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Le Mura Ciclopiche del Lazio: luoghi carichi di storia, di fascino e di mistero, sulle cui origini ancora non si è fatta piena chiarezza.
Li scopriamo insieme grazie al bellissimo documentario di Gianluca Campagna, dal titolo "Le Stonehenge del Lazio", che ci porta a conoscere quei luoghi, in compagni di esperti ed archeologi.
Li scopriamo insieme grazie al bellissimo documentario di Gianluca Campagna, dal titolo "Le Stonehenge del Lazio", che ci porta a conoscere quei luoghi, in compagni di esperti ed archeologi.
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NovitàTrascrizione
00:00:00polis il racconto dei territori con massimiliano cacciotti e benvenuti benvenuti su polis il
00:00:10racconto dei territori il lazio misterioso e questo è il tema della puntata di oggi e anche
00:00:18delle prossime e a proposito il lazio misterioso ci sono dei luoghi nella nostra regione carichi
00:00:26di fascino che forse non tutti conoscono e di cui non sono ancora chiarissimi chiarissime le origini
00:00:34sto parlando delle mura poligonali delle mura ciclopi che così vengono definite anche perché
00:00:40una delle leggende vuole che siano state costruite proprio dai ciclopi mura poligonali sulle quali
00:00:48un regista scrittore organizzatore di eventi e quant'altro e ovvero il nostro ospite di oggi
00:00:57ha realizzato un bellissimo documentario che si intitola le stone edge del lazio sto parlando
00:01:02di gianluca campagna qui do il benvenuto allora un luogo veramente carico di fascino e di mistero
00:01:10quello delle mura poligonali che tra l'altro sono presenti in tantissimi luoghi del lazio
00:01:15sì ciao sì è una delle peculiarità le caratteristiche una delle caratteristiche sicuramente più affascinanti
00:01:25più suggestive del nostro territorio della regione lazio quindi questo sta a significare davvero la presenza
00:01:31di uomini popolazioni etniche che sicuramente affondano le proprie radici nella notte dei tempi io
00:01:41faccio sempre l'esempio che nel primo cittadino europeo lo abbiamo qui nelle grotte del del
00:01:48cerceo del monte cerceo a pochi sul territorio tra sabautia e san felice cerceo sono stati ritrovati
00:01:55dei resti dell'uomo di neandertal è inevitabile che poi ci siano degli esempi di di un'archeologia
00:02:03primordiale come appunto ricordavi tema si vedano della delle mura ciclopiche o megalitiche
00:02:08che stanno a testimoniare che questi territori sono stati calpestati da popolazioni che forse hanno
00:02:17origini ben prima degli stessi latini quindi delle delle popolazioni pre italiche addirittura
00:02:23esatto infatti c'è un dibattito aperto sulle origini di queste mura chissà che non le abbia
00:02:28costruite proprio l'uomo ritrovato al cerceo ma per capire meglio di cosa stiamo parlando io
00:02:34farei vedere la prima parte del tuo documentario Gianluca dal titolo L'Estonens del Lazio
00:02:41antiche civiltà tra storia leggenda e mito dimenticate perfino occultate per poi tornare
00:02:55alla luce e suscitare interrogativi purci dinanzi a nuovi nodi da sciogliere alla ricerca di qualche
00:03:01certezza sulle nostre origini la storia ci fornisce importanti informazioni sul nostro passato
00:03:08attraverso documenti e testimonianze scritte ma ci sono dei secoli ancora avvolti nella nebbia
00:03:14prima della nascita di Roma e del diritto quando le terre del Lazio e dell'Italia centrale erano
00:03:20abitate da popolazioni chiuse in se stesse che si armavano a difesa del proprio territorio dagli
00:03:25attacchi dei vicini o venivano in contatto in modo pacifico con popolazioni provenienti dal mare
00:03:30queste misteriose civiltà continuano a viaggiare nel tempo e nello spazio stimolando la fantasia di
00:03:38scrittori appassionati e inducendo gli storici ad una narrazione suggestiva dei fatti affascinati
00:03:44da quanto resta del loro passaggio è il caso delle mura ciclopiche ancora visibili nel Lazio conosciute
00:03:51anche come mura poligonali e che il viaggio abbia inizio tra questi misteriosi retaggi del passato
00:03:57che ci narrano di antichi popoli preromani dalle vette di norma all'acropoli di Circei proiettata
00:04:03del Martirreno fino a spingerci nell'entroterra di Alatri, Arpino e Ferentino arrivando a una
00:04:09terra di frontiera colma di energia e mistero come San Vittore del Lazio, l'antica e scomparsa
00:04:16Aquilonia.
00:04:17Certo se ci dovessimo attenere alla riflessione dello scrittore americano Ambrose Beards animato da un
00:04:29sarcasmo fuori dal comune, dubbi e interrogativi non ci lascerebbero mai ma indagare, ricostruire,
00:04:36ipotizzare è una delle caratteristiche dell'uomo non solo degli storici o degli archeologi.
00:04:41Siamo nel Lazio, terra antichissima che ha assistito alla nascita di una delle civiltà
00:04:49dominanti della storia dell'uomo, Roma.
00:04:52Prima della fermarsi della città Capodmundi, l'area centrale dell'Italia è stata abitata
00:04:58da popolazioni preromane di ceppo latino e prima ancora la storia narra di popoli della
00:05:03discendenza misteriosa, sui quali ancora non siamo in possesso di testimonianze sufficienti
00:05:09a far chiarezza. Ed ecco proliferare fantasiose ricostruzioni, raccordate tra loro da un filo
00:05:16labile, oseremmo dire quasi invisibile.
00:05:20Nel resto, lo diceva Karl Popper, la distorsione della verità nasce con l'uomo. Il bisogno
00:05:25degli esseri umani di credere alle storie che diano una provenza irrazionale e rispiegabile
00:05:29è antico quanto la nostra storia, come ha spiegato anche il sociologo Rob Brotherton.
00:05:34Consolviamoci su un aspetto, che i resti delle mura mecalitiche nel Lazio, in generale in
00:05:41un ideale tracciato pelasgico che da Norba passa per Circei, unendosi con Alatri, Arpino
00:05:45e Ferentino, fino ad arrivare all'area di San Vittore, in particolare, sono dei sentieri
00:05:50turistici da valorizzare e promuovere. I resti mecalitici sul versante del Monte San
00:05:54Bucaro a San Vittore del Lazio sono il nostro punto di arrivo, ma il punto di partenza appartiene
00:05:59a chi quelle testimonianze di roccia forse le ha lasciate per primo. I pelasgi, la misteriosa
00:06:05popolazione che possedeva notevoli conoscenze tecniche, che veniva dal mare come era già
00:06:10descritta dagli antichi greci. Chi erano dunque i pelasgi? Per i greci dell'età
00:06:16classica i pelasgi costituivano una popolazione greca preellenica che le aveva preceduti e ormai
00:06:22si era istinta. Per pelasgi, più in generale, si indicavano gli abitanti indigeni della regione
00:06:28del mare Geo e la cultura del luogo prima dell'avvento della lingua greca. Il loro territorio
00:06:34originario era l'Arcadia, nella penisola del Peloponneso. Successivamente emigrarono
00:06:39in Tessaglia, nell'Esponto, nell'Alicia e sull'isola di Creta. Sono gli storici post-omerici
00:06:47come Esiodo e Foro e Strabone a raccontarlo. In epoche remote i pelasgi giunsero in Italia,
00:06:56toccarono la foce del Po fino a scendere nel Lazio, dove, alleati con gli aborigeni
00:07:01della Sabinia, sconfissero i Siculi. Per le loro vittorie, nell'età del bronzo, gli italici
00:07:07avrebbero concesso ai pelasgi di popolare l'Etruria, secondo quanto riportato da Dionigi di Alicarnasso.
00:07:14Tutt'ora infatti permane l'ipotesi di un solido legame tra i pelasgi e gli etruschi.
00:07:19I pelasgi erano una popolazione dedita alla navigazione, alla guerra, alla colonizzazione,
00:07:26ma soprattutto alla fondazione di città. Alcune teorie portino i pelasgi come il popolo
00:07:31dei Peleset, citato nell'iscrizione egiziani tra i popoli del mare che attaccarono l'Egitto
00:07:36durante il regno del faraone Ramses III, che, sconfitto, fu costretto a concedere loro di
00:07:43stabilirsi in Palestina, da cui ebbe origine il popolo dei Filistei. Come riporta lo storico
00:07:49biblista Giovanni Carbini. Da qui e dalla Crescia i pelasgi si sarebbero poi spostati
00:07:54verso la costa italiana, una ricostruzione che ovviamente ancora oggi non trova concordi
00:08:00in maniera unanime storici e archeologi.
00:08:03Ma teniamoci ai fatti. L'unica testimonianza archeologica che potrebbe suffragare questa tesi
00:08:08è l'iscrizione in geroglifico del tempio funerario del faraone Ramses III di Medinetabo,
00:08:15che racconta di un'alleanza di cinque popoli stretta in seguito alla distruzione della città
00:08:20siriana di Ugarit nell'ottavo anno del regno del faraone, 1183 a.C.
00:08:27Tra i popoli citati compaiono i Peleset, sono i cosiddetti popoli del mare, del nord e delle
00:08:34isole.
00:08:35Un elemento che propende in favore della possibile origine egea dei Peleset è l'iconografia utilizzata
00:08:43per rappresentare gli stessi nelle raffigurazioni di Medinetabo. I guerrieri Peleset infatti
00:08:49vengono ritratti con un elmo piumato stretto alla gola da una fascetta di cuoio e armati
00:08:54di spade a chee.
00:08:55Tuttavia, al fine di identificare i pelasci con i Peleset e quindi con i Filistei, va notato
00:09:06che Omero, per definire i pelasci, li chiama pelasti, molto simili ai Peleset, indicati
00:09:12nei geroglifici egiziani che, come è noto, non prevedono vocali. Termine molto vicino
00:09:16alla zona geografica dal nome Palestina.
00:09:19È proprio la Bibbia a sottolineare la diversità etnica tra il popolo di Israele e i Filistei,
00:09:25additando questi ultimi come originari di Creta e Micene, indicazione supportata da ritrovamenti
00:09:32archeologici che hanno portato alla luce ceramiche della stessa fattura.
