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  • 6 mesi fa
reoccupazione altissima per il futuro dello stabilimento Crik Crok di Pomezia, storico marchio romano di snack salati. Dopo l’annuncio di rilancio nel dicembre 2023, alla presenza del ministro Lollobrigida e della presidente Francesca Ossani, oggi lo scenario è drammaticamente cambiato. I sindacati denunciano produzione ridotta al minimo, turni sempre più rari e cassa integrazione straordinaria ancora non pagata ai dipendenti. A rischio oltre 100 posti di lavoro, senza contare l’indotto collegato. La società ha chiesto un nuovo concordato preventivo, il secondo in pochi anni, nel tentativo di superare la crisi economica e aprire a nuovi investitori. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza immediata sul futuro industriale, il pagamento dei salari arretrati e l’intervento dell’Inps per garantire condizioni di vita dignitose ai lavoratori. La fabbrica, insediata dal 1949, rappresenta un pezzo di storia produttiva del territorio, ora in bilico tra speranze di salvataggio e rischio chiusura definitiva. I sindacati parlano apertamente di «incertezza aumentata» e chiedono al Tribunale di accelerare le valutazioni sul nuovo piano aziendale.

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00:00Preoccupazione alta per il futuro dello stabilimento Crica Crocca di Pomezia,
00:06storico marchio romano di snack salati. Dopo l'annuncio di rilancio nel dicembre 2023 alla
00:12presenza del ministro Lollobrigida e della presidente Francesco Sani, oggi lo scenario
00:18è drammaticamente cambiato. I sindacati denunciano produzione ridotta al minimo,
00:23turni sempre più rari e cassa integrazione straordinaria ancora non pagata ai dipendenti.
00:28A rischio oltre 100 posti di lavoro, senza contare l'indotto collegato, la società ha
00:34chiesto un nuovo concordato preventivo, il secondo in pochi anni, nel tentativo di superare la
00:39crisi economica e aprire a nuovi investitori. I rappresentanti di CGL e Cisdowill chiedono
00:45chiarezza immediata sul futuro industriale, il pagamento dei salari retrati e l'intervento
00:50dell'Inps per garantire condizioni di vita dignitose ai lavoratori. La fabbrica, insediata dal 1949,
00:57rappresenta un pezzo di storia produttiva del territorio, ora in bilico tra speranze
01:02di salvataggio e rischio chiusura definitiva. I sindacati parlano apertamente di incertezza
01:07aumentata e chiedono al Tribunale di accelerare le valutazioni sul nuovo piano aziendale.

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