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https://www.pupia.tv - Roma - Consenso informato preventivo attività scolastiche concernenti la religione - Audizione - USB Pubblico Impiego Scuola, UIL Scuola RUA, LINK - Coordinamento universitario, FLC-CGIL Scuola - 7-00309 Sasso
Alle ore 12, la Commissione Cultura, nell’ambito della discussione della risoluzione sul consenso informato preventivo delle famiglie in relazione ad attività scolastiche riguardanti la religione, ha svolto le seguenti audizioni:
- USB Pubblico Impiego Scuola
- UIL Scuola RUA- LINK
- Coordinamento universitario
- FLC-CGIL Scuola. (23.09.25)

#pupia

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Novità
Trascrizione
00:00La discussione della risoluzione 70309 Sassu sul consenso informato preventivo delle famiglie
00:14in relazione ad attività scolastiche riguardanti la religione.
00:19Iniziamo con l'intervento di Roberto Garofani della Segreteria Nazionale dell'Unione Italiana
00:24del Lavoro Scuola Ricerca Università Alta Formazione Artistica, UIL Scuola RUA, che
00:29saluto e ringrazio per aver accolto l'invito della Camera della Commissione e gli chiedo
00:35l'assenso per la trasmissione sulla web tv della Camera dei Deputati e le do la parola per
00:41cinque minuti.
00:42Accordo l'assenso.
00:44Grazie Presidente, onorevoli deputati.
00:48La risoluzione presentata dall'onorevole Rossano Sasso si fonda su un'ipotesi di possibili
00:56strumentalizzazioni politiche degli spazi scolastici da parte di rappresentanti dell'Islam
01:01mascherata sotto la libertà di insegnamento.
01:04In particolare si fa riferimento ad alcune iniziative didattiche promosse dai tre istituti
01:09scolastici, tra cui quelli di Crema, Treviso e Sesto San Giovanni, per le quali si configura
01:15un presunto uso politico della scuola.
01:17Il primo aspetto meramente procedurale su cui riflettere è costituito dal fatto che
01:22il Ministero è dotato di funzioni ispettive attraverso le quali è possibile verificare
01:28illeciti condotte contra legge, iniziative che non hanno nulla a che vedere con i processi
01:35educativi.
01:36In questi casi esistono tutti gli strumenti per assumere i dovuti mirati provvedimenti per
01:41avviare eventuali procedimenti a carico di chi si sia reso responsabile di azioni che
01:46siano in aperto contrasto con i processi educativo-didattici.
01:51L'altro aspetto sostanziale, strettamente connesso al ruolo dell'insegnante che si prefigura
01:58nella risoluzione in discussione, è che si possa costruire una procedura dove la libertà
02:04di insegnamento venga subordinata al consenso informato preventivo delle famiglie per ogni
02:09attività scolastica riguardante un tema sensibile come la religione.
02:15Il parere preventivo delle famiglie rappresenterebbe una gravissima violazione delle prerogative
02:21proprie di qualsiasi insegnante e di qualsiasi istituzione scolastica nella sua interezza
02:27nell'esercizio dei processi educativi e didattici, così come garantite dalla nostra Costituzione
02:33all'articolo 33.
02:34È proprio sulla Costituzione italiana che si fonda l'autonomia e la libertà degli insegnanti
02:39permettendo loro di trasmettere conoscenze attraverso un confronto di idee aperto e promuovendo
02:44la formazione degli studenti nel rispetto della loro personalità e coscienza, ovviamente
02:50sempre agendo nel rispetto delle regole e della formazione integrale degli alunni.
02:56Solo nel caso si ravvisassero condotte lesive di tale principio costituzionale, dunque, l'istituzione
03:04scuola possiede tutti gli strumenti per intervenire su quella singola condotta.
03:09Nei casi in specie, inoltre, l'elaborazione e l'approvazione di progetti scolastici, delle
03:14uscite scolastiche o delle iniziative realizzate sia all'interno degli istituti, sono assunte nel
03:20collegio dei docenti in cui sono presenti la e il dirigente scolastico, tutti e tutte le
03:26docenti e i docenti, quindi decisioni prese in un contesto di consapevolezza e con la responsabilità
03:33collegiale delle deliberazioni su una proposta progettuale. Non dobbiamo mai dimenticare inoltre
03:40che la scuola italiana ha il compito primario di promuovere l'educazione alla tolleranza,
03:45al rispetto delle differenze culturali, razziali e religiose e di prevenire ogni forma di discriminazione.
03:51Infine, va ricordato che il mancato accordo formale tra lo Stato italiano e la religione
03:56islamica non può costituire un motivo per ostacolare l'adempimento delle finalità
04:02educative delle scuole. Esse devono continuare a svolgere liberamente la loro missione istituzionale,
04:08senza subire vincoli che ne limitino la funzione educativa in ambiti così fondamentali per la
04:14convivenza civile. La Federazione Will Scuola Rua esprime un ferme totale dissenso rispetto
04:20alla proposta contenuta nella risoluzione, una risoluzione in discussione, con la quale
04:24si promuove l'introduzione del consenso informato preventivo per le tematiche religiose all'interno
04:31delle scuole. Grazie.
04:33Grazie. Chiedo se ci siano richieste di intervento da parte dei colleghi.
