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https://www.pupia.tv - Presentazione del Libro "Notte Fonda" di Virginia Campanile - Conferenza stampa di Luciano Ciocchetti


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Trascrizione
00:00Benvenuti e grazie per essere qui questa mattina. Quello che vivremo insieme non sarà soltanto
00:07la presentazione di un libro, ma un vero viaggio nella testimonianza di una madre e un momento
00:14di riflessione che riguarda tutti noi, non solo quindi un evento culturale, ma un incontro
00:21di coscienze e di cuori attorno ad una storia che diventa quindi patrimonio comune. Oggi
00:28parleremo di Notte Fonda, edizioni Anima Mundi, che è l'ultima opera di Virginia Campanile,
00:37un libro che nasce da un dolore indicibile, la perdita del figlio Daniele, ma che diventa
00:44un seme di vita nuova, un dono d'amore fatto agli altri. Un doveroso ringraziamento, ci sentiamo
00:52di farlo subito, all'onorevole Luciano Ciocchetti, che ci raggiungerà da qui a pochissimi minuti,
00:57che è vicepresidente della dodicesima commissione affari sociali e sanità della Camera dei
01:03Deputati, che ha promosso questa iniziativa e che ci accoglie in questa prestigiosa sede
01:09istituzionale che è la sala stampa della Camera dei Deputati. Ricordo anche agli amici che
01:15sono qui con me, abbiamo un'ora esatta di tempo, perché qui c'è un tempo rigorosissimo,
01:22quindi chiedo a tutti i relatori di contenere l'intervento entro i dieci minuti per consentirci
01:29appunto il rigoroso rispetto dei tempi fissati. Con queste premesse entriamo subito nel vivo
01:36per dare spazio all'intervento del dottor Valerio De Gioia, magistrato, attualmente consigliere
01:43presso la Corte d'Appello di Roma e consulente giuridico della Commissione parlamentare di inchiesta
01:50sul femminicidio. La sua lunga esperienza in prima linea nella giustizia penale, unita
01:56al costante impegno nello studio e nella divulgazione giuridica, lo rendono una delle voci più
02:03autorevoli in Italia sui temi della tutela dei diritti, della legalità e della dignità
02:10delle persone. Chi lo conosce sa che accanto alla competenza giuridica porta sempre con sé
02:16una sensibilità attenta alle storie umane, alle ferite che si nascondono dietro le cronache
02:23giudiziarie con una rara capacità di coniugare fermezza e umanità. A lei la parola dottor
02:31De Gioia.
02:32Io ringrazio tutti, ringrazio in particolare Virginia che ho scoperto essere chiamata Ginetta,
02:39quindi se io parlo di te con persone che ti conoscono devo dire Ginetta. Io sono contento
02:45di essere presente e dovrò andare via prima perché oggi verrò audito alla seconda Commissione
02:50giustizia proprio sulla introduzione di questo nuovo reato del femminicidio, però dovrei riuscire
02:56con il mio intervento a dire tutto quello che penso di questo libro che io ho letto integralmente
03:06e che mi ha colpito enormemente per un semplice motivo. Io sono da anni un giudice penale, quindi
03:13io quando si parla di omicidio stradale, perché di questo noi stiamo parlando, perché questo
03:19è il fatto che poi genera tutto il dolore che viene espresso e la rinascita che poi ha accompagnato
03:25l'autrice, io sono abituato a guardare il fascicolo, a fare le valutazioni in punto
03:32di diritto, considerazioni sulla pena, sull'aggravante e non sull'aggravante, ma il problema di mettermi
03:38nei panni dei familiari della vittima, io non me lo sono mai posto perché non mi veniva
03:45richiesto. Invece questa lettura mi ha fatto vedere un fatto che avrei potuto conoscere nella
03:53qualità di magistrato dal punto di vista di tutte le vittime di questi reati, perché
03:58qui la vittima primaria è la persona che poi perde la vita, ma lascia un dolore tremendo ai
04:06familiari, in primo luogo alla madre, al padre, al fratello, ma anche agli amici. E questo viene
04:11descritto in maniera mirabile da Virginia con una scrittura, ti devo fare i complimenti perché è un
04:18libro che si legge agevolmente e poi non è facile raccontare quello che tu racconti. Io oggi non
04:25potevo mancare, io Ginetta l'ho conosciuta perché qualche mese fa in occasione di un evento legato
04:31al femminicidio, perché Ginetta non si occupa soltanto di questa associazione Figli in Paradiso, ma è
04:38molto attenta e presente anche sui fenomeni della violenza domestica e di genere, e Ginetta ha fatto
04:45200 chilometri, probabilmente se non di più, per venire ad assistere a un intervento che ho fatto a
04:52Molfetta, quindi lei si è spostata da Otranto a Molfetta. Però la cosa che Ginetta non sa è che
04:58mentre lei è orfana di figlio, questo è il termine che viene utilizzato nel libro, che ti fa riflettere
05:05enormemente, io sono orfano di madre perché io quando avevo 18 anni ho perso mia madre, quindi la
05:11tua presenza a Molfetta, la tua presenza a Otranto in occasione del convegno e la tua presenza oggi
05:17mentre io sto parlando, mi dà un'enorme gioia perché è come se tu fossi mia madre, quella madre
05:25che quando è andata via, io avevo 18 anni, non l'avrebbe mai ipotizzato, cioè era sicura
05:31che sarei finito in tribunale, ma non nella qualità di magistrato perché studiavo poco