00:09:36Le stesse ceramiche sono state rinvenute anche sul suolo italiano, secondo quanto ci dice
00:09:40Giovanni Garbini, e ciò dimostrerebbe la diffusione della cultura filistea e quindi pelasgica
00:09:46nella penisola italiana e nelle isole della Sicilia e della Sardegna.
00:09:50Ebbene, abbiamo visto le prime immagini, siamo entrati nei misteri e nel fascino delle mura
00:09:59megalitiche, delle mura poligonali, delle mura ciclopiche. Abbiamo visto che le dimensioni
00:10:06delle pietre con cui sono state costruite le mura non a caso hanno creato la leggenda
00:10:12che vuole che siano state costruite addirittura dai ciclopi, cioè da personaggi fantastici
00:10:20in qualche modo.
00:10:21Beh, sicuramente no, perché l'Italia ovviamente è ricca, io parlo ovviamente come appassionato
00:10:30di questa materia, come narratore, non sono certo né un archeologo né un astronomo, perché
00:10:40poi c'è da dire che molte di queste costruzioni pare, dico pare perché poi ovviamente non abbiamo
00:10:46testimonianze scritte, che sono quelle che ovviamente fanno la differenza rispetto alla
00:10:50genesi della storia, e si erano state costruite appositamente per osservare la congiunzione
00:11:00dei vari astri.
00:11:01Stoneggio forse è nata, serviva probabilmente per questi scopi e anche una parte della costruzione
00:11:10di Anagni pare che servisse proprio per questi scopi ben precisi.
00:11:18Però è chiaro che anche se l'Italia è ricca, dicevo, di queste testimonianze di pietre,
00:11:26di costruzioni, di cinte murari, amegaliti, che si è sempre favoreggiato sulla presenza
00:11:31di giganti.
00:11:34Probabilmente si tratta semplicemente di uomini che per il periodo avevano una statura maggiore
00:11:39rispetto a quella standard, non possiamo parlare di giganti come immaginiamo noi oggi rispetto
00:11:45a una statura maggiore di quella di 1,80 m.
00:11:49Magari popolazioni che venivano al nord, quelle che poi servivano diventare i vichinghi.
00:11:54Addirittura c'è anche un'altra ipotesi Gianluca, cioè quella del ritrovamento di alcune
00:12:02ossa di elefanti e mammut che avevano un buco centrale che era quello della proboscite
00:12:09che veniva considerato come invece il buco dell'unico occhio dei ciclopi leggendario.
00:12:16Ma ti interrompo un attimo perché incombe la pubblicità, torneremo però fra poco qui
00:12:22a vedere la seconda parte del documentario, l'estroneggio del Lazio.
00:12:27A fra poco.
00:12:30Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:12:36Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori in questa puntata dedicata
00:12:42uno dei misteri del Lazio, ovvero le mura megalitiche, le mura poligonali, le mura ciclopiche.
00:12:50Vengono chiamate in diversi modi anche perché ci sono molti misteri e molte leggende legate
00:12:57alla costruzione di quelle mura, misteri, leggende e storie che andremo a conoscere meglio
00:13:04attraverso il documentario di Gianluca Campagna, l'estroneggio del Lazio, di cui andrei ora a vedere
00:13:10la seconda parte.
00:13:12Ma in quale documento compaiono per la prima volta i pelagi?
00:13:16Nell'Iliade di Omero, dove vengono citati come alleati di Troia e capaci navigatori.
00:13:23Successivamente, lo storico Erodoto indica tutti coloro che avevano vissuto in Grecia
00:13:28prima dei greci come pelagici, con sede nella regione ionica dell'Arcadia, sita nel nord-est
00:13:35del Peloponneso.
00:13:37Dionigi di Alicarnasso racconta della dispersione dei pelagi in seguito alla cacciata dalla Tessaglia,
00:13:44dove erano arrivati dal Peloponneso.
00:13:47Alcuni giunsero a Creta, nelle Cicladi, in Beozia, altri arrivarono a Spina, presso le
00:13:53bocche del Po, nel nord Italia.
00:13:55Mentre altri ancora discesero nell'Italia centrale, dove si allearono con gli aborigeni
00:14:00per scontrarsi coi Siculi.
00:14:03Qui, i pelagi fondarono e conquistarono alcune città, Pisa, Saturnia, Alcium e Faleri, la
00:14:12città che si trova a circa metà strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana, dove
00:14:17resta la chiara testimonianza del Tempio di Giunone, della stessa forma di quello dedicato
00:14:23alla dea Adargo, anch'essa città pelagica.
00:14:26Una testimonianza lasciataci dai pelagi è costituita da quelle costruzioni che nel linguaggio
00:14:33comune vengono appellate mura ciclopiche, ritenute anticamente retaggio dei mitici giganti
00:14:39da un solo occhio e invece presumibilmente erette proprio da quei popoli provenienti
00:14:45dal mare, dotati di una spiccata capacità tecnica e forse di un'altezza fuori dal comune
00:14:51per il proprio tempo. Se l'altezza media delle popolazioni locali era di un metro e
00:14:56cinquanta, un metro e sessanta, forse queste genti, dette ciclopi, potevano arrivare a
00:15:01sfiorare anche un metro e novanta.
00:15:04Ma torniamo alle costruzioni. Si tratta di strutture difensive, propiziatorie e anche
00:15:09astronomiche, lasciate in molte zone del Lazio, realizzate a secco, senza l'impiego di Malta,
00:15:15con enormi blocchi di roccia calcarea di forma poligonale, posti gli uni sugli altri a formare
00:15:22incastri perfetti. Sono note comunemente come mura megalitiche, dal greco megas litos, ovvero
00:15:29grandi pietre, aggettivo che nella sua etimologia riecheggia la provenienza dei popoli preellenici
00:15:35che le avevano erette.
00:15:38I pelasgi avevano una indole migratoria, esplorativa, colonizzatrice, ma soprattutto una grande vocazione
00:15:44marinara. Eusebio, nel Kronikon, considerava quella dei pelasgi una talassocrazia, riconoscendogli
00:15:51appunto il dominio dell'intero mar Mediterraneo, in un periodo che sarebbe iniziato 99 anni
00:15:57dopo la caduta di Troia e sarebbe durato altri 85 anni, quindi seguendo la cronologia di Eratostere
00:16:04di Cirene tra il 1082 e il 997 a.C.
00:16:07I resti archeologici di maggiore entità sono conservati in provincia di Frosinone, nelle
00:16:15cosiddette città Saturnie, accomunate nell'archeologia dell'Ottocento dalla mitica fondazione da parte
00:16:22del Dio Saturno. Si tratta di Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentino.
00:16:29Ad Alatri sono visibili tutt'ora in ottimo stato conservativo l'imponente acropoli e la
00:16:34cinta muraria a difesa del nucleo cittadino. L'acropoli, dalla forma trapezoidale, misura
00:16:41circa 19.000 m2 e le sue mura arrivano a toccare i 15 m di altezza. Costituisce uno degli esempi
00:16:49più pregevoli della tecnica edilizia e megalitica laziale e non solo. I suoi blocchi sono lunghi
00:16:55fino a 4 m e alti fino a più di 2. L'ingresso è consentito da due porte a cui si collega un
00:17:03passaggio sotterraneo coperto da enormi monoliti. L'architrave della porta principale è possente,
00:17:11misura in lunghezza più di 5 metri, in altezza 1,60 m e in profondità 1,65 m. È ritenuto il più
00:17:18pesante megalitica lavorato nell'antichità nella penisola italica. Sull'ingresso minore
00:17:24della struttura sono scolpiti tre falli, probabilmente a scopo rituale. Il muro occidentale
00:17:31presenta tre grandi nicchie, detti i santuari, la cui funzione non è ancora chiara. Sullo spiazzo
00:17:38superiore dell'acropoli insiste tuttora un basamento quadrato di blocchi megalitici,
00:17:43probabilmente un altare primordiale, dove in età arcaica poggiava un tempio tuscanico dove
00:17:49oggi sorge il Duomo di Alatri. La popolazione alla quale comunemente è attribuita la realizzazione
00:17:56dell'acropoli e della cinta muraria è quella degli ernici. La sua datazione è ancora incerta,
00:18:02ma fissata intorno al IV secolo a.C. per quanto riguarda la cinta muraria e a un secolo dopo
00:18:08per quanto riguarda l'acropoli. La difficoltà di datazione è dovuta alle numerose fasi di
00:18:14costruzione, soprattutto per le mura esterne.
00:18:17Stiamo partecipando a un importante progetto che è quello che veda l'Adri insieme al Comune
00:18:23di Amelia a capofila per un progetto che va nella direzione tanto agognata nel tempo,
00:18:29cioè quella di ottenere un riconoscimento da parte dell'Unesco come patrimonio dell'umanità.
00:18:36Questo progetto molto importante riguarda molte città italiane e greche, in maniera tale
00:18:42di avere più possibilità di ottenere questo riconoscimento nel più breve tempo possibile.
00:18:48Sarà un percorso lungo, ma noi ci crediamo, ci crediamo perché Alatri ha tutte le potenzialità
00:18:52per ottenere questo importante riconoscimento.
00:18:56Nello stesso tempo dobbiamo fare una politica, attuare una politica di pubblicità di questo
00:19:04sito che ci rendiamo conto dalla gente che raggiunge la nostra città è poco conosciuto,
00:19:09quindi utilizzeremo tutti i mezzi necessari per far sì che questa importante città possa
00:19:15diventare un punto di riferimento per tanti cittadini e tanti visitatori.
00:19:22Molti appassionati studiosi ritengono che la costruzione di questi imponenti cinte murarie
00:19:32vada attribuita ai pelasgi.
00:19:34Questo deriva dal fatto che sul finire del I secolo a.C.
00:19:39un eminente storico, Dionigi Daligarnasso, nella sua opera monumentale sulle antichità romane,
00:19:46dice che furono i pelasgi insieme ai greci a scacciare dal Lazio i sicoli e costruirono
00:19:52tra il Tevere e il Liri una serie di città fortificate.
