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  • 6 mesi fa
MILANO (ITALPRESS) - Energia elettrica e gas sempre più cari, petrolio sempre più competitivo, tante le sfide da vincere per la sostenibilità ambientale ed economica, soprattutto in un mondo dove il consumo dell’energia continua a crescere. Come cresce il settore dei trasporti in Italia, +5% quello merci, +9% se consideriamo sul PIL la logistica. Tra il 2025 e il 2030 sul cumulato si prevede una ulteriore crescita del 4%. I trasporti impattano sull’ambiente e sono molto attenzionati a livello europeo con investimenti sulla transizione energetica che però si sta rivelando più difficile, complici anche norme uniche per Paesi nella UE con esigenze diverse e prezzi dell’energia elettrica anch’essi molto differenti. Ci sono sempre più variabili da considerare e anche novità nei carburanti, nelle infrastrutture legate alla mobilità elettrica e notizie potenzialmente positive anche per l’approvvigionamento dell’energia. Così da ridurre il rischio di trovarsi esposti come paese, come la Germania che necessita di 500 mila barili al giorno di gasolio raffinato che arriva dal di fuori dei confini nazionali, quindi creando forte dipendenza da terzi. Avere dati di qualità, conoscenze più mirate è fondamentale per il decisore, che deve scegliere su quali tecnologie investire ma anche per il consumatore attento alla sostenibilità e alla sua stessa resilienza economica. Oggi viaggiare con auto a gasolio è conveniente economicamente. I carburanti bio sono cresciuti nel mondo del 44% e vedono USA e Brasile primi attori. Siamo in un processo di riconversione e l’Italia è in partita: la stima di richiesta sui biocarburanti è di 9 milioni nel 2040. Oggi siamo a 2 milioni. Nella puntata 49 di Focus ESG, Angela Stefania Bergantino, Professoressa ordinaria di Economia applicata dell’Università di Bari e coordinatrice dello Spoke 7 del progetto PNRR Next Generation EU GRINS e Gianni Murano, Presidente UNEM con il giornalista Marco Marelli entrano nel merito di un settore fortemente energivoro, come quello della mobilità, ma soprattutto strategico per tutti, dove non si può più sbagliare.
fsc/gsl

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Trascrizione
00:00Ben ritrovati da Marco Marelli e da tutta la redazione di Focus SG, in questa puntata
00:16ci focalizziamo sull'energia, un'entità indispensabile, sempre più al centro di interesse
00:21da parte di tutti, causa i crescenti consumi, le desiderate di averla più green possibile
00:28ma anche le tensioni internazionali a livello politico, che stanno ridisegnando gli equilibri.
00:33Energia che ricordiamo si può ricavare dal nucleare, dal sole, dal vento, dal gas, ma
00:39che per la maggior parte arriva ancora da carbone e petrolio.
00:43In questa puntata abbiamo come ospiti qui in studio il Presidente di Unem Gianni Murano,
00:48grazie di essere qui con noi e in collegamento la professoressa Angela Stefania Bergantino,
00:54di Economia dei Trasporti, grazie di essere qui con noi.
00:57Professoressa, partiamo subito dai dati di un settore fortemente energivoro, che è quello
01:03della mobilità, quanto incide nell'economia il mondo dei trasporti in Italia e se ci
01:07dà un'indicazione anche sulla crescita negli ultimi 10 anni e una sua previsione.
01:12Il settore dei trasporti è un settore fondamentale per l'economia, chiaramente sia perché
01:18consente la movimentazione delle merci, sia perché consente alle persone di raggiungere
01:22i luoghi di destinazione o per motivi di lavoro, per motivi di studio o per piacere.
01:27Negli ultimi anni il tasso di crescita di questo settore sull'economia è stato abbastanza
01:33elevato, abbiamo raggiunto il 5% se parliamo di trasporto merci, quindi tutto il settore
01:39del trasporto merci, arriviamo al 9% se consideriamo anche il settore della logistica sul PIL in
01:46Italia, se poi consideriamo il tasso di crescita proprio della domanda di trasporto su gomma
01:53per le merci, abbiamo previsioni di crescita fra il 2025 e il 2030 di circa il 4% cumulato,
02:03è chiaramente un settore che impatta notevolmente sull'ambiente e quindi in questo momento
02:09è un settore che è molto attenzionato, sia dalle politiche europee, sia dalle politiche
02:15nazionali, ma è anche un settore sul quale si sta cercando di investire in termini di
02:21transizione energetica, sia digitale e sia ambientale.