05:39e non davo grandi soddisfazioni. Quindi quando tu sei presente agli eventi, insomma, è come
05:45se ci fosse mia madre. È chiaro che sono dolori diversi, che il dolore che si prova da parte
05:52oggi io sono padre, ho due figlie piccole, nemmeno voglio immaginare che possa accadere
05:58una cosa del genere a me perché sarebbe un dolore straziante. Però dalla lettura del libro
06:03io ho visto come c'è stata questa rinascita e questo dolore, questo lutto, tu l'hai trasformato
06:11in qualcosa di positivo per il bene degli altri. In punto di diritto faccio una breve considerazione
06:19quello che all'epoca è successo era un reato che veniva considerato minore perché l'omicidio colposo
06:27per violazione delle regole della strada, insomma, portava a un regime sanzionatorio contenuto
06:32ne abbiamo anche parlato e tu mi hai spiegato che la pena è stata estremamente esigua. Dal
06:382016 il legislatore è intervenuto, ha dato la giusta dignità a questa fattispecie di
06:44reato, quindi abbiamo un regime sanzionatorio molto più forte, importante. Però la cosa
06:50che mi ha colpito quando io ne ho parlato con lei è che lei è arrivata all'idea di un
06:55perdono e che tutto sommato, anche se fossero stati inflitti più anni a questa ragazza coetanea
07:03di Daniele, questo non le avrebbe dato alcun tipo di soddisfazione. Quindi io sono molto
07:10contento di essere qui presente, di ascoltare anche gli interventi degli altri relatori e
07:16volevo ringraziarti a nome di tutti per l'impegno enorme e tutto quello che fai perché non è
07:25facile trasformare un lutto così importante in un aiuto condiviso con gli altri. Quindi
07:32io ti ringrazio.
07:39Bene, grazie al dottor De Gioia perché le sue parole ci hanno fatto capire che dietro ogni
07:45sentenza ci sono delle vite, dei dolori e delle speranze. Ma mi consente di ringraziarla
07:52soprattutto per averci fatto scorgere uno sguardo che unisce la giustizia all'umanità
07:58delle persone, che è molto importante. Grazie ancora. Bene, io guardo l'onora per capire
08:04se l'onorevole Ciocchetti, che ovviamente è condizionato da lavori di commissione di
08:08aula e quindi io direi... Possiamo proseguire quindi? Benissimo. Bene, a questo punto ora ci
08:18apprestiamo ad avvicinarci ad un altro punto di vista molto importante, che è quello della
08:23psicologia, che ci aiuta appunto a comprendere come il dolore possa essere trasformato in
08:30un cammino di vita. Avremo infatti l'onore di ascoltare la dottoressa Nausicaa Cangini,
08:37che è una psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale ed è docente universitaria, presidente e cofondatrice
08:47di studio Loms ETS, giusto? La sua vita professionale è interamente dedicata alla cura delle persone
08:54e delle fragilità. Lavora con adolescenti e famiglie che attraversano momenti difficili,
09:01si occupa di disturbi dello sviluppo e accompagna chi rischia di restare escluso in un percorso
09:09di rinascita e di fiducia. Ma accanto al rigore scientifico c'è in lei una grande capacità di
09:16ascolto, di empatia e di vicinanza umana, qualità che fanno della sua voce un punto di riferimento
09:24prezioso per chi è smarrito e cerca sostegno. La parola alla dottoressa Cangini.
09:29Intanto grazie non solo per l'invito ma anche di questa bellissima presentazione. Io insomma
09:36sono sempre molto, mi emoziono sempre molto quando il mio lavoro viene riconosciuto perché
09:42provo veramente a dedicare tanto a quello che faccio. Quindi vorrei ringraziare per l'invito
09:48ma vorrei ringraziare soprattutto Virginia Campanile per il coraggio con cui ha scelto di condividere
09:55una storia così intima, così dolorosa ma anche luminosa allo stesso tempo. Prima le
10:01dicevo che probabilmente ruberò alcuni passi del suo libro per il mio lavoro clinico e in
10:07realtà l'ho già utilizzati oggi alcuni dei passi che mi hanno colpito perché ritengo
10:12che siano veramente molto esemplificativi di quello che io faccio in terapia. In questo
10:18libro secondo me non si parla solamente di una perdita di un figlio ma anche di una madre
10:23che nel momento in cui perde questo figlio perde anche un po' il proprio orientamento
10:28nel mondo. Non è solo un racconto autobiografico ma proprio un viaggio dentro la mente, dentro
10:34la notte del dolore e del pensiero. E vorrei iniziare con questo primo passo che mi ha molto
10:40colpito quando tu Virginia scrivi quando è successo il tempo si è spezzato, non esisteva
10:44più un prima e un dopo ma solo un adesso immobile che faceva rumore. E questa frase secondo
10:50me descrive perfettamente ciò che noi da terapeuti riconosciamo come quella che viene
10:55definita la disintegrazione del senso, quel momento in cui la mente non riesce più a collocare
11:01l'esperienza interna all'interno della propria storia, l'esperienza traumatica all'interno
11:07della propria storia. Il lutto in termini clinici non è solamente un evento ma è proprio
11:12un processo cognitivo ed emotivo anche di riorganizzazione. La perdita di una persona
11:19amata, la perdita di un figlio, interrompe anche quella che è la continuità dell'identità,