00:19:56Quindi il passo di Dionigi Daligarnasso ha influenzato tantissimi eruditi che a partire
00:20:03dalla fine del Settecento come Petir Adele, Marianna Candidi Dionigi, Johnny Zett Middleton,
00:20:11Edward Dudwell, si riuscuparono, riscoprirono queste imponenti cinte in opera poligonale
00:20:20del Lazio Meridionale e sulla base appunto del passo di Dionigi Daligarnasso ritennero
00:20:26opera di questa mitica popolazione dei pelasgi, queste cinte della provincia di Frosinone,
00:20:33parliamo di Alatri, parliamo di Arpino, parliamo di Ferentino, ma parliamo anche delle mura
00:20:38dell'acropoli di San Felice Circeo, di Fondi, di Terracina e appunto le datarono, considerando
00:20:44che i pelasgi erano vissuti alla metà del secondo millennio appunto a quel periodo.
00:20:50Che cosa facevano?
00:20:51Andavano alla riscoperta di questi centri minori fuori dalle mete turistiche,
00:20:55ma poi come vediamo nel caso di Alatri ma di molti altri che poi minori non sono
00:21:00perché hanno queste straordinarie imponenti strutture murarie che hanno un fortissimo
00:21:08impatto scenografico.
00:21:09Voi pensate che alla metà dell'Ottocento il grande Gregorovius quando arriverà ad Alatri
00:21:15e vedrà l'acropoli rimane più colpito della vista dell'acropoli di Alatri che non del Colosseo.
00:21:21L'acropoli di Alatri è veramente un qualcosa di straordinario, calcolate un perimetro di
00:21:29400 metri e in alcuni punti raggiunge i 18 metri di altezza.
00:21:34Quindi voi immaginatevi per un viaggiatore, un erudito che non conosceva la città, imbattersi
00:21:40in un'opera come questa, che emozione.
00:21:44Questi viaggiatori di scoperta hanno il grande merito di far conoscere nuovamente queste città
00:21:52del Lazio Meridionale, della Ceceria.
00:21:54Marianna Dionigi nel suo volume, Viaggi nelle città del Lazio che diconsi fondate da
00:21:58Re Saturno, prende in esame Atina, Arpino, Ferentino, Alatri e Anagni.
00:22:04Johnny Zart Middleton, partendo da Roma, visita, oltre che i castelli romani, ma il suo viaggio
00:22:12era proprio destinato a dimostrare, a suscitare una nuova attenzione, naturalmente negli ambienti
00:22:18eruditi dell'epoca, questa parte del territorio del Lazio Meridionale.
00:22:24Il limite qual è però di questi studiosi?
00:22:26Che loro, che erano veramente delle persone molto preparate, conoscevano benissimo il latino
00:22:31e il greco, si basano appunto su questi passi degli autori antichi e meno sugli aspetti
00:22:36archeologici, quindi sulla cultura materiale.
00:22:39Quindi queste città, anche nel caso dell'agropoli di Alatri, andrebbero fatte delle indagini
00:22:45archeologiche sistematiche che in parte sono state fatte, ma in parte sono ancora da fare.
00:22:51Allora voi capite che nel momento in cui uno cerca di studiare una struttura come questa
00:22:57solo sulla base della tecnica murale e su quello che ci dicono le fonti antiche, manca
00:23:01una parte consistente, che è quella dei dati archeologici, che in molti casi, in molte strutture
00:23:07in opera poligonale, non parlo solo del Lazio, ma voi calcolate che le strutture in opera
00:23:13poligonale si trovano laddove è presente il calcare.
00:23:17Come ha detto un eminente studioso, Francesco Cifarelli, appunto la tecnica in poligonale
00:23:21propria di quelle zone dove si trova il calcare.
00:23:26E torneremo fra pochissimo con il documentario di Gianluca Campagna all'estonente del Lazio
00:23:32a parlare di mura megalitiche, sono pochi istanti, e poi torniamo qui su Polis.
00:23:36Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:23:43E ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, in questa puntata
00:23:50dedicata a uno dei misteri del Lazio, le mura megalitiche del sud del Lazio, di diverse
00:23:57località che ci sono nella nostra regione e che stiamo conoscendo insieme grazie a un
00:24:03bellissimo documentario realizzato da Gianluca Campagna.
00:24:07Gianluca, so che sei ancora collegato qui con noi, si parlava prima, prima del break pubblicitario
00:24:14delle tante ipotesi che sono state fatte sulla costruzione di queste mura, anche di quelle
00:24:19un po' leggendarie, legate ai ciclopi, ciclopi narrati anche da Omero, un altro che è stata
00:24:26una sorta di testimonial dei territori del Lazio, a partire dal Circeo di cui parlavi prima.
00:24:33Sì, la descrizione di Omero ovviamente ha abbracciato il territorio del Lazio, una parte
00:24:44dell'Italia, soltanto come punto di riferimento per i naviganti, i marinai, è chiaro che Omero
00:24:52comunque si riferiva a una porzione di territorio che non comprende questa parte ovviamente né del
00:24:58Lazio o della Campania o della Sicilia, però sono sempre suggestioni che ci sono sicuramente
00:25:06care e suggestioni che ovviamente non sono soffragate da testimonianze scritte, non ne
00:25:14abbiamo e questo permette ovviamente a chiunque di poter elaborare qualche teoria di grande
00:25:22fascino, di orizzonti limitati ma che ovviamente non hanno nessun fondamento storico. È chiaro
00:25:29anche un'altra cosa, è un patrimonio massimiliano sicuramente dal punto di vista architettonico
00:25:36ambientale da visitare e quindi mi auguro che la Regione Lazio, ma il Ministero proprio
00:25:43della Cultura Italiana si faccia carico di promuovere le varie testimonianze di strutture
00:25:54megalitiche che ci sono nel nostro territorio affinché possano avere la eco, la risonanza
00:26:02che meritano soprattutto da un punto di vista turistico come dicevamo, perché sono una
00:26:09peculiarità italiana e tale va presentata. Non ci sono soltanto ovviamente le mura che
00:26:18io ho descritto in questo piccolissimo tour che abbraccia come una zona di Cerniera la provincia
00:26:24di Latina con la provincia di Frosinone. Penso alle mura megalitiche di Altamura che sono
00:26:31un reperto straordinariamente ben conservato, ma ci sono tante testimonianze lungo il nostro
00:26:39territorio nazionale che andrebbero veramente riscoperte e valorizzate perché sono un banto
00:26:47del grande patrimonio archeologico e monumentale del nostro paese.
00:26:52Ecco Gianluca, sfondi una porta aperta da questo punto di vista e infatti questo è uno
00:26:57dei nostri cruci, proprio come trasmissione cerchiamo spesso di valorizzare località
00:27:03del Lazio poco note o poco valorizzate dal turismo, questo è uno di quei casi, luoghi
00:27:12veramente incredibili, ci sono persone che fanno migliaia di chilometri per andare a
00:27:17Machu Picchu e poi abbiamo Machu Picchu sotto casa da un certo punto di vista. Penso per esempio
00:27:23nel tuo documentario ne parli abbondantemente, penso a località come Norba, lì tra l'altro
00:27:33non soltanto ci sono mura megalitiche, ci sono le testimonianze di un'antica città abbandonata
00:27:39e ci sono poi a pochissimi chilometri quell'altra meraviglia che sono i giardini di Ninfa, quindi
00:27:47diciamo ecco, il primo spot per chi volesse fare un viaggio da quelle parti è sicuramente
00:27:54andare a vedere le mura megalitiche di Norba e poi magari muoversi nel territorio circostante
00:28:01che sicuramente è un territorio che vale la pena visitare, però adesso vale la pena
00:28:08far parlare le tue immagini Gianluca per vedere insieme la terza parte del documentario
00:28:14l'Estonens del Lazio.
00:28:28Qual era la tecnica di costruzione di queste mura poligonali? Diciamo innanzitutto che
00:28:34il calcare ha delle lesioni naturali, quindi si è visto in molti casi che queste maestranze
00:28:40locali utilizzavano dei cune di legno e li inserivano all'interno di queste aperture
00:28:47naturali, bagnavano i cune di legno, una volta bagnati si ingrossavano e quindi spaccavano
00:28:55il blocco, il blocco una volta che si era spaccato queste maestranze lo tiravano fuori
00:29:00e con delle funi naturalmente lo sagomavano adeguatamente, quindi lo lavoravano bene e poi
00:29:08i blocchi, è il caso dell'agropoli di Alari, qui si vede benissimo, li calavano dall'alto
00:29:14verso il basso. Ora voi notate che tra un blocco e un altro erano tutti a secco, quindi non c'era
00:29:21nessun legante che teneva questi blocchi e questo faceva sì che questo tipo di strutture
00:29:26resistessero meglio anche alle sollecitazioni telluriche. Quindi la tecnica in opera poligonale
00:29:32noi la troviamo soprattutto nelle zone calcare, pensate a Lazio Meridionale, dove si trova?
00:29:38Terracina, San Felice Circeo, Fondi, sono tutte zone calcare, questa è una collina calcarea
00:29:46quella dell'Ari, infatti se voi vedete in basso e qui si vede benissimo, noi notiamo che cosa?
00:29:51Fino a un certo punto ci sono le mura, poi questa zona che è stata abbassata alla metà
00:29:56dell'Ottocento per costruire la via Gregoriana mostra proprio il banco naturale della roccia calcarea,
00:30:02quindi questo che cosa significa? Che tutta era l'acropoli, dove sta l'acropoli
00:30:05dell'Ari? Era tutta una collina calcarea, sopra abbiamo ancora i tagli della cava, quindi
00:30:13loro era, ripeto, non dico che era semplice perché voi vedete questi poligoni che in alcuni
00:30:19casi hanno più di 5-6 lati, quindi era difficilissimo, quindi erano delle maestranze
00:30:24abilissime, maestranze locali abilissime, pensate l'architrave della porta maggiore pesa quasi
00:30:3029 tonnellate e questo significava che loro oltre ad avere una piena padronanza di come
00:30:37incastrare, di come costruire questi blocchi, immaginate che dietro, dietro i blocchi c'è
00:30:42un terrapieno, il terrapieno lo realizzavano anche con gli scarti della pietra calcare, quindi
00:30:50rendendo dritto, più possibile regolare il muro e poi applicavano questi enormi poligoni.
