parte normativa, nell'ambito
00:37:01del consenso dell'alleanza e soprattutto il leverismo con l'industria che la Nato non
00:37:08ha. Noi continuiamo a predicare all'industria di fare determinate cose, ma credo che l'Europa,
00:37:13l'Unione Europea, possa farlo strizzando il collo a chi di dovere e possa obbligare a fare
00:37:18determinate cose. E poi l'Unione Europea ha anche disponibilità di fondi attualmente.
00:37:22Quindi questa complementarietà è essenziale. Le posso dire qualunque cosa si venga a profilare
00:37:28adesso, e poi parleremo di droni perché questo è un esempio, c'è immediatamente la
00:37:33messa in sintonia di quello che vuole fare l'alleanza, di quello che sta facendo o vuole
00:37:38fare l'Unione Europea. I droni sono un esempio che poi citerò più avanti. Però questo adesso
00:37:42è all'ordine del giorno. Qualunque attività adesso si stia implementando, si stia costruendo
00:37:47per l'alleanza, per l'Unione Europea, che ovviamente è in gestazione, è comunque sempre oggetto
00:37:55di osmosi con la Nato per evitare quello che è lo sporacchio di tutti, che è la duplicazione
00:38:00e lo sperpero di denaro pubblico. Questo le posso assicurare che è all'ordine del giorno.
00:38:05Non so se ce la faremo, però voglio dire sicuramente la domanda che ci poniamo ogni
00:38:09santo giorno quando sorge il sole, si fa attività o comunque se ci sono delle attività
00:38:13in comune, oppure la stessa, una delle due entità fa qualcosa. C'è comunque la necessità
00:38:19e la volontà di interfacciarsi con la controparte per evitare duplicazioni, per spendere meglio
00:38:24i soldi e per effettivamente, voglio dire, poi alla fine del discorso la Nato ha dei reparti
00:38:30che sono nazionali, quindi che viene attagliata in funzione della missione su una struttura
00:38:35di comando che esiste e che c'è e su dei comandi distaccati, comandi dipendenti da Bruxelles
00:38:40che lavorano, passo il termine, sul campo. Non credo sia tanto da inventare, vuol dire
00:38:45si può pantografare eccetera. Per l'Unione Europea c'è la Rapid Deployment Capability, sono
00:38:515.000 elementi operativi che sono il seme da cui poi sboccerà tutto il resto. Io sono
00:38:59fiducioso in questo. Sicuramente la volontà per non fare duplicazioni e per collaborare
00:39:03c'è a tutti i livelli.
00:39:04Bene. Ho il senatore Alfieri. Allora, sì sì. Eh? No? Ah sì? Io ce l'avevo uno, due...
00:39:20Vabbè comunque bella giocata, bella giocata. Dunque invece avevamo la sfida per l'aumento
00:39:27della spesa di difesa. Allora, stiamo tornando al discorso della base industriale, comunque
00:39:33stiamo tornando al discorso della base industriale che è un elemento ricorrente e comune a tutte
00:39:38le nazioni. Noi abbiamo necessità, ma lo stesso gli Stati Uniti anche ne ha bisogno. Gli Stati
00:39:42Uniti spendono il 3,4% adesso, non arrivare al 5%, quindi tutto sommato anche per loro sarà
00:39:47un problema. Il gap da colmare probabilmente sarà minore, la mentalità per fare imprenditoria
00:39:53probabilmente sarà più ardimentosa e più rischiosa rispetto alla nostra, però sicuramente
00:39:58anche loro hanno da aumentare e da solidificare la base industriale. Allora, il discorso di
00:40:07dare soldi europei agli Stati Uniti, potremmo darli anche alla Sud Corea, perché io ci sono