11:25la previsione del futuro, il senso stesso che noi abbiamo dato a quella che è la nostra
11:31vita. Ecco nel tuo percorso Virginia, nelle tappe di questo libro, leggendolo, io quello
11:36che ho riconosciuto è proprio quello che la psicologia definisce un lutto complicato
11:41perché la perdita di un figlio è un lutto complicato, è come quando il dolore resta
11:46intrappolato, quando il pensiero non riesce più neanche a metabolizzare la perdita ad un
11:51certo punto e tutto si ferma. E tu dici all'inizio non riuscivo a respirare senza sentire colpa,
11:58ogni gesto, ogni sorriso mi sembrava un tradimento. Mi ha proprio dato la dimensione di quella
12:04che io leggo come l'immobilità del trauma, la paura di vivere ancora, la paura di vivere
12:10oltre. E pagina dopo pagina, leggendo il tuo libro che anch'io ho letto tutto, talvolta
12:16quando si fanno le presentazioni si leggono dei passaggi e invece in questo caso veramente
12:22l'ho letto tutto perché è stato proprio un po' riconoscere nella storia, nella tua storia,
12:28quella che è una trasformazione cognitiva, l'attraversamento del dolore, il fatto che tu
12:33sia riuscita ad osservarlo e a nominarlo perché a volte il dolore fa talmente paura che non si
12:38riesce nemmeno a nominarlo. E nel farlo hai compiuto quello che io faccio in terapia,
12:44cioè una ristrutturazione cognitiva del dolore, il passare dal non posso sopravvivere a questo
12:49al posso provare a dare un senso a ciò che è accaduto. Ed è in questo modo che quando
12:55la perdita non viene negata, quando viene pensata, attraversata e gradualmente integrata
13:00nella trama della vita, ecco il libro in sé secondo me è proprio dal punto di vista clinico
13:06un gesto terapeutico perché anche la scrittura in realtà in terapia viene utilizzata come
13:12diciamo uno strumento terapeutico, lo scrivere diventa un modo per tornare sulla scena del
13:19dolore ma con degli strumenti nuovi, diciamo un po' con la luce della consapevolezza mi viene
13:25da dire. E uno degli altri passi che ho segnato che è un'immagine potentissima è scrivere è stato
13:33come tornare appunto ogni giorno sulla scena del dolore ma con una candela accesa in mano.
13:39Ecco nella prospettiva cognitiva la scrittura appunto è una forma di esposizione controllata,
13:44è il rivivere l'evento traumatico ma all'interno di una cornice di sicurezza che permetta alla mente
13:49appunto di riordinare, di trasformare e attraverso le tue parole appunto secondo me tu hai compiuto
13:56proprio questa ristrutturazione narrativa del trauma, il dolore che diventa pensiero e il pensiero
14:01che diventa significato. Oltretutto quello per cui ti ringrazio davvero tanto è che da questo
14:08percorso è nata poi un'azione, è nata una comunità, è nata la tua associazione e l'associazione
14:17secondo me è la dimostrazione che la differenza se condivisa può veramente diventare una risorsa.
14:22Quando scrivi, quando ho incoltrato altre madri ho capito che il dolore non si divide,
14:28si riconosce e riconoscendolo si sopravvive. Ecco questo è un passaggio fondamentale anche
14:34dal punto di vista psicologico perché il lutto trova sollievo quando diventa un'esperienza
14:40relazionale, quando la parola viene restituita anche allo spazio pubblico, quando il dolore
14:46smette di essere isolamento e diventa anche appunto riconoscimento. Quindi come dicevo prima
14:52questo libro mi ha molto colpita e nelle tue parole appunto ho trovato una risorsa che non
14:58escludo di poter utilizzare con tante persone che purtroppo vivono un dolore simile perché i dolori
15:05non sono mai tutti uguali e quindi insomma credo che tu abbia racchiuso veramente una parte di
15:11l'essenza del anche del mio mondo, del mondo terapeutico. Quindi grazie mille.
15:21Bene, grazie anche alla dottoressa Cangini per averci accompagnato appunto dentro le dinamiche
15:29del lutto e della resilienza con la sensibilità e la competenza che appunto la contraddistingono.
15:35Grazie. Bene, noi continuiamo con quella che è la nostra scaletta dei tempi e arriviamo dritti
15:43al cuore di questo incontro appunto per ascoltare la voce di Virginia, Ginetta Campanile. Virginia
15:51è una madre che ha conosciuto l'oscurità più profonda, la perdita improvvisa e devastante
15:58appunto del figlio Daniele. Una notte senza fine che avrebbe potuto spegnere ogni luce,
16:04eppure da quella ferita lei ha trovato la forza di intraprendere un cammino nuovo, il
16:11cammino del perdono, della fede vissuta come respiro quotidiano, della condivisione del dolore
16:18trasformato in dono per gli altri. Lei è fondatrice dell'associazione Figli in Paradiso,
16:26ali tra cielo e terra, che da oltre vent'anni accompagna genitori e famiglie che hanno perso
16:32un figlio, ascoltando le loro voci, asciugando lacrime e aiutandoli a tornare a vivere da vivi,
16:41come lei ama dire. Con questo libro, Notte Fonda, edizioni Anima Mundi, Virginia ci offre non solo
16:49una testimonianza, ma una carezza al cuore. Ci ricorda che la morte non spegne, non può spegnere
16:57l'amore, e che nessuna notte è così buia da impedire all'alba di sorgere. Con particolare
17:04emozione cedo appunto a lei, a Virginia Ginetta Campanile, la parola.