00:30:57Le date delle costruzioni megalitiche sono state oggette in passato di dibattiti e scontri
00:31:04senza che si sia riusciti a raggiungere un parere unanime, ma lo scontro archeologico,
00:31:09storico e culturale non verteva e non verte soltanto sull'aspetto anagrafico delle opere
00:31:14in pietra, ma si allarga anche sul fronte della natura e della funzionalità delle mura
00:31:19stesse, militare, religiosa, astronomica, ma il dibattito nel tempo si è allargato
00:31:24anche su chi avesse costruito queste opere di proto-ingegneria, ma siamo sicuri che siano
00:31:29state popolazioni pre-italiche e se invece fossero state direttamente genti indigene,
00:31:34come i volsci, gli ernici, gli aurunci, che abitavano queste zone ben prima degli altri,
00:31:39oppure ancora i romani, perché è stato accertato che questi, nelle loro fondazioni coloniali
00:31:45e successivamente, non solo nelle grandi cinte murarie e nei basamenti dei santuari,
00:31:49ma anche in sostruzioni di ville, viadotti e ponti, adoperavano questo sistema delle grandi pietre.
00:31:59Gli ultimi progressi della ricerca archeologica ci dicono che in Italia il grosso di queste
00:32:06strutture in opera poligonale si colloca cronologicamente tra il VII e il I secolo a.C.,
00:32:12quindi siamo in un'epoca sicuramente successiva all'arrivo, tra virgolette, dei pelastici in Italia.
00:32:21Ma allora chi le ha costruite? Perché c'è questa problematica, i romani e le popolazioni italiche.
00:32:26È chiaro che le prime fasi di queste strutture murarie sono opera delle popolazioni locali.
00:32:33Anche a latri noi, all'interno, negli scavi fatti da Anna Gallina Zevia negli anni 70 del secolo scorso,
00:32:39abbiamo trovato delle strutture in opera poligonale, quindi interne a questa cinta muraria dell'acropoli,
00:32:44che sono sicuramente precedenti a quello che noi possiamo vedere, a questa cinta che noi possiamo vedere.
00:32:50Ripeto, non è che gli abitanti alari arrivano nel IV secolo a.C., esistono molto prima.
00:32:55Ed esiste molto prima questa tecnica in opera poligonale.
00:32:59Già in età arcaica, già nel VI secolo a.C., probabilmente qui esisteva una prima cinta muraria.
00:33:05Quindi nessuno si pensa, si sogna di dire che sono stati i romani ad inventare l'opera poligonale.
00:33:12Qual è la datazione delle mura?
00:33:14La datazione presumibile anche confrontandole con altre cinte murarie.
00:33:18Forse più credibile, per quello che noi sappiamo adesso, è il IV-III secolo a.C.
00:33:22per questa cinta più esterna, questa imponente cinta esterna.
00:33:26Presumibilmente le altre strutture murarie, quelle che sono state trovate all'interno,
00:33:32appunto scoperte nello scavo della dottoressa Anna Gallina Zevi nella metà degli anni 70 del secolo scorso,
00:33:40presumibilmente sono di età arcaica, quindi sono del VI secolo a.C.
00:33:44Il dibattito tra gli studiosi si inasprì nel corso del secolo scorso,
00:33:50fino a portare la datazione delle mura ciclopiche dal X secolo a.C. fino al IV secolo a.C.
00:33:56per poi trovare una collocazione intermedia,
00:33:59quasi una sorta di compromesso rispetto alle indicazioni delle varie scuole di pensiero.
00:34:04Quel che è certo è che ancora oggi il principale punto di riferimento
00:34:08per la catalogazione della tecnica esecutiva delle costruzioni megalitiche
00:34:13rimane lo studio di Giuseppe Luglie.
00:34:17L'archeologo romano divise le tecniche di realizzazione in quattro modi.
00:34:22Nella prima e nella seconda maniera si costruiva sovrapponendo semplicemente blocchi di pietra grezza
00:34:28e la seconda maniera differiva dalla prima solo per l'inserimento di pietre più piccole negli intrestizi.
00:34:35Nella terza tecnica si provvedeva alla levigatura dei blocchi,
00:34:38che andavano così ad assumere quella caratteristica forma geometrica poligonale
00:34:43che favoriva un perfetto incastro.
00:34:45Nella quarta tecnica i blocchi diventavano parallelepipedi quadrangolari.
00:34:51In molti casi le quattro tecniche si fondevano.
00:34:56Dunque queste costruzioni che origini hanno?
00:34:59Gli stessi archeologi nei loro studi avanzano ipotesi,
00:35:03fanno congetture, costruiscono teorie,
00:35:05ma nessuna si sovrappone all'altra e soprattutto non esclude l'altra,
00:35:10arrivando qualcuno ad affermare una commistione di tecnica dovuta alla volontà dei romani
00:35:15di erigere questi monumenti utilizzando le influenze delle maestranze preelleniche o etrusche.
00:35:21In provincia di Latina abbiamo il magnifico esempio di Norba,
00:35:29con la sua cinta muraria in opera poligonale,
00:35:32con quattro porte che gli scavi stratigrafici hanno datato risalente al IV secolo a.C.
00:35:37Le mura di Norba, in alcuni punti in ottimo stato di conservazione,
00:35:43racchiudono una superficie di 38 ettari.
00:35:54Lungo il loro perimetro si aprivano delle porte minori dette posterule o posterle,
00:35:59dalle dimensioni piuttosto anguste, utilizzate dalle truppe per i propri movimenti,
00:36:05senza la necessità di dover ricorrere alle aperture degli ingressi maggiori
00:36:09che avrebbe indebolito la difesa della città.
00:36:29E fra poco la quarta parte del documentario Ressonenzio del Lazio,
00:36:45andremo a conoscere ancora meglio insieme queste mura megalitiche,
00:36:49queste mura poligonali che sono presenti nella nostra regione,
00:36:54ma lo faremo fra pochi secondi, pochi istanti d'attesa,
00:36:57e poi torniamo qui su Polis.
00:36:58Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:37:05Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:37:10Oggi stiamo narrando di un luogo addirittura leggendario,
00:37:17quello delle mura megalitiche, anzi non è un singolo luogo,
00:37:22ma sono diverse le località in cui sono presenti queste strane mura,
00:37:27costruite forse dai romani, forse in precedenza.
00:37:31Ci sono delle discussioni fra archeologi, fra studiosi,
00:37:37discussioni di cui abbiamo cominciato a sentire poi una sintesi
00:37:42attraverso il documentario che stiamo vedendo insieme,
00:37:45l'Estonenzio del Lazio di Gianluca Campagna.
00:37:48Gianluca Campagna che è sempre in collegamento qui con noi.
00:37:51Gianluca stavamo dicendo prima del break pubblicitario della difficoltà spesso
00:38:00nel promuovere località come queste, che in altri luoghi del mondo.
00:38:05Non a caso hai messo nel titolo del tuo documentario il riferimento a Stonehenge,
00:38:11Stonehenge la conoscono ovunque, Norba o Alatri o Anagni, magari un pochino meno.
00:38:18Eh beh sì, decisamente meno.
00:38:21Già se tu immagini, per solledicare un po' le suggestioni, un po' l'immaginario
00:38:28di chi è appassionato di misteri e leggende,
00:38:31al titolo di questo documentario abbiamo voluto dare come appellativo Stonehenge,
00:38:36è chiaro che sappiamo perfettamente di cosa stiamo parlando.
00:38:42Diciamo che le amministrazioni comunali insieme alla Regione Lazio,
00:38:45anche se ovviamente circoscriviamo il discorso rispetto al nostro territorio,
00:38:50dovrebbero essere i primi attori per promuovere, pubblicizzare questi straordinari resti,
00:38:57che poi, come tu stesso hai accennato precedentemente,
00:38:59andrebbero ovviamente collegati in una sorta di itinerario da costruire
00:39:04anche con il resto del patrimonio ambientale che abbiamo.
00:39:07Tu citavi i giardini di Ninfa, che sono insomma tra i più bei,
00:39:11oggettivamente i più bei giardini al mondo,
00:39:15per quel mix di orto botanico che è stato creato nel corso del tempo
00:39:19e che si è conservato e si è mantenuto.
00:39:22Quindi c'è una ricchezza, una varietà di attrattive territoriali
00:39:27che sono veramente uniche.
00:39:29Il Lazio sconta purtroppo la presenza di Roma,
00:39:35che inevitabilmente fagocita un po' tutto,
00:39:37è sicuramente una delle città, se non la migliore,
00:39:41la più bella del mondo per quanto riguarda la sua offerta turistica,
00:39:47però abbiamo davvero la parte circostante con le varie province,
00:39:51soprattutto quelle del sud del Lazio,
00:39:54quindi prosinone latina che incantano per quanto riguarda misteri
00:39:59e cose ancora tutte da scoprire e da valorizzare.
00:40:04E le amministrazioni comunali magari dovrebbero creare una sorta di rete
00:40:08tra di loro per facilitare appunto un percorso turistico
00:40:13e attrarre genti per far visitare dei luoghi
00:40:19che non sono secondi veramente a nessun altro posto al mondo.
00:40:22Tu citavi Macciupiccio, che sicuramente io ci sono stato,
00:40:26è un grande splendore,
00:40:28però c'è anche qui nella cara vecchia Europa,
00:40:33in un mondo completamente tecnologico, occidentalizzato,
00:40:39qual è quello dell'Italia,
00:40:41abbiamo delle testimonianze che sono uniche per il suo genere
00:40:45e che hanno un'origine remotissima e sconosciuta.
00:40:48Esattamente, e che quindi possono attrarre anche gli appassionati di misteri,
00:40:53appassionati di misteri che possono essere attratti anche da altre località.
00:40:59Nelle scorse settimane abbiamo parlato anche di presenze templari
00:41:05sia nel territorio pontino sia nel territorio della Tuscia.
00:41:08Magari le amministrazioni potrebbero anche in qualche modo giocare,
00:41:12detto un po' fra virgolette, su questo fascino del mistero
00:41:17per poter valorizzare questi luoghi,
00:41:20questi luoghi che adesso andiamo a vedere ancora meglio insieme
00:41:23grazie alla quarta parte del documentario
00:41:25Le Sonence del Lazio.
00:41:27Nel Fusinate troviamo Resti di Mura,
00:41:33una portella e un ponte con la base in opera poligonale,
00:41:36a Ferentino,
00:41:37circondata da un circuito di mura megalitiche
00:41:40lungo ben due chilometri e quattrocento metri
00:41:42che racchiude una superficie di oltre ventisette ettari.