00:40:13stato e vi garantisco che danno un prodotto veramente buono in termini di tempo. Guardi,
00:40:18a umiditare servono tre cose, che sia rispondente ai requisiti operativi, che sia a buon prezzo
00:40:26e che venga consegnato subito. Queste tre cose Corea del Sud le sta facendo veramente bene,
00:40:31parliamo di tempi, diciamo un quinto rispetto alle medie a cui siamo abituati noi, anche
00:40:37la Turchia in queste ordini di idee. Quindi voglio dire, tante cose stanno cambiando perché
00:40:41ovviamente il mercato chiede un cambio di passo. Per quanto riguarda la sua domanda, io non
00:40:46credo che ci sia questa minaccia. Se effettivamente l'industria europea riesce a cambiare mentalità,
00:40:52riesce a sprovincializzarsi, riesce a sacrificare un poco del particolare per il totale, secondo
00:40:59me il discorso già in questo senso qui sarà molto più equilibrato rispetto a quello che
00:41:04noi paventiamo oggi possa essere, se dovessimo andare a comprare sul mercato subito quello
00:41:07che ci serve. Perché militare servirebbe anche delle cose che siano rispondenti, ma come dicevo,
00:41:11in tempo. Perché se io faccio una richiesta di missili per difesa di punto spalleggiabili,
00:41:19Stinger, e gli americani mi dicono che ci impiegano otto anni, io ho otto anni, ho il
00:41:25Cremlino che è solidificamente sistemato a Quirinale probabilmente, cioè voglio dire
00:41:31che non abbiamo possibilità più di rispondere a queste tempistiche. Quindi io onestamente
00:41:36in maniera molto cinica direi oggi se ho i soldi compro chi mi dà il prodotto a più
00:41:41basso prezzo. Oggi non c'è più tempo di aspettare la nostra industria. La nostra industria
00:41:45deve velocizzarsi, deve capire il problema, noi potremo sicuramente andare incontro, noi
00:41:50come alleanza, come mentalità, però a un certo punto se si parla da 5 anni a 24 mesi
00:41:56io non avrei dubbi, mi spiace tanto per il lavoratore europeo, però dobbiamo per forza
00:42:00fare queste scelte qua, se vogliamo essere efficaci e operativi e se vogliamo avere quella
00:42:05deterrenza che ci consente di vivere in pace e di vivere serenamente, noi le generazioni
00:42:10future. Il filastro europeo della Nato è un mantra, quello che l'Unione Europea debba
00:42:15esserlo, quindi è qualcosa che comunque sia ricorrente, è qualcosa che è sicuramente
00:42:20ben evidenziato in qualunque tipo di attività l'Unione Europea stia facendo adesso e che la
00:42:26Nato è pronta comunque a ricevere e a soddisfare. La vedo con un'altra domanda pronta?
00:42:33No, no, no.
00:42:39Sì, i progetti flagship sono nove, ecco i progetti flagship li stanno discutendo in questi giorni
00:42:44qua insieme alla Nato, questi nove progetti flagship che sceglie l'Unione Europea ovviamente
00:42:51a maniera autonoma, dopodiché dopo questa scelta sovrana viene interfacciato con i
00:42:56Capability Target che ha la Nato, il Nato Defense Planning Project che si conduce a livello
00:43:02nostro per pianificare i progetti da sviluppare eccetera, questo è oggi o ieri, oggi è sicuramente
00:43:11perché io ho letto un documento dell'Unione Europea che è stato mandato alla Nato perché
00:43:14venisse processato in questo senso, mi ricordo, non ne ho stai ricordato che sono nove perché
00:43:18l'ho letto in questi giorni qua.