02:25Ha detto che c'è parecchia attenzione anche da un punto di vista naturalmente ambientale
02:30oltre che di consumo di energia, l'Europa sta andando verso una regolamentazione comune,
02:37tutti quanti ad esempio c'è molta attenzione sulla mobilità elettrica, però vediamo anche
02:42che ci sono delle differenze morfologiche di territorio che incidono parecchio, facciamo
02:46l'esempio dell'Olanda, 80 km tra due città importanti come Rotterdam e Amsterdam e quindi
02:54facili da percorrere anche perché tutte piane, poi abbiamo paesi come la nostra Italia che
02:59hanno montagne, distanze molto più lunghe e quindi hanno un po' più difficoltà con
03:03determinate tipologie di alimentazione. Lei cosa ne pensa di questa decisione di vedere
03:08tutti uguali su tutti gli stati diversi? Certamente non rende, non facilita la transizione
03:18ecologica, è qualcosa che anzi ha creato e la Commissione se ne accorta, se ne resa
03:23conto anche un certo ostracismo da parte di alcuni paesi verso le procedure e le innovazioni
03:31tecnologiche necessarie, chiaramente per l'Italia il passaggio all'elettrico è molto più
03:37complesso che per altri paesi per tanti motivi, anche perché abbiamo cominciato più tardi
03:42e il problema non riguarda solo i collegamenti di media a lunga distanza, riguarda anche
03:48la conformazione delle città, sono molto diverse rispetto a città della Norvegia,
03:53dell'Olanda, di altri paesi sia europei sia non europei, dove il tasso di penetrazione
03:58dell'elettrico è molto più ampio. Non dobbiamo anche dimenticarci che la distribuzione
04:03delle colonnine e delle infrastrutture necessarie per rendere la mobilità elettrica effettiva
04:10è molto differenziata sul territorio nazionale, noi proprio come Greens ci stiamo occupando
04:16nel progetto dello SPOC 7 che è sulla sostenibilità territoriale di questi gatti in termini sia
04:23di infrastrutture, ma anche di opportunità di accesso e quindi capire come il Mezzogiorno
04:29d'Italia dove c'è appena il 23% delle colonnine presente in Italia può non rimanere
04:35indietro in una transizione che vede tutti uguali e tutti sullo stesso livello. Ci vogliono
04:41sicuramente politiche mirate, ci vogliono politiche di accompagnamento e probabilmente
04:46una politica fit for all non è detto che sia lo strumento ideale per favorire, per
04:53accelerare la transizione ecologica, abbiamo tante tecnologie e tante innovazioni che possiamo
05:00mettere al servizio di questa transizione e certamente bisogna capire come intervenire,
05:06il nostro lavoro nell'ambito del progetto mira tra le altre cose a dare delle indicazioni
05:13e delle policy guideline a chi deve decidere. Presidente Murano, abbiamo sentito che c'è
05:19una mirata attenzione sulla distribuzione anche dell'energia, delle colonnine, delle
05:23infrastrutture per la mobilità elettrica, voi come Unem avete fatto qualcosa mi sembra
05:29in tempi molto recenti? Sì, è esattamente il centrale del problema, noi se pensiamo
05:34alla mobilità, infatti sono d'accordo anzitutto con la professoressa, chiaramente il peso
05:39in termini di emissioni del trasporto è pesante, in Europa è circa un terzo, quindi sicuramente
05:44è un dato significativo su cui vale la pena di fare qualcosa. A livello italiano quello
05:49che notiamo è che c'è una ridondanza della rete distributiva di carburanti che hanno
05:55un numero di 22 mila e c'è invece l'opportunità di crescere con le colonnine di ricarica,
06:00quindi quello che abbiamo fatto è stato proprio un accordo con Modus E per cercare di sviluppare
06:05proprio il posizionamento delle colonnine di ricarica elettriche nelle stazioni di servizio
06:09che saranno sempre meno necessarie, perché quello che ci aspettiamo è una riduzione
06:17della domanda di carburanti liquidi a scapito chiaramente della mobilità elettrica ma anche
06:22vale la pena sottolinearlo di una maggiore efficienza del motore endotermico soprattutto
06:27se accompagnato come il caso dell'ibrido da una componente elettrica. L'altro dato
06:32che mi ha colpito la professoressa è la crescita della mobilità e questo è qualcosa che noi
06:39abbiamo riscontrato perché nonostante l'efficienza dei motori, notiamo che dal 2022 la domanda
06:45di carburanti, benzina e gasolio è costante con una crescita della benzina che è proprio
06:52il segnale di questa ibridizzazione che sta avvenendo nel parco circolante nazionale,
06:57quindi sicuramente ci sono dei segnali che vanno nella direzione dell'efficienza, quindi
07:01di una riduzione di consumi e quindi di una riduzione di emissioni.