00:41:47Le mura appaiono a tratti edificate
00:41:49utilizzando tutte e quattro le tecniche dell'opera poligonale
00:41:52e ciò dimostrerebbe la loro costruzione in un arco temporale
00:41:56che va dal VI secolo a.C. alla conquista romana.
00:42:01L'acropoli di Ferentino è realizzata su un basamento
00:42:04in opera poligonale di quarta tecnica,
00:42:06risalente quindi alla dominazione romana.
00:42:10La parte superiore è costituita da massi molto più piccoli,
00:42:14in opera molto simile alla quadrata.
00:42:16Siamo di fronte a uno dei tratti più belli
00:42:22della cinta muraria in opera poligonale di Ferentino.
00:42:25Qui veramente si apprezza
00:42:28questa straordinaria tecnica costruttiva.
00:42:31Già da quel blocco che conta molti angoli,
00:42:35divertitevi a contarli.
00:42:36Capite il perché di questo termine tecnico poligonale.
00:42:41Queste mura, sapete, nel passato erano chiamate
00:42:44pelasgiche, ciclopiche, poi nell'Ottocento anche mura poligonie.
00:42:48Si chiamano poligonali proprio perché i blocchi sono lavorati
00:42:52in maniera esemplare, incastrandosi uno all'altro
00:42:57e senza uso di collanti o di materiali intermedi.
00:43:01Questo tratto è stato ripreso in particolare
00:43:04da Marianna Candi Dionigi, dai suoi architetti e artisti
00:43:08per il libro Viaggio in alcune città del Lazio
00:43:11che diconsi fondate dal re Saturno.
00:43:13La Dionigi faceva notare come i piccoli spazi
00:43:16venissero riempiti con tasselli, tipo questo,
00:43:21e metteva anche in evidenza, lo vedete ancora lì in alto,
00:43:24anche se in 200 anni si è molto degradato,
00:43:28l'uscita di forse di un fognolo, di un condotto di scolo,
00:43:32perché qui al di sopra, adesso c'è una strada,
00:43:37ma al di sopra iniziava già la città.
00:43:40Anzi, a poca distanza da qui, veramente a meno di 100 metri,
00:43:47c'è uno splendido basamento, sempre in opera poligonale,
00:43:52su cui apre una porta che viene chiamata Grotta Para,
00:43:56qui a Ferentino, e sopra il quale è stato ritrovato,
00:44:01proprio in anni recentissimi, un ulteriore podio,
00:44:05un basamento pertinente verosimilmente a un tempio.
00:44:10Questo ci fa capire che sulle mura poligonali,
00:44:13nella nostra arcaica terra, c'è ancora da scoprire.
00:44:16È probabile che l'architettura megalitica fosse propria
00:44:23di tutti gli edifici nevralgici della città.
00:44:25La funzione difensiva è quindi fondamentale
00:44:28nella strategia dell'architettura e della costruzione,
00:44:31anche se esistono evidenze circa l'esistenza di logiche distinte.
00:44:35La funzione religiosa è quasi sempre presente
00:44:38nell'ambito di queste costruzioni,
00:44:40ma se riflettiamo, queste sono caratteristiche comuni
00:44:43a molti popoli dell'antichità,
00:44:44in cui non vi era distinzione tra potere civile, militare e religioso,
00:44:49essendo spesso accorpato in un unico soggetto.
00:44:57Qui è ben evidente un fallo,
00:45:02un fallo che ha il potere apotropaico,
00:45:04allontana gli esseri maligni, il male, i nemici.
00:45:09E qui siamo già sulle mura che sostengono l'acropoli di Ferentino.
00:45:17Questo fallo è su un blocco in opera quadrata,
00:45:21ma se ne trovano spesso anche sui blocchi in poligonale,
00:45:26come quelli famosi di Alatri,
00:45:29sulla porta minore dell'acropoli.
00:45:31A solo pochi metri dal blocco con il fallo
00:45:42c'è un altro tratto molto interessante,
00:45:46perché potete vedere come questi enormi blocchi,
00:45:52che non sono più propriamente poligonali,
00:45:56ma hanno un piano di posa non sempre orizzontale,
00:45:58e sono più che altro trapezzodali,
00:46:01quella che un tempo poteva essere definita
00:46:04la quarta maniera dell'opera poligonale,
00:46:06la quarta maniera trapezzodale.
00:46:08Questi grandi blocchi sono sormontati
00:46:13dall'opera quadrata tipicamente romana,
00:46:16come abbiamo già visto in altri punti,
00:46:19e ancora più in alto potete ammirare
00:46:23un'opera ancora più rifinita,
00:46:26che è quella della parete laterale
00:46:28della cattedrale di Ferentino,
00:46:31che sorge non a caso proprio sul pianorro dell'acropoli.
00:46:39Qui siamo giunti nel punto più alto del rilievo
00:46:43su cui è sorta l'antica Ferentinum.
00:46:46Chiaramente nel punto più alto c'è l'acropoli,
00:46:49ma in particolare di tutto il recinto dell'acropoli,
00:46:53il punto più spettacolare è proprio questo,
00:46:56il cosiddetto dado dell'acropoli di Ferentino,
00:47:01che, come è ben evidente,
00:47:04è veramente imponente, maestoso,
00:47:09e soprattutto è anche evidente una stratificazione
00:47:12nei modi di costruire,
00:47:14dai blocchi irregolari più vicini al terreno,
00:47:20poi sempre più regolarizzati,
00:47:23anche se ancora si potrebbe parlare di blocchi
00:47:25con pose inclinate e con forme trapezoidali,
00:47:31poi c'è, come abbiamo visto anche in altri posti,
00:47:34l'opera quadrata,
00:47:36e poi ancora più su c'è di nuovo il Medioevo,
00:47:40perché sull'acropoli è sorta la cattedrale
00:47:44e il Palazzo Vescovile,
00:47:46che poggia proprio sul dado.
00:47:50In particolare, tra la parte romana
00:47:53e la muratura medievale,
00:47:56corre una lunga iscrizione,
00:47:59sul cui significato ancora oggi si dibatte,
00:48:01perché in base a questa iscrizione
00:48:03molti studiosi propendono a datare
00:48:06come appunto interamente romana questa struttura.
00:48:10Altri invece pensano che la parte inferiore,
00:48:15che forse in parte era anche sotterranea,
00:48:18faccia parte delle fondazioni,
00:48:19che la parte inferiore sia precedente all'opera romana.
00:48:24Ma questo fa parte del fascino
00:48:26di tutti questi monumenti megalitici.
00:48:29Siamo in un altro dei punti salienti
00:48:36della lunga cinta urbana
00:48:38che circonda il centro storico di Ferentino.
00:48:41Una cinta urbana che sviluppa diversi chilometri,
00:48:44anche se purtroppo molti tratti sono crollati.
00:48:49Qui in particolare abbiamo
00:48:51una delle parti intatte
00:48:54dove si può apprezzare meglio
00:48:56l'opera poligonale,
00:48:59in questa porta,
00:49:00una delle tante porte di Ferentino,
00:49:03forse la più famosa,
00:49:04la porta sanguinaria,
00:49:06è anche di nuovo facile
00:49:08osservare la sovrapposizione
00:49:10dei metodi costruttivi,
00:49:13dal muro poligonale
00:49:15all'opera quadrata
00:49:16e alla muratura medievale.
00:49:22Molto probabilmente in passato,
00:49:24dove ora c'è l'arco,
00:49:25chiaramente romano,
00:49:26doveva essere un'architrave
00:49:30che chiudeva in alto la porta.
00:49:34Sanguinaria,
00:49:34già il nome sa di leggenda,
00:49:36si parla di battaglie,
00:49:38di scontri sanguinosi
00:49:41accaduti nei pressi,
00:49:43ma come sappiamo
00:49:44tutte le mura poligonali
00:49:46delle cinque città di Saturno,
00:49:49di cui Ferentino fa parte,
00:49:50sanno di mito,
00:49:51per questo le abbiamo chiamate
00:49:53e questo è uno dei nomi
00:49:56con cui avevamo pensato
00:49:58già undici anni fa
00:50:01con l'amico Riccardo Passagrilli
00:50:04di Amelia,
00:50:05proprio notando
00:50:06la grande similitudine
00:50:08tra le mura di Amelia
00:50:09in Umbria,
00:50:11quelle di Alatri,
00:50:12queste di Ferentino,
00:50:14una grande similitudine
00:50:15nei blocchi poligonali
00:50:17di queste mura,
00:50:18avevamo pensato
00:50:18di creare un percorso
00:50:20di visita
00:50:22nel centro Italia,
00:50:24idea che è andata crescendo
00:50:25anche affiancandoci
00:50:27ad altri amici
00:50:28e a sei amministrazioni comunali
00:50:30di sei città,
00:50:32una per ogni regione,
00:50:33alla fine abbiamo scelto
00:50:35queste sei regioni
00:50:37dell'Italia centrale
00:50:38per proporre,
00:50:40per avanzare la proposta
00:50:42affinché le mura poligonali
00:50:43diventino patrimonio dell'UNESCO.
00:50:45E fra poco torneremo qui
00:50:48a vedere altre immagini
00:50:50affascinanti
00:50:52delle mura megalitiche
00:50:54del Lazio,
00:50:54lo faremo però
00:50:55fra pochi secondi,
00:50:57pochi istanti d'attesa
00:50:58e poi torniamo qui
00:50:58su Polis.
00:51:03Ben ritrovati su Polis,
00:51:09il racconto dei territori,
00:51:11stiamo vedendo insieme
00:51:12un bellissimo documentario
00:51:13di Gianluca Campagna
00:51:14dedicato alle mura megalitiche,
00:51:17alle cosiddette mura ciclopiche,
00:51:20un documentario intitolato
00:51:22L'Essonenz del Lazio
00:51:23di cui adesso andrei a vedere insieme
00:51:26la quinta parte.
00:51:27Nella cittadina di Arpino
00:51:36abbiamo un'acropoli
00:51:37separato dal centro urbano
00:51:39con la notevole presenza
00:51:40di un arco a sesto acuto
00:51:42in opera poligonale
00:51:43unica nel suo genere.
