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  • 3 giorni fa
In occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, abbiamo deciso di intraprendere un "viaggio", nei prossimi mesi, grazie alla collaborazione con Fiab Lodi, per offrire dei contenuti informativi di approfondimento su diversi temi.
Iniziamo dal fulcro amministrativo con l'assessorato di competenza che ci ha illustrato come sarà Lodi nel futuro: perché si è scelta la strada che porta alla città a 30 e perché questa sia la soluzione più appropriata per una Lodi efficiente a misura di tutti.
Questo non significa che il limite in tutte le strade sarà quello ma che sarà un progetto più ampio, come ci ha spiegato l'assessore all'ambiente e alla mobilità, Stefano Caserini e dal consulente, esperto in materia, Tommaso Goisis.
La città a 30 è il prossimo futuro di Lodi ed è un progetto ormai presente in molte città italiane.

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Trascrizione
00:00A quanto abbiamo fatto l'Odi è in linea con quanto si sta facendo a livello nazionale ed europeo,
00:12quindi cercare di riservare le strade residenziali, le strade dove più le persone si muovono a piedi
00:18in bicicletta, riservarle a questo tipo di mobilità senza impedire naturalmente l'utilizzo anche
00:25dei automobili, semplicemente cercando di far coesistere diversi tipi di mobilità. Il modo
00:30per farle coesistere è non separare fisicamente le automobili dalle biciclette ma ridurre le
00:37velocità perché se le velocità sono ridotte le esperienze di tutto il mondo insegnano che si
00:42aumenta l'utilizzo della bicicletta e anche le persone sono più tranquille nell'andare a piedi
00:46laddove non ci sono i marciapiedi. Per questo motivo abbiamo creato 22 zone, 30 in tutta la città che
00:53sono le zone dove le persone camminano, vivono, quindi non sono gli assi principali di scorrimento
00:59quali sono rimasti a 50 km all'ora ma quando si esce da queste zone dove si può andare che sono
01:05prevalentemente riservate le automobili e dove le biciclette invece devono essere separate
01:10fisicamente, i piedoni messi in sicurezza, invece nelle altre zone si prevede una commistione del
01:17traffico, la coesistenza e per fare questo bisogna cercare di ridurre le velocità.
01:21Allora intanto è un progetto che in Italia è relativamente nuovo, Olbia è stata la prima
01:27città a diventare città 30 in Italia 4-5 anni fa, Bologna è stata la seconda 2 anni fa, peraltro
01:35Olbia è una città governata dal centro-destra, Bologna dal centro-sinistra quindi è un progetto
01:39che non ha colore politico ma ci sono città in Europa in cui di questo progetto è già in realtà da
01:4510-15 anni e i risultati si vedono. Nelle nostre città quando utilizziamo l'automobile
01:51in media ci spostiamo a 18-19-20 km all'ora, quindi già oggi andiamo in media più piano di 20 km all'ora ma
02:00facciamo molte accelerazioni frenate, ci sono i semafori, ci sono le rotonde, ci sono gli attraversamenti pedonali.
02:05Città 30 mira a ridurre i picchi di velocità che sono il momento più pericoloso perché quando si verifica
02:12un impatto tra un'automobile e una persona a piedi, se l'automobile va a oltre i 50 km orari la persona a piedi
02:19ha il 20% di probabilità di sopravvivere, se questo avviene a 30 km orari la persona a piedi ha l'80% di probabilità di sopravvivere.
02:27Quindi stiamo parlando di riduzione della velocità massima, ma la media emane quella per spostarci, ok?
02:32Ovviamente la velocità non è che si abbassa solo con una legge o con una delibera del comune
02:39che sancisce la riduzione di velocità, ma si abbassa mettendo cartelli, ridisegnando le strade,
02:45ampliando i marciapiedi, mettendo più attraversamenti pedonali, creando più spazi verdi,
02:49quindi è un progetto complessivo di trasformazione dello spazio in cui viviamo.
02:54C'è molto che si può fare per prendere nel concreto le nostre città delle città 30,
02:59un esempio sono i cuscini berlinesi, che sono degli speciali dossi,
03:04che hanno una larghezza per la quale non influenzano i mezzi di soccorso,
03:09le ambulanze, i camion, i vigili del fuoco, che hanno un asse più largo,
03:13ma rallentano solo le persone in automobile e tra l'altro non rallentano le persone in bicicletta.
03:18Quindi è un esempio, diciamo, di un'installazione che può essere messa nelle strade della città
03:24per rendere più sicuro. Un altro esempio è quello di aumentare la larghezza di marciapiedi
03:30e in particolare di restringere la carreggiata in corrispondenza agli attraversamenti pedonali.
03:35Più lunghe sono delle strisce pedonali e più le persone che la attraversano a piedi sono esposte al pericolo.
03:40Se in corrispondenza agli attraversamenti pedonali riduciamo la lunghezza delle strisce pedonali,
03:46rimaniamo per meno tempo esposti al pericolo e quindi tutto diventa più sicuro
03:51e il traffico diventa anche più fluido, perché nel momento in cui il pedone ha finito di attraversare
03:55le persone in automobile possono ripartire.