04:38Onorevole Sassi.
04:42Buongiorno Presidente. Intanto grazie. Grazie alla Will per essere qui.
04:50Mi ha colpito un passaggio che è quello che cita il mancato accordo tra la religione
04:58islamica e lo Stato italiano come non fondamentale per quanto riguarda la missione educativa della
05:06scuola. Perché alla base del riconoscimento c'è proprio l'intesa tra una religione e il
05:16nostro ordinamento. E mi colpisce perché lo ha detto un sindacalista. Detto questo, considerando
05:25che gli episodi citati sono solo tre, però purtroppo dal mio punto di vista sono aumentati
05:30gli episodi senza citare il caso di Pioltello, senza citare altri casi in cui dal mio punto
05:38di vista qualcosa non è andato proprio per il verso giusto. Le chiedo, stando a quello
05:44che lei mi ha detto, immagino che lei sia anche insegnante, visto che si occupa di scuola.
05:48Quindi parliamo nell'ambito dell'autonomia dell'insegnamento che per tutti noi è un valore
05:52sacro, anche per me che sono un insegnante anche se inaspettativa. Nell'ambito dell'autonomia
05:57dell'insegnamento, la Will riconoscerebbe anche la possibilità che possa avvenire che
06:06un imam in classe citi versetti del Corano in cui si incita all'assassinio dell'infedele
06:14o in cui si possa, glielo dico perché sono casi che sono capitati e per questo spiego perché
06:20quando si affrontano certi temi, secondo noi informare i genitori non sarebbe nulla di
06:26male. Possa ad esempio essere trasmessa qualche nozione di sharia, che nella maggior
06:32parte dei paesi di credo religioso islamico è qualcosa che si sposa perfettamente con
06:40il loro credo religioso. Quindi esiste un limite al di là di quello che lei ha detto,
06:45che insomma condivido, cioè del caso singolo specifico, considerando che purtroppo nell'ambito
06:52di questo credo religioso in molti rabbis sono anche delle incompatibilità con la nostra
07:02democrazia, nel senso che non è un mistero che l'islam per esempio sottometta la donna,
07:08non è un mistero che l'islam consideri tutti i non credenti come degli esseri inferiori,
07:13non è un mistero che l'islam perseguiti gli omosessuali. Quindi mi chiedo, dal vostro
07:22punto di vista, quando io sono più che fiducioso degli insegnanti che possono fare un ottimo
07:28filtro, però può capitare a volte che ci siano degli episodi disdicevoli come ad esempio
07:33i bambini che vengono fotografati con la testa sul pavimento in segno di rispetto ad Allah.
07:38non teme che senza un buon accordo tra scuola e famiglia ci possano essere delle prevaricazioni,
07:47noi temiamo le prevaricazioni che possono esserci e allo stesso modo le chiedo, voi come
07:56sindacato Will che posizione avete? Perché molti lavoratori si sono lamentati che non sanno
08:02come comportarsi quando per esempio una mamma porta a scuola una ragazzina con il velo
08:08a 11 anni. Sempre voi come cosa ne pensate di questo? Grazie.
08:12Grazie, un attimo che le do la parola per replicare, non essendoci richieste di altri interventi,
08:18prego.
08:21Posso? Ok, grazie, mi scusi.
08:22Allora, ha posto diverse questioni. Io le rispondo in primo luogo che la nostra organizzazione
08:35è un'organizzazione laica e come tale ha profondo rispetto per ogni forma di cultura.
08:44chiaramente questo non vuol dire che si possano fare delle cose che non sono rispettose in primo
08:52luogo della legge, della deontologia professionale e del ruolo proprio di un insegnante. Io ho
09:00ascoltato anche il video dell'imam, quello di Sesto San Giovanni, ho ascoltato. Indipendentemente
09:10da quello che ha detto, perché ha detto una cosa ben precisa, ha detto che la guerra
09:18è una cosa che si fa solamente per difesa. Potrei anche mettere in evidenza una serie
09:27di aspetti, evito di farlo, eccitazioni che vengono dalla Bibbia dove c'è e vediamo delle
09:35rappresentazioni in termini molto violenti che però vanno contestualizzate in un'esegesi
09:41complessiva che deve essere fatta sul testo biblico. Perché altrimenti entriamo in un
09:49contesto per cui prendiamo solamente un pezzetto senza guardare nell'insieme. Ma la cosa più
09:55importante che ho sottolineato e che tendo a ribadire è che quella scelta di andare a vedere
10:02una cerimonia o un incontro all'interno di una moschea non è una scelta che ha fatto
10:10il singolo docente o i singoli docenti, è una scelta progettuale e inevitabilmente, lei
10:16lo sa come lo so io, è una scelta che viene fatta in un contesto che è quello del collegio
10:22dei docenti, che in scienza e coscienza, come si direbbe, ha la capacità di valutare
10:29le scelte che fa, che sono scelte collegiali, non è una scelta estemporanea. Rimane sempre
10:37il principio, come abbiamo evidenziato nella nostra relazione, sempre il principio che qualora
10:44dovessero essere commessi degli illeciti. Abbiamo tantissime altre notizie al di là
10:49del contesto religioso in cui il Ministero interviene con i propri ispettori, lì dove
10:55ci sono situazioni che devono essere approfondite e qualora ci fosse qualsiasi cosa che esca fuori
11:02dalla deontologia di un insegnante nell'esercizio dei processi educativi didattici, in quel caso
11:10noi non abbiamo nulla da dire in contrario, perché questo è un principio a cui tutti gli
11:18insegnanti devono attenersi. Ma diverso è il discorso della libertà di poter fare
11:23un progetto. Guardi, io quando ho preso, feci il concorso e poi presi l'abilitazione,
11:31io insegno filosofia e storia, ho preso l'abilitazione anche in italiano e in latino con i corsi abilitanti
11:36che si fecero nel 2000, tanti anni or sono. Il docente che ci fece l'abilitazione ci portò
11:48a vedere le cerimonie dell'Islam, degli ortodossi, degli ebrei e facemmo un lavoro approfondito
11:56su quei temi. Questo per dire che lì dove c'è un elemento, un costrutto progettuale, quel
12:05costrutto progettuale è un qualcosa che viene fatto dalla scuola e non è solamente la scelta
12:11estemporanea di una singola persona. Quindi questo è quello che va tenuto in considerazione
12:18nel momento in cui eventualmente si valuta anche un episodio. Poi, finisco, rimango assolutamente
12:26fermo nel principio che tutto ciò che è illecito, tutto ciò che esca fuori da quella che è
12:34la deontologia di un insegnante, ci sono gli strumenti per poterlo prendere in considerazione
12:41ed eventualmente prendere anche i dovuti provvedimenti.