00:51:45Le mura di Arpino
00:51:46sembrerebbero il più antico esempio
00:51:48di fortificazione ciclopica
00:51:50del Lazio.
00:51:51Un popolo ancora oggi
00:51:52non identificato,
00:51:53avo degli odierni arpinati,
00:51:54vecinse entrambe le colline
00:51:56collegandole tra di loro
00:51:58con una muraglia lunga
00:51:59circa tre chilometri.
00:52:05Nei suoi tratti più antichi
00:52:07la fortificazione potrebbe essere
00:52:08collocata in piena età del ferro
00:52:10intorno al VII-VIII secolo a.C.
00:52:13la tecnica edilizia infatti
00:52:15è completamente differente
00:52:16da quella delle altre
00:52:18più importanti città
00:52:19megalitiche del Basso Lazio.
00:52:21Non vi suona ad Arpino
00:52:22quegli enormi poligoni di calcare
00:52:24combacianti perfettamente
00:52:25tra di loro
00:52:26caratteristici della terza maniera
00:52:28dell'opera poligonale.
00:52:30I blocchi di cui è costituita
00:52:31infatti
00:52:32sono più piccoli
00:52:33di quelli della tecnica poligonale
00:52:35appena sbozzati
00:52:36con gli spazi tra loro
00:52:37in gran parte riempiti
00:52:38con pietramme minore.
00:52:40Ciò non toglie che
00:52:40in alcuni punti
00:52:42la muraglia raggiunga
00:52:43anche i 6 metri d'altezza.
00:52:45Gran parte del materiale
00:52:46utilizzato inoltre
00:52:47non è il tradizionale calcare
00:52:49ma un marmo locale bugnato
00:52:51la puddinga
00:52:52che conferisce al fortilizio
00:52:54un aspetto caratteristico.
00:52:56La fortificazione quindi
00:52:57potrebbe appartenere
00:52:58a un'epoca precedente
00:52:59ai contatti
00:53:00tra le popolazioni locali
00:53:02e le colonie greche
00:53:03della Magna Grecia.
00:53:06Ma se Stonehenge
00:53:07in Inghilterra
00:53:08passa per un grande centro astronomico
00:53:10cosa impedisce
00:53:11a queste strutture
00:53:12megalitiche italiche
00:53:13di essere un raro
00:53:15ma significativo esempio
00:53:16di archeoastronomia?
00:53:18Recenti studi
00:53:19effettuati
00:53:20da Don Giuseppe Capone
00:53:21uno studioso del luogo
00:53:22hanno appurato
00:53:23che l'intero complesso edilizio
00:53:25di Alatri
00:53:25mura e acropoli
00:53:27sia stato concepito
00:53:28in base ad un unico
00:53:29progetto complessivo
00:53:30avente come centro esatto
00:53:32un punto dell'acropoli
00:53:34dove è possibile
00:53:35osservare
00:53:36il sorgere del sole
00:53:37al sostizio d'estate
00:53:38in allineamento
00:53:40con lo spigolo
00:53:40di nord-est
00:53:41dell'acropoli stessa
00:53:42il sacerdote inoltre
00:53:45ha scoperto
00:53:46che in tale punto
00:53:47si incrociano perfettamente
00:53:49le linee rette ideali
00:53:50che congiungono
00:53:51radialmente
00:53:52porte e torri
00:53:53della cinta muraria
00:53:54infine
00:53:56i due lati obliqui
00:53:57del trapezio
00:53:58costituito dall'acropoli
00:54:00si congiungono
00:54:01idealmente
00:54:01in una porzione di cielo
00:54:02dove esattamente
00:54:04intorno al 1200
00:54:05avanti cristo
00:54:06era ospitato
00:54:08il sistema
00:54:08delle costellazioni
00:54:09centauro croce
00:54:11poiché la costellazione
00:54:13della croce
00:54:13non è più visibile
00:54:14nell'emisfero settentrionale
00:54:16a partire dal 1000
00:54:17avanti cristo
00:54:18si evincerebbe
00:54:19una funzione
00:54:20religiosa rituale
00:54:21dell'acropoli
00:54:22di Alatri
00:54:22precedente
00:54:23alla realizzazione
00:54:25della fortificazione
00:54:26megalitica
00:54:27l'archeostronomia
00:54:29rivelerebbe
00:54:30l'esistenza
00:54:31di un unico
00:54:31progetto complessivo
00:54:33nella realizzazione
00:54:34della città bassa
00:54:35e dell'acropoli
00:54:36di San Felice Circeo
00:54:37lo studioso
00:54:40Corrado Sampieri
00:54:41infatti
00:54:41ha evidenziato
00:54:42che la linea
00:54:43dei raggi
00:54:43del sole
00:54:44al sostizio d'estate
00:54:45collega perfettamente
00:54:47l'angolo sud-ovest
00:54:48dell'acropoli
00:54:49con la porta principale
00:54:50della città bassa
00:54:51passando per una
00:54:53costruzione ipogeica
00:54:54apposta all'interno
00:54:55dell'acropoli
00:54:56in tale giorno
00:54:57inoltre
00:54:58un raggio di sole
00:54:59penetra obliquamente
00:55:00nel foro
00:55:01di questa ultima
00:55:02costruzione
00:55:02e va ad incrociare
00:55:04un punto
00:55:04della circonferenza
00:55:06della sua base
00:55:06sotterranea
00:55:07la forma
00:55:09dell'acropoli
00:55:10e della città bassa
00:55:11infine
00:55:11coinciderebbe
00:55:12rispettivamente
00:55:13con quella
00:55:14delle costellazioni
00:55:15del toro
00:55:16e di Perseo
00:55:17l'origine
00:55:19l'origine di quella
00:55:19che viene indicata
00:55:20come l'acropoli
00:55:21dell'antica
00:55:21Circei
00:55:22è piuttosto controversa
00:55:23secondo alcuni storici
00:55:25sarebbe stata
00:55:25innalzata
00:55:26in età repubblicana
00:55:27nel 393 a.C.
00:55:30probabilmente
00:55:30ad opera
00:55:31degli etruschi
00:55:32questione
00:55:33sulla quale
00:55:33permangono interrogativi
00:55:35nonostante
00:55:36rilevanti ritrovamenti
00:55:37a favore
00:55:37di questa tesi
00:55:38l'acropoli
00:55:39compone una forma
00:55:40che può ricordare
00:55:41in modo vago
00:55:42un quadrilatero
00:55:43ed ha un perimetro
00:55:44di circa 678 metri
00:55:46di particolare fascino
00:55:47è l'angolo nord-est
00:55:49da dove si domina
00:55:49il mare e l'entroterra
00:55:51posizione
00:55:52che fa presupporre
00:55:53una funzione difensiva
00:55:54della costruzione
00:55:55al di là
00:55:59della linea ufficiale
00:56:00resta qualche ragionevole dubbio
00:56:02infatti
00:56:03queste fortificazioni
00:56:04sono molto simili
00:56:05a quelle
00:56:06erette dai pelasgi
00:56:07che conoscono
00:56:08il modo poligonale
00:56:09di costruire una fortezza
00:56:11proprio come
00:56:12la cultura micenea
00:56:13mentre i romani
00:56:13costruiscono
00:56:14a opera quadrata
00:56:15e dai focei
00:56:17una popolazione
00:56:18dell'asa minore
00:56:18che fu
00:56:19tra le prime
00:56:20a risalire
00:56:20le coste tirreniche
00:56:21secondo
00:56:22la ricostruzione
00:56:23di erodoto
00:56:24i pelasgi
00:56:26furono un popolo
00:56:27che in Italia
00:56:27aveva un bel
00:56:28massimo splendore
00:56:29tra il Liri
00:56:29e il Tevere
00:56:30tra la catena
00:56:31appenninica
00:56:32e la costa
00:56:32fino a Minturno
00:56:33tra il 1330
00:56:34e il 1200 a.C.
00:56:36continuando a operare
00:56:37fino alla fondazione
00:56:38di Roma
00:56:39e inglobati
00:56:39poi successivamente
00:56:40comunque
00:56:41nella potenza romana
00:56:42attorno al 500 circa
00:56:43dato che Tito Livio
00:56:44indica sia Segni
00:56:46che Circei
00:56:46come luogo
00:56:47dove i coloni romani
00:56:48andarono a presidiare
00:56:50ma non a fondare
00:56:51Siamo a San Vittore del Lazio
00:57:21a 1205 metri
00:57:23sopra il livello del mare
00:57:24le pendici del monte
00:57:26furono abitate
00:57:27dai pastori sanniti
00:57:28che a difesa
00:57:29delle zone interne
00:57:30del Sannio
00:57:31realizzarono
00:57:32una possente fortificazione
00:57:34costituita
00:57:35da mura poligonali
00:57:36ancora ben visibili
00:57:37e in molti punti
00:57:39ben conservate
00:57:40la lettura
00:57:41del decimo libro
00:57:42dell'opera monumentale
00:57:44Aburbe Condita
00:57:45dello storico
00:57:46dell'antica Roma
00:57:47Tito Livio
00:57:48nel quale
00:57:48vengono descritte
00:57:49le vicende
00:57:50della terza guerra
00:57:51sannitica
00:57:51permette di localizzare
00:57:53la mitica città
00:57:54di Aquilonia
00:57:55distrutta dai romani
00:57:57nel 293 avanti Cristo
00:57:59c'è un tratto
00:58:02molto ben conservato
00:58:03di questo opidum
00:58:05di queste mura
00:58:06di primo e secondo ordine
00:58:08era forse
00:58:10l'opidum difensivo
00:58:12di Aquilonia
00:58:12vi ricordo che
00:58:15nel decimo libro
00:58:17del grande storico romano
00:58:19Tito Livio
00:58:19si parla
00:58:21che Aquilonia
00:58:22fu distrutta
00:58:24dai romani
00:58:25dalle legioni romani
00:58:26nel 292 avanti Cristo
00:58:30come facciamo a dire
00:58:31che Aquilonia
00:58:32Emilio Pistilli
00:58:33come ha fatto
00:58:35a intuire questo
00:58:36sarà vero?