07:06Ha parlato appunto di questa transizione che tutti quanti stiamo vivendo, però vediamo
07:12che c'è un costo del gas in forte aumento e conseguentemente anche il costo dell'energia
07:18elettrica perché sappiamo che in Europa è collegato strettamente, al tempo stesso stiamo
07:23assistendo a un costo del petrolio e del barile in discesa, quali sono le sue previsioni anche
07:31per sapere un attimino cosa ci aspetta per il prossimo futuro?
07:35È sempre difficilissimo fare previsioni nell'ambito dell'energia, quello che abbiamo osservato
07:40negli ultimi anni e quello che prevediamo anche per quest'anno è che c'è una certa
07:44stabilità del prezzo del petrolio orientativamente di bassista, intanto vediamo che da quando
07:51si è insediata la nuova amministrazione americana il prezzo del petrolio è sceso di circa 13
07:56dollari al barile, che non è sicuramente poco, adesso sfiora i 70 dollari, era prima
08:01di 80 dollari, quindi c'è un elemento di stabilità, stabilità che è dovuta sostanzialmente
08:07a due ragioni, uno il peso dell'offer plus che tende a bilanciare domande e offerte
08:12e quindi ad evitare scivoloni e l'altro, e questo è un dato significativo da un punto
08:16di vista anche geopolitico, la differenziazione delle opportunità di rifornimento di petrolio
08:21che mentre prima erano fortemente localizzate in alcune aree del nostro pianeta, adesso
08:26c'è un'offerta che è sempre più variegata, il primo continente da cui prendiamo petrolio
08:34a livello italiano è sicuramente l'Africa, dove Libia ma anche Marocco e Nigeria sono
08:43sicuramente i paesi da cui è cresciuta ancora di più la domanda di petrolio, quindi tendenzialmente
08:49stabile con un orientamento ribassista legato al fatto delle opportunità geografiche che
08:57questa fonte può offrire.
08:58Le vogliamo chiedere una cosa, quando è scoppiata la guerra in Ucraina abbiamo avuto
09:01proprio sul sistema di energia un completo riassetto e un paese in Europa, in particolare
09:07la Germania, ha avuto un po' di difficoltà addirittura col sistema di raffinazione, tant'è
09:12che hanno avuto problemi proprio di benzina e di gasolio, noi in Italia sembra che abbiamo
09:16sofferto meno, entriamo un po' nel merito di questo, da cose di peso e che rischi ci
09:22sono, visto che siamo in un clima di tensioni geopolitiche che possono cambiare dalla sera
09:26alla mattina, quindi bisogna essere sempre ben preparati.
09:29Questo è esattamente un punto che abbiamo notato anche noi, la Germania tende ancora
09:36ad importare circa 500 mila barili al giorno di gasolio, per farci un'idea è circa
09:41il 60% della domanda nazionale italiana, quindi un dato significativo, chiaramente con il
09:46blocco delle esportazioni dalla Russia, ovvero non poteva più prendere quel gasolio, si
09:51è trovata improvvisamente con un corto.