12:45Grazie. Proseguiamo con l'intervento di Arianna D'Archivio, coordinatrice nazionale di
12:52Link e coordinamento universitario, che saluto e ringrazio per aver accolto l'invito della
12:57Commissione. Anche lei chiedo l'assenso per la trasmissione dell'audizione sulla web TV
13:01della Camera e le cedo la parola per 5 minuti.
13:04Grazie mille. Intanto do il consenso per la diretta, insomma. Io intanto ci tengo a ringraziare
13:13il Presidente della settima Commissione tutta per averci invitato a questa audizione. Riporto
13:17anche che questo intervento è stato costruito insieme a un'organizzazione di studentesse
13:22e studenti medi più tirate in causa da questa proposta, che è l'Unione degli Studenti, che
13:27già più volte si è espressa pubblicamente su questo tema. Nella proposta viene enunciata
13:33più volte la necessità di non strumentalizzare i luoghi della conoscenza per far passare
13:37messaggi provenienti dalla dottrina islamica, in quanto non sarebbe tutelante nei confronti
13:42delle studentesse e degli studenti. Ci chiediamo in primo luogo come possa essere non tutelante
13:46o addirittura vincolante per gli studenti che sono in fase di formazione e che affrontano
13:52nei luoghi di studio gli argomenti più disparati, aggiungere un ulteriore elemento di formazione
13:57tramite la conoscenza di altre culture e religioni che abitano nel nostro Paese. Secondo
14:02da D-Istat, infatti, gli stranieri residenti in Italia da gennaio 2025 sono più di 4 milioni,
14:08calcolando solamente le persone da 18 anni in su e immaginiamo che queste persone non
14:13facciano riferimento tutte allo stesso credo religioso. Come pensiamo quindi possa essere
14:18divisivo o strumentalizzante conoscere le radici dei nostri possibili compagni di scuola,
14:22compagni di corso o addirittura colleghi sui luoghi di lavoro? Inoltre riteniamo che la retorica
14:28usata nel documento riguardante la sciaria sia fuori luogo e non pensiamo sia ruolo nostro
14:33di un governo o di un deputato a esprimere pareri più o meno favorevoli nei confronti
14:37di un credo religioso, soprattutto quando questi pareri hanno la funzione di inasprire stereotipi
14:41e violenze nei confronti di minoranze razzializzate che vivono questo Paese. Pensiamo anche che
14:47la richiesta rappresenti una forma di censura verso i luoghi scolastici della formazione.
14:51Immaginiamo se un docente di religione volesse parlare di un credo differente da quello cattolico
14:57durante il suo orario scolastico, se volesse organizzare degli incontri specifici dentro
15:01e fuori le mura dei luoghi della formazione, nel contesto anche che prima citava la Will e
15:07quindi di definizione tramite il collegio dei docenti. Quale delle due fonti giuridiche
15:11avrebbe più forza nel regolamentare un eventuale rifiuto alla volontà dell'insegnante
15:17di usare questi strumenti, se l'accordo di Villa Madama del 1929 oppure appunto l'articolo
15:2333 della Costituzione italiana che come scritto nella proposta definisce la libertà di insegnamento.
15:29Riteniamo inoltre riportare una serie di elementi legati al rapporto tra luoghi della formazione
15:33e libertà di culto. Non sempre in scuole e università questa è permessa, riteniamo
15:37sia un grande problema culturale anche alla luce del dato riportato riguardante la popolazione
15:41straniera residente in Italia. Sappiamo bene che negli Atenei le cappelle e i luoghi di culto
15:45sono esclusivamente cattolici, tagliando fuori una fetta di popolazione studentesca. Sappiamo
15:50anche che le alternative allora di religione nelle scuole spesso non sono bastevoli e addirittura
15:54non esistono. Gli studenti che non vogliono fare questa ora rimangono spesso nei corridoi
15:58o nelle aule delle scuole senza fare nulla. Alla luce degli elementi appena riportati riteniamo
16:02che la proposta di porre un controllo alle iniziative scolastiche di questo genere non sia solo
16:06insensata e pretestuota per incentivare una serie di dinamiche divisive e razziste ma che non
16:11risolva neanche tante delle problematiche che riguardano il rapporto tra religioni e formazione
16:15scolastica. Grazie.
