La mindfulness è molto più di una tecnica di rilassamento: è un atto di resistenza poetica. La sfida per la donna di oggi non è solo difendersi dal rumore digitale, ma imparare a dialogarci assieme. Non possiamo fuggire dagli algoritmi: fanno parte della nostra realtà. Possiamo però scegliere come abitarla. Se ci lasciamo guidare solo dalle notifiche, rischiamo di diventare spettatrici della nostra vita. Se, invece, ci fermiamo a respirare, a riconoscere il simbolo dietro l’esperienza, allora persino il flusso digitale diventa occasione di consapevolezza.
[idarticle id="2635369" title="Selene Calloni Williams: dal dolore alla rinascita nel libro ''Diario di una Sciamana''"] Come mindfulness e archetipi possono aiutare le donne nella quotidianità Si tratta di tessere un dialogo. La donna che cerca senso oggi non rifiuta il mondo in cui vive: lo attraversa, con occhi capaci di vedere l’archetipo dietro l’immagine, la meditazione dietro il gesto, la presenza dietro la velocità. Ho avuto il privilegio di sperimentarla da monaca buddhista Theravāda, vivendo in silenzio, osservando il respiro e i movimenti del corpo. Ho imparato che la consapevolezza non è una performance, ma un ritorno all’attimo presente: al gesto semplice di bere un tè, al respiro che scende nei polmoni, al battito che ci ricorda che siamo vivi.
[idarticle id="2264316, 2630116, 2570254" title="''La gente e altre seccature'': la nostra quotidianità nei versi di Judith Viorst"] Il senso nelle cose di tutti i giorni [caption id="attachment_2637082" align="aligncenter" width="667"] Selene Calloni Williams spiega come mindfulness e archetipi possono aiutare le donne nella quotidianità.[/caption]
Questa esperienza si è tradotta anche nella mia scrittura. Nel libro Mindfulness Immaginale - in cui tratto di mindfulness e psicologia immaginale - ho cercato di raccontare come la pratica non sia mai neutra, ma sempre intrecciata con simboli e archetipi che danno forma all’anima. Nel libro 1 minuto al giorno, 365 meditazioni quotidiane, ho voluto offrire piccoli appigli quotidiani, perché non servono ore di meditazione per restare in contatto con se stesse: basta un minuto, se quel minuto è vissuto con presenza.
Cercare senso oggi vuol dire imparare a fermarsi un momento, anche quando tutto intorno corre veloce. Vuol dire dare valore a cose piccole: bere un bicchiere d’acqua come se fosse un dono, guardare il cielo che cambia colore, ascoltare il silenzio nascosto dentro al rumore.
La donna che cerca senso non ha bisogno di fare grandi cose: basta aprire un piccolo spazio dentro di sé, dove ogni emozione può parlare, dove anche le ferite insegnano qualcosa e le gioie diventano carezze da condividere. Così il presente non è più un attimo che scappa, ma una casa dove abitare, un posto semplice e grande insieme, dove possiamo finalmente respirare in pace.
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