17:08Io innanzitutto ringrazio tutti, ma in particolare il magistrato De Gioia, la dottoressa che ho conosciuto
17:28oggi, Gigi in particolare, e poi in maniera incredibile e di onora perché abbiamo stretto
17:36questo rapporto e appena l'ho conosciuta, lei subito mi ha proposto, ma sai, forse possiamo
17:42andare, sì, alla Camera dei Deputati, proprio non ci speravo. Quindi un grazie a lei di cuore
17:49e anche ringrazierò dopo l'onorevole Luciano Ciacchetti. Ah, ecco, perfetto.
17:56l'onorevole Luciano Ciacchetti. Ah, ecco, vede lo nomino e le compagnie.
18:01E l'onora mi dice che posso continuare, quindi grazie a tutti gli intervenuti. Dopo la perdita
18:23Dianiele, io inizio da subito e decido da subito che avrei continuato a vivere proponendomi
18:33degli obiettivi. Il primo non volevo perdere la mia maternità, non volevo, volevo diventare
18:44la mamma di altri, ma tutte favole poi di altri ragazzi, buoni proponimenti, ma dall'attuarsi
18:51è una cosa poi abbastanza complicata e volevo continuare a vivere per i vivi. Volevo continuare
18:59a vivere per l'altro mio figlio, per mio marito e volevo continuare la mia vita. Amavo la vita,
19:07l'ho sempre amata, per cui lo reputo un grande dono ed è per questo che secondo me è importante
19:13dare importanza a quello che è il dono della vita. Inizio subito a formare, sarò brevissima
19:19perché la storia è lunga, sono 26 anni. Inizio subito e potevo farlo a formare dei piccoli,
19:26a incontrare, che non è stato semplice, delle mamme, perché chiedo al parroco del paese,
19:34mi dice che allora sembra, ma è un'età lontanissima, 26 anni fa, 27, dove erano finite le altre
19:42mamme che avevano perso i figli. Perché il problema non accade, non ti interessa e non
19:49ti dispiace che mora un ragazzo, quando ti tocca diventa tutta un'altra storia. E mi dice
19:58che le mamme appunto non escono da casa, vanno solo al cimitero, era il tessuto sociale,
20:05il nostro tessuto sociale, per cui ho deciso da subito che non avrei rispettato, ma non
20:13perché fossi, era un dovere rispettare questa regola. Io invece volevo continuare a parlare,
20:20lo desideravo, prima non volevo perdere la memoria di mio figlio e poi desideravo che se
20:26ne parlasse in maniera molto serena e tranquilla. Tutte belle iniziative, tutti i bei propositi,
20:34però poi non sapevo se alla fine ci sarei riuscita, comunque avevo un'oreficeria e ad
20:40Otranto si lavora, allora come ora, si lavora sino a notte inoltrata, quindi non è che proprio
20:46avessi oltre tanti impegni nel sociale, non è che avessi proprio tanto tempo, però erano
20:51dei buoni propositi. Inizio da subito a bussare alla porta di un'altra mamma, poi visto che
20:58io stavo bene con lei e lei con me, perché dico sempre, ripeto, in tutti i convegni, ovunque
21:04io vada, che questo è un dolore inconsolabile, oltre che ingestibile, e diventa, quindi io
21:16mi sono accorta da subito, io stavo bene solo con l'altra mamma che era come me, che si trovava
21:22nella stessa situazione. Le altre potevano essere belle parole, no? Però poi mancava proprio
21:29il comprendersi. Parlare del proprio figlio, una mamma non si stanca mai, dopo 26 anni è
21:39un continuo ripetersi, si aggiungono solo delle cose in più, dei particolari in più che si
21:44riconoscono. Decido subito un po', formo il primo gruppo, poi ne formo un secondo in un paese
21:51vicino ad Otranto, chiedo il permesso perché queste cose bisogna essere anche molto attenti
21:59al mio vescovo, mi dice sì, fra mille perplessità si dice sì, sì, inizia. Però non c'era nessun
22:06manuale, questo era il problema, non c'è nessun manuale che impartisca o che istruisca delle
22:13regole per questo dolore. Specialmente allora, un po' faccio di testa mia così come istintivamente,
22:23con molta consapevolezza di aver perduto un figlio. E oltretutto con un percorso che ho
22:29trovato e così abbastanza difficile, quello del perdono. Perché comunque io dovevo perdonare
22:39un'assassina. E non è stato semplice, poi mi dicevo da sola, ho sempre parlato molto
22:46da sola, che oltre potevo perdonare, però non sapendo se poi potevo anche riconciliarmi.
