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  • 2 days ago
“Roma scelta per la sua centralità e perché è la città più rappresentativa d'Italia– ha dichiarato Blasco de Felice, ceo di IVI RMA Italia, a margine dell'inaugurazione della nuova clinica di Roma del gruppo specializzato in riproduzione medicalmente assistita –. Abbiamo aperto due satelliti, uno a Milano e uno a Bari, per agevolare l’arrivo di pazienti dal nord e dal sud. Questa combinazione si è rivelata vincente. L’idea – a continuato il ceo di IVIRMA Italia – è di avere una clinica IVI in ogni grande regione d’Italia. Siamo già entrati a Bologna un paio di mesi fa e stiamo guardando a Lombardia, Piemonte, Triveneto, Campania e Isole". 

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00:00Abbiamo scelto Roma perché ovviamente Roma è la capitale d'Italia, la città più rappresentativa
00:09e si trova anche geograficamente al centro del paese. Tra l'altro insieme a Roma abbiamo aperto
00:15anche due satelliti, uno a Milano e uno a Bari, che avevano proprio l'obiettivo di agevolare
00:21l'arrivo di pazienti rispettivamente dal nord e dal sud dell'Italia. Quindi questa
00:26combinazione tra Roma, Milano e Bari è effettivamente stata vincente. Adesso, quando guardiamo al
00:33futuro, ovviamente l'idea è, come dicevo prima, di mettere una clinica IVI in ogni grande regione
00:40d'Italia e quindi sicuramente ci sono altre regioni d'Italia nelle quali vogliamo entrare
00:45come la Lombardia stessa, come l'Emilia-Romagna dove siamo già entrati a Bologna soltanto
00:52un paio di mesi fa, come presumibilmente il Piemonte, il Triveneto, la Campania e le
00:59isole. Questa è un po' la visione, lo faremo nel corso degli anni, lo faremo una clinica
01:04per volta, perché ogni progetto è estremamente importante, estremamente sofisticato ed è
01:09un grosso investimento, va pianificato ed eseguito molto bene e attendere. Io penso che
01:15potremo avere una clinica IVI che possa servire come punto di riferimento per la fecondazione
01:20assistita di prossimità per ogni grande regione d'Italia. Il nostro obiettivo è quello di
01:26far crescere la categoria della progettazione medicalmente assistita. Oggi in Italia circa
01:324,5 bambini su 100 nascono dalla fecondazione assistita, in Spagna per esempio sono 12 su 100,
01:41quindi già quasi tre volte tanto. Cosa si può fare? Uno è sicuramente educare la popolazione
01:49sulla fertilità, sull'eventuale infertilità e su come affrontarla. Due, probabilmente
01:56c'è ancora un po' di lavoro da fare, tanto è stato fatto, ma c'è ancora un po' da fare
02:00in Italia sulla parte legislativa, quindi c'è da aprire un po' la progettazione medicalmente
02:06assistita da alcune categorie di persone che attualmente sono purtroppo escluse dalla famosa
02:11legge 40. E tre, bisogna effettivamente, secondo me, continuare, come diceva anche il
02:19professor Pellisset durante il suo intervento, a migliorare i tassi di successo della progettazione
02:24medicalmente assistita, perché ovviamente il nostro obiettivo è che tutti i pazienti
02:28che arrivano da noi trovino una soluzione. Non siamo ancora al 100%, ma siamo comunque
02:34a delle probabilità di successo, delle percentuali di successo molto alte e che continuano a crescere
02:40anno dopo anno. E quattro, come dicevo, ovviamente investimenti del sistema sanitario nazionale
02:48che possono, sia per quanto riguarda i farmaci, che per quanto riguarda l'accessibilità a
02:53alcuni trattamenti, che per quanto riguarda le convenzioni, come dire, agevolare da un punto
02:57di vista anche economico l'accesso alla PMA, sono ovviamente un ulteriore elemento
03:02di vantaggio.
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