00:43:20Fianco Sud, dunque la Nato non è tanto, è vero, non è tanto sotto i riflettori però
00:43:27la Nato sta facendo decisamente tante cose sul fianco sud, sono quelle che ho elencato
00:43:31io in precedenza, ovviamente è chiaro che oggi i riflettori sono sull'Ucraina, i riflettori
00:43:37sono sui droni e quindi io sono stato stesso giorno, sono stato a Napoli a parlare di
00:43:44Mediterraneo, il giorno dopo erano richiari che parlare di Artico, però ecco in mezzo
00:43:47c'è l'Est che sta catalizzando l'attenzione ma non tutte le energie dell'Alleanza perché
00:43:53l'Alleanza è molto, molto orientata sia a Nord perché la flotta del Nord e i bombardieri
00:43:58strategici del Nord e i sottomarini nucleari che sono nella penisola di Cola sono effettivi
00:44:03e sono rimasti intatti tranne l'affanteria di Marina che ha avuto parecchie perdite perché
00:44:07non è andata in Ucraina ma le parti navali, le parti subacque strategiche e aeree sono intatte
00:44:13quindi l'Artico è un teatro veramente caldo, il Sud lo è sempre stato e la Nato non
00:44:21ha attività paragonabili a quelle che io vi ho elencato nell'Artico, le avrà probabilmente
00:44:26ma nel Sud è particolarmente impegnata. C'è tutto un processo di partenariato nei confronti
00:44:32delle nazioni della Sponda Nord dell'Africa e del Golfo perché tante chiedono di lavorare
00:44:39con la Nato e questa fidelizzazione è un elemento fondamentale dell'attività politico-operativa,
00:44:47politico-strategica della Nato ma interesse per il Sud e passatemi il termine anche preoccupazione
00:44:52per quello che possa portare nei termini delle crisi o delle minacce che vi ho elencato
00:44:57prima, c'è, c'è, io sono sicuro, sono sicuro che è solo una questione di tempo ma droni
00:45:02partiranno dalla costa Nord dell'Africa, non dai paesi della costa Nord dell'Africa,
00:45:07probabilmente anche da fazioni, da milizie, da elementi non statuali, ma è un boccone
00:45:13troppo prelibato, l'Italia e le nazioni in Mediterraneo partiranno da navi, i droni
00:45:19partiranno da navi nel Mediterraneo sicuramente, è solo una questione di tempo ma come una questione
00:45:23di tempo che ci spareremo fucilate nello spazio. Quindi questo è un qualcosa che deve essere
00:45:28chiara e deve impegnarci nell'essere pronti alle sfide di oggi ma soprattutto anche di
00:45:35quelli di domani. Però la Nato è sinceramente orientata, impegnata, anche se in maniera assidente,
00:45:40verso Sud.
00:45:46Senatore Malato.
00:45:51Allora, la criticità dell'Unione Europea è che devono mettersi d'accordo, per tutti
00:45:56quanti, deve essere fatto quel salto di qualità che dicevo per rinunciare a un po' della propria
00:46:02sovranità, è come facciamo anche noi con gli eserciti, quando noi diamo la brigata
00:46:07Giulia disponibile alla Nato per i prossimi sei mesi e noi abbiamo rinunciato a una parte
00:46:12della nostra sovranità, è chiaro. Lo stesso è stato fatto per l'industria, è faticoso,
00:46:18probabilmente è una questione anche di mentalità, però è il poco che si sacrifica a livello
00:46:24nazionale di sovranità per il bene comune, perché veramente se le industrie della Nato
00:46:31non statunitensi riuscissero e lo stanno facendo, perché devo ammettere che c'è veramente l'indicazione
00:46:39che le cose stanno cambiando, devono arrivare a questo tipo di capacità. La criticità più
00:46:47grossa, lo dico io, ma l'ho sentito dire a tutti i capi di Stato Maggiore della difesa
00:46:51di 32 nazioni, questo è il grosso problema, perché c'è ancora troppa volontà di rimanere
00:46:58all'interno dei confini nazionali, troppa gelosia, è vero che sono delle eccellenze
00:47:02che è difficile violentarsi e metterle a fattore comune, però è così e così, perché altrimenti
00:47:08non si riuscirà mai né a essere competitivi nei confronti degli Stati Uniti e quindi avere
00:47:13un dialogo paritetico né avere un'industria europea che supporti l'Unione Europea nella
00:47:19sua genesi, nella sua maturazione. Questo è veramente il punto più dolente, che si è
00:47:28detto e ridetto in tantissimi consensi, in tantissime occasioni. L'Italia può fare da
00:47:33catalizzatore, l'Italia ha delle eccellenze che sono veramente invidiabili nel campo della
00:47:37della parte cantieristica, ma ci sono tantissime start-up, tantissime piccole e medie imprese
00:47:43che devono essere prese, devono essere accompagnate e la Nato dà disponibili fondi per le piccole
00:47:48e medie imprese tramite il programma Diana per sviluppare determinati progetti e vedere
00:47:54se possono essere poi papabili di maturazione e quindi finanziare ulteriormente. Ma questo
00:47:59è un qualcosa di attrattivo che io spero che la Nato possa esercitare, però anche ci vogliono
00:48:05le nazioni che abbiano questa volontà e questa capacità di vedere così in profondità
00:48:11per fare questo salto, per sacrificare una parte, una parte da loro, ma poi ne avranno
00:48:17anche diritti, secondo me poi ci saranno anche dei ritorni industriali dalla disponibilità
00:48:21che uno dà dal proprio alveo, ci saranno per forzamente, sarà un rapporto bionivoco,
00:48:28quindi secondo me se avranno coraggio di fare questo passo sarà benefico per tutti quanti
00:48:33non ci saranno grosse, non ci saranno perdite dal punto di vista nazionale, bisogna solo
00:48:37avere il coraggio di fare questo passo perché non lo fanno, non hanno avuto coraggio di
00:48:41farlo per tanto tempo, mi auguro che adesso un po' le cose cambino.