22:54Però ho detto, incominciamo con il perdono. Perdonavo con la bocca, ma non riuscivo poi mai
23:00autenticamente a perdonare seriamente, ci è voluto molto tempo e soprattutto una grande introspezione
23:07con me stessa. Però quando sono riuscita a perdonare, io mi sono sentita e sono diventata
23:13una donna totalmente libera. Ci ho impiegato un bel po', però ho riconosciuto veramente
23:22la libertà di testa, della coscienza, del mio io, non avevo più rancori. Dopo un po' di tempo
23:30sono riuscita anche a riconciliarmi. Potevo anche non farlo, però, diciamo, visto che
23:36ho deciso di intraprendere questa comunione con altre mamme, è bene che anche tu possa
23:44riconciliarti anche con questa persona. Aveva la stessa età di Daniele, oltretutto.
23:51Inizio a formare tanti gruppi, nell'arco del tempo decido, aiutata veramente lì, aiutata
23:56a meno da mio marito, ma aiutata molto e sostenuta da Luigi, a chiudere il negozio, perché
24:02il negozio andava bene, si lavorava, però anche lì volevo tornare a diventare, ad essere
24:08una donna libera. Non è stato semplice, però...
24:11Sì, no?
24:15Grazie.
24:15Sì, grazie a te.
24:16Tanto mi saluto a tua moglie, mi raccomando.
24:18Ho chiuso il negozio, quindi di lì mi sono dedicata, dopo quattro anni, ho deciso che
24:36avrei incontrato non so quanti genitori. In effetti sono riuscita a coprire la Puglia,
24:42poi dopo ho iniziato con la Beselicata, poi con Ischia, vengo ora dalla Sardegna, sono
24:50incontrato tantissimi genitori solo due giorni fa, poi con la Sicilia, con la Calabria, con
24:55l'Umbria, ora abbiamo con la Toscana, abbiamo dei gruppi anche Spagna, Murcia e uno o due
25:04nel Kosovo, per cui io giro in continuazione. Vamo girare, chiaramente sono stata appoggiata
25:10dalla mia famiglia, dalla grande comprensione di mio marito Nini, che ora mi accompagna con
25:18maggior frequenza ovunque e non è stato semplice. Il tutto contornato, chiaramente, tra lacrime,
25:27tra... no? Perché se non sembra raccontarlo così, che... però con un grande proposito, anche
25:34perché vedevo che quello che parlavo, quello che condividevo, le altre mamme, era raccontarsi
25:43tante storie. Ognuna di noi ha la propria storia, ha i propri tempi.
25:50Dimmi quando mi devo fermare.
25:53Ha i propri tempi. Inizio a organizzare dei convegni nazionali ad Assisi, con psicoterapeuti
26:05e con... ho avuto la fortuna di incontrare persone molto attinenti alla tematica, tipo
26:13il dottore Enrico Cazzaniga, in Milano, insomma, che lo conoscono un po' tutti, il dottore
26:18e il suicidologo Loperfido, il padre Arnaldo Pancrazi, che oltretutto nel tempo si sono dedicati
26:25interamente all'associazione, in maniera proprio spontanea. Ho incominciato a organizzare anche
26:33tanti convegni regionali. Negli ultimi 15 anni, vi dico solo le cose proprio più importanti,
26:39è interpellata, inizio a lavorare col CSV, Centro Servizi Volontariato, un'organizzazione
26:47insomma nazionale, per cui mi chiamano per aderire alla Biblioteca Vivente, quindi parlare
26:53della mia storia ai giovani. E incomincio con le scuole superiori di quarto e quinto.
27:01loro alla fine fanno la loro valutazione. Mi è andata bene, sono 15 anni che sono in
27:09questa Biblioteca Vivente, da gennaio fino a maggio, nei vari istituti, a parlare dei
27:16ragazzi e della mia storia. Ma non della mia storia, perché uno può dire, si va bene,
27:21a un ragazzo potrebbe anche, no? Ma soprattutto a parlare della bellezza della vita. Sono dell'avviso
27:28che se un ragazzo si ama, anche noi adulti, se un essere, se un individuo si ama, porta
27:34rispetto. E amandosi, è vero dottoressa? E amandosi riesce anche a rispettare l'altro,
27:41perché la mia, se avesse rispettato se stessa, non avrebbe poi casato, no? Si sarebbero,
27:47secondo me, si eviterebbero tante morti, perché non c'è un giorno che non ci siano, che siano,
27:55che siano incidenti stradali o che siano omicidi o che siano suicidi. Io non li chiamo suicidi,
28:03io li chiamo mal di vivere. Preferisco i papà, tanti papà, o tantissimi papà oltretutto,
28:09che mi dicono sempre, no, no, no, dica mal di vivere, non dica suicidio. Lo trovo più,
28:16perché la dottoressa lo può dire, lo può confermare, i genitori, quelli del suicidio,
28:21è ancora un percorso ancora più complicato, più complesso, no? I sensi di colpa che non lasciano
28:28mai, ecco che, e quindi si fa anche più fatica. E organizzo da subito, con varie lezioni di padre
28:37rannando a fare i gruppi AMA, sono diventata una proprio, una sostenitrice alla grande,
28:43formando facilitatori, perché portino avanti i gruppi AMA. È una delle tante risorse che facciamo
28:49in maniera gratuita e aiuta molto, aiuta moltissimo, perché nei gruppi AMA, fatti da sette o da nove
28:57persone, genitori, lì ognuno parla e si sentono liberi di parlare, perché oltretutto non sono giudicati.
