Da Cannes al Sundance, passando per una manciata di altri Festival cinematografici. Dove tutti concordano: che bello! Stiamo parlando di Sorry, Baby, opera prima della regista e attrice Eva Victor di cui vi mostriamo in anteprima esclusiva il trailer che vedete qui sopra. Il film arriverà nelle sale italiane dal 15 gennaio con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, e promette di essere uno di quei "casi" cinematografici. Perché ci fa scoprire una giovane cineasta dal grande potenziale. La trama di Sorry, Baby Agnes (Eva Victor) è una brillante neo-docente universitaria che ha subito una violenza che ha cercato a ogni costo di rimuovere. Vive ancora nella stessa casa del New England in cui viveva allora, mentre l'amica ed ex coinquilina Lydie (Naomi Ackie) si è trasferita a New York, si è sposata e le annuncia di essere incinta. Per Lydie la vita è andata avanti, mentre per Agnes si è congelata. Ma è arrivato il momento di confrontarsi con il rimosso e con il modo in cui quell'evento ha influenzato il corso della sua vita. Come cambia e si trasforma il dolore Prodotto dal regista premio Oscar Barry Jenkins, Sorry, Baby è un’opera intima e sorprendente, capace di trattare con delicatezza e ironia temi profondi e complessi. La pellicola è scritta, diretta e interpretata da Eva Victor, già penna affilatissima per il New Yorker e Comedy Central, che abbiamo conosciuto tra le protagoniste della serie tv Billions.
Sorry, Baby, che al Sundance ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura, racconta in forma non lineare e in una struttura a capitoli i cinque anni di "gestazione" di un dolore, alternando dramma e humour, con leggerezza intelligente e uno sguardo profondo e originale. «Ho iniziato a scrivere il film di cui sentivo di aver bisogno quando ho vissuto una crisi simile a quella di Agnes», ha dichiarato Victor. Che ha da poco terminato le riprese di Behemoth! dove recita accanto a Pedro Pascal e Olivia Wilde.
«Non volevo parlare specificamente di violenza o abuso, ma volevo piuttosto esplorare il modo in cui guarisce una persona. Ciò che mi interessava di più era scavare in quella sensazione di essere bloccati, vedere le persone che ami andare avanti, mentre tu sei ancora ferma nel brutto momento che ti è capitato. Ho iniziato a scrivere questo film per la persona che ero allora».
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