09:53La Germania storicamente aveva chiuso raffinerie e quindi il sistema tedesco dipendeva da terzi,
10:01in Italia questo non è successo, nel senso che le raffinerie presenti sul territorio
10:05nazionale coprono abbondantemente la domanda, ma quello che vale la pena sottolineare è
10:11la strategicità di certi approvvigionamenti e quindi un altro tema che si è aperto anche
10:16a seguito della crisi ucraina è quella della sicurezza degli approvvigionamenti, lo abbiamo
10:21visto per il gas, lo abbiamo visto sicuramente per i prodotti come benzina e gasolio, ancora
10:26più significativo il jet per quello che riguarda il traffico aereo e l'aviazione, quindi
10:31è importante cercare di bilanciare e quindi assicurare da un punto di vista di strategia
10:36la sicurezza degli approvvigionamenti in alcune commoditi essenziali e strategiche come quelle
10:42dei carburanti.
10:43C'è sensibilità da parte della nostra politica in questo e conoscenza?
10:47Diciamo che la sensibilità è cresciuta a seguito di quello che è successo per quella
10:53crisi, ma anche a livello europeo mi sembra che ci sia una cresciuta sensibilità proprio
10:56sulla sicurezza degli approvvigionamenti e quindi credo che questo sicuramente ha aperto
11:02gli occhi e fa discutere almeno un po' più con i piedi per terra.
11:06Da un punto di vista ritorniamo un attimo in Europa, sempre al tema della mobilità,
11:11adesso abbiamo visto che c'è questa corsa verso l'elettrificazione che però ha anche
11:16un po' di sofferenza per il costo dell'energia elettrica in forte ascesa e c'è anche un
11:23tema di discussione sui carburanti del futuro, stiamo parlando degli e-fuel e i biodiesel,
11:30sappiamo che gli e-fuel hanno una visione un po' più a lungo termine e il biofuel
11:37invece più vicina, facciamo un attimo il punto con lei, qual è effettivamente la situazione
11:42che vede?
11:43Vediamo intanto la realtà, i biocarburanti in meno di 10 anni sono cresciuti a livello
11:49globale del 44%, oggi rappresentano il 3% della domanda totale di carburanti, noi ne
11:56parliamo in Europa, chi ne fa più di tutti sono gli Stati Uniti, subito dopo il Brasile
12:00che da soli valgono circa il 70% della produzione mondiale di biocarburanti, quindi noi ne parliamo
12:06e gli altri iniziano a farlo seriamente, i biocarburanti sono quelli che già sono disponibili
12:10sul mercato, i nostri prodotti, i nostri carburanti, in particolare il gasolio già
12:15ha circa il 7% di biocarburanti, esistono anche biocarburanti allo stato puro, si possono
12:20trovare nelle stazioni di servizio, in particolare quello che viene chiamato HVO, cioè un gasolio
12:26idrogenato di origine completamente biologica, è già disponibile e quindi si può fare
12:32rifornimento bio 100%. Gli e-fuel invece sono dei carburanti sintetici e per essere
12:38realizzati hanno bisogno di idrogeno, possibilmente l'idrogeno verde, questo pone in serie
12:42problemi sia perché l'idrogeno verde in natura non esiste, sia perché il costo dell'idrogeno
12:47verde è di circa 6 volte l'idrogeno da Steam Cracker, che significa avere un e-fuel che
12:53costerebbe oggi qualcosa vicino ai 10-12 Euro al litro, quindi sicuramente non proponibili,
13:00sui biocarburanti invece c'è molto da fare, molto si può fare, anche il piano nazionale
13:05energia e clima prevede una penetrazione dei biocarburanti al 29% al 2030, quindi possiamo
13:10fare molto, in questo credo che il governo italiano in particolare sia quello più vocale
13:16anche a livello europeo, c'è quindi l'opportunità di crescere e di decarbonizzare un settore
13:23in cui l'elettrificazione per i motivi a cui ce n'era prima è ancora di più in Italia,
13:27visto che il costo dell'energia elettrica in Italia è probabilmente il più alto d'Europa
13:31e quindi del mondo, l'elettrificazione fa ancora fatica.