29:05nessuno da loro consigli e nessun giudizio. Quindi uno è libero di esternare anche le cose
29:12più intime. Negli ultimi invece cinque anni organizzo nelle scuole del Salento, non ho tempo
29:22per farlo anche fuori, ma quelle del Salento, infatti a novembre già ne ho organizzati
29:27quattro perché mi sono accorta, anche se ci ho sempre creduto, che i ragazzi vanno aiutati
29:36da piccoli. Quindi ho iniziato con le quarte e le quinte, adesso sono arrivata invece quest'anno
29:41alla prima media. Ho iniziato a fare i corsi della prevenzione sul suicidio giovanile da quattro
29:46anni, prima, seconda e terza media. Prima le facevamo nel castello di Otranto, nei vari luoghi,
29:53anche a Lecce ne abbiamo diversi. Invece, ora ho deciso da quest'anno, aiutata dai dirigenti
30:03scolastici, invece li organizziamo nella scuola, in modo che loro si sentono nel loro proprio
30:08habitat. Facciamo sia la prevenzione al suicidio e sia la prevenzione al femminicidio. Anche
30:16se io insisto molto sulla prevenzione al suicidio, perché negli ultimi anni, non si
30:22sa più, da 48 siamo finiti a 35, da 35 siamo finiti a 18, da 18 siamo finiti a 13. E lei
30:31lo sa benissimo. Quindi pare che sia la malattia, per questi vent'anni ci dicevano l'Ordine Mondiale
30:38della Sanità, quindi è un grande lavoro anche con, sia con le famiglie, perché il mondo
30:45è cambiato, sta cambiando, è cambiato, non si sa. Io sin da subito ho deciso, poi non
30:53sapendo di poterci riuscire, di voler fare in questo dolore un investimento d'amore, ma
30:59soprattutto un investimento nel ritornare a vivere per come si può nella società e non
31:06continuare a vivere con la morte dentro. La morte dentro non produce nulla e negli ultimi
31:13dieci anni poi mi sono dedicata in particolare ai genitori sempre, ma in particolare ai fratelli
31:19che hanno perso il proprio fratello. In genere vengono dimenticati, diventano veramente figli
31:26di serie B. Tanto è il dolore, tanto non si riesce a controllarlo. È ingestibile, come
31:35dico sempre, è ingestibile. Quindi a dedicarmi molto ai fratelli. Dico sempre e concludo che
31:44finché ce la farò, finché potrò, finché io continuerò a parlare di questa rinascita
31:51che possono fare tutti i genitori. Basta volerlo, con grande coraggio. Ci vuole tanto
31:55coraggio, ma io penso che tutti, poco o molto che si faccia. Ecco, ma non restare, parlando
32:04con Gigi mi ha detto, ma secondo te una parola che possa contenere il tutto?
32:11Sì, è quello che ti avrei chiesto fra qualche secondo.
32:14Ecco, bene. Allora, lo dico subito. Condividere per me sempre, isolarsi mai. Isolarsi significa
32:24ammalarsi e quindi morire dentro. Grazie.
32:27Bene, grazie. Grazie, Virginia. Ascoltandoti abbiamo sfogliato insieme molte pagine di Nottefonda.
32:37Ora, per continuare questo brevissimo dialogo, abbiamo 20 minuti, quindi stiamo rispettando
32:41perfettamente i tempi. Vorrei soltanto portare alcune domande che ci permettono di cogliere
32:46meglio il messaggio del libero e del cammino che stai portando avanti. Saranno domande così
32:53flash e magari anche delle risposte per poi chiudere chiaramente con l'intervento del padrone
32:59di casa, l'onorevole Sciocchetti. Quindi la prima cosa, quindi in realtà il motivo più
33:05importante che ti ha spinta in un momento di dolore così devastante a trasformare quella
33:10sofferenza e in un impegno sociale e collettivo.
33:17Non volevo restare prigioniera di questo dolore. Non volevo restare prigioniera del mio negozio,
33:26perché non c'erano neppure le festività allora, si vendeva sempre, in quei tempi, e poi
33:33desideravo proprio parlare. Non si poteva parlare allora dei propri figli. Se si parlava
33:39molto la gente si scocciava e se non parlavi passavi per la depressa di turno. Quindi no,
33:49io volevo continuare a parlarne ma in una maniera anche così semplice, come un dialogo del tutto
33:58normale, con una sofferenza che non passerà per carità, con un dolore, però facendo del
34:05bene, rinascere, donarsi agli altri. A me è andata bene, perché non l'ho detto, però
34:12è la verità, anche nel dolore bisogna essere fortunati. Prima di tutto per non isolarsi
34:18col proprio compagno, con l'altro figlio, col proprio marito, con il lavoro che il giorno
34:26dopo un po' ti obbliga. A me è accaduto il 15 giugno, quindi in piena stagione, e appunto
34:32Luigi proprio il giorno dopo mi dice scendiamo in negozio e io non ho detto di no, ho detto
34:38di sì. Quindi ho dovuto avere a che fare con turisti che poco sapevano della tua situazione.
34:46Certo. Bene. Allora, intanto chiedo all'onorevole Sciocchetti, si ha urgenza di allontanarsi perché
34:52potremmo dare spazio all'onorevole e poi chiudere con... Perfetto. Allora, saremo anche
35:00veloci. La fede e il perdono, quanto hanno inciso in questo cammino di rinascita?
35:05La fede tantissimo, anche se io ho avuto bisogno, oltre alla fede, di tante altre strade.