00:48:44se mi dimentico qualche passo, avvisate.
00:48:50Santore Pucciarelli, la via della seta, è vero che bisogna fare attenzione, anche perché
00:49:00c'è, come dicevo, nella zona artica c'è una potenzialità russa e una agitazione cinese
00:49:10che sono veramente impressionanti, io vedendolo, andando in loco ho notato le paure e le crisi
00:49:21che i paesi di quelle zone paventano. Ci saranno le glaciazioni, ci permetteranno di avere delle rotte nuove
00:49:30che accorceranno di un terzo a volte i percorsi che vengono fatti in maniera tradizionale, per esempio
00:49:36tramite Suez, quindi questo genererà una corsa alla presenza.
00:49:41La Russia ha tantissime locazioni, per esempio sempre nella zona nord, tantissime ex infrastrutture
00:49:51nucleari che sono state lasciate dopo il crollo dell'Unione Sovietica, sono state lasciate
00:49:55abbandonate, l'Unione Europea ci ha speso 2.1 miliardi per aiutarli a bonificarle, ma c'è
00:50:01ancora tanto da fare, quindi è un'area che sicuramente deve essere attenzionata dall'alleanza,
00:50:06non dico dall'Italia, ma l'alleanza nel suo insieme deve sicuramente esserci e far presente
00:50:12che non sarà una terra di nessuno dove potranno essere presenti in maniera indiscriminata,
00:50:22soprattutto senza opportuna attenzione all'ambiente, a quello che il nord appresenta per tutti,
00:50:34deve essere presente l'alleanza, deve essere presenti gli interessi anche nostri, perché
00:50:38ne avremo anche noi in quelle aree lì, nostri intendo come italiani.
00:50:43Ha parlato della deterrenza, ha detto le cose tutti quanti noi, se noi riusciamo a conseguire
00:50:48la deterrenza perfetta non ci saranno guerre, è costosa sì, ma è infinitamente inferiore
00:50:53di quello che costa una guerra, stiamo vedendo i costi della guerra in Ucraina e della ricostruzione
00:50:58parliamo di miliardi di miliardi, quindi è una cosa assolutamente incomparabile
00:51:03con il 5% del nostro PIL, però questo è quello che sta succedendo, da cui dovremmo imparare.
00:51:11Noi, come giustamente lei dice, non trasmettiamo il messaggio, noi abbiamo un'opinione pubblica
00:51:17che non sa bene o non vuole sapere bene quello che accade, parlo sempre dell'alleanza,
00:51:22abbiamo nell'alleanza differenti sensibilità, io sono stato in Svezia e hanno distribuito
00:51:29un opuscolo giallo a tutti, dai bambini di 6 anni credo in su fino a 90-95, ed era cosa fare
00:51:39in caso di guerra, ovvero come approntare le finestre, cosa mettere sulle finestre con lo
00:51:43scotch per fare in modo tale che la pressione delle bombe non faccia anche partire scheggia
00:51:48all'interno della casa, quanta acqua comprare, ogni quanto cambiare cibo, quale tipo di cibo
00:51:52tenere in scatola perché dura di più, come comportarsi nel caso di invasione, quindi
00:51:57di truppe straniere, quindi cosa dire, cosa fare. Io ho guardato quello opuscolo e ho detto
00:52:01se dovessi portarlo a casa mia e lo dovessi distribuire ma soltanto a quelli del mio quartiere
00:52:08senza andare più in là, bruciano come Giordano Bruno, mi danno fuoco, mi danno fuoco senza
00:52:13anestesia secondo me, ma mica soltanto in Italia, credo che ci sia un certo numero di nazioni
00:52:18particolarmente vivaci che non vuole sapere. Ora magari non arriviamo a questi livelli
00:52:23qua, però sicuramente è una cosa interessante come la difesa civile, un termine che noi non
00:52:29usiamo, la difesa civile si è sviluppata in determinati paesi, la difesa civile sono
00:52:33tutti, a un certo punto tutti si rimboccano le maniche, qui invece non so come, qui dico
00:52:37qui come in tante tante nazioni, non so come ci comporteremo, però questo è quello che è
00:52:41successo. Ho risposto a tutte le sue domande? Perché ho cambiato foglio, quindi non vorrei.
