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https://www.pupia.tv - Roma - ​Arte per un neo umanesimo - Interviene Trancassini..
Alle ore 17.30, presso la Sala del Cenacolo di Vicolo Valdina viene inaugurata la mostra di Franco Venanti "Arte per un neo umanesimo", a cura di Andrea Baffoni. Saluti del Questore della Camera, Paolo Trancassini. La mostra è visitabile dal 22 al 26 settembre, dalle 11 alle 19. (24.09.25)

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Trascrizione
00:00Buonasera, Maestro Vingitore, Professor Baffoni, Presidente Mollicone, Signore e Signori,
00:12è per me un grande onore e una profonda emozione portare il mio saluto in occasione dell'inaugurazione
00:17di questa importante mostra dedicata al Maestro Franco Venanti, artista di straordinario spessore,
00:22figura tra le più rappresentative del panorama culturale umbro e nazionale e testimone autentico
00:27del nostro tempo. Celebrarlo oggi in una sede così altamente simbolica come la Camera dei Deputati
00:32non è soltanto un tributo al valore dell'uomo e dell'artista, ma è anche un atto di riconoscimento
00:38verso ciò che la cultura, nelle sue moltiplici espressioni, rappresenta per la vita democratica
00:42del Paese. È proprio in luoghi come questo, luoghi della rappresentanza, della pluralità,
00:48del confronto delle idee, della costruzione paziente, del bene comune, che l'arte trova una delle sue
00:53collocazioni più naturali e più feconde. Perché l'arte, al pare della politica, è espressione
00:58della coscienza collettiva, è riflessione profonda sul presente e sul passato, è talvolta
01:04denuncia lucida delle contraddizioni che attraversano la società, è visione del futuro, stimola il
01:10cambiamento, ma anche custodia della memoria. L'arte non si limita a decorare il mondo, lo interroga,
01:17lo attraversa, lo mette in discussione. In questo suo farsi voce dei sentimenti, delle
01:22inquietudini, delle aspirazioni umane, essa diventa strumento essenziale per comprendere
01:27noi stessi e il tempo che viviamo. Franco Venanti ha incarnato tutto questo con straordinaria
01:32coerenza, profondità e originalità. La sua produzione artistica, che si dispiega
01:37lungo oltre sette decenni, è una testimonianza viva e vibrante della storia culturale, sociale
01:43e civile dell'Italia contemporanea. Le sue opere non si esauriscono mai in una dimensione
01:48puramente estetica, sono piuttosto interrogativi aperti, provocazioni etiche, inviti alla
01:54consapevolezza. Attraverso la pittura, è una pittura che spesso non si limita alla tela,
02:00ma si fa pensiero, parola, gesto, Venanti ci chiama a riflettere sulla condizione umana,
02:05sul rapporto con l'ambiente, sulla memoria storica, sulla spiritualità, sulla giustizia,
02:08sulla libertà, sulla ferite e sulle speranze del nostro tempo. Il suo sguardo, sempre lucido
02:15e indipendente, non ha mai ceduto alle mode e alle convenienze, ha saputo restare fedele
02:19a se stesso, anche quando questo significava andare controcorrente. È inciosta la forza
02:24della sua opera in quella tensione continua verso la verità, nella volontà di restituire
02:29alla pittura una funzione che è al tempo stesso espressiva, critica e civile. Originario
02:35di Perugia, figlio di quella terra umbra così ricca di spiritualità, bellezza e cultura,
02:40Franco Venanti ha saputo far dialogare le sue radici con il mondo, aprendosi a un orizzonte
02:44internazionale senza mai perdere il legame con il territorio da cui proveniva. In questo
02:49dialogo costante tra il locale e il globale, tra il passato e il presente, tra la tradizione
02:55e la contemporaneità, si è delineata una delle cifre più distintive della sua arte. Accogliere
03:01oggi le sue opere in questa sede istituzionale è anche un modo per riaffirmare il ruolo centrale
03:05della cultura nella vita della Repubblica. La creatività, la libertà di espressione,
03:10il valore della bellezza, intesa non solo come armonia formale ma come tensione verso
03:15l'autenticità, sono pilastri irrinunciabili di una società democratica e matura. Non si