16:18Grazie. Il collega Sasso.
16:25Sì. Grazie. Grazie anche alla rappresentante degli studenti. Precisazione di 10 secondi.
16:33Noi non vietiamo nulla. Chiediamo semplicemente che le famiglie vengano informate su determinati
16:39temi che dal nostro punto di vista sono sensibili. Ovviamente dal punto di vista di lei che è appena
16:43relazionato non ne varrebbe la pena. Quindi non c'è assolutamente nessun divieto. L'insegnante
16:48di religione o anche di matematica o anche di scienze motorie potrebbe parlare perché
16:53l'autonomia dell'insegnamento lo ribadisco è sacra. Chiediamo solo che su temi che per
16:58noi sono molto sensibili perché le famiglie ce lo chiedono avvenga una opportuna, ci sia
17:05un'opportuna conoscenza da parte dei genitori. Lei ha parlato di momento di formazione.
17:13In qualche modo lei ci accusa, ci addebita della possibilità di vietare un momento di
17:23formazione agli studenti. E quindi io le chiedo, poiché ci sono stati numerosi episodi
17:29insomma che noi siamo qui a recriminare, se per lei possa essere ad esempio identificato
17:33come momento di formazione quello che è accaduto all'università di Torino, dove le studentesse
17:40sono state segregate durante una lezione, ci sono anche le foto, messe in un recinto, sono
17:47state separate dagli studenti maschi perché stava parlando un imam e perché nel rispetto
17:54del credo religioso di quella persona le donne devono essere relegate. Per lei e per gli
18:01studenti che rappresenta questo è un momento di formazione. Grazie Presidente.
18:07Grazie per avermi dato la parola. Allora intanto non penso sia, appunto come dicevo nell'intervento,
18:16non penso sia utile che un'organizzazione studentesca o anche banalmente un governo esprima
18:21delle opinioni rispetto a quali sono le basi e fondamenti religiosi di una o più religione,
18:29altrimenti appunto come diceva la Will prima di me dovremmo fare tutta una serie di riferimenti
18:34anche alla religione cattolica, cosa che non voglio fare e ripeto non sta nel nostro ruolo
18:38fare. Io penso che soprattutto per quanto riguarda l'università la partecipazione a queste
18:43iniziative sia volontaria e di conseguenza non debba esserci un controllo in particolare
18:49modo sull'università ci mancherebbe altro perché siamo persone adulte rispetto alle
18:54questioni che riguardano appunto momenti formativi o anche conoscitivi banalmente di altre
19:02culture, altre religioni. Ripeto, su partecipazione volontaria di conseguenza non vedo il motivo
19:06del controllo. In secondo luogo, io ho riportato la definizione di un diviedo nel momento in cui
19:13se immagino un controllo da parte delle famiglie all'interno della scuola mi immagino anche la
19:16possibilità di poter porre un veto rispetto alla costruzione di momenti come potevano
19:23essere questi. Ho preso il caso più estremo poi ho riportato alla fine che effettivamente
19:27per noi il controllo da parte delle famiglie non è né necessario né utile. Questo perché
19:32effettivamente riteniamo che se c'è un controllo c'è la possibilità di dire no a quell'iniziativa
19:37e anche lì, ripeto, come si diceva prima, già ci sono degli agenti che effettivamente come
19:44il Ministero riescono a subentrare nel momento in cui ci siano delle difficoltà o una violazione
19:54di una serie di elementi. Dopodiché appunto non riteniamo che possa essere rispettoso
20:01dell'articolo 33 della Costituzione il fatto che delle famiglie possano oggettivamente dire
20:06a un docente tu questa cosa non puoi farla, scusate la banalità della frase, però mi immagino
20:12che ci possa essere una dimensione di questo tipo.
20:15Grazie. Allora passiamo al ringrazio, diciamo, gli auditi che sono venuti in presenza e passiamo
20:22invece a alcuni interventi in videoconferenza. Il primo di Silvia Bisagna, componente dell'esecutivo
20:28nazionale dell'Unione Sindacale di Base, Pubblico Impiego, Scuola, che saluto e ringrazio.
20:34Le chiedo il consenso per la trasmissione dell'audizione sulla web tv della Camera dei Deputati
20:39e le cedo la parola per cinque minuti.
20:43Buongiorno, naturalmente do il consenso alla riproduzione audio-video. Ringrazio l'onorevole
20:54Presidente, gli onorevoli membri della Commissione, saluto i colleghi. USB Scuola, a nome di cui
21:01parlo, ha letto la risoluzione di cui ci si occupa quest'oggi con una grande preoccupazione.
21:08Riteniamo che la strumentalizzazione e la repressione del sapere, della coscienza critica
21:16e delle differenze della cultura dell'inclusione siano in atto con costante pressione da parte
21:22del governo.