00:52:44Allora, i droni, adesso sa che noi siamo tutti dronologi, no? Tutti. No, però in effetti
00:52:58è una qualcosa che è insegnato tanto a guerra in Ucraina, ovviamente, come impiego, come
00:53:02armi per ricognizione, di saturazione e anche armi cinetiche. Ci sono state queste violazioni
00:53:13dello spazio aereo, 19 sono state in Polonia, poi ce ne sono stati altri anche negli aeroporti,
00:53:21però ecco, attenzione, la Nato si sta attrezzando per creare una difesa affidabile in termini
00:53:28di mesi, acquistando materiale sul mercato perché c'è e la Nato lo sta facendo in concorso
00:53:35con il wall drone dell'Unione Europea. E questo difende i confini, perché la Nato
00:53:41si sta preoccupando dei confini. Ma c'è tutto un mondo all'interno che non compete ai militari,
00:53:46ma sono gli aeroporti, le infrastrutture sensibili, perché il drone può partire anche da casa nostra,
00:53:50tra l'apparenza. Ricordiamoci sempre, quando parliamo di droni c'è questa doppia faccia
00:53:55del problema. I droni, allora, e qui vengo alla polemica, se ricordate, lo abbattiamo,
00:54:02non li abbattiamo, abbattiamo tutto quello che vuole, lo abbattiamo, eccetera. Io l'ho
00:54:05già detto in un'altra occasione, quando un velivolo, quando parlo di velivolo, parlo
00:54:11di aereo, parlo di droni, parlo di balloni aerostatici, eccetera, viola lo spazio aereo
00:54:17dell'Alleanza. Non è che automaticamente deva essere abbattuto, ma perché queste violazioni
00:54:22ci sono da quando io ero bazzicavo per queste zone, cioè ci sono sempre state, e quando
00:54:29non costituiscono un pericolo per il personale della terra, per le infrastrutture, per la
00:54:33nazione, vengono scortati fuori dallo spazio aereo. Questo è quello che succede. I droni,
00:54:3719, ne hanno abbattuto un certo numero, anche lì quelli che sono stati abbattuti non hanno
00:54:42costituito pericolo, stiamo ampliando quello che ci ha, che è la difesa aerea del fianco
00:54:48est. Ricordiamoci di una cosa, per quanto riguarda i droni e soprattutto, noi possiamo
00:54:57decidere su tre punti. Possiamo intercettare la freccia, prima che arrivi, possiamo distruggere
00:55:06l'arco o possiamo uccidere l'arcere. Tutte queste tre opzioni la Nato le può mettere in
00:55:14campo ora. La Nato ha una capacità, un potere aereo tale nei confronti dell'ipotetica
00:55:20minaccia che è la Russia, estremamente più forte. Quindi teniamo sempre conto anche
00:55:27questo, perché vuol dire, un attacco può anche essere, può anche starci, può essere
00:55:34tutto quello che è accidentale, voluto, non voluto, eccetera. Il secondo attacco sarebbe
00:55:40più tragico ed è qui che la Nato interviene, secondo me, secondo uno di questi tre criteri
00:55:45che vi ho. Però vorrei che fosse chiaro, sono tre opzioni che la Nato ha e che sono perseguibili
00:55:52tutte da oggi. Quindi questo per quanto riguarda i droni. Però ecco, stiamo lavorando con l'Unione
00:55:59Europea e in termini di qualche mese ci sarà un notevole sistema antiaereo a 360 gradi per
00:56:12tutti i mezzi in volo sul fianco est, che coordinerà tutti i confini a est a partire dalla Finlandia
00:56:22per terminare nel Mar Nero, sotto una catena di comando unica, sotto un'unica struttura
00:56:30che c'è già della Nato, che è comunque il SACIOR e l'Aircom, specificatamente per
00:56:35la parte aerea.