03:21tratta di elementi accessori, di ornamenti per tempi migliori, al contrario è proprio nei
03:26momenti di difficoltà, di disorientamento, di crisi, che l'arte può aiutarci a ritrovare
03:32un senso, una direzione, una speranza. De desidero a questo proposito ringraziare
03:37tutti coloro che hanno reso possibile questo importante appuntamento, gli organizzatori,
03:41i curatori, le istituzioni coinvolte e naturalmente la famiglia e gli eredi del maestro Venanti
03:46che ne custodiscono con amore e dedizione l'eredità artistica e morale proseguendo un'opera
03:51di divulgazione tanto necessaria quanto preziosa. Che questa mostra possa rappresentare non soltanto
03:58un doveroso omaggio alla figura di un grande artista ma anche un'occasione di confronto,
04:03di ispirazione e di approfondimento e soprattutto che sia uno stimolo rinnovato a riflettere
04:08sul ruolo che l'arte e la cultura possono e devono avere nella vita pubblica, nel tessuto
04:13sociale, nell'immaginario collettivo di una nazione che voglia guardare con coraggio e responsabilità
04:18al proprio futuro. Grazie.
04:21Ringraziamo il questore Paolo Trancassini per queste puntuali e belle parole che aprono
04:39ufficialmente la mostra di Franco Venanti, arte per un neo-umanesimo, nella quale ci apprestiamo
04:47appunto ad entrare. Non prima certamente di aver lasciato però la parola al Presidente
04:54della Commissione Cultura, Federico Mollicone.
05:03Buonasera a tutti, è con grande piacere che partecipo oggi nella prestigiosa sala del Cenacolo
05:10di Palazzo Valdina all'inaugurazione della mostra Arte per un nuovo umanesimo del maestro
05:16Franco Venanti. Straordinario interprete della pittura italiana contemporanea scomparso nel
05:232023. Ringrazio il questore Trancassini per l'organizzazione e mi complimento con il curatore
05:29Andrea Baffoni per la realizzazione. Colgo ovviamente l'occasione con grande piacere, con grande
05:35trasporto, l'occasione di salutare il grande maestro Francesco Vingitore a cui farei un grande
05:42applauso perché per come interpreta la sua età in maniera così regale e possente. Da sempre sosteniamo
05:55l'importanza del dialogo tra la creatività artistica e la riflessione sui grandi temi del
06:00nostro tempo e Franco Venanti incarnava perfettamente questo spirito. Il maestro Perugino si impose
06:07infatti come artista neomanista nel pieno del dibattito fra astrattisti e figurativi del secondo
06:13dopoguerra. In un'epoca in cui molti artisti abbandonavano la rappresentazione della figura
06:20umana in maniera polemica e nichilista Venanti compì una scelta coraggiosa e controcorrente,
06:28quella di rimanere fedele a un realismo capace di sondare in molteplici aspetti della vita. La
06:34sua indole pittorica si inserisce infatti in quella tradizione del realismo magico italiano che
06:40fa tra gli anni 20 e 30 del Novecento aveva saputo trasfigurare la realtà quotidiana attraverso
06:47l'immaginazione e la meraviglia. Come i grandi maestri del realismo magico, Venanti infatti
06:54scopriva il senso del magico nella vita quotidiana ponendosi davanti alla realtà con la naturalezza
07:00e lo stupore di un bambino. Le undici opere che qui esposte testimoniano la ricchezza di un percorso
07:07artistico che ha attraversato 60 anni di storia italiana dimostrano quello che sto dicendo. Venanti
07:15che aveva iniziato a dipingere a 13 anni nella bottega di Adalberto Migliorati ha saputo
07:20rimanere fedele alla sua vocazione figurativa senza mai rinunciare alla sperimentazione e al
07:28confronto con le questioni del suo tempo. Oggi davanti a queste opere siamo chiamati non
07:36soltanto ad ammirarne la bellezza ma a raccogliere l'eredità di un artista che ha fatto della pittura
07:43un atto di responsabilità verso l'umanità. Il nuovo umanesimo che Franco Venanti ci indica
07:50è infatti un invito a guardare oltre le paure e le incertezze e sappiamo quante ne abbiamo
07:57in questi tempi per ritrovare nell'arte, nella conoscenza e nella bellezza le fondamenta di
08:03una società più equa rispettosa del passato ma allo stesso tempo proiettata verso il futuro.