00:58:38ci sono degli indizi
00:58:39molto importanti
00:58:41salendo
00:58:41sui tornanti
00:58:42di Monte Cassino
00:58:43verso il secondo
00:58:45terzo tornante
00:58:46guardando
00:58:46in direzione
00:58:48di San Mucro
00:58:48si vede
00:58:50che
00:58:50Monte Chiaia
00:58:52che appartiene
00:58:53al territorio di Cervare
00:58:54e sul versante
00:58:55che guarda
00:58:55San Miettore
00:58:56guarda verso di noi
00:58:57la sua forma
00:58:59è come un tumulacro
00:59:01un esagono
00:59:03la parte alta
00:59:04è l'esagono
00:59:05che copre
00:59:06di fatto
00:59:07questa parte
00:59:09di colle
00:59:09marina falascosa
00:59:11Tito Livio dice
00:59:12che
00:59:12le legioni romani
00:59:14si nascosero
00:59:15dietro questo tumulacro
00:59:16per poi assaltare
00:59:18di notte
00:59:19l'opidum
00:59:20è molto bella
00:59:21questa intuizione
00:59:23è importante
00:59:25per noi
00:59:27è un orgoglio
00:59:27parlare di Aquilonia
00:59:28in San Miettore
00:59:29del Lazio
00:59:30anche se
00:59:30molti sostengono
00:59:32che non sia vero
00:59:33perché tanti
00:59:34la cercano
00:59:35tutti la vogliono
00:59:36ma nessuno
00:59:37l'ha ancora trovata
00:59:38Aquilonia
00:59:39al di là
00:59:41di ogni ragionevole
00:59:42dubbio
00:59:43il misterioso luogo
00:59:44oltre alla innegabile
00:59:45bellezza paesaggistica
00:59:47emana una singolare energia
00:59:49San Vittore del Lazio
00:59:51si trova al centro
00:59:52di un importante punto
00:59:53di confluenza
00:59:54di tracciati diari
00:59:55anteriori al periodo
00:59:57della romanizzazione
00:59:58che sfruttavano
00:59:59le valli fluviali
01:00:00del Peccia
01:00:00e del Garigliano
01:00:01un asse pedemontano
01:00:03che collegava
01:00:04il Lazio
01:00:04Madiectum
01:00:05al Molise
01:00:06attraverso il cosiddetto
01:00:07passo delle tre torri
01:00:08e vari tratturelli
01:00:10che dirigevano
01:00:10direttamente
01:00:11verso le miniere
01:00:12delle Mainarde
01:00:13ma tornando
01:00:15alle rovine megalitiche
01:00:16anche in questo caso
01:00:17rimane priva
01:00:18di risposta
01:00:19alla domanda
01:00:19chi ha realizzato
01:00:20quest'opera
01:00:21e perché?
01:00:23forse i Sanniti
01:00:24le antiche popolazioni italiche
01:00:26che avevano occupato
01:00:27queste terre
01:00:28al confine
01:00:28tra Lazio
01:00:29Molise e Campania
01:00:30o invece i Pelasgi
01:00:32i popoli del mare
01:00:34che in queste zone
01:00:35avevano portato
01:00:36a compimento
01:00:36importanti opere
01:00:37poi spariti
01:00:38inglobati
01:00:39con le popolazioni italiche
01:00:41e questo forse
01:00:42è il punto
01:00:43più spettacolare
01:00:44di tutto questo
01:00:46complesso
01:00:47archeologico
01:00:48di grande prestigio
01:00:49essendo qui
01:00:50le pendici
01:00:52della montagna
01:00:54e qui siamo
01:00:54sulla parte
01:00:55terminale
01:00:57di colle
01:00:57Marena Falascosa
01:00:59è molto ripida
01:01:00pertanto
01:01:02le mura
01:01:02costruite
01:01:03a blocchi
01:01:04non le vediamo
01:01:06facilmente
01:01:06però
01:01:07più avanti
01:01:08andando verso
01:01:09lato
01:01:09San Pietro
01:01:10Infine
01:01:10Mignano
01:01:11ci sono
01:01:11delle emergenze
01:01:12rocciose
01:01:13a quel punto
01:01:14si parla di
01:01:15cuci e scuci
01:01:16perché
01:01:16i tratti di mura
01:01:19venivano a collegarsi
01:01:20con le emergenze
01:01:21rocciose
01:01:22per poi riprendere
01:01:23subito dopo
01:01:23veramente
01:01:24ingegnoso
01:01:25questo
01:01:26e torneremo
01:01:28fra pochissimo
01:01:29per scoprire
01:01:31altri
01:01:32misteri
01:01:33grazie al documentario
01:01:35L'Eston Enzo
01:01:35dell'Asso di Gianluca
01:01:37Campagna
01:01:37solo pochi secondi
01:01:39d'attesa
01:01:39e poi torniamo qui
01:01:40su Polis
01:01:41Polis
01:01:44il racconto
01:01:46dei territori
01:01:47con Massimiliano Cacciotti
01:01:48ben ritrovati
01:01:50su Polis
01:01:51il racconto
01:01:51dei territori
01:01:53il nostro
01:01:53lungo viaggio
01:01:54attraverso
01:01:54le diverse località
01:01:56del Lazio
01:01:56in cui sono presenti
01:01:58mura megalitiche
01:01:59sta quasi per concludersi
01:02:01con un'ulteriore
01:02:04sorpresa
01:02:04con ulteriori
01:02:06misteri
01:02:06Gianluca
01:02:07si diceva
01:02:09in precedenza
01:02:10che magari
01:02:11questo potrebbe essere
01:02:12anche una chiave
01:02:13per attrarre
01:02:14nuovo turismo
01:02:16in località
01:02:16che assolutamente
01:02:18lo meritano
01:02:18sì
01:02:20è chiaro
01:02:21un discorso
01:02:22che facciamo
01:02:22un po' sempre
01:02:23quello di valorizzare
01:02:24quello che abbiamo
01:02:25forse siamo un po'
01:02:27troppo abituati
01:02:28rispetto alla bellezza
01:02:30circostante
01:02:32attraverso la quale
01:02:33siamo cresciuti
01:02:35e forse non ci rendiamo conto
01:02:36non siamo consapevoli
01:02:37dell'attrattiva
01:02:38che potrebbe suscitare
01:02:39in quegli occhi
01:02:41in quei cuori
01:02:41in quell'anima
01:02:42che non l'hanno
01:02:42che non l'hanno mai vista
01:02:44è chiaro che
01:02:45in questo documentario
01:02:47soprattutto
01:02:47nella parte iniziale
01:02:48ma anche nella parte finale
01:02:50mi sono divertito
01:02:51a creare
01:02:51un po' di suggestioni
01:02:53perché poi sono le suggestioni
01:02:54che vanno a solleticare
01:02:56un po' la curiosità
01:02:57di chi è attratto
01:02:59dal mistero
01:02:59dalla leggenda
01:03:01perché torno a ripetere
01:03:02non avendo testimonianze scritte
01:03:04poi alla fine
01:03:05possiamo cavalcare
01:03:08anche il filo
01:03:10il filo sottile
01:03:11della fantasia
01:03:13e quindi giocare anche
01:03:15giocare anche un po'
01:03:16e suscitare
01:03:17grande grande curiosità
01:03:18e soprattutto
01:03:19grandi suggestioni
01:03:20però l'importante
01:03:21è che si visitino
01:03:23questi territori
01:03:25queste città
01:03:26questi ambienti
01:03:27questi patrimoni
01:03:28perché
01:03:29meritano veramente
01:03:31approfondimenti
01:03:33e studio
01:03:34e soprattutto
01:03:35una bellissima gira
01:03:36assolutamente
01:03:37una bellissima gira
01:03:38che va consigliata
01:03:40a tutti coloro
01:03:40che ci stanno seguendo
01:03:42e Gianluca
01:03:44dicevi che
01:03:46ti sei divertito
01:03:47un po'
01:03:47a creare una sorta
01:03:48di suggestione
01:03:49anche di suspense
01:03:50ebbene
01:03:52andiamo a vedere
01:03:52quest'ultima parte
01:03:54del tuo documentario
01:03:55in cui
01:03:55la suspense
01:03:56come nei migliori gialli
01:03:59si sente
01:03:59si taglia
01:04:00col coltello
01:04:01l'Eston Henge
01:04:02del Lazio
01:04:03con la via del progetto
01:04:05Suma Ocre
01:04:06si è iniziato
01:04:08a dare valore
01:04:09a una serie di tracce
01:04:11di evidenze
01:04:12presenti
01:04:13sia nelle valli interne
01:04:15come valli dell'ospedale
01:04:16valli Atenza
01:04:17valli di origine morenica
01:04:19che si prolungano
01:04:20e vanno in contatto
01:04:22fisico
01:04:23e anche culturale
01:04:25con il Molise
01:04:25che con tutto
01:04:28quell'aspetto
01:04:28legato
01:04:29all'asfruttamento
01:04:30degli spazi
01:04:32ai fini
01:04:33agrio silvopastorali
01:04:34l'emergenza
01:04:37di Colle Santa Maria
01:04:38che è una piccola
01:04:39collina
01:04:41che affaccia
01:04:42direttamente
01:04:43sul vallone
01:04:44dell'ospedale
01:04:44è caratterizzata
01:04:47da una prefrontazione
01:04:48in un'età
01:04:49molto antica
01:04:50le indagini archeologiche
01:04:52di superficie
01:04:52hanno permesso
01:04:53di poter recuperare
01:04:55e studiare
01:04:56materiale archeologico
01:04:57che va
01:04:58dall'VIII secolo
01:04:59a.C.
01:04:59o a tutto il VI secolo
01:05:00a.C.