00:56:39Prego?
00:56:39Sì, perché lo scopo, no no, attenzione, lo scopo, bisogna andare per gradi, nel senso
00:56:46che la minaccia oggi, la Nato con il concetto strategico del 22 ha detto che la minaccia
00:56:51sono la Russia e i gruppi terroristici. Allora, siccome però la minaccia, la Nato ha come
00:56:57piani di difesa aerea su 360 gradi, non sono soltanto su est, ovviamente adesso facciamo
00:57:02il primo step da fare immediatamente, è questo e verrà fatto nei termini di tempo che vi ho
00:57:08detto. Dunque, la Giordania, no, non l'ho visto ma mi sembra abbastanza antitetico come
00:57:25concetto, magari adesso vado a leggere l'articolo, ma credo da così a caldo le due cose non sono
00:57:32disgiunte, anzi, direi, non diciamo la stessa cosa ma quasi ci siamo.
00:57:37Sì, sì, me lo vado a cercare perché… Presidente, allora non ci sono dichiarazioni che gli Stati
00:57:48Uniti si ritirino dall'alleanza, da parte degli Stati Uniti ovviamente. Allora, questo
00:57:55potrebbe accadere, ma se dovesse accadere, innanzitutto avverrà in maniera coordinata
00:58:02con l'alleanza, avrà in termini assorbibili di alleanza, perché è un'alleanza che sia
00:58:08matura, come la nostra è, che sia operativamente efficace, come la nostra è, che ha 76 anni
00:58:13che fa sto mestiere. Se una delle nazioni, anche se è il principale azionista, decide di
00:58:19riorientare alcune sue energie, alcune sue capacità, verso una direzione di una minaccia
00:58:25più lontana rispetto a noi, che però possiamo mettere nero su bianco oggi, che è una minaccia
00:58:30che comunque avrà riverberazioni anche da noi, e quindi se si rivolge, facciamo finta
00:58:35di dire l'Indo-Pacifico, benissimo. Innanzitutto, vantaggio per l'alleanza che una minaccia
00:58:42potrebbe essere intercettata o arginata ancora più in lontananza, e questo è soltanto
00:58:47benefico. In secondo luogo, un'alleanza matura, come auspicabilmente siamo, io credo
00:58:54che sia in grado di riorientarsi e ridistribuire quell'aliquota, diciamo, di potenzialità
00:59:00che una nazione ha rilocalizzato in un altro settore, in maniera del tutto indolore, ed è
00:59:09quello che secondo me potrebbe essere, se c'è ben venga, siamo tutti e 31, siamo pronti
00:59:16a rimettere in gioco tutto quello che abbiamo per riposizionarci, ma è una cosa che se non
00:59:25lo facessimo non saremmo un'alleanza operativa. E questo è un punto.
00:59:28Non esistono guerre lontane.
00:59:33Forza di interposizione a Gaza, le dico la verità, non sono molto ferrato perché la
00:59:36Nato è fuori da questo dialogo. Le regole di ingaggio secondo me devono... Allora, quando
00:59:41si fa una missione, anche se è sotto leggi delle Nazioni Unite, deve avere un mandato
00:59:47chiaro. Qual è la missione? Delle regole di ingaggio chiare. Le nazioni che non mettano
00:59:54troppi caveat nazionali alle proprie truppe che vengono date alla Nato perché sono tutte
00:59:58che gliele diano e questo in passato è successo e stiamo facendo passi avanti per fare in modo
01:00:03ciò che non accada più, vedasi per esempio il fianco est con i droni e con la difesa aerea
01:00:08e deve avere i mezzi per farlo e deve essere fatto in modo tale che quando torna in patria
01:00:13non lo ingabbiano perché l'ha fatto. Quindi questi sono cinque punti che per una forza
01:00:18in deposizione a Gaza io spicherei anche conoscendo quello che è successo in passato
01:00:23e lei ha citato giustamente Unifil, venisse fatto e penso che dovremmo anche imparare
01:00:28le nostre ordine. Purtroppo è cominciata l'aula e quindi io sono costretta a chiudere
01:00:36la nostra interessante audizione e siamo stati molto contenti di averla qua, l'aspettiamo
01:00:44per ogni mese la compulseremo.
01:00:47Un tirandello manzo.
01:00:49Grazie.
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