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  • 5 mesi fa
È un'icona del cinema britannico, un'attrice che ha conquistato due Oscar e una sterminata platea di fan. Emma Thompson, con la sua intelligenza tagliente e la sua irresistibile ironia, non è una che si nasconde dietro le convenzioni. Appassionata, impegnata e sempre sorprendente, l'attrice ha acceso la Piazza Grande del Locarno Film Festival, dove ha ricevuto il Leopard Club Award, condividendo con il pubblico non solo riflessioni profonde su femminismo e carriera, ma anche aneddoti che suonano più come piccole perle di storia contemporanea. Come quella volta, nel 1998, in cui il telefono squillò, e dall'altra parte del filo c'era Donald Trump.

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Emma Thompson e l'invito a cena di Donald Trump
Era il 1998, e la vita di Emma Thompson si stava capovolgendo. Dopo un matrimonio durato sei anni con Kenneth Branagh, la separazione era imminente. Proprio in quei giorni, sul set di I colori della vittoria, accadde l'inaspettato. Il telefono squillò, e una voce dall'altra parte del filo disse: «Sono Donald Trump». L'attrice, come ha raccontato, pensò fosse uno scherzo, ma dopo essersi resa conto che si trattava davvero di lui, gli chiese cosa potesse fare per aiutarlo. E lui: «Dovresti venire a farmi visita in una delle mie case. Magari potremmo cenare». La risposta di Emma, cauta e piena di incertezza: «Ti farò sapere». E così l'attrice lasciò cadere la cosa.

Thompson ha ironizzato sul possibile motivo di quella chiamata, sostenendo che Trump avesse qualcuno che cercava per lui «delle belle donne divorziate da frequentare». In quel periodo, anche l'allora magnate si era separato dalla sua seconda moglie, Marla Maples. Una coincidenza che l'attrice ha sottolineato scherzosamente: «Ero sorpresa. Pensai: mi ha cercato nell’elenco delle donne divorziate». E ha concluso con una battuta che ha scatenato le risate del pubblico: «Avrei pure potuto cambiare la storia americana!».



 










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La carriera di Emma Thompson dagli Oscar a Harry Potter
Il percorso artistico di Emma Thompson è un mosaico di ruoli e sfide. Agli inizi della carriera, si esibiva come campionessa di stand-up comedy, usando l'umorismo come arma per affrontare il patriarcato e la politica, come la satira su Margaret Thatcher, la "Lady di Ferro" che, a suo dire, «è come l’herpes, non riesci a liberartene». Il suo talento non si è limitato alla comicità: ha vinto un Oscar come miglior attrice per Casa Howard e un secondo per la sceneggiatura di Ragione e sentimento. La sua abilità di scrittura l'ha portata a essere una delle poche persone ad aver vinto un Academy Award sia per la recitazione che per la scrittura.

Nel corso degli anni, ha recitato in film iconici come Love Actually, dove interpretava una donna che scopriva l'infedeltà del marito, un ruolo che ancora oggi la fa sentire vicina al pubblico. La sua partecipazione alla saga di Harry Potter, dove interpretava la professoressa di Divinazione Sibilla Cooman, è stata, per sua stessa ammissione, un capitolo a sé: «Ma non ha aggiunto nulla alla mia carriera. Non avevo un ruolo importante. Portavo gli occhiali spessi, avevo la parrucca e mi hanno ben pagata: tutto qua». Una franchezza tipica della star, che non ha paura di ridimensionare anche i ruoli più iconici.

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L’ultima "fatica" cinematografica insieme alla figlia
A 66 anni, Emma Thompson non si sottrae alle sfide. Nel suo nuovo thriller, The Dead of Winter, interpreta una donna fuori dagli schemi e pronta a tutto pur di sopravvivere. Sul set, in condizioni estreme, ha dovuto affrontare fatiche fisiche non indifferenti, ammettendo: «Penso di essermi stirata ogni muscolo». L'attrice, che nel film è anche al fianco della figlia Gaia Wise, ha descritto il rapporto sul set come un'esperienza di crescita condivisa: «È stato molto bello perché dopo una lunga giornata di lavoro tornavo in albergo e trovavo mia madre».

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