Alla Milano Fashion Week, Boss ha presentato la collezione Primavera-Estate 2026 trasformando la Fonderia Macchi in un luogo sospeso tra moda e arte. La sfilata, intitolata The Boss Paradox, non è stata solo una passerella ma un esercizio di bilanciamento estetico: un percorso dove sartorialità rigorosa e libertà espressiva convivono e si completano. L’atmosfera era teatrale, con modelli che sembravano fluttuare su una passerella bagnata, mentre echi della danza contemporanea introducevano un’estetica imperfetta, fatta di gesti fluidi e contrasti visivi.
[idgallery id="2640428" title="Milano Fashion Week PE 2026: tutte le star nei front row e agli eventi"] Boss e il dialogo con architettura e danza Il cuore della collezione si fonda sul dialogo tra opposti: la linearità del design industriale tedesco degli anni Sessanta e la forza istintiva della danza di Pina Bausch. Marco Falcioni, direttore creativo di Hugo Boss, ha dichiarato: «All'interno della collezione ci sono diversi livelli di influenza: quelli del design e dell'architettura, della danza contemporanea e di tutto ciò che sta in mezzo». L’effetto in passerella è stato un mix di rigore e abbandono, con proporzioni sbilanciate, camicie sovrapposte e pantaloni larghi.
[caption id="attachment_2642107" align="aligncenter" width="683"] Uno dei look della collezione PE 2026 di Boss[/caption]
[idarticle id="2641760,2641235" title="Star, stile e visioni future: da Prada a Boss, i front row accendono la Milano Fashion Week,I gioielli più belli dalle sfilate di Milano Primavera-Estate 2026"] Una donna Boss tra rigore e sensualità La donna Boss della prossima stagione è sospesa tra struttura sartoriale e sensualità disordinata. I capi giocano con materiali lucidi e opachi, alternando tagli netti e drappeggi spontanei. Il punto vita si sposta verso il basso, sottolineato da cinture sottili portate sui fianchi. Le camicie scivolano sulle spalle, le gonne si muovono leggere, e i pantaloni oversize diventano protagonisti di una femminilità che rifiuta la rigidità ma non rinuncia all’eleganza.
[idgallery id="2640986" title="Milano Fashion Week PE 2026, il best of make up"] Accessori e colori della collezione PE 2026 Le calzature raccontano anch’esse il paradosso: mocassini lucidissimi si alternano a sneakers sottili, pensate per dare la sensazione di una camminata quasi nuda. La palette cromatica oscilla tra toni intensi come nero e marrone e nuance delicate di lilla, avorio e sabbia. Un gioco di contrasti che diventa il filo conduttore dell’intera proposta.
[caption id="attachment_2642108" align="aligncenter" width="683"] Dettaglio su alcuni degli accessori presentati da Boss alla Milano Fashion Week[/caption]
[idarticle id="2641307" title="Da Fendi a Prada: le scarpe più belle della Primavera-Estate 2026 dalle sfilate di Milano"] Arte e installazioni per la passerella Boss Accanto alla moda, protagonista è stata l’installazione di Boris Acket, Aesthetics of Decay. «Il lavoro è radicato nella giustapposizione: creazione e distruzione che si svolgono in parallelo», ha spiegato l’artista. L’opera riflettente, realizzata in metallo sottile, mutava a ogni movimento, accompagnando i modelli come un performer non umano e restituendo al pubblico la tensione tra ordine e trasformazione.
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[idarticle id="2638950" title="Le borse più belle della Primavera-Estate 2026 dalle sfilate di Milano"] Intelligenza artificiale e creatività digitale Boss ha esteso la sua ricerca nel digitale, coinvolgendo quattro artisti che lavorano con l’intelligenza artificiale. Le loro creazioni, dalle cravatte cromatiche alle architetture avvolte da tessuti, fino a una poesia audiovisiva, hanno reso tangibile il concetto di paradosso tra fisico e virtuale. Moda e tecnologia hanno trovato un terreno comune, rafforzando la visione della collezione.
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