01:05:02con tracce evidenti
01:05:04di una strutturazione
01:05:05è strutturato
01:05:06una doppia cinta
01:05:08in poligonale
01:05:09una muraglia
01:05:11molto accurata
01:05:13di modeste dimensioni
01:05:15che racchiude
01:05:16la sommità
01:05:17di questa collina
01:05:17questa realtà
01:05:20detiene il primato
01:05:21di essere
01:05:22la parte più antica
01:05:24la prima
01:05:26che attesta
01:05:26la prima frequentazione
01:05:27di questa
01:05:29enclave
01:05:30interessante
01:05:31dell'appennino
01:05:32centrale
01:05:33ma questo luogo
01:05:36è salito
01:05:37alla ribalta
01:05:37delle cronache
01:05:38in tempi più recenti
01:05:39quando immagini
01:05:40dall'alto
01:05:41sono state
01:05:41in grado
01:05:42di rivelare
01:05:42significative
01:05:43composizioni
01:05:44di massi
01:05:45che osservate
01:05:46dalla giusta distanza
01:05:47assumevano
01:05:48suggestive forme
01:05:49è il marzo
01:05:512012
01:05:52quando viene
01:05:53resa nota
01:05:53questa scoperta
01:05:54sette cerchi
01:05:56concentrici
01:05:56posizionati
01:05:57sul monte
01:05:58in un luogo
01:05:59estremamente isolato
01:06:00si tratta
01:06:01di una formazione
01:06:02certamente artificiale
01:06:04realizzata
01:06:04dall'uomo
01:06:05siamo su colle
01:06:08monte
01:06:09sant'angelo
01:06:10parte integrante
01:06:11del monumento naturale
01:06:13di monte
01:06:15san mucro
01:06:16questo massiccio
01:06:17in effetti
01:06:18copre tutta questa
01:06:19vasta area
01:06:20su questo colle
01:06:22però
01:06:23c'è qualcosa
01:06:24di interessante
01:06:25i cerchi
01:06:27concentrici
01:06:29cosa sono?
01:06:32li ha
01:06:32scoperti
01:06:33negli anni
01:06:342000
01:06:34l'amico
01:06:36archeologo
01:06:37Dante Sacco
01:06:38questi cerchi
01:06:40però
01:06:41cosa avranno
01:06:42come significato?
01:06:45l'annuncio
01:06:46viene dato
01:06:46sulla rivista
01:06:47Fenix
01:06:48nel marzo
01:06:482012
01:06:49con un reportage
01:06:50a firma
01:06:51di Giancarlo Pavat
01:06:52e con le immagini
01:06:54del fotoreporter
01:06:54Antonio Darnelli
01:06:56i sette cerchi
01:06:57concentrici
01:06:58formati da massi
01:06:59in pietra calcarea
01:07:00di diversa dimensione
01:07:02si trovano
01:07:02sul dosso
01:07:03battuto dal vento
01:07:04completamente brullo
01:07:06a circa 800 metri
01:07:07di quota
01:07:07orientati verso est
01:07:09cioè verso il punto
01:07:10in cui sorge il sole
01:07:11la larghezza
01:07:13del cerchio esterno
01:07:15è notevole
01:07:15di almeno 50 metri
01:07:17di diametro
01:07:18si tratta forse
01:07:20di ciò che rimane
01:07:21di un'antica
01:07:21costruzione megalitica
01:07:23quel che è certo
01:07:25è che le singolari
01:07:26formazioni
01:07:27hanno destato
01:07:28l'attenzione
01:07:28di molti
01:07:29queste forme
01:07:32circolari
01:07:33richiamano alla mente
01:07:34la leggenda
01:07:35di Atlantide
01:07:36civiltà
01:07:37le cui città
01:07:37erano formate
01:07:38da cerchi
01:07:39concentrici
01:07:40di terra e acqua
01:07:41secondo quanto
01:07:42riporta
01:07:42Platone
01:07:43del Timeo
01:07:43ma tutto
01:07:45si riduce
01:07:45a suggestioni
01:07:46leggendarie
01:07:47poiché
01:07:48la verità
01:07:49appare molto più
01:07:50prosaica
01:07:51di quanto
01:07:51si possa immaginare
01:07:52la curiosità
01:07:54c'era
01:07:55c'è sempre stata
01:07:56anche la suggestione
01:07:57di vedere
01:07:58questo paesaggio
01:07:59profondamente inciso
01:08:00e distinguibile
01:08:01senza
01:08:02senza
01:08:03nasconderci
01:08:05distinguibile
01:08:05dalle riprese
01:08:06satellitari
01:08:07o anche
01:08:08dalla
01:08:08nella
01:08:10percezione
01:08:11paesaggistica
01:08:12nel momento
01:08:12in cui
01:08:13si va
01:08:13a salire
01:08:14sul
01:08:15sul
01:08:16trinale
01:08:16del
01:08:16monte
01:08:17Sanmuro
01:08:17l'attenzione
01:08:19è stata
01:08:20data
01:08:20la metodologia
01:08:21applicata
01:08:21è stata
01:08:22quella
01:08:22di
01:08:22verifica
01:08:22ipotesi
01:08:24suggestive
01:08:25identificherebbero
01:08:26i pelasgi
01:08:27come i discendenti
01:08:28diretti
01:08:29della mitica
01:08:30Atlantide
01:08:30l'isola
01:08:31abitata
01:08:32da giganti
01:08:32abili
01:08:33nella navigazione
01:08:34e dalle
01:08:35spiccate
01:08:35doti
01:08:36ingegneristiche
01:08:36costruttive
01:08:37spazzati
01:08:38via
01:08:38da uno
01:08:39dei
01:08:39cataclismi
01:08:39che si
01:08:40abbatté
01:08:40sulle
01:08:40terre
01:08:41emerse
01:08:41sconvolgendo
01:08:42l'umanità
01:08:43e azzerando
01:08:44le civiltà
01:08:45i pelasgi
01:08:46erano chiamati
01:08:47dai greci
01:08:48dioi
01:08:49cioè divini
01:08:50proprio in virtù
01:08:51delle loro competenze
01:08:52tecniche
01:08:53erano di statura
01:08:54superiore
01:08:55rispetto agli altri
01:08:56popoli europei
01:08:57da cui forse
01:08:58l'appellativo
01:08:58di ciclobio
01:08:59giganti
01:09:00figure mai
01:09:01individuate
01:09:01con precisione
01:09:02ma presenti
01:09:03nella bibbia
01:09:04e in raffigurazioni
01:09:05di molte
01:09:05civiltà
01:09:06arcaiche
01:09:06di atlantide
01:09:09ne fa menzione
01:09:10platone
01:09:10descrivendo
01:09:11l'isola
01:09:11e le sue
01:09:12genti
01:09:13in mancanza
01:09:17di testimonianze
01:09:18sull'argomento
01:09:18non ci resta
01:09:19che abbandonarci
01:09:20alle narrazioni
01:09:21favolistiche
01:09:22legate al mito
01:09:23e alle teorie
01:09:24di studiosi
01:09:25appassionati
01:09:25di mistero
01:09:26che nel tempo
01:09:27per confezionare
01:09:28spiegazioni plausibili
01:09:30si sono avventurati
01:09:31lungo i sentieri
01:09:32della fantasia
01:09:33soprattutto
01:09:34su San Vittore
01:09:35bisogna dire
01:09:35che a vederlo
01:09:36così
01:09:37fa un certo
01:09:38impatto
01:09:38perché
01:09:39effettivamente
01:09:40è difficile
01:09:41legarlo a qualche
01:09:42nostra civiltà
01:09:43ma forse
01:09:44molto probabilmente
01:09:45a qualche
01:09:46gruppo etico
01:09:47venuto dall'esterno
01:09:48e non
01:09:49di vita
01:09:51effettivamente
01:09:51sulla nostra Italia
01:09:53come romani
01:09:54o spartani
01:09:56o altre civiltà
01:09:57che hanno vissuto
01:09:58sulle nostre
01:09:58terre
01:09:59nella verifica
01:10:04della documentazione
01:10:05delle foto aeree
01:10:06precedenti
01:10:08gli anni 80
01:10:09e successive
01:10:10si è arrivato
01:10:11a definire
01:10:12che quell'intervento
01:10:13è stato fatto
01:10:14all'incirca
01:10:15alla fine
01:10:17degli anni 80
01:10:18primi anni 90
01:10:19del secolo
01:10:20scorso
01:10:20ovviamente
01:10:21con una funzione
01:10:24di monumentale
01:10:25pacciamatura
01:10:26gli elementi
01:10:35della storia
01:10:36del mito
01:10:37della leggenda
01:10:38si incontrano
01:10:39si sovrappongono
01:10:40ed infine
01:10:40si fondono
01:10:41dando luogo
01:10:42a quel patrimonio
01:10:43di informazioni
01:10:44che arricchiscono
01:10:45l'uomo
01:10:45il quale
01:10:46se anche
01:10:47ricerca
01:10:47incessantemente
01:10:48spiegazioni logiche
01:10:50a ciò
01:10:50che appare
01:10:51insondabile
01:10:52in continuo
01:10:53dialogo
01:10:53con le proprie
01:10:54emozioni
01:10:55finisce per far
01:10:56proprio
01:10:57anche ciò
01:10:57che non appartiene
01:10:58al campo
01:10:59della razionalità
01:11:00hitse
01:11:02in continuo
01:11:03con le proprie
01:11:04di es thenel
01:11:05con le proprie
01:11:06di es acessazioni
01:11:06in continuo
01:11:06di eser
01:11:09di eser
01:11:09di eser
01:11:10con le proprie
01:11:11sier
01:11:13Grazie a tutti.
01:11:43E il documentario di Gianluca Campagna, l'estonezzo del Lazio che ci ha portato a visitare i diversi luoghi in cui sono presenti delle mura megalitiche, si conclude così. Io intanto ringrazio Gianluca Campagna che è stato ospite qui con noi e ci ha guidato anche personalmente in questo lungo viaggio fra le province di Latina e di Frosinone.
01:12:09Grazie, grazie a voi. È sempre un piacere.
01:12:13Bene, ma è un piacere per noi anche perché poi si parlava di bellezza e so che tu con la bellezza hai un rapporto molto stretto.
01:12:23Non a caso sei stato ospite anche per parlare di un festival che alla bellezza era dedicato sempre alla scoperta di luoghi poco noti della nostra regione.
01:12:36Luoghi poco noti della nostra regione che cerchiamo di farvi conoscere in questa trasmissione portandovi ogni volta a visitare delle località spesso inaspettate che sono poi a pochissimi passi da casa.
01:12:52Io ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito fin qui, grazie per essere stati con noi in questa puntata di Polis.
01:12:59Anche la prossima sarà dedicata al Lazio misterioso. Andremo alla scoperta delle città fantasma della nostra regione.
01:13:09Ci vediamo quindi fra sette giorni. Grazie ancora per essere stati con noi.
01:13:13Appuntamento sempre qui sul canale 14 del Digitale del Resto di Radio Roma News fra una settimana.
01:13:20Arrivederci.
01:13:22Polis. Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.