35:12Ho avuto bisogno dei gruppi ama, ho sperimentato praticamente tutto quello che potevo sperimentare
35:19anche di convegni di medici pur di comprendere questo dolore, perché è veramente difficile
35:27anche da accettare, oltre che da accettare, è proprio difficile da comprendere.
35:30Certo. E poi ho avuto la fortuna, io ho sempre scritto, se è stata la mia giornata,
35:39qualsiasi cosa. E quindi dicevo sicuramente la scrittura mi aiuterà a mettere fuori quello
35:46che magari è rimasto o no, rimane sempre qualcosa dentro, non si è mai del tutto. E poi
35:52questa associazione, oltretutto, non si è mai fermata, oltre i convegni, abbiamo fatto
35:58una scuola in Africa, me ne sono andata due mesi con i Nii, a Mapa nel Congo, sta uscendo,
36:04poi tante cose la ricordo, abbiamo fatto dei pozzi in Etiopia, perché sono dell'avviso
36:09che la fede sì, però ci vogliono anche le opere pratiche. Io ci credo oltretutto molto
36:15pratica. E poi ho organizzato un convegno nazionale che va benissimo, nati per scrivere,
36:24per i ragazzi delle media, primo e secondo grado, va benissimo, comporsi di studio, ho organizzato
36:31un gruppo di criminologi proprio per approfondire questa tematica, ai genitori e poi tante tante
36:41tante donazioni da tantissimi anni, col 5 per mille, ma anche con le offerte dei genitori
36:49che vengono donate all'ospedale Vito Fazzi, che è il nostro ospedale provinciale, donando
36:55nei reparti, solo ed esclusivamente però, pediatrico reumatologico, pediatrico chirurgico
37:03e pediatrico oncologico. Ogni anno facciamo delle ottime donazioni e poi negli ultimi
37:10due anni altre associazioni sono state invitate, tipo i Lions o Angeli di Quartiere, che sono
37:17associazioni potenti a Lecce, per cui io dico sempre di sì, perché le donazioni sono diventate
37:23insomma più complesse e anche più richieste di strumenti più impegnativi.
37:30Certo. Ginetta, dovessi lasciare con una sola parola un pensiero da portare a casa da questo
37:38libro, Notte Fonda, quale sarebbe questo messaggio che ognuno di noi porterà a casa?
37:43Sì, tutti possono rinascere, si può rinascere, fare delle cose impegnative nella società per
37:50qui, prima di tutto per la propria famiglia, perché è inutile parlare bene e poi magari
37:55non avere una famiglia dislegata proprio in virtù della perdita e per questo io mi applico
38:02molto con le famiglie, ad aiutare, a farle restare quantomeno per quello che si può unire,
38:08ma elaborare questo dolore perché si può elaborare.
38:13Grazie, grazie Ginetta.
38:19Ed ora a chiudere questo percorso di riflessione, di testimonianza abbiamo, come ho già detto
38:25prima, l'onore di ascoltare l'onorevole Luciano Ciocchetti che è vicepresidente della
38:29dodicesima Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera, che ha promosso questa
38:33iniziativa. La sua azione politica dell'onorevole
38:36Ciocchetti si caratterizza per l'attenzione ai temi della salute, della sociale e delle
38:40fragilità, con una particolare sensibilità verso le famiglie che vivono appunto il dolore
38:45e la sofferenza. Ma ciò che appunto lo contraddistingue in modo particolare è la costante disponibilità
38:51all'ascolto che vediamo nei suoi giri infiniti sul territorio, proprio appunto tra la gente
38:58dove i bisogni e le ferite poi si manifestano in maniera concreta. La presenza qui oggi
39:03ovviamente non è solo un atto formale, ma un segno tangibile di vicinanza a questa
39:08storia e al messaggio di speranza che appunto il libro di Vergina Campanile porta con sé.
39:13E quindi con piacere che cedo appunto per l'intervento finale all'onorevole Luciano Ciocchetti.
39:18Grazie Gigi, ma non dovevi parlare di me. Credo che con piacere su segnalazione e proposta
39:31della mia assistente Leonora Cerroni ho voluto accogliere Virginia Campanile, il suo libro,
39:39la sua storia. Una storia che nella esperienza di Vice Presidente della Commissione Affari
39:47Sociali e Sanità, diciamo, raccolgo quasi tutti i giorni perché molte associazioni dei
39:55pazienti, per esempio, del mondo della sanità nascono purtroppo da disgrazie, da problemi
40:03in questo caso chiaramente di salute, non in caso di incidenti stradali. Ci sono quindi
40:10molti genitori che hanno trovato la forza di elaborare il lutto e di mettersi a disposizione
40:18degli altri. Credo che sia nel nostro Paese, non solo negli altri, ma nel nostro Paese un
40:25esempio straordinario che va valorizzato in ogni momento e va ricordato. Credo che
40:33chi riesce a fare questo trova una forza interiore enorme, non facile. Abbiamo ognuno
40:42di noi esperienze di persone che conosciamo, che perdono il proprio figlio, che è la cosa
40:48credo più straziante che può capitare ad un genitore, e che non riescono ad elaborare
40:55il lutto e quindi non riescono a trasformarlo sia per la propria famiglia, per se stesso e
41:00per gli altri una messa a disposizione. Chi riesce a farlo trova una forza incredibile,
41:08veramente eccezionale, nel dare una mano, nel accompagnare tante altre famiglie che si
41:16trovano purtroppo nelle stesse condizioni, nel svolgere azioni di solidarietà e di beneficenza,
41:23come ricordava Virginia prima, con molti obiettivi, partendo dall'ospedale, dai reparti
41:30pediatrici e dall'attenzione ad altre associazioni che svolgono una situazione di questo genere.
