Ha compiuto 90 anni lo scorso 6 luglio, ma il regalo ha deciso di farlo lui agli altri: così il 14° Dalai Lama ha deciso di condividere La saggezza della felicità in un documentario (titolo originale Wisdom of Happiness) che arriva nei cinema italiani solo per tre giorni - il 6, 7 e 8 ottobre - e sa già di testamento spirituale di una delle figure più carismatiche e significative del nostro tempo.
Diretto da Barbara Miller e Philip Delaquis, e prodotto dal grande amico Richard Gere, insieme a Oren Moverman, il film è un ritratto originale di Tenzin Gyatso (il vero nome del leader spirituale buddhista), che tra immagini contemplative e filmati d’archivio inediti ne mostra un lato intimo e autentico, trasformandosi in un invito a intraprendere un viaggio alla ricerca della fonte della felicità. Una felicità fondata sull’equilibrio tra le antiche tradizioni del buddhismo tibetano e i valori contemporanei della nostra società globalizzata - oggi in lotta per superare la violenza e la guerra, mentre si trova sull’orlo del collasso ambientale.
Attraverso il suo esempio e le parole illuminate, ma anche sorprendentemente ricche di senso dell’umorismo, il Dalai Lama ci dimostra che è possibile costruire un mondo più sano e felice per tutti gli esseri viventi e che gli strumenti necessari per farlo sono, in realtà, già nelle nostre mani. Trasformando il senso di impotenza di cui spesso ci sentiamo pervasi, in una voglia di agire, perché costruire una società pacifica e prospera per tutti è più facile di quanto pensiamo. La felicità nasce dentro ciascuno di noi, ma solo coltivando una compassione incondizionata gli uni per gli altri è possibile trasformare il mondo.
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