21:23L'Italia è un paese in cui convivono le diverse religioni monoteiste e non solo, le varie
21:29declinazioni del cristianesimo, dell'ebreismo e dell'islamismo. La storia è testimone della
21:35grandezza originale, artistica e politica che nasce dalla reciproca conoscenza e dei
21:41pericoli del preconcetto, dell'esclusione e della paura. Paura e preconcetto nascono
21:46dall'ignoranza, dalla mancata conoscenza del diverso da sé. I fondamentalismi, le persecuzioni,
21:52l'apartheid nascono dalla strumentalizzazione della paura e della povertà economica e culturale.
21:58A ciò la scuola, gli insegnanti vogliono e devono rimediare per quanto è il loro potere.
22:05Le occasioni di scambio di esperienze di vita tra bambini e ragazzi di varie religioni presenti
22:10nelle nostre classi sono la base della cultura del rispetto. Conoscere i luoghi e le modalità
22:17del culto dei propri compagni di classe e di scuola, dei propri amici e delle loro famiglie
22:23consente ai nostri alunni e studenti di vivere in sempre maggiore armonia e considerazione
22:29delle differenze come un valore aggiunto. Le visite alle chiese, alle moschee, alle sinagoge,
22:36assistere alle ispirazioni dei testi delle diverse religioni, conoscere anche le modalità
22:42di pratica del culto stesso e le ragioni da cui nascono, vedere e vivere per qualche ora
22:47gli ambienti e le esperienze che quotidianamente vive il compagno di banco o di classe. È una
22:53pratica che consente di estirpare il pregiudizio, di rimuovere ogni timore o peggio paura, di
23:01apprezzare la diversità come arricchimento e di vivere le differenze come possibilità
23:06di crescita di ciascuno. Una crescita ed un arricchimento che partendo dai più giovani
23:12viene trasmesso anche alle loro famiglie, alle loro comunità, creando quel circolo virtuoso
23:18di condivisione e integrazione di cui ogni paese civile deve essere portatore e a cui bisogna
23:24aspirare. Ciò viene visto da alcuni esponenti politici e giornalisti come un tentativo di
23:29conversione. L'islamofobia è sempre più presente nelle nostre testate giornalistiche e non deve
23:35trovare spazio all'interno del Parlamento che nasce e deve restare laico, aperto all'accoglienza
23:42delle culture e uno strumento di integrazione e armonizzazione della vita politica e sociale
23:48del paese. Un paese che innegabilmente ha dimostrato la propria maturità civile, la pratica del rispetto
23:56e del valore di ogni cultura e di ogni vita nella giornata di ieri, 22 settembre, riversandosi
24:02nelle piazze a partire dalle scuole, dagli insegnanti, dalle famiglie con i loro figli
24:08piccoli e grandi. La presenza di tante scuole nelle manifestazioni in sostegno della Palestina,
24:14paese a maggioranza musulmana, è segno tangibile della cultura dell'accoglienza e del rispetto
24:21che il lavoro quotidiano nelle scuole porta avanti. USB Scuola ritiene fondamentale che la scuola
24:27persegua un intento di conoscenza reciproca tra le differenti religioni che convivono nel nostro
24:34paese. Un intento fondamentale per consentire la crescita dei nostri allunni e studenti all'interno
24:42di un mondo sempre più composito, variegato, interculturale e interraziale, privo di barriere
24:48e confini culturali, mentali, sociali e fisici. Riteniamo pertanto che la risoluzione presentata
24:55dall'onorevole Sasso si inquadra in un clima di propaganda nazionalista e islamofobica che
25:01USB rispinge con fermezza, auspicando invece che tutte le realtà parlamentari, in un momento
25:09storico delicato e complesso come quello presente, lavorino per supportare l'impegno degli insegnanti
25:15e della scuola nel suo insieme per lo sviluppo di giovani donne e uomini aperti al dialogo e al
25:21confronto con il prossimo, prescindendo da ogni pregiudizio religioso o etnico. USB
25:28scuola e la Commissione a non accogliere la risoluzione. Grazie.
25:34Grazie.
25:35Grazie. Sasso.
25:39Sì, grazie Presidente. Ringrazio anche la sindacalista dell'USB, alla quale chiedo, con
25:47la speranza di avere una risposta, perché purtroppo nei primi due casi ho fatto la domanda
25:51sul velo portato da una ragazzina a scuola, nessuno mi ha risposto. Quindi chiedo a lei se è
25:56un esempio di formazione e di inclusione consentire nelle nostre scuole che delle bambine siano
26:05costrette a indossare un velo. E come dovrebbero comportarsi secondo lei i lavoratori, magari
26:12tra questi ci sono anche i suoi associati, che sono in difficoltà e non sanno come muoversi
26:19anche perché lì abbiamo un vuoto normativo, io lo riconosco. Le chiedo se per lei esempio
26:25di integrazione, di inclusione, di scuola democratica, quello che succede quando le studentesse
26:32vengono segregate. Guardi, le citerò anche quello che dice una donna di sinistra che attacca
26:40insieme ad altre femministe chi giustamente dice di combattere a parole il patriarcato
26:45in Italia e invece è d'accordo con questo trattamento, oppure come nel caso della rappresentante
26:50delle studentesse e degli studenti, è praticamente indifferente e ognuno può fare quello che
26:55vuole. Mi perdoni solo un'ultima considerazione e quindi le domande che le pongo sono quelle
27:03appena citate. Lei ha parlato di una giornata di festa ieri 22 settembre e quindi anche qui
27:10le faccio una domanda. Un Paese che ha innegabilmente dimostrato la propria maturità civile e la pratica
27:16del rispetto, le chiedo se si sente di dare una parola di solidarietà a 60 lavoratori che
27:22sono stati picchiati dai manifestanti e a qualche migliaio di lavoratore pendolare che è rimasto
27:29sequestrato nella stazione di Milano proprio perché c'era gente che secondo lei ha mostrato
27:34la propria maturità civile e la pratica del rispetto. Grazie Presidente.
