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  • 2 settimane fa
Tel Aviv, 7 ott. (askanews) - A un anno dal massacro del 7 ottobre, i parenti degli ostaggi israeliani chiedono una sola cosa: il ritorno dei loro cari a casa, rapiti da Hamas durante l'attacco e da 12 mesi ancora nelle mani dei terroristi nonostante la durissima risposta di Israele che dal giorno dopo ha cominciato a bombardare Gaza. Per questo alcuni di loro hanno scelto di ricordare l'anniversario manifestando davanti a casa del primo ministro Netanyahu a cui chiedono di trovare un accordo per un cessate il fuoco e far rientrare sani e salvi gli ostaggi dopo un anno.

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"Un anno dopo che i miei genitori sono stati rapiti in pigiama dalla loro casa - dice Shir Siegel - io li immagino venire a casa mia e ci abbracciamo all'infinito, un anno è passato ma in realtà è passato un lungo giorno che sembra un'eternità"

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Yuli Ben Ami aspetta il ritorno di suo padre: "Non potrò andare avanti finché non sarà a casa, finché tutti gli ostaggi non saranno a casa. Non riusciamo nemmeno a elaborare quello che abbiamo passato perché siamo nel mezzo del trauma. Stiamo solo aspettando che tornino a casa".

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Doron Zacktzer, parente di un soldato: "Deve tornare a casa. Tutti gli ostaggi, tutti gli altri 100 ostaggi devono farlo, ora. Ed è responsabilità del nostro governo, di Bibi (Benjamin) Netanyahu e di tutti i membri del governo. Dovrebbero concludere l'accordo e riportarli a casa perché è ora. Ci sono ostaggi vivi laggiù. Devono tornare vivi, non morti".

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00:00A un anno dal massacro del 7 ottobre i parenti degli ostaggi israeliani chiedono una sola cosa,
00:09il ritorno dei loro cari a casa, rappiti da mass durante l'attacco e da 12 mesi ancora
00:14nelle mani dei terroristi, nonostante la durissima risposta di Israele che dal giorno dopo ha
00:19cominciato a bombardare Gaza. Per questo alcuni di loro hanno scelto di ricordare l'anniversario
00:24manifestando davanti a casa del primo ministro Netanyahu, a cui chiedono di trovare un accordo
00:29per un cessato il fuoco per far rientrare sani e salvi gli ostaggi dopo un anno.
00:36Un anno dopo che i miei genitori sono stati rapiti in pigiama dalla loro casa, dice Sheer Siegel,
00:42io li immagino venire a casa mia, ci abbracciamo all'infinito, un anno è passato ma in realtà
00:47è passato solo un lungo giorno che sembra un'eternità. Yuli Ben Ami aspetta il ritorno di suo padre.
00:52Non potrò andare avanti finché non sarà a casa, finché tutti gli ostaggi non saranno
01:00a casa. Non riusciamo nemmeno a elaborare quello che abbiamo passato perché siamo nel
01:04mezzo del trauma, stiamo solo aspettando che tornino a casa.
01:07Doron Zakser è parente di un soldato rapito.
01:09Deve tornare a casa, tutti gli ostaggi, tutti gli altri cento ostaggi devono farlo ora ed è
01:18responsabilità del nostro governo, di Netanyahu e di tutti i membri del governo dovrebbero
01:22concludere l'accordo e riportarli a casa perché ora ci sono ostaggi vivi laggiù, devono tornare
01:28vivi, non morti.
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