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  • 2 giorni fa
Come evitare di ammalarsi trattenendo le emozioni? Ci sono giorni in cui ci sentiamo irrigiditi, come se dentro di noi tutto scorresse a fatica. È allora che il corpo diventa gabbia, e le emozioni si trasformano in prigioniere. Trattenere è ammalarsi: lo capiamo quando il respiro si accorcia, quando le spalle si incurvano, quando la gola resta chiusa e la voce non trova più uscita. È in quei momenti che ci accorgiamo che la vita non tollera dighe: vuole fiume, corrente, movimento.

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Come non ammalarsi trattenendo le proprie emozioni
Lo yoga sciamanico ce lo ricorda con forza. Ogni emozione è prāna, energia vitale che vibra, danza, pulsa. Tentare di bloccarla, con la paura di sentirla, con il bisogno di controllarla, con la vergogna di mostrarla, significa condannarla a diventare sintomo, rigidità, insonnia. È come trattenere il respiro: prima o poi il corpo si ribella.

Quando invece permettiamo all’energia di fluire, quando ci concediamo di respirare un'emozione, di tremare, di cantarla o di lasciarla scorrere nei muscoli e nelle ossa, allora tutto cambia. La rabbia si trasforma in forza, la paura in confine, la tristezza in tenerezza, la gioia in un’apertura sconfinata. È il corpo stesso che torna a essere ponte, non muro.

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Il potere della meditazione quotidiana
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Non si impara da un giorno all’altro a lasciar scorrere le emozioni. È un esercizio che va coltivato come un giardino fragile, che ha bisogno di cura quotidiana. La meditazione è questo: un appuntamento con il proprio fiume interiore. Non servono ore. Anche solo un minuto al giorno, se vissuto con presenza, basta a ricordarci che la vita è flusso e che nulla di ciò che sentiamo è sbagliato.

Sedersi, respirare, osservare: sono gesti semplici, ma capaci di spalancare porte interiori che credevamo sigillate. Con il tempo, il cuore si allena a restare aperto. E allora la corrente delle emozioni non ci travolge più: ci porta.

È questo il senso del mio libro 1 minuto al giorno. 365 meditazioni quotidiane: offrire piccole chiavi quotidiane per costruire un rituale personale. Un varco intimo, da cui l’acqua può scorrere senza paura.
Formula meditativa
[caption id="attachment_2637082" align="aligncenter" width="667"] Selene Calloni Williams spiega come evitare di ammalarsi trattenendo le emozioni[/caption]

Chiudi gli occhi. Inspira profondamente.
Senti il tuo corpo come un fiume. Ripeti:
«Lascio scorrere. Lascio respirare. Lascio trasformare». Ogni emozione che emerge è acqua che purifica, non peso che soffoca. È vita che chiede soltanto di passare attraverso di noi.

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Trascrizione
00:00Ci sono giorni in cui il corpo sembra una gabbia, il respiro si accorcia, le spalle si incurvano,
00:07la voce resta chiusa. Trattenere è ammalarsi, perché la vita non toglie radighe. La vita vuole
00:16fiume, corrente, movimento. Lo yoga sciamanico ci ricorda che ogni emozione è prana, energia vitale,
00:25che danza dentro di noi. Quando la blocchiamo o la reprimiamo, essa diventa tensione, sintomo,
00:34insonnia. Ma se lasciamo fluire l'energia, allora la rabbia si trasforma in forza, la paura in confine,
00:42la tristezza in tenerenza, la gioia in apertura. La meditazione quotidiana ci aiuta a coltivare
00:50questo fluire. Non serve onore, basta un minuto vissuto con presenza. Ed ora facciamo una meditazione
00:59insieme. Chiudi gli occhi. Senti il tuo corpo così com'è, senza giudicarlo. Se avverti rigidità,
01:09accoglila. Se percepisci stanchezza, ascoltala. Porta l'attenzione al respiro. Inspira lentamente ed
01:22espira lentamente. Immagina di aprire una diga. L'acqua comincia a scorrere, libera, leggera e così
01:35anche le tue emozioni. Iniziano a fluire. Inspira di nuovo e mentre espiri ripeti dentro di te. Lascio
01:45scorrere, lascio respirare, lascio trasformare. Senti che ogni emozione è acqua che purifica. La rabbia
02:00diventa forza, la paura confine, la tristezza dolcezza e la gioia apertura. Non trattenere,
02:11lascia passare. L'emozione è vita che si rinnova. Rimani ancora qualche respiro in questo spazio di
02:20libertà. E poi, quando ti senti pronto, puoi riaprire gli occhi. Puoi riprenderti e portare
02:40con te questa consapevolezza. Il corpo non è muro, è ponte.
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