27:39Grazie. Non so se... Colombo.
27:49Grazie. Io ho potuto dire solamente l'ultima parte del suo intervento e appunto volevo chiedere a lei
28:01se le risulta appunto, ma lei già l'ha anticipato, la presenza di bambini a queste manifestazioni
28:08tra quali anche quelle di ieri che sono state a un certo punto anche manifestazioni pericolose
28:14e violente. Se reputa una cosa idonea e da parte anche dei docenti e dei lavoratori che fanno parte
28:23magari anche della sua associazione invitare i genitori a portare i bambini a partecipare a queste
28:30manifestazioni. Se lei non lo reputa pericoloso, perlomeno per l'incolumità dei bambini, visto che
28:37molto spesso tali manifestazioni, come abbiamo visto, non è una cosa che penso io, ma abbiamo visto
28:42appunto da ieri, sfociano in violenza. Grazie.
28:46Grazie. Volevo anch'io aggiungere una domanda per la dottoressa, così poi può fare un'unica replica.
28:55volevo chiederle se nella sua opinione le ipotesi che sono state oggi rappresentate dai colleghi,
29:06cioè ad esempio il caso di studentesse che vengano segregate o comportamenti in posizione di velo
29:16o comportamenti che istigano alla violenza addirittura ai bambini, se il quadro normativo attuale
29:24già persegua questi comportamenti o se viceversa ritenga che sia necessaria una nuova norma
29:29che possa consentire di perseguire questi atteggiamenti.
29:32Sì, chiedo scusa, ero incerta se fossero terminate o meno, scusate. Allora, partirei nell'ordine
29:51in cui sono state poste le domande, quindi dall'intervento dell'onorevole Sasso. Allora,
29:57io rispondo da docente, mi sono trovata io stessa, io ho lavorato per tanti anni nell'interlandomianese,
30:06ho lavorato in molte classi in cui le ragazze portavano il velo.
30:11Nessuno dei miei colleghi si è mai scomposto al riguardo, non abbiamo mai avuto difficoltà
30:22con questo tipo di esternazione della propria appartenenza religiosa, ma semplicemente abbiamo
30:33fatto sempre in comunità, quindi in comunità scolastica, non in altro tipo di comunità,
30:41in comunità scolastica un lavoro di spiegazione delle ragioni per cui le fanciulle portano
30:51il velo in alcune religioni, non lo portano in altro. Cosa rappresenta quel velo? È un velo
30:59che non sia un mezzo per camuffare o oscurare la propria identità. Non ci sembra una cosa
31:12problematica. Riporto una mia esperienza da docente. Nella stessa scuola avevamo due studentesse
31:24sorelle, in due classi diverse, che scelsero autonomamente. Una di loro portava il velo,
31:34l'altra no. La situazione è stata affrontata all'interno con molta serenità perché quando
31:42l'abitudine a frequentare qualcuno di diverso da noi esiste, le cose si affrontano con estrema
31:50serenità e con molta serenità le ragazze hanno ospirato ai loro compagni e mica a noi,
31:56il motivo per cui l'una ha scelto in un modo, l'altra ha scelto diversamente. Quindi onestamente
32:06non sono stati riportati almeno alla nostra attenzione in quanto organizzazione sindacale
32:12dei momenti di difficoltà in tal senso. Per quanto riguarda il problema della segregazione
32:19femminile, anche lì se sono accaduti degli episodi di segregazione, la si sfocia in una situazione
32:36totalmente diversa da quella della discussione attuale. Ma se ad esempio, se io vado a fare
32:46visita a un convento di clausura, è ovvio che troverò le suore segregate in una parte diversa rispetto
32:55a quella accessibile al pubblico, agli estranei e agli uomini. Se io vado in una moschea ci saranno
33:05parti dedicati alle donne e parti dedicati agli uomini. Se io vado in un...
33:10Era un Ateneo?