41:37Quindi credo che sia un esempio che è giusto far conoscere, nel modo più ampio possibile.
41:44credo che già Virginia l'abbia fatto girando anche per varie trasmissioni televisive, nel
41:53girare un po' per tutta l'Italia, e non solo in Italia ma anche all'estero, nel ricordare
41:58questo impegno che ha trasformato la loro famiglia in una grande segno d'amore per tante altre
42:07realtà che purtroppo si trovano in questa triste condizione. Noi abbiamo purtroppo un
42:15triste primato sugli incidenti stradali che pur cercando di limitarlo con il nuovo codice
42:21della strada e compagnia varia, ancora non si riesce a governare in maniera più efficace
42:30ed efficiente, soprattutto nel limitare tutti gli incidenti mortali che purtroppo avvengono
42:39quasi quotidianamente in tutte le strade italiane, in particolare in alcune, ma soprattutto in
42:46tutta Italia purtroppo ogni giorno abbiamo il bollettino di guerra che viene emesso dai
42:51nostri social, giornali, telegiornali e questo è una cosa traumatica molto particolarmente
43:00forte come tante altre questioni, i femminicidi e i suicidi come veniva ricordato prima, noi
43:07stiamo cercando di implementare una serie di servizi che possano dare, per esempio sul tema
43:15del disagio giovanile che possano dare un supporto. C'è il nuovo patto per la salute mentale
43:25che finalmente è stato approvato, proposto dal governo, approvato in conferenza Stato-Regioni
43:30che prevede un potenziamento dei nostri servizi sanitari sulla salute mentale in tutte le regioni
43:38e in tutte le aziende sanitarie locali, prevede anche finalmente nella programmazione e nella
43:46pianificazione l'istituzione dello psicologo di assistenza primaria da inserire nelle case
43:53di comunità che apriranno, come sapete, il prossimo anno e che potranno dare una diretta
43:59assistenza e aiuto a chi si trova in condizioni di disagio, di difficoltà, non solo per i giovani
44:05chiaramente, ma sarà aperto a 360 gradi, potrà aiutare anche chi si trova purtroppo
44:12in condizioni come appunto la famiglia di Virginia Campanile che si è trovata da un momento all'altro
44:19a trovarsi di fronte a un dramma che credo sia per tutti quanti noi inaccettabile. Speriamo
44:26di poterlo far partire questo servizio il prossimo anno, come anche approvato nella legge
44:33di bilancio lo scorso anno, l'istituzione dello psicologo, la riintroduzione dello psicologo
44:40all'interno delle scuole, che è un altro passaggio importante che attende soltanto il decreto
44:46attuativo da parte del Ministero dell'Istruzione. Una serie di interventi che cercano di mitigare
44:54le difficoltà che oggi ci sono, quindi con piacere ho accolto questo invito di ospitare
45:02la presentazione di questo libro, la storia dell'Associazione Figli in Paradiso, il lavoro
45:10straordinario che appunto Virginia Campanile sta facendo in tutta Italia e non soltanto in
45:15Italia, questo investimento d'amore che mette insieme fede ma anche opere pratiche, come
45:22giustamente ha detto, per chi crede come me, come noi, sa che a mio avviso non basta solo
45:32la fede e la preghiera, ma bisogna unire a questo anche delle opere concrete e vere che
45:38possono rimanere e possono aiutare gli altri. Credo che questo è il messaggio più importante
45:43che volevo sottolineare di questa straordinaria storia nata da un lutto drammatico ma che
45:50sta dando supporto e aiuto a tantissime altre persone, a tantissime altre famiglie. Grazie
45:56di cuore. Grazie per queste riflessioni dell'Onorevole Ciocchetti che ci consegna appunto un impegno
46:05che va oltre questo incontro e che interpella tutti noi come cittadini e come comunità.
46:11Noi saremmo giunti rispettando perfettamente i tempi alla fine di questo incontro. Abbiamo
46:18ascoltato diverse testimonianze, tutte unite da un filo comune che è la certezza che il
46:23dolore non può e non deve isolarci, ma può diventare un'occasione di amore, di condivisione
46:30e di rinascita. Grazie soprattutto a Virginia Campanile per la grande forza, per il grande
46:37coraggio con cui hai saputo trasformare la notte più buia in una alba di speranza.
46:44Grazie ai relatori, in primis all'Onorevole Luciano Ciocchetti, ma alla dottoressa Nausica
46:50Cangini, il dottor Valerio De Gioia che ci ha lasciato poco prima per i grandi contributi
46:58di alto valore umano e soprattutto professionale. Grazie soprattutto anche a voi questa mattina
47:03per essere qui per l'ascolto rispettoso che ci avete riservato. Concludo solo con un
47:08pensiero perché questo libro ci insegna che anche dal dolore più profondo può nascere
47:15una luce capace di guidare il cammino di molti. Vi auguro appunto e auguro anche a me di portare
47:23questa speranza nel cuore. Buona giornata e grazie.
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