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https://www.pupia.tv - Roma - Petizione per lo stop alla disinformazione climatica - Conferenza stampa di Ilaria Fontana 28.10.25)
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00:00Grazie a tutti di essere qui, che ci sta seguendo di ferita. Io chiederei all'onorevole Fontana se può connettersi perché ora cominciamo questa...
00:17Ciao Ilaria, io ovviamente ringrazio l'onorevole Fontana per il concesso, intanto per il sostegno della petizione e poi per averci concesso questa sala la cosa non era scontata.
00:32Poi oltretutto io con lei non mi conoscevo, le ho scritto, l'ho contattata, lei mi ha risposto in maniera molto gentile e prima di partire farei magari se lei vuole fare una breve introduzione a lei prima di partire noi, insomma di dire qualcosa a noi.
00:57Grazie Ilaria, grazie mille.
00:58Assolutamente, grazie, buon pomeriggio a tutte, buon pomeriggio a tutti. Mi scuso se non posso essere presente ma sabato ho subito un intervento quindi sono in pieno recupero e in piena convalescenza.
01:13Quindi mi scuso sinceramente. Sì è nato tutto come diceva Giacomo che ringrazio perché da una mail ho visto il progetto che era molto molto efficace, era forse quello che serviva e quindi ci siamo sentiti per mio dovere aver dato a voi la possibilità di raccontare oggi quello che avete fatto e i progetti anche futuri.
01:41Io credo che mai come in questo momento siamo in piena emergenza, facciamoci caso, un'emergenza democratica e purtroppo ogni volta che si fa il voto e il partito che vince l'assenzionismo è ovvio che ci si domanda e quindi quali possano essere le soluzioni di questa emergenza democratica.
02:01Dall'altra parte c'è un'emergenza sociale, un'emergenza economica e ovviamente un'emergenza climatica, un'emergenza ambientale.
02:10Eppure mentre noi abbiamo dei dati scientifici incontrovertibili quotidianamente i nostri agenziati, non solo italiani ma io parlo proprio della ricerca internazionale, raccontano con nuovi dati, nuove tecnologie,
02:26l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, quello che sta succedendo al nostro pianeta e dall'altra parte abbiamo dei segnali anche che il nostro pianeta ci dà quotidianamente a livello di distesso geologico,
02:40già senza pensare al globale ma partiamo dal locale, quindi partendo da lì poi si ha una narrazione, una fotografia del resto.
02:50Che cosa succede poi nel nostro paese? La stampa ambientale, abbiamo visto purtroppo in questi giorni anche quella d'inchiesta, ma quindi il giornalismo ambientale viene indebolito,
03:05viene messo in discussione, forse la cosa peggiore è che viene anche sminuito, viene messo ai margini, quasi se fosse una stampa tra virgolette di serie B.
03:16Ecco nel nostro paese abbiamo un governo, il governo Meloni che ormai non parla neanche più di ambiente, ha cambiato il linguaggio, non so se ci abbiamo fatto caso in tre anni a questa parte,
03:26non si parla più di transizione ecologica, non si parla più di crisi climatica, non si parla più di clima, di ambiente e noi sappiamo benissimo,
03:34e voi me lo insegnate, che il linguaggio cambia la società, cioè il linguaggio è fondamentale per far entrare nuove parole,
03:42che vuol dire nuove azioni e nuove criticità, nuove problemi in una società che cambia, a parte dal linguaggio,
03:48e cancellare determinate parole per cercare di cancellare il problema è la cosa più sbagliata che il governo Meloni sta facendo,
03:56ed è per questo che fin dal primo momento, fin dal primo messaggio in cui Giacomo ci raccontava questa petizione,
04:04con un entusiasmo meraviglioso che mi ha coinvolto e mi ha fatto anche pensare a quello che veramente dal basso e come partecipazione e coinvolgimento si può fare,
04:16sin dal primo momento ho sostenuto la petizione, perché io sono convinta che l'informazione libera non è un problema da contenere,
04:25stretto e chiuso a chiave, ma è uno strumento di libertà, e quindi sostenere veramente questa petizione per me significa difendere la democrazia dell'informazione,
04:36prima di tutto che in questo momento in cui c'è un'emergenza è ancora più importante difenderla,
04:43vuol dire dare strumenti a tutti i cittadini e alle cittadine, e poi è anche pretendere un servizio pubblico che sia all'altezza della sfida storica
04:52che stiamo vivendo, con nuove parole, nuove linguaggi, nuove informazioni, quindi benvenga la vostra petizione,
04:59io vi ringrazio di cuore perché l'avete seguita, l'avete pensata, ha raggiunto risultati veramente importanti,
05:08quindi vuol dire che in fondo i cittadini del nostro paese ha questo tipo di sensibilità, solo che vuole venire soffocata,
05:15come lo si fa per la stampa? Lo si fa per i cittadini che credono che invece fanno parte della soluzione,
05:21quindi io vi ringrazio, vi ascolto molto volentieri e mi scuso ancora, la prossima volta non spero di essere presente
05:31per abbracciarvi tutti, vi ascolto, grazie, grazie Giacomo.
05:36Grazie Ilaria, a completezza di informazioni dico che la petizione l'ho lanciata io con Maria Santa Rossa
05:43che è qui seduta alla mia destra, alla mia sinistra per voi, quindi a completezza di informazioni siamo stati noi due a lanciare la petizione.
05:50Io, insomma, due parole sul perché l'abbiamo lanciata e gli sviluppi, diciamo che siamo partiti l'estate scorsa,
05:59era il primo luglio, eravamo sostanzialmente io e Maria perché eravamo senza struttura, non c'era una vera struttura dietro
06:04e io mi ero dato un traguardo che era quello di raggiungere le 300-400 firme, ne avessimo raggiunte 5.000
06:14e pensavo, wow, sarebbe stato un grande successo. Ne abbiamo raggiunte quasi 19.000, ne siamo molto contenti,
06:20vogliamo puntare a un traguardo più alto. Perché l'abbiamo lanciata? Perché di fronte a un'estate torrida,
06:27soprattutto tra il cavallo tra fine giugno e inizio luglio, con picchi di temperature mai viste,
06:34in Spagna abbiamo raggiunto i 46 gradi. Per il fatto che ormai il limite del rinanzamento delle temperature,
06:42del contenimento sotto il grado e mezzo, praticamente lo siamo lasciati alle spalle,
06:46era il limite che ci eravamo dati con l'accordo di Parigi del 2015, che sembra un'era geologica fa,
06:51ed era un'era geologica fa, non siamo riusciti a contenere le temperature,
06:55l'aumento delle temperature sotto un grado e mezzo. E nonostante quello che sta succedendo,
06:59quindi insomma, fiumi in secca, calamità naturali, insomma, tutto quello che sta succedendo,
07:06il record del caldo nel Mediterraneo anche, perché di questa cosa se ne è parlato molto poco,
07:11sentiamo che ci sono persone, giornalisti, esperti, politici, che vanno in tv a dirci che è sempre fatto caldo,
07:17che non dobbiamo preoccuparci, che è colpa dei cicli naturali, che comunque il clima sostanzialmente è sempre cambiato,
07:24è sempre cambiato, oppure addirittura, peggio che i deride e insulta, abbiamo pensato che forse era il momento
07:29di darsi da fare, visto che ultimamente con tutto quello che sta succedendo di clima si parla molto poco,
07:35tra crisi geopolitiche, riarmi, guerra tra la Russia, guerra all'Ucraina, quello che sta succedendo anche a Gaza,
07:44in Palestina in generale, diciamo che questo modo di fare disinformazione climatica è una forma molto pericolosa
07:52di negazionismo, si inseresce all'interno di quello che è il negazionismo, cioè si traveste da opinione legittima,
08:01scientifica, quello che scientifico non è. Infatti la vulgata negazionista e di disinformazione climatica
08:09ha come minimo comune denominatore quello di bersagliare il pensiero scientifico e di legittimare
08:17il metodo della scienza, quindi si legittima una posizione prive di fondamento che vengono poi
08:23rilanciate dai media condiscendenti e una volta che viene instillato il dubbio diventa difficile
08:31sfatarlo perché questi sedicenti esperti non vogliono avere ragione a tutti i costi, vogliono
08:36instillare dubbi e creare confusione tra le persone, in modo che poi le persone non addetti ai lavori
08:40non sanno più distinguere quello che è vero da quello che è falso. C'è un vecchio libro uscito
08:49molti anni fa che si chiama Mercanti di dubbi che racconta appunto come questa tecnica di instillare
08:55i dubbi è stata inizialmente usata non per il clima ma per il fumo di sigaretta, cioè si minimizzavano
09:02gli impatti del fumo di sigaretta sulla salute umana dicendo che non era provato che le sigarette
09:08facessero male, se facevano male forse era vero ma c'erano altre cause, no, tutte queste
09:13tattiche subdole per instillare i dubbi. Si finisce così per mettere sullo stesso piano
09:19chi dice la verità scientifica e chi è un cerlatano, dando l'impressione che ci sia un dibattito
09:24in corso sul clima quando il dibattito, e concludo, non c'è perché il 99% della comunità
09:30scientifica, nonché l'IPCC dell'ONU, sostengono che il cambiamento climatico A esiste e B è
09:37colpa dell'uomo che brucia i nostri tre nemici principali che sono gas, carbone e petrolio.
09:44Fine ultimo cos'è? Quello di ritardare ad libitum la decarbonizzazione e la transizione
09:50ecologica, quindi insomma con tutto un portato che possiamo immaginare, no, quello che beneficia
09:59di questa continua procrastinazione della transizione ecologica. Io comunque ho concluso, torno a ringraziare
10:08la Camera dei Deputati, Ilaria Fontana e tutti i nostri ospiti che elencherò poi quando sarà il momento
10:17e passo la parola a Maria Santarossa che ci parla anche lei un po' di come le è venuta in mente
10:21questa idea. Grazie.
10:25Buon pomeriggio a tutti, mi associo ai ringraziamenti tra tutti quanti e anche alla Ministra Fontana
10:31e ovviamente non potevo far altro che sposare questa petizione perché come Giacomo da diversi anni
10:43ormai sono interessata a questo fenomeno dei cambiamenti climatici che sono dimostrati essere
10:51di natura antropica quindi causati dall'uomo e se ne è vista poi diciamo forse una manifestazione
10:57inferiore proprio durante il Covid quando l'attività umana essendo scemata aveva comunque generato
11:04dei progressi a livello ambientale. Quest'estate io ero in Toscana e il 20 d'agosto c'è stato
11:12uno dei fenomeni più particolari forse mai visti, 109 mila fulmini in 10 ore. Quindi
11:20è stata una tempesta di fulmini in tre giorni, una cosa incredibile dal pomeriggio fino alla
11:26notte inoltrata e abbiamo avuto delle precipitazioni che hanno cambiato la temperatura di 10 gradi
11:33in mezz'ora in abbassamento e in alzamento nell'arco di... a fine piovasco già ritornava
11:39esserci la temperatura elevata. È stata una cosa folle, un cambiamento climatico incredibile
11:45per quanto poi l'acqua del mare è altrettanto calda quasi da bagno di casa. Quindi veramente
11:55siamo arrivati a delle condizioni che poi creano appunto fenomeni estremi come quello
12:00del ciclone Melissa che stiamo vedendo adesso in America e che appunto sta creando situazioni
12:09per cui per esempio ecco gli uragani hanno dovuto vedere aumentata la classe di pericolosità
12:15perché stanno diventando talmente estremi che non erano nemmeno considerati in queste
12:21proporzioni. Tutto questo si ripercuote in particolar modo ovviamente contro la società
12:28e anche le fasce deboli della società che si vedranno sempre più marginati e messe in
12:34situazioni di pericolo più di chi non è appunto una persona disagiata o fragile.
12:42Noi in Italia siamo maggiormente in pericolo e probabilmente questa faticosa petizione, questo
12:49faticoso cambiamento sono forse anche più importanti se poi vedono un risultato perché
12:54siamo considerati un hotspot climatico ovvero quello che sta accadendo in particolar modo
13:00nella fascia del Mediterraneo è una situazione che in poche altre realtà si verifica e quindi
13:07vedranno i vari fenomeni estremi sempre più estremi e questo lo dimostra, mi sembra pure
13:13un ultimo report che dimostra che negli ultimi 30 anni i fenomeni estremi sono aumentati
13:18del 485% se non ricordo male la percentuale. Quindi diciamo che prevenire i cambiamenti
13:27climatici prima di tutto ha una grandissima importanza perché ci fa risparmiare denaro,
13:33mettere in sicurezza il territorio ci fa risparmiare ulteriore denaro e ovviamente la messa in sicurezza
13:40anche di vite umane e quello che sicuramente poi adesso dovremmo prendere in considerazione
13:45e anche l'adattamento climatico. Quindi questo dimostra che l'informazione, la giusta informazione
13:52e la corretta informazione sono una cosa prioritaria perché senza di questo nessun tipo di azione
13:58può essere strutturata con criterio e con risultato.
14:09Ok, ho tolto il microfono. Posso aver concluso e passerei la parola a Federico.
14:15Buongiorno a tutti e a tutte. Io sono Federico Spadini, campaigner clima di Greenpeace Italia
14:28e ringrazio innanzitutto l'onorevole Fontana per averci dato la possibilità di presentare il nostro lavoro
14:35e presentare il nostro sostegno alla petizione Stop la disinformazione climatica
14:39per cui ringrazio anche Giacomo e Maria non solo per l'invito oggi ma anche per aver lanciato
14:44questa importante iniziativa. Pensiamo che sia importante perché accende una nuova luce
14:50su un tema che a noi di Greenpeace ci è molto caro perché ci occupiamo di ambiente e di clima da decenni
14:57e siamo convinti appunto che sia importante iniziare a lavorare anche sul modo in cui parliamo
15:03dei problemi delle questioni climatiche e ambientali.
15:07Da qualche anno Greenpeace analizza proprio lo stato dell'informazione in Italia sul clima
15:12analizzando qual è il discorso ambientale e climatico dei principali quotidiani italiani
15:17e dei principali telegiornali. Qual è il risultato di questa analisi che conduciamo insieme all'osservatorio di Pavia
15:24è che in Italia di clima si parla troppo poco, se ne parla male e se ne parla in maniera parziale
15:29e quindi questi risultati che ora vi racconterò molto brevemente sostanziano ancora di più
15:36l'importanza della petizione sulla disinformazione climatica.
15:40Se prendiamo il report dell'ultimo anno notiamo che rispetto all'anno precedente
15:44le notizie sul clima sono dimezzate, al tempo stesso aumentano invece sui quotidiani
15:49le pubblicità delle aziende più inquinanti, cioè con le maggiori responsabilità in termini di emissioni di gas serra.
15:56Normalmente nel discorso dei media italiane l'impatto economico delle politiche climatiche
16:02e la preoccupazione che ne consegue prevale sulla preoccupazione sulle conseguenze ambientali della crisi climatica.
16:09Un paio di dati numerici abbiamo studiato che circa un quinto delle notizie su telegiornali e giornali
16:17riporta cosiddette narrative di resistenza, cioè delle forme di discorso che tendono a negare
16:22la necessità di una transizione energetica o a posticipare il più possibile
16:26e basta pensare che in tutte le edizioni dei sette telegiornali principali in Italia
16:32nell'arco di un anno le compagnie, le aziende dei combustibili fossili, petrolio, gas e carbone
16:38che Giacomo ha citato, vengono nominate come responsabili della crisi climatica solamente una volta
16:43una volta in un anno su sette telegiornali.
16:46Al tempo stesso cerchiamo di analizzare anche qual è lo stato del dibattito politico
16:50sempre con un report che produce per noi l'osservatorio di Pavia
16:54e ci accorgiamo che c'è un'attenzione calante sui temi che riguardano l'ambiente
16:58e il clima, questo si vede non solo in Italia ma anche nel dibattito europeo
17:03con il nuovo Consiglio europeo che è entrato in carica dallo scorso anno
17:07spesso nel nostro monitoraggio ci accorgiamo che le forze politiche che parlano di più
17:15di temi ambientali sono le forze del governo ma lo fanno per remare contro la transizione ecologica
17:23e la transizione energetica. Quando ci fermiamo e ci chiediamo il perché di questa situazione
17:28non possiamo non notare come Greenpeace qual è il ruolo ingombrante e di forza
17:35delle aziende dei combustibili fossili. In particolare per quanto riguarda la stampa
17:40sono fra i principali inserzionisti, nella nostra analisi il dato che emerge è che Eni
17:45è il principale inserzionista sui principali quotidiani italiani e quindi queste aziende
17:51che sono quelle che hanno le maggiori responsabilità nella crisi climatica che stiamo vivendo
17:55sono anche quelle che hanno maggior potere di poter condizionare il dibattito politico
18:01e mediatico nel nostro Paese. Abbiamo cercato al tempo stesso di offrire delle soluzioni,
18:06di offrire degli strumenti, abbiamo dato vita a una coalizione di media indipendenti che
18:12si sono impegnati a non ricevere più finanziamenti dalle aziende inquinanti, quindi il settore
18:17delle fossili, il settore dell'automotive o settori a grande impatto come quello aereo
18:24e delle crociere e a fare un'informazione appunto libera sul clima e questa coalizione
18:29si chiama proprio stampa libera per il clima. Abbiamo dato luce anche ad un network di esperti
18:36ed esperti indipendenti che diciamo ha una funzione di poter offrire un parere in parte
18:48dal mondo della scienza, in parte dal mondo della ricerca, del giornalismo e della comunicazione
18:52a quei soggetti che possono essere giornalisti, possono essere cittadini, possono essere insegnanti
18:57che sono in cerca di informazioni libere appunto, solide e fondate sul clima e che siano in certo
19:05modo un argine contro il greenwashing, contro i tentativi di negazionismo o di ritardare
19:12l'azione climatica operati da diversi soggetti. È importante e qua mi avvio verso la conclusione
19:19quindi è promuovere la consapevolezza sulla crisi climatica, liberare l'informazione italiana
19:25in particolare dai finanziamenti delle industrie maggiormente responsabili della crisi climatica
19:31pensiamo che questo sia il primo passo per veramente imboccare e percorrere una volta
19:38per tutte la strada a una reale transizione energetica ed ecologica che è la reale soluzione
19:45alla crisi climatica. Quindi ci auguriamo che questa giornata di oggi possa aprire ancora
19:51di più il confronto con attori della politica e attori del mondo del giornalismo e della stampa
19:56per cui accogliamo molto positivamente la possibilità di parlarne e aspettiamo di vedere
20:01quali saranno i prossimi passi. Grazie mille.
20:04Grazie mille a Federico Spadini di Greenpeace. Io saluto l'onorevole Ghirra che è venuta a trovarci
20:13la ringrazio a nome di tutta la coalizione insomma e passo la parola a Paola Mercogliano
20:19che non ha bisogno di presentazioni, la professoressa è studiosa del cambiamento climatico.
20:26Salve, buongiorno. Intanto grazie per l'invito. Oggi sono qui appunto in qualità di scienziata del clima
20:33e io, è importante penso dirlo perché è importante quando uno dice di essere scienziata del clima
20:39che si spieghi bene. Io ho pubblicato oltre 90 paper scientifici su questo tema
20:44coordino progetti europei, nazionali su questo tema e sono anche il presidente della società italiana
20:51delle scienze del clima. E' proprio sulla base di questo ruolo che io sento la responsabilità
20:57di dover portare in questa sede una voce chiara. La qualità dell'informazione è parte integrante
21:04del modo con cui oggi noi dobbiamo garantire protezione alle persone, ai territori
21:10nell'ambito dell'emergenza climatica in atto. La scienza produce conoscenza, ma perché questa
21:17conoscenza diventi poi un benessere, sicurezza e buon governo del territorio deve essere condivisa
21:23in modo comprensibile, verificabile e tempestivo. Ed è per questo che ci tenevo ad essere qui.
21:31Purtroppo la disinformazione climatica non è soltanto un problema pratico. La disinformazione
21:36purtroppo non è soltanto fake news sul cambiamento climatico. È un cortocircuito che oggi rallenta
21:43la nostra attività sul territorio. Ci confonde le società sulle priorità. Fa perdere fiducia
21:51nei piani di adattamento e di mitigazione che stiamo mettendo in atto con chi governa il territorio.
21:58Esposta risorse dove non servono o dove sono meno urgenti. Quindi, che cosa ci dice la scienza?
22:05In parole semplici, noi sappiamo che l'atmosfera si sta riscaldando e trattenendo più umidità.
22:11Per questo, le ondate di calore sono più intense e le piogge sono più violente.
22:16Mari più caldi, come il Mediterraneo, è stato detto prima che è un hot spot, favoriscono
22:20temporali più energetici e mareggiati che potenzialmente quindi possono essere più distruttive.
22:27L'aumento del livello del mare e il consumo di suolo amplificano gli impatti lungo le coste
22:31nelle nostre città. Questi elementi sono ben documentati. Non sono opinioni, ma sono risultati
22:37consolidati di migliaia di studi. Dove entra in gioco l'adattamento? L'adattamento significa
22:44cercare di ridurre gli impatti dei cambiamenti in atto e futuro. Significa sfruttare ogni margine
22:52di prevenzione. Significa fare piani di allerta, gestire ondate di calore per la salute. Significa
22:59avere infrastrutture più resilienti. Significa avere reti elettriche e ridiche preparate a
23:06gestire eventi estremi che sono sempre più inattesi, che non abbiamo mai visto nel passato
23:13comunque che avevano una frequenza di occorrenza molto minore rispetto a quella che ci aspettiamo
23:18anche nel futuro. Significa proteggere i civili, significa progettazione urbana che riduca
23:26proprio questi fenomeni. Però la comunità scientifica non deve soltanto raccontare il
23:33problema, ma noi abbiamo anche la possibilità di mettere in campo delle soluzioni. Grazie
23:40a un progetto europeo che ho finanziato quindi dalla Mission Adaptation, noi stiamo anche attraverso
23:46un progetto europeo sviluppando diversi strumenti proprio per la disinformazione e che abbiamo
23:54già portato ai giornalisti, abbiamo già portato a chi governa il territorio. Il tema
24:00di disinformazione è per noi fondamentale perché è importante puntare sull'informazione
24:06e sulla partecipazione. Prima di tutto perché noi dobbiamo comprendere il rischio locale per
24:10portare avanti delle soluzioni. Quindi dobbiamo spiegare cosa significa il cambiamento
24:15climatico, sulla mia scuola, sul mio quartiere e senza questa traduzione che avviene grazie
24:22all'informazione purtroppo i piani, le attività sono solo sulla carta e non servono. Dobbiamo
24:28poi costruire fiducia e questo si può fare soltanto attraverso processi trasparenti, metodi
24:34replicabili, risultati misurabili che sono i metodi garantiti dalla scienza. Quando i cittadini
24:41e le amministrazioni vedono, capiscono come si arriva alla decisione, di solito, ed è
24:46così davvero, partecipano di più e meglio. Quindi per noi la formazione e l'informazione
24:54è fondamentale. Cosa vogliamo oggi fare? Intanto vogliamo chiedere la trasparenza delle
25:00fonti. È importante che quando si parla di cambiamento climatico venga detto chiaramente
25:06qual è il riferimento, i dati che abbiano delle fonti chiare, che possono quindi essere
25:12verificate. Poi dobbiamo avere una formazione mirata, dobbiamo avere dei moduli di media
25:17literacy climatica per giornalisti, per funzionali, per le scuole e per gli ordini professionali.
25:23E su questo appunto vi invito a vedere anche i tanti prodotti che la comunità scientifica
25:29sta producendo nel mio progetto come in altri. E poi servono degli audit periodici sulle
25:35narrazioni mediatiche e impatti sulla disinformazione e sulla decisione. Poi ci serve una partecipazione
25:41ben progettata. Cioè è importante avere delle piattaforme che permettono alla comunità
25:47di capire localmente cosa sta accadendo e di commentare anche le azioni affinché queste
25:53azioni non vengono dall'alto ma siano anche, come dire, concordate con il territorio.
25:59E poi bisogna raccontare l'adattamento, raccontare che in molti casi l'adattamento è un'opportunità
26:04che le azioni che molti comuni fanno per effetti dovute, resiutili e urgenti al cambiamento
26:12climatico, possono anche creare società più giuste. Quindi fermare la disinformazione climatica
26:20garantendo anche una corretta formazione e un diritto dei cittadini ai fatti e alle istituzioni
26:27dobbiamo chiedere di renderla possibile. Come Presidente della SISC e come scienziata
26:34mi impegno personalmente a continuare questo lavoro insieme alle istituzioni e ai media,
26:39alle scuole, alle imprese e alla società civile. Infine abbiamo un'opportunità. A breve inizierà
26:45la COP di Belen e quindi questo è un'opportunità per l'informazione di raccontare bene quello
26:52che accadrà affinché questa occasione di informazione non venga persa. Il cambiamento
26:58climatico non è un tema di destra o di sinistra, è un tema che interessa a tutti e garantire
27:05una buona informazione sul clima significa oggi proteggere comunità, persone ed ecosistemi.
27:13Grazie mille Paola. Io chiedo all'Onorevole Ghiera se vuole dire qualcosa, due parole, se vuole intervenire.
27:24Ascolta. Grazie. Ci sono altri deputati in sala? No. Allora Maria prego vai a te le presentazioni.
27:32Sì, allora approfitto per presentare Alfredo Giordani di Ultima Generazione e Pietro Cenciarelli
27:40dell'Associazione della Decrescita perché sono esattamente due modalità di come i cittadini,
27:46in particolar modo i giovani dell'ultima generazione, si sono organizzati e stanno cercando di farsi
27:52sentire in qualche modo, in particolar modo l'ultima generazione. Quindi se Alfredo vuoi raccontarci qualcosa?
28:02Ah, forse sì. Eccoci. Sì, grazie.
28:07Ah, vieni qua.
28:20Buongiorno, sono Alfredo Giordani di Red Devistrata, scusate il ritardo, ma tre ore per fare l'analisi,
28:26il mondo della sanità incontra dei problemi evidenti e quello è un altro discorso. Io sono
28:34pensionato, ho famiglia, padre di un ragazzo e una ragazza, giovani ma già adulti e sono
28:44molto preoccupato per il loro futuro. Il clima inciderà moltissimo su loro, sui miei nipoti,
28:50sui loro figli, ma sono preoccupato anche per com'è calpestata la dignità delle persone,
28:56di tutti noi. Io sono 25 anni che mi occupo di società civile e ho potuto sperimentare
29:06come per temi anche ultimativi, drammatici, per alcuni temi esiste una rifrattarietà del
29:17mondo del governo, dei governi delle istituzioni. L'ho potuto testare con mano. Quindi sono
29:25passato da, sempre più ancora mi occupo di altri campi, sempre più dalle azioni convenzionali
29:33ad azioni anticonvenzionali, sempre nel limite della non violenza. Io ringrazio per questo
29:45evento molto importante. Negazionismo e complottismo, oramai c'è una lunga letteratura scientifica
29:55sulle cause, sulle radici, a livello sociologico, antropologico, psicologico, oltre che di fisica
30:05climatica. A fronte di pochi che hanno problemi ad accettare, quindi a fronte a una rimozione
30:15cognitiva ed emotiva nei confronti di questo tema così ultimativo, ce ne sono invece molti
30:23che sono drammaticamente strutturati e organizzati per perseguire dei fini che sono privati, economici
30:34e politici. Dunque ottime le proposte e le risposte che sono state già qui illustrate.
30:43per allargare la base necessaria di consapevolezza, coinvolgimento, partecipazione. Da questa base
30:58partono poi i movimenti per l'azione diretta non violenta. Io mi immagino oramai questa figura
31:09da un po' di tempo di questi due universi paralleli, di questi due mondi, quelli di chi ha il potere,
31:18chi gestisce il potere, chi lo gestisce per conto di interessi speculativi ed economici e l'altro
31:26mondo della società civile che è comunque consapevole generalmente di una situazione critica
31:33ultimativa. Questo mondo camminano paralleli, come le parallele purtroppo su questo tema
31:42rischiano di incontrarsi solo all'infinito. Perché questo mondo, il mondo del potere, della
31:48speculazione e dei governi refrattari ad ascoltare gli interessi della cittadinanza, controlla
31:56continuamente l'altro mondo. E finché quel mondo della consapevolezza, della critica, delle
32:04manifestazioni, delle raccolte firme, delle petizioni, finché quest'altro mondo è gestibile,
32:11purtroppo non ci sono iniziative efficaci, non c'è la svolta. Allora, noi come movimenti di impatto
32:23per cui operiamo per portare con decisione, anche con metodi illegali, ma sempre non violenti,
32:32e rimettendoci di persona, assumendoci apertamente a faccia aperta, rimettendoci a livello legale,
32:42cerchiamo di incidere. Allora, più aumenta la base, abbiamo fatto diverse campagne, come
32:48ultima generazione, ma sono tante le campagne in corso, di Extinction Rebellion e degli altri
32:53movimenti. Stiamo cercando di fare alleanze, perché bisogna, il tempo è strettissimo a
33:03livello scientifico per questi cambiamenti. Come se noi si trattasse di giorni per decidere
33:09di fare un viaggio? Dieci anni, dicono, poi tutti i punti di non ritorno saranno abbattuti.
33:16Quindi con queste campagne, che prima erano molto incisive, anche a livello legale, fatte
33:24da pochi, come non paghiamo il fossile, come fondo di riparazione, ovvero chiedere alle
33:31istituzioni di istituire un fondo di 20 miliardi, sempre pronto per soccorrere le vittime
33:39immediate degli eventi climatici più estremi. Adesso, visto che siamo stati incisivi e si
33:48misura dal provvedimenti legislativi, decreti ecovandali, decreti sicurezza, adesso possiamo
33:57passare dalla qualità alla quantità, quindi coinvolgere tutte le persone che riusciamo
34:04a sensibilizzare. L'ultima campagna è quella sul boicottaggio dei supermercati. È una cosa
34:12perfettamente legale, proponiamo di non fare la spesa di sabato, in quanto si è visto che
34:17in altre nazioni ha funzionato. Quando le entrate, gli incassi si abbassano al 30, 40,
34:2350%, questi grandi poteri di sfruttamento delle risorse primarie, come quella della terra,
34:31per cui pagano cifre irrisorie alle piccole e medie aziende degli agricoltori, sfruttano
34:37l'agribusiness, sfruttano i propri lavoratori e sfruttano gli utenti finali con prezzi sempre
34:42crescenti. Ed essendo molto vicini ai poteri, quando si vedranno toccate, noi pensiamo che
34:49potremmo, attraverso la loro azione sul governo, cominciare a elevare l'attenzione,
34:57quindi i nostri corpi, fino adesso le nostre voci, ma anche la nostra spesa, incidere sulla
35:02nostra spesa. Io mi fermo qui e vi ringrazio ancora per questa ottima iniziativa.
35:09Grazie Alfredo. Io adesso passerei la parola a Pietro invece dell'Associazione per la decrescita,
35:17che mi sembra si leghi bene con l'argomento di buicottare la spesa.
35:21Allora, sono Pietro Cinciarelli dell'Associazione per la decrescita, grazie all'onorevole Fontana
35:33per questa opportunità, grazie ai relatori, ai promotori di questa meravigliosa iniziativa
35:40per l'invito. Come associazione della decrescita, come decrescente, penso di poter portare questo
35:47contributo a questa discussione, ovvero il fatto che la disinformazione climatica,
35:59cioè l'istituzione di un osservatorio per la disinformazione climatica, non deve il nome
36:11confinare l'argomento al clima. Il clima è un aspetto, anche se uno degli aspetti forse più spettacolari
36:20della crisi ecosistemica. La crisi ecosistemica è enorme ed è interconnessa ed è il risultato
36:30dell'interazione di molti fattori di cui il clima è soltanto uno. Se noi ci concentriamo
36:40soltanto sul clima perdiamo il punto della questione, non riusciamo a interpretarlo.
36:52quindi benissimo disinformazione climatica, sapendo che quello di cui si parla in realtà
37:00è disinformazione ecosistemica e anzi ancora di più di disinformazione ecosociale. La crisi
37:08che stiamo vivendo è una crisi di tipo ecosociale. Pensate semplicemente alla relazione diretta
37:15che esiste fra il clima e le migrazioni, per esempio, e tutte le questioni di giustizia
37:21climatica, eccetera. Quindi esiste un aspetto, come dicevo prima, spettacolare, nel senso
37:29che esiste un aspetto di spettacolare incomprensione di che cosa sta succedendo al clima e di che
37:36cosa e del perché questo clima sta cambiando e di quali sono gli impatti dei cambiamenti
37:43in atto. Noi parliamo allegramente di 1,5%, 2%, 1,5 gradi, 2 gradi, addirittura 4 gradi
37:55dello sforamento della temperatura senza magari renderci conto di che cosa vuol dire. Cioè
38:02quale scenari apre un aumento di 2 gradi, di 3 gradi e quanto è, diciamo, prevedibile
38:12questo, il innalzamento dei mari, eccetera, eccetera. Ora, quindi la narrazione del clima
38:19non deve rimanere, intanto deve essere tecnicamente corretta, cioè deve essere scientificamente
38:27corretta e quindi ben venga un osservatorio nel quale giornalisti, scienziati presiedano
38:36in un certo senso la narrazione dei fenomeni in atto. Ma non deve rimanere, non deve limitarsi
38:48a questo, deve capire che esistono delle cause che sono profonde nella nostra società, che
38:57hanno a che fare proprio con il modello dei consumi, con che, che, che, e quindi quello
39:03l'aspetto predatorio, l'atteggiamento predatorio che l'uomo ha verso la natura deriva da, ha
39:10delle basi culturali profondissime, filosofiche, anche simboliche e quindi noi, io mi auguro
39:17che questa meravigliosa iniziativa, questa meravigliosa iniziativa non, diciamo, tenga in
39:24considerazione e abbracci e voli alta abbracciando tematiche che anche queste hanno necessità di
39:32una narrazione corretta, che vengono narrate correttamente e che quindi arrivino a raggiungere
39:43quella, diciamo, quella, Castoriadis parlava di decolonizzazione dell'immaginario, cioè
39:52che arrivi nel profondo anche del modello culturale di riferimento, che è quello che in qualche
39:58modo gioca il ruolo, se vogliamo, più profondo e più importante della crisi ecosociale che stiamo
40:10affrontando. Grazie.
40:13Grazie Pietro.
40:19Siccome troppo ci cacciano, insomma, è tutto, ringrazio ancora la Camera dei Deputati, ringrazio
40:25l'On. Fontana e anche l'On. Ghiera che è qui con noi, tutti presenti, speriamo che questo
40:31ci aiuti, diciamo, ad aumentare, diciamo, gli aderenti a questa petizione, speriamo soprattutto
40:39che nelle agende politiche parlamentari e comunque istituzionali e comunque all'interno
40:45della società si torni a parlare di giustizia climatica, di cambiamento climatico e soprattutto
40:50di transizione ecologica. Grazie mille a tutti e a tutte.
40:52Grazie, ciao.
40:54Ciao a tutti.
40:56Ciao a tutti.
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