33:13Era un Ateneo, la situazione sarà stata condivisa dal Consiglio d'Ateneo, dagli organismi che sono
33:24preposti alla formazione e all'individuazione delle attività culturali dell'Ateneo. Non credo
33:32che fosse un'attività per cui ci sia stata un'imposizione da parte di un docente o dell'imam
33:42che è andato a svolgere quella lezione. Ammetto, confesso, di non conoscere il caso specifico
33:50per cui mi riserverei una risposta dopo averla approfondita. L'ultima cosa che vorrei dire
33:59è che ieri non è stata una festa, a differenza di quello che si è detto, ieri non è stata
34:06una festa. Ieri è stato un momento di riflessione collettiva, una riflessione collettiva rumorosa,
34:14chiassosa, a tratti molto emozionante, molto emozionante, sui fatti che sono accaduti successivamente,
34:30perché questo noi ci teniamo a dirlo. A manifestazione conclusa si stavano smontando
34:39le apparecchiature audio, ok? E qui ci tengo. Qua c'è stata una vera deviazione dell'informazione,
34:50si stavano smontando le apparecchiature audio, eravamo rimasti in pochi in piazza, il servizio
34:58d'ordine aveva funzionato perfettamente, le famiglie che erano venute con i loro bambini
35:05erano tornate tranquillamente a casa, ci sono stati dei momenti di fortissima tensione che hanno
35:14coinvolto anche chi nelle tensioni non entrava minimamente, ci rendiamo conto. I disagi legati
35:25ai passeggeri, ai fruitori delle stazioni erano dovuti soprattutto, soprattutto al funzionamento
35:35dello sciopero nel settore ferroviario che ha bloccato la circolazione dei treni non con
35:44violenza, ma con uno sciopero legittimo, sciopero generale di tutti i settori della produzione,
35:56l'unico escluso è stato il trasporto aereo come sappiamo benissimo tutti. Nessuno ha corso
36:02dei pericoli, vado a chiudere Presidente. Quindi non vedo nessun pericolo quando si
36:12portano i bambini, soprattutto se accompagnati dai loro genitori, alle manifestazioni, anzi
36:20è un momento di crescita anche per loro. Sul quadro normativo Presidente, credo che il
36:28quadro normativo sia mediamente soddisfatto, vanno sicuramente approfonditi e USB si mette
36:38a disposizione per un'eventuale collaborazione nello studio e nell'analisi dell'analisi.
36:42Grazie.
36:44Grazie.
36:46Grazie. Passiamo adesso alla audizione di Roberto Garofani, Silvia Messori, componente del
37:08Centro Nazionale della Federazione Lavoratori della Conoscenza, che saluto e ringrazio in
37:13collegamento. Le cedo la parola per 5 minuti. Grazie. Mi sentite? Mi sentite? Sì, sì, prego.
37:25Ok, non capivo, non avevo risposta. Allora, la FLCCGL accoglie l'invito della Commissione
37:32e cercherà di attenersi al testo della risoluzione. Allora, la risoluzione si apre riferendosi a
37:37tre circostanze che sono oggetto dell'attenzione di organi di stampa. Nella fatispecie si cita
37:43il Corriere della Sera e altri non meglio precisati, accomunate dall'essere iniziative finalizzate
37:48a promuovere un approccio conoscitivo alla religione islamica, poste in essere da scuole
37:52italiane. Ciò non di meno, la risoluzione parla di una moltitudine di visite, incontri e progetti
37:59sull'Islam che si svolgono e vengono organizzati nelle scuole. Scuole non meglio identificate,
38:05tranne in un caso come scuole dell'infanzia. Basandosi sul testo della risoluzione, queste
38:11scuole sono tre. Non ci sembrano una moltitudine, almeno non ci sembrano configurare una moltitudine.
38:19Però dalla parola moltitudine siamo partiti con uno spunto di riflessione. Dante nel Paradiso,
38:26canto 32esimo, parla di moltitudine santa che si raccoglie in armonia. Quindi non una confusione
38:32indistinta, ma un insieme ricco e ordinato che tiene insieme differenze e unicità. In Italia
38:37tra istituti comprensivi e direzioni didattiche, statali e paritarie, cito anche le paritarie perché
38:43una di queste scuole citate nella risoluzione è una scuola paritaria cattolica, il cui preside,
38:50dirigente e un sacerdote, sono circa 10.000 le realtà scolastiche in Italia. Parlare di moltitudine
38:58a fronte di tre episodi significa ridurre lo 0,03% a paradigma di una preoccupazione
39:03nazionale. E proprio i tre episodi richiamati dalla risoluzione ci mostrano tutt'altro.
39:09Posto che stiamo parlando di primo ciclo, perché dalla risoluzione capisco che parliamo
39:14di primo ciclo, nel primo caso il progetto si chiamava e si chiama Parole di pace. Bambini
39:22e famiglie hanno incontrato più religioni, non una sola, in un percorso di conoscenza
39:26e apertura. Nel secondo caso la visita al centro islamico si inseriva in un progetto interreligioso
39:32che prevedeva anche le visite a chiese e sinagoge per promuovere rispetto e pluralismo.
39:39L'ultimo caso citato è quello di una scuola cattolica paritaria che ha organizzato una visita
39:44in moschea come parte di un percorso sulla convivenza e rispetto, con consenso informato
39:48delle famiglie e attenzione alla multiculturalità. Tre episodi diversi che però sono accumulati
39:55da un filo rosso, inclusione, tolleranza, pace e rispetto, tutti vissuti in dialogo e condivisione
40:02con le famiglie. La risoluzione vede in tali circostanze una strumentalizzazione politica
40:08degli spazi scolastici. Francamente non si ravvise in che termini e modi le attività
40:13in cui si accenna nel testo configurerebbero una strumentalizzazione politica e in che cosa
40:18questa consisterebbe. Nulla da ecepire in merito alla citazione sull'accordo di Villa
40:23Madama, concordato all'articolo 8, e sulla libertà di insegnamento, sancita dall'articolo
40:2933 della Costituzione italiana, che il quadro sembra notergomente ingarbugliarsi. Impressione
40:35che si sviluppa se si guarda il paragrafo dedicato alla sciaria. Che cosa si intende dire?
