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  • 9 mesi fa
Milano, 30 gen. (askanews) - Un'indagine sul processo creativo che è alla base dei film, così come di performance e coreografie, ma anche una riflessione sul "grado zero", come direbbe Roland Barthes, della costruzione culturale visiva. Osservatorio di Fondazione Prada a Milano ospita la mostra "A Kinf of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema". Un'esposizione dedicata agli schizzi e ai disegni che preparano poi l'opera finale."Penso che gli storyboard - ha detto la curatrice Melissa Harris ad askanews - rappresentino la collaborazione al livello più meravigliosamente umano. Mostrano come qualcuno può avere un'idea e renderla dal punto di vista visuale, la trasforma in una sorta di linguaggio per condividerla con le altre persone coinvolte in un progetto più ampio".La mostra, affascinante anche per un pubblico più ampio rispetto a quello che normalmente frequenta l'Osservatorio, presenta, per esempio, gli storyboard di capolavori della Disney come "Fantasia" o "Biancaneve", ma anche di "Alla ricerca di Nemo"; c'è la scena della doccia in "Psycho" di Alfred Hitchcock, così come i bozzetti per "Il Grande Dittatore" di Charlie Chaplin. Ma anche gli schemi per le coreografie di Merce Cunningham e le performance di Joan Jonas. E, restando nell'ambito dell'arte contemporanea, i disegni-scultura di Matthew Barney per "Cremaster 1"."Sono documenti molto importanti - ha aggiunto la curatrice - perché mostrano i diversi modi nei quali funziona la mente e come si passa da un'immagine mentale a una immagine vera e propria per, in modi differenti e con tecniche differenti. Non importa con quale strumento si lavori, ma amo la celebrazione dell'immaginazione, e per me gli storyboard rappresentano questo: il dietro le quinte di un prodotto finale che noi conosciamo, ma non sappiamo come ci si è arrivati. Ci mostrano l'idea originale e il modo in cui si è poi evoluta, perché gli storyboard sono anche degli strumenti per risolvere i problemi".Per quanto estremamente affascinanti, gli storyboard sono destinati all'uso, alla replicazione, sono fasi di una lavorazione, oggetti quindi, ma anche strumenti a loro modo astratti, che devono dare forma alle idee. "Questa è una mostra sul processo creativo - ha concluso Melissa Harris -. Quando l'ho proposta non sapevamo come sarebbe diventata: non ci sono opere d'arte nel senso classico di sculture o dipinti. Sono oggetti, ma anche non lo sono, ci sono elementi tangibili, ma parliamo anche di qualcosa di esperienziale, qualcosa che cambia, qualcosa che è pensiero e visione messa in pratica".Per la mostra è stato realizzato dall'artista Pablo Buratti anche uno storyboard dedicato, che accoglie i visitatori all'ingresso dello spazio espositivo e racconta anche l'Osservatorio.

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00:00Un'indagine sul processo creativo che ha la base dei film, così come di performance e coreografie,
00:05ma anche una riflessione sul grado zero, come direbbe Roland Barthes, della costruzione culturale visiva.
00:11Osservatorio di Fondazione Prada a Milano ospita la mostra A Kind of Language,
00:15Storyboards and Other Rendering for Cinema,
00:18un'esposizione dedicata agli schizzi e ai disegni che preparano poi l'opera finale.
00:23Penso che gli storyboard, ha detto la curatrice Melissa Harris ad Aska News,
00:27rappresentano la collaborazione a livello più meravigliosamente umano,
00:30mostrano come qualcuno può avere un'idea e renderla dal punto di vista visuale,
00:34la trasformano in una sorta di linguaggio per condividerla con le altre persone coinvolte in un progetto più ampio.
00:39La mostra, affascinante anche per un pubblico più vasto rispetto a quello che normalmente frequenta l'osservatorio,
00:44presenta, per esempio, gli storyboard di capolavori della Disney come Fantasia o Biancaneve,
00:50ma anche alla ricerca di Nemo, c'è la scena della doccia in Psycho di Alfred Hitchcock,
00:54così come i bozzetti per il grande dittatore di Charlie Chaplin,
00:57ma anche gli scami per la coreografia di Merce Cunningham e le performance di John Jonas,
01:01e restando nell'ambito dell'arte contemporanea, i disegni scultura di Matthew Barney per Chrome Master 1.
01:12Sono documenti molto importanti, ha aggiunto la curatrice,
01:14perché mostrano i diversi modi nei quali funziona la mente
01:17e come si passa da un'immagine mentale a un'immagine vera e propria,
01:20in modo differenti e con tecniche differenti.
01:25Non importa con quale strumento si lavori, ma amo la celebrazione dell'immaginazione,
01:29e per me gli storyboard rappresentano questo, il dietro le quinte di un prodotto finale
01:33che noi conosciamo, ma non sappiamo come ci sia arrivato.
01:36Ci mostrano l'idea originale e il modo in cui si è poi evoluta,
01:39perché gli storyboard sono anche degli strumenti per risolvere i problemi.
01:45Per quanto estremamente affascinanti, gli storyboard sono destinati all'uso,
01:48alla replicazione, sono fasi di una lavorazione,
01:51oggetti quindi, ma anche strumenti a loro modo astratti,
01:54che devono dare forma alle idee.
01:58Questa è una mostra sul processo creativo, ha concluso Melissa Harris.
02:01Quando l'ho proposta, non sapevamo come sarebbe diventata,
02:04non ci sono opere d'arte nel senso classico di scultura o dipinti,
02:07sono oggetti, ma anche non lo sono, ci sono elementi tangibili,
02:10ma parliamo anche di qualcosa di esperienziale, qualcosa che cambia,
02:14qualcosa che è pensiero e visione messa in pratica.
02:18Per la mostra è stato realizzato dall'artista Pablo Buratti
02:21anche uno storyboard dedicato, che accoglie il visitatore all'ingresso
02:24dello spazio espositivo e racconta l'osservatorio.
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