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  • 8 mesi fa
Milano, 24 feb. (askanews) - Ancora una volta Elisa Sighicelli, una delle artiste più consapevoli della scena contemporanea, ci mostra quelle che potremmo definire, ma senza alcuna retorica visuale, le trasfigurazioni della fotografia, la sua aderenza concettuale a un'idea forte di pratica artistica. Al Museo Poldi Pezzoli di Milano è aperta la mostra "Vitroepifanie", che nasce dalla reinterpretazione della collezione di vetri antichi del museo stesso."Il mio intento non era documentaristico di rappresentare la realtà - ha detto Sighicelli ad askanews - ma in qualche modo di prendere come punto di partenza questi oggetti straordinari e cercare di trasfigurarli e trasformarli in una nuova realtà, diciamo".Il punto della realtà, e della ricreazione della realtà, è centrale in tutta la pratica mimetