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  • 6 settimane fa
Roma, 24 ott. (askanews) - Linda Laura Sabbadini si racconta e racconta i suoi quaranta anni all'Istat nel primo episodio di SGUARDI, il nuovo approfondimento di Askanews: "Contando gli italiani"."Misurare significa riconoscere e ciò che non si misura spesso non esiste nel dibattito pubblico, non entra nelle agende politiche, non viene visto, non viene ascoltato. Ho creduto ogni giorno che la statistica dovesse essere uno strumento di giustizia, cittadinanza e democrazia" spiega Sabbadini in questo lungo colloquio. Le influenze familiari (Emma Castelnuovo, il nonno Guido Coen) e le trasformazioni dell'Italia che ha vissuto in presa diretta nella sua carriera all'Istat; l'impatto che ha avuto nella creazione delle statistiche sociali per misurare gli "invisibili" ("le donne che non venivano considerate, i bambini, gli anziani disabili, i poveri, gli homeless"); le nuove metodologie inventate per documentare queste realtà del nostro paese. E ancora il suo libro "Il paese che conta", da poco uscito, che narra questa avventura; come è cambiata l'Italia e i problemi che continua a vivere l'occupazione femminile.Più di tutto, la necessità oggi di potenziare l'Istat e di sapere tutti, come cittadini (ma anche come politici e giornalisti, con le responsabilità che ne derivano), quanto sono importanti le cifre in democrazia: perché "si è più liberi se si è in grado di distinguere un fake number da un numero che è stato costruito con cura, con qualità, come i numeri ufficiali", e nessuno dovrebbe travisare i numeri per piegarli alle proprie esigenze."SGUARDI" di Alessandra Quattrocchi, caporedattrice dell'agenzia, è interviste e storie video long format sul nostro mondo che cambia. SGUARDI è anche una serie di podcast per vedere la realtà da un altro punto di vista.

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00:00Misurare significa riconoscere e ciò che non si misura spesso non esiste nel dibattito pubblico,
00:22non entra nelle agende politiche, non viene visto, non viene ascoltato.
00:29Ho creduto ogni giorno che la statistica dovesse essere uno strumento di giustizia, cittadinanza e democrazia.
00:40Sono nata a Roma e avevo una nonna matematica, tra l'altro, che insegnava matematica,
00:55ma la grande scoperta della matematica arriva alle medie inferiori con Emma Castelnuovo,
00:59perché Emma Castelnuovo diceva che la matematica è logica, creatività e la matematica è induzione, intuizione.
01:10E quindi ci faceva divertire con la matematica, noi fare gli esercizi a casa significava scoprire, scoprire tante cose.
01:19Nessuno ve ne ha rimandato, tutti andavano bene, chi di più, chi di meno, come sempre, ma è stata una grande esperienza.
01:28Un ruolo importante nella mia formazione ha avuto la mia famiglia, in particolare mio nonno due cose mi ha trasmesso.
01:38Lui, Guido Cohen, era membro del partito d'azione e mi diceva sempre,
01:45noi ebrei dobbiamo sempre ricordarci che dobbiamo stare dalla parte della giustizia,
01:51difendere sempre i più deboli, i più vulnerabili.
01:55E poi aggiungeva, e dobbiamo essere sempre pronti, che purtroppo nei secoli siamo sempre stati perseguitati.
02:04Quindi investi in cultura, perché la cultura nessuno te la potrà mai rubare.
02:11Sono stata 40 anni all'Istat, sui 100 che l'Istat ha vissuto, 40 anni di grandi trasformazioni sociali,
02:2840 anni di grande passione anche di chi ci ha lavorato, di trasformazioni delle metodologie e di tanta tanta innovazione.
02:39Ho fatto tutto, anche la gavetta, e avevo fatto la gavetta anche prima, perché facevo l'intervistatrice per le strade,
02:48e questa cosa mi ha aiutato tantissimo a capire come cambiare modo di rilevare le cose.
02:55Entro e mi ritrovo in una fase in cui di forte crescita di domanda anche sul cambiamento della società,
03:07e quindi sento la necessità che le statistiche fossero più vicine ai cittadini e alla trasformazione sociale,
03:18perché allora l'Istituto era economico-centrico.
03:23La statistica sociale significa in primis dare visibilità agli invisibili e mettere al centro le persone con le loro caratteristiche.
03:33Gli invisibili erano le donne che non venivano considerate, i bambini, gli anziani, gli disabili, i poveri, gli homeless,
03:42e su tutti questi bisognava costruire metodologie per rilevarne la qualità della vita.
03:50Una metodologia fondamentale è stata quella che abbiamo ricercato, che non esisteva,
03:57per misurare la violenza contro le donne, cosa estremamente complessa.
04:02Ci abbiamo messo cinque anni, però con una grande soddisfazione.
04:06Non potevi chiedere alle donne se avevano subito violenza.
04:12Molte non riconoscono la violenza, specie se è del loro partner.
04:19E quindi l'obiettivo è stato quello di fare delle domande molto oggettive su tipologie di violenza.
04:27Se è stata minacciata, ti hanno preso a calci, se è stata schiaffeggiata da tuo marito.
04:37In questo modo le donne si sono aperte.
04:39È stata una cosa pazzesca perché il 90% di queste violenze era prima sommerso.
04:48Quindi dare visibilità ha significato fare i conti con un problema che riguardava 6 milioni e mezzo di donne
04:59quanto a violenza fisica e sessuale nel 2006 e arrivavamo a 10 milioni se consideravamo pure la violenza psicologica.
05:10Ho scritto il mio libro, Il paese che conta, perché ho voluto raccontare questa avventura.
05:27Un'avventura nelle statistiche dove racconto tutto quello che abbiamo fatto,
05:33perché poi non l'ho fatto solo io con tante persone appassionate.
05:38scoprendo quello che succede all'interno del nostro paese per anni e anni,
05:46dando visibilità agli invisibili e con un linguaggio molto semplice
05:51che permette di capire i numeri anche se uno ha problemi,
05:58pensa di avere, perché molto spesso pensiamo di avere problemi con i numeri.
06:05I dati, le statistiche rompono stereotipi, per esempio non vi immaginereste mai che 3 milioni e mezzo di uomini
06:14fanno la maglia o ricamano nel tempo libero perché gli piace
06:20e che addirittura sono cresciuti da 400 mila che erano in 20 anni.
06:27Mentre le donne sono diminuite, certo le donne lo fanno molto di più.
06:31L'Italia ovviamente è cambiata, è cambiata molto perché è cresciuta la presenza femminile nel mondo del lavoro,
06:40soprattutto a partire dal 1995 dopo la recessione fino al 2008 c'è stata una crescita continua.
06:51Dal 2008 però a oggi non siamo più a quei ritmi di crescita,
06:58anzi le donne si trovano in difficoltà, sta crescendo l'occupazione ma non ha i ritmi di cui ci sarebbe bisogno
07:08e soprattutto noi siamo ultimi, ultimi come occupazione femminile in Europa,
07:16tra gli ultimi anche nei paesi oxe.
07:19Quasi la metà delle donne non lavora e questo significa che non è autonoma economicamente
07:27e nello stesso tempo è anche più esposta a violenza domestica
07:32perché se per una donna occupata è già difficile rompere una relazione in presenza di violenza
07:40figuriamoci per chi non ha un'autonomia economica.
07:49L'Istat è una grande istituzione di ricerca scientifica e ha bisogno però di un grande supporto
07:59da parte del Parlamento che deve capire che sta passando il periodo più difficile alla sua storia
08:07in termini di risorse e che ha bisogno di un grande investimento di cambio generazionale
08:15e dell'inserimento di nuove professioni. Non si può più aspettare.
08:21La politica spesso non valorizza i dati statistici come dovrebbe,
08:27nel senso che dovrebbe dare la priorità a comprendere la società sulla base di questi dati
08:35piuttosto che andare alla ricerca di quei dati che servono a giustificare e a sottolineare i propri risultati.
08:44La popolazione deve riuscire ad avere competenze perlomeno di base e capacità critica
08:53altrimenti non può più essere libera.
08:57Deve avere la capacità di rapportarsi a questi dati e saperli eleggere.
09:04Questo è un obiettivo che ognuno di noi si deve dare,
09:08ma è un obiettivo che dobbiamo adottare complessivamente come società democratica,
09:14si è più liberi se si è in grado di distinguere un fake number da un numero
09:22che è stato costruito con cura, con qualità come numeri ufficiali.
09:28La stampa e i media in generale è bene che valorizzino di più questi dati
09:36e che crescano anche loro di più nelle competenze,
09:42perché loro sono un canale fondamentale nei confronti del complesso dei cittadini,
09:48quindi più cresce il loro livello, più è possibile che la statistica penetri nella popolazione.
09:55Purtroppo ci sono casi di intromissione nelle statistiche ufficiali
10:01che devono essere assolutamente indipendenti.
10:05Uno di questi casi è molto recente.
10:08È quello che è successo negli Stati Uniti quando è stata licenziata
10:13la direttrice del Bureau of Labor Statistics,
10:17che è una grande statistica e per di più è una donna che era stata votata
10:23persino dal vicepresidente di Trump e nello stesso tempo da Rubio.
10:30La statistica deve essere indipendente e non è possibile licenziare
10:34semplicemente perché i dati non piacciono.
10:38Ho avuto molte soddisfazioni nella mia carriera,
10:48intanto nei risultati raggiunti proprio come cose che venivano misurate
10:54e poi nello stesso tempo come soddisfazioni personali, carriera molto veloce.
11:01Alcune o più di altre però.
11:03La prima è sicuramente quando ho ricevuto l'onore di efficienza
11:10prima di commendatore della Repubblica da Ciampi
11:14e poi di grande ufficiale della Repubblica da parte di Mattarella.
11:20Un riconoscimento pazzesco che non mi aspettavo
11:24perché è un riconoscimento di un lavoro svolto.
11:28Poi quando sono diventata chair del Women 20,
11:32quindi a capo di tutte le donne del G20,
11:36dell'associazionismo del G20,
11:40quando c'è stata la presidenza italiana.
11:44Quello è stato un altro momento di grande emozione,
11:48anche perché molte delle cose che abbiamo chiesto
11:51furono assunte dai leader del G20.
11:54Quindi è stata un'esperienza eccezionale
12:00e per certi versi la continuazione anche nel lavoro
12:05di quello che era il mio essere,
12:08perché io ero stata femminista,
12:10continuavo a esserlo,
12:12continuo a esserlo
12:14e sono in prima fila sempre nella battaglia per le donne.
12:18Alle ragazzine che vogliono studiare la scienza
12:22dico che è una cosa affascinante
12:24di non mollare assolutamente
12:27e anche a chi vuole sviluppare invece aspetti
12:31che ritiene essere più creativi,
12:34la scienza serve sempre.
12:36Quindi non vi fate bloccare da cattivi insegnamenti,
12:41metodi, antiquati.
12:42Andate avanti su le competenze scientifiche.
12:48Servono a tutto.
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