40:40Perché francamente non l'abbiamo compreso. Forse si vuole rimuovere la sua esistenza? E con
40:44la negazione di ciò che non si ritiene corrispondente ai principi di questo Paese che si vuole promuovere
40:50rispetto e uguaglianza, sempre sottese a delegge italiane, dovremmo allora ritenere ad esempio
40:55che negando la Shoah che si condanna e si lavora perché mai più accada? Che parlando di violenza
41:01maschile sulle donne la si promuoverebbe? Sul tema del consenso alle famiglie è importante
41:06richiamare una posizione che la FLCCGL ha più volte espresso. Il cosiddetto consenso preventivo
41:11in materia educativa è l'esivo dell'autonomia scolastica e del diritto universale alla
41:16formazione. La scuola della Repubblica Italiana è laica. Essa non è un luogo di un prediominio
41:22di alcuna religione su un'altra, ma è un terreno offerto allo scontro tra orientamenti
41:26religiosi diversi. Gli organi collegiali, il consiglio di istituto, il collegio dei docenti,
41:31i consigli di classe, le assemblee, i rappresentanti dei genitori, sono già previsti dalla normativa
41:37come sedi della partecipazione e del confronto, degli strumenti con cui le varie componenti
41:42scolastiche, studenti, famiglie, docenti e personale, intervengono nella vita della scuola.
41:47Le scuole si dotano di regolamenti, di progetti educativodidattici, concertano le attività
41:52progettate, le uscite, le visite, le iniziative culturali, religiose, interculturali, nel rispetto
41:59dell'autonomia e con la partecipazione delle famiglie attraverso i loro rappresentanti.
42:03Introdurre invece l'obbligo di un consenso preventivo generalizzato non è solo ridondante,
42:09è una limitazione all'autonomia che può generare i conflitti, paralisi organizzative
42:14e subordinare l'agire educativo alla variabilità dei consensi individuali.
42:20In questo senso facciamo nostre le parole contenute nella lettera Appello alla Società
42:25Civile del Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica. La scuola è il cuore pulsante della
42:30democrazia, lo spazio dove si costruisce uguaglianza, cittadinanza, coscienza critica
42:34e un bene comune, non una proprietà di governi e partiti. La scuola non è il luogo dove si
42:39insegna ad obbedire, ma dove si impara a pensare. Ed è proprio questo il messaggio che viene
42:44anche dai tre episodi citati. Lontani da qualunque strumentalizzazione, essi mostrano
42:49una scuola che lavora per l'inclusione, per la convivenza, per il rispetto a delle differenze,
42:54sempre in dialogo con le famiglie. Per questo alla fine possiamo dire che i tre episodi citati
42:59non segnalano una minaccia, bensì testimoniano il vero senso della scuola italiana, una multitudine
43:04che non divide ma unisce, che costruisce inclusione, tolleranza, pace, rispetto e dialogo con le
43:10famiglie. Per noi la risoluzione, il suo pulizzo è da rispingere.
43:15Grazie.
43:21Sì, grazie Presidente. Ringrazio il rappresentante della CGL. Allora, mi corregga se ho capito
43:29male. Lei ad un certo punto ha affermato testualmente che non è con la negazione di ciò
43:37che non è compatibile con il nostro ordinamento, queste sono sue parole e qui poi ho sintetizzato
43:45io, che si pensa di avere una scuola inclusiva. Cioè mi faccia capire se è corretto quello
43:51che ho appena detto. Se per la CGL a questo punto è giusto parlare e far parlare nelle
43:59nostre classi, che qui non si tratta di studiare un fenomeno storico come la Shoah, i campi
44:06di concentramento o altro. Qui si tratta, noi non vorremmo che nelle nostre classi all'insaputa
44:11dei genitori, e qui ricordo il senso della risoluzione, possa andare qualcuno non a parlare
44:17di inclusione, ma a parlare di altro, di cui abbonda la religione islamica, non ultima
44:24la condizione con cui considerano le donne. Quindi la prima domanda è essenzialmente su
44:33questo, anzi mi limiterei solo a questa, grazie.
44:38Prego, la responsabile della CGL è autorizzata a replicare.
44:42Ho detto che non si rimuove la sua esistenza. No, no, noi stiamo parlando di scuole del primo
44:51ciclo, perché io dal testo della risoluzione capisco che si parla di scuole del primo ciclo.
44:58Nelle scuole del primo ciclo, io sono insegnante della secondaria di primo grado, il contatto
45:03con la famiglia è la parte predominante del nostro lavoro. Quindi non capisco francamente
45:11il punto di caduta della risoluzione stessa. Noi abbiamo, gli organi collegiali esistono
45:18nella scuola, non abbiamo bisogno di altro.
45:22Grazie. A questo punto, non essendo certe richieste di intervento, Silvia Messori e dichiaro
45:32conclusa l'audizione.
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