04:08Si tratta anche di riprogettare le strade per spingere ad andare a questa velocità,
04:13quindi incentivare il fatto di ridurre le velocità massime.
04:16Ci sono in corso i lavori del piano della mobilità che in quest'autunno prenderà formalmente il via
04:23e il piano della mobilità prevede diversi tipi di azioni.
04:27Sono azioni che riguardano sia la disciplina delle strade,
04:31quindi dare priorità nelle diverse strade, diversi tipi di mezzi,
04:36prevedono ad esempio nella zona del centro cercare di dare un maggiore spazio ai pedoni, alle biciclette
04:42e facendoli anche lì appunto coesistere con il traffico automobilistico, i mezzi pubblici.
04:47Però di fatto la ricetta che c'è alla base del nostro PUMS è quella che propone la normativa europea,
04:53la normativa nazionale, quindi bisogna andare a piedi il più possibile.
04:57Dove non si riesce ad andare a piedi si va in bicicletta,
04:59dove in bicicletta diventa poco magari competitivo si usa il mezzo pubblico,
05:05dove non si riesce a raggiungere il mezzo pubblico c'è l'automobile privato,
05:08magari prima anche l'automobile condivisa o altri mezzi condivisi.
05:12Quindi l'idea è quella di permettere a tutti di spostarsi con tutti i tipi di mezzi,
05:18cercando però di fare in modo che ci siano uguali diritti e doveri per tutti.
05:23Questi progetti soffrono spesso di una polarizzazione.
05:27Quando vengono raccontati tantissime persone sono spaventate da questo cambiamento
05:32perché lo vedono come un attentato alla propria libertà,
05:36ma perché qualcuno dovrebbe impormi di andare più piano?
05:40E qua ci sono due cose da dire.
05:42Intanto che 30 nei centri urbani non è piano,
05:46è la velocità giusta per tutelare da un lato la vita umana
05:50e dall'altro la libertà di movimento e di spostarsi.
05:53Abbiamo visto che già oggi la velocità media è nelle città più basse,
05:55quindi non c'è alcun motivo di avere picchi di velocità più alti.
05:59Il secondo è che è indubbiamente un grande cambiamento
06:02e come tutti i cambiamenti richiede del tempo
06:04per dimostrare dei risultati e per essere compreso dalle persone.
06:08Quindi penso sia normale all'inizio provare un po' di paura,
06:13di perplessità e anche un po' di contrarietà,
06:16ma è importante dirci che in tutte le città del mondo
06:18in cui Città 30 è stata introdotta,
06:21dopo magari un iniziale periodo dove le persone avevano un po' di dubbi,
06:25nessuna tornerebbe mai indietro.
06:27C'è il famoso caso di Graz in Austria,
06:30una delle prime Città 30 in Europa,
06:32prima dell'introduzione di Città 30 era stato fatto un sondaggio
06:35dove diceva che il 70% dell'oporazione di Graz
06:38era contrario ai 30 km orari e solo il 30% favorevole.
06:43Dopo 5 anni dall'introduzione di Città 30
06:45è stato fatto un altro sondaggio
06:47e la percentuale si era esattamente invertita.
06:49Quindi 7 persone su 10 erano favorevoli alla Città 30,
06:523 persone su 10 erano contrari.
06:54Come tutti i grandi cambiamenti ci vuole del tempo,
06:56della pazienza e della fiducia
06:57che non si sta sperimentando una ricetta nuova.
07:00Sulla mobilità, un po' come anche sul calcio,
07:04tutti si improvvisano commissari tecnici e super esperti.
07:07Bisogna ricordarsi questo,
07:08che naturalmente tutti hanno giustamente il diritto di fare proposte
07:12e noi faremo anche una grande attività partecipativa
07:14che abbiamo già iniziato.
07:16Bisogna però ricordare che ci sono delle esperienze,
07:18ci sono delle professionalità anche in questo campo
07:20e quindi bisogna cercare anche di avere un po' di fiducia
07:23che se ci sono delle misure che vengono proposte
07:26da chi magari da 10-20 anni lavora in questo settore
07:29e ha potuto anche vedere i pro e i contro,
07:32le diverse opzioni,
07:33bisogna in qualche modo tenerne conto.
07:35Ossia ormai è chiaro che tutte le città moderne
07:37hanno cercato di dare il più possibile spazio
07:40ai mezzi pubblici, alla peggioralità e alle biciclette
07:43perché questo è il modo con cui le città riescono a fiorire,
07:46riescono a essere più belle, più vivibili.
07:48Non è ideologia, è efficienza.
07:50Una città intasata d'automobili è una città inefficiente
07:54in cui ci si muove tutti più lentamente
07:56e quindi di fatto anche alla base del nostro piano mobilità
08:00ci sono di fatto iniziative di replicare cose
08:06e magari migliorarle anche che hanno avuto successo in tante città.

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