13:34E da un punto di vista di investimenti, questo cosa significa da parte dei produttori di
13:41carburante e raffinazione, avere e arrivare a questi prodotti più sostenibili?
13:49Significa un processo di riconversione e questo lo accennava prima anche la professoressa,
13:55c'è bisogno in questa transizione di riconversione, possibilmente una riconversione guidata,
14:00nel senso stimolata dal mercato ma anche dall'imprenditoria privata, in questo caso
14:05l'Italia ha già fatto molto, abbiamo due raffinerie che sono state chiuse e convertite
14:10a bioraffineria, una in particolare, la prima è proprio a Venezia, l'altra è a Gela,
14:15la terza che sarà operativa nel 2026 è a Livorno, noi stimiamo oggi una domanda di
14:21biocarburanti di circa 5 milioni di tonnellate, oggi sono qualcosa tipo 2 milioni, 5 milioni
14:27al 2030, 9 milioni al 2040, quindi una crescita significativa di biocarburanti che inciderà
14:34positivamente sull'ambiente, non dovrà incidere in maniera sostanziale sul prezzo,
14:39ma inciderà sulla opportunità di riconversione di un settore che a seguito della transizione
14:45ha necessità di essere riconvertito e non di essere eliminato o chiuso.
14:50Oggi voglio lanciare un attimo una provocazione con entrambi, le autotermiche, le centrali
14:57termiche sono additate come grandi inquinatrici, i termovalorizzatori invece no, entrambi però
15:04hanno fatto dei passi incredibili per quanto riguarda le tecnologie di filtrazione, ricordiamo
15:11anche sulle macchine diesel, gli NOx, l'ossido d'azoto, l'urea e il particolato, questa
15:17differenza secondo voi c'è stata perché abbiamo avuto troppa ideologia e poca ingegneria
15:24o c'è qualcos'altro? Professoressa voi con Grease state mettendo un sistema sui dati
15:29che dovrebbe aiutarci ad avere delle fotografie migliori ed è fondamentale questo, Presidente
15:36dopo anche a lei una risposta, abbiamo veramente fatto passare dei messaggi un po' troppo
15:43emotivi e poco razionali oppure no? Ma certamente la politica si deve basare sui
15:50dati e quello che noi come Grease cerchiamo di fare è proprio questo, c'è una banca
15:55dati su Amelia che consenta anche ai policy makers di accedere direttamente a dati semplici
16:03fruibili che possono effettivamente orientare le scelte e comunque possiamo supportarli
16:11nella redazione di report ad hoc per far conoscere anche con indagini quantitative qual è la
16:22realtà delle cose, quali politiche funzionano meglio, quali innovazioni tecnologiche hanno
16:26magari avuto un maggior successo anche in altri ambiti dell'Unione Europea o in particolari
16:32contesti geografici e anche ritagliare le politiche sulla base delle caratteristiche
16:38dei territori sui quali devono essere poi messe a terra.
16:42Presidente Murano? Io rispondo con un'altra provocazione, le centrali a carbone in Europa
16:51sono circa il 10% della produzione europea, ma emettono il 54% delle emissioni di CO2
16:58della produzione sondare dell'energia, rappresenta poi un terzo circa del trasporto, quindi il
17:0410% che non è tantissimo emette tantissimo, quel 10% potrebbe essere sostituito in termini
17:11di teravattore, la professoressa mi aiuterà, con meno di 30 centrali nucleari. In Cina
17:17costruiscono 6 centrali nucleari all'anno, quindi se fossimo efficienti come i cinesi,
17:23in 5 anni avremmo risolto e avremmo quindi eliminato emissioni per il 50% delle emissioni
17:30che vengono destinate dall'energia elettrica, ovvero un terzo di quel livello del trasporto
17:35e avremmo creato occupazione. Questa è una provocazione che lascio per chiudere.
17:42E' sempre l'importanza del sapere che fa la differenza, alla prossima puntata di Focus
17:48SG ringraziamo tutti i nostri ospiti ed ascoltatori.
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