08:10Nel concludere vi invito a guardare le immagini che Venanti ci propone in particolare queste
08:16feste mobili, così le chiamerei, le definirei, queste feste mobili di immagini, di personaggi,
08:23di storie, di narrazione, di accadimenti che hanno fatto della sua vita una forma d'arte.
08:31Vi ringrazio.
08:39Ringraziamo il presidente Mollicone che ha centrato attentamente quello che è il messaggio artistico
08:47profondo di Franco Venanti e però adesso è il momento di chiamare il maestro Pierfrancesco
08:56Pingitore che con Venanti ha avuto un rapporto veramente particolare direi e ci racconterà qualcosa.
09:06Buonasera signori, non vi spaventate sono solo 500 pagine.
09:13Il Venanti che ho conosciuto qualche anno fa quando ci fu l'inaugurazione della grande mostra
09:19dei quadri di Franco Venanti nella sua Perugia e dico sua non per modo di dire ma perché la
09:26splendida città Umbra spiritualmente gli apparteneva.
09:31Venne organizzata una presentazione nel bellissimo e immenso Salone dei Priori.
09:37Franco mi aveva chiamato fra i presentatori.
09:39Io arrivai un po' in anticipo e vidi una sterminata distesa di sedie, quasi tutte vuote.
09:47Mamma mia, pensai come si fa a riempire un luogo così grande con la presentazione di una
09:52mostra di quadri ed ero preoccupato per Franco.
09:56Andai in una sala adiacente a parlare con altri presentatori, nessuno di loro sembrava preoccupato.
10:02Intanto sentivo che dal Salone il mormorio aumentava sempre più.
10:06Tornai al mio posto e vidi la sala piena senza neanche una sedia vuota, non solo, ma in quel
10:13momento arrivò Franco col suo bel cappello e disse fuori c'è ancora un sacco di gente.
10:20Corsi al portone d'ingresso e vidi un mare di persone che riempiva la piazza.
10:25Era gente di tutti i tipi, proletari, borghesi, ragazze, negozianti, intellettuali.
10:32Il popolo di Perugia nella sua accezione più varia e completa.
10:38Capii meglio allora ciò che avevo intuito nella mia frequentazione di Franco Venanti,
10:43divenuta ben presto un'amicizia sincera, stretta, nata dal piacere di stare insieme
10:49e scambiarci tante idee, tante riflessioni e anche tante chiacchiere in leggerezza.
10:55Franco non si dava arie, non dipingeva per guadagnarsi il favore della critica seguendo
11:02la corrente artistica più in voga.
11:05Lui dipingeva, disegnava, scriveva con l'unica ambizione di arrivare al cuore del pubblico,
11:11di essere apprezzato e soprattutto capito.
11:14In un'intervista aveva dichiarato
11:16«Personalmente ho sempre eseguito l'arte figurativa, perché a me piace che tutti capiscano ciò che voglio dire.
11:24Mi interessa indagare la sensibilità comune della gente semplice.
11:30Ora vengono sannati i creatori d'arte che va interpretata, studiata, vivisezionata, spiegata e recensita.
11:38Per me l'arte va emotivamente condivisa, è un ponte verso l'altro, lancio messaggi perché vengano compresi».
11:48Ed ecco il miracolo del salone strapieno della piazza brulicante di gente,
11:53dell'amore che Perugia ha riversato sul suo grande artista.
11:58Venanti è conosciuto nel mondo, ha fatto mostra nelle grandi capitali,
12:03da Parigi a New York e in mille altri luoghi, ha vinto premi e ottenuto riconoscimenti in Italia e all'estero.
12:10Il Presidente della Repubblica lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza italiana.
12:17Ma lui non ne parlava mai.
12:22Nelle tante conversazioni che abbiamo avuto, mai una volta che abbia citato un suo successo,
12:27e sì che sono stati tantissimi, parlavamo di problemi legati alla sopravvivenza del mondo,
12:34delle minacce dell'essere sommersi dai rifiuti, se non estinti,
12:39della follia di chi purtroppo oggi ha i mezzi per distruggere non una città, non una nazione, ma il mondo.
12:47Ed ecco che contratto leggero, elegante e sottile, Franco Venanti ci introduce alla fine del mondo,
12:53per lo meno del nostro mondo, come l'abbiamo vissuto, amato, a volte disprezzato e maledetto,
13:00ma sempre nostro, comunque.
13:03Mai forse la sommersione della civiltà, ad opera dei propri rifiuti e della propria stupidità,
13:09era stata rappresentata in modo così sobrio, sussurrato, senza grida,
13:15con quella mano che usa la propria maestria per lasciar trasparire, sotto la caricatura, la maschera della tragedia.
13:23Perché le montagne di rifiuti che ci sommergeranno sono là, ben disegnate, senza equivoci possibili,
13:31e là sono pure le persone umane, ridotte a manichini per maschere antigas, a barboni senza speranza,
13:38a rifiuti essi stessi di un mondo dominato dai topi, dai gatti, dagli uccelli, dai maiali,
13:45che all'uomo non sembrano più subalterni, anzi.
13:49E la corruzione travestita da politica, la violenza, la prepotenza spacciata per aspirazioni legittime,
13:57anch'esse sono ritratte a tutto tondo,
13:59con quel pennellare delicato che ha la leggerezza della vignetta e l'acume della grande satira.
14:09E poi i barconi dei disperati decisi ad affrontare la morte per raggiungere che cosa?
14:16Una terra promessa destinata anch'essa all'entropia, al caos.
14:22Tutto è riciclo, al ribasso, tutto sembra ridisegnato come lo storyboard di un nuovo,
14:29ancora più degradato Blade Runner, improntato al sussurro e avvolto allo sberleffo.
14:37Ed è lì che si fa più pungente la denuncia, perché quelle montagne di immondizie che assediano Montecitorio,
14:45quell'Italia che devora la propria porcheria,
14:48quelle facce babbee di gente che neanche si rende conto della propria rovina,
14:53sono l'immagine neanche troppo esagerata della nostra attuale condizione di votati al disastro.
14:59Eppure viene da sorridere, quasi da divertirsi nel vedere lo specchio deformante di una realtà che più deformata non potrebbe essere.
15:10Caro Franco, è un urlo nel deserto, ma è un prezioso, lacerante, assordante urlo.
15:17Ma tra noi si parlava anche di cose più amene, e così nacquero libri che ho l'onore di avere condiviso con lui,
15:25uno per tutti, Genesi, in cui la storia dell'umanità, secondo i sacri testi,
15:31viene tradotta nelle mie modeste e scansonate quartine romanesche
15:37e illustrata dalle sue vignette originali e piacevolissime.
15:43Quasi finito, eh?
15:46Perché Franco Venanti, pittore, ha molte facce.
15:51Accanto all'artista delle grandi tele in cui viene proposto e sviluppato un tema ambizioso e impegnativo,
15:59come nel sorprendente trittico della libertà o nell'entropia secondo San Giovanni,
16:05con il suo sfarzo di dame, cavalieri, montagne di rifiuti, mitri e vescovili, croci e prove e ricristi,
16:13esiste un Venanti giocoso che riempie un intero volume con le caricature originalissime
16:19di tanti personaggi perugini, ma anche di protagonisti dell'attualità politica italiana,
16:26e non solo, come si può vedere in Perugia, Italia, Mondo, storia e riverente di Franco Venanti.
16:34L'esposizione che oggi si tiene in queste sale è certo un riconoscimento alla grande arte
16:44di un maestro vero, uno dei pochi di questi anni così confusi,
16:50ma sarebbe bello che Roma imitasse Perugia in un grande tributo di pubblico
16:55con l'affetto e l'ammirazione che l'arte di Franco Venanti merita.
16:59«Ciao Franco, purtroppo non sentirò più la tua voce,
17:04ma ogni immagine del tuo mondo, incantato e incantatore, mi parlerà di te».
17:10«Per Francesca Venanti».
17:11«Beh, è commovente sentire l'afflato che il maestro pingitore ha,
17:40ha tracciato nel suo intervento e che poi sostanzialmente è quello che era Franco Venanti.
17:46È vero, con Franco le sale erano sempre piene, ma continuano a esserlo.
17:53È la dimostrazione anche questa sera.
17:54Non siamo nella sua e nostra città, siamo a Roma, siamo ospiti,
17:59ma c'è come sempre un bel pubblico importante e attento.
18:07Gli interventi che mi hanno preceduto hanno sostanzialmente tratteggiato l'essenza del lavoro di Franco.
18:14Il senso del magico di cui parlava il presidente Mollicone, che pervade tutto il suo lavoro.
18:21L'arte come espressione della coscienza collettiva di cui ha parlato il questore è vero.
18:29Tutta la sua opera risente, trasuda di questo.
18:35Io però devo necessariamente dire che il lavoro di un artista
18:40continua dopo la sua scomparsa come essere mortale, come tutti noi,
18:49perché continua la sua opera, i suoi quadri continuano a parlare,
18:53il suo pensiero continua a parlare.
18:56Ma se questo è possibile è anche perché c'è qualcuno che lavora per questo.
19:00E tutto ciò non sarebbe possibile senza l'impegno di Barbara, di Luca, di Zaira, di Sara
19:08e di tutta la famiglia che continua a portare avanti l'impegno di Franco.
19:21E volendo estendere questo discorso in modo un po' più ampio,
19:27possiamo dire che la famiglia di un artista è un po' come la nazione che porta avanti
19:34e che conserva il lavoro dei suoi artisti, tutti familiari in qualche modo,
19:41perché l'arte è appunto un messaggio lanciato verso il futuro.
19:46Per i presenti, per chi è in vita, per chi deve capire il senso della vita.
19:52Ed è affascinante essere qui in questo spazio, nella sala del Cenacolo di Palazzo Valdina,
19:58in uno spazio del sacro, che era appunto uno spazio di preghiera
20:02e ben si accosta al lavoro di Franco Venanti,
20:06che ha sempre cercato questa interferenza, in qualche modo,
20:10questa commissione fra il sacro e il profano.
20:13Lo vediamo in questi quadri dedicati all'entropia di San Giovanni,
20:19quindi dove tutto è concentrato in un continuo via vai di gente
20:25che si muove freneticamente attraverso quello che è lo spazio civile,
20:30ma anche lo spazio ideale.
20:33E poi l'incendio, e poi gli ombrelli che rappresentano la libertà,
20:38e il suo studio, il luogo dove l'artista crea,
20:42e il bianco e nero, che fu una sfida,
20:46l'abbiamo scoperto recentemente in una mostra appunto tenuta alla Galleria Entropia,
20:51una sfida con i fotografi, perché non poteva sottostare
20:55all'idea che soltanto il fotografo può lavorare con il bianco e nero.
21:01Allora in quel caso sfidò, l'abbiamo scoperto appunto recentemente,
21:05i fotografi in questo, perché per Franco l'arte era un continuo scoprire,
21:12sapere e conoscere.
21:14E quindi queste undici opere in questo luogo che oggi rappresenta l'istituzione dello Stato
21:21e che in passato ha incarnato il Sacro,
21:25sembra veramente perfetto.
21:27Un gioiello incastonato nella sua storia
21:31e nella storia che Franco Venanti ci ha consegnato
21:35e che con grande attenzione appunto la famiglia e tutti noi
21:40e tutti voi anche le istituzioni che ci seguono
21:44ci permettono di portare avanti.
21:48Grazie.
21:48Grazie.
21:49Grazie.
21:50Grazie.
21:51Grazie.
21:52Grazie.
21:53Grazie.
21:54Grazie.
21:55Grazie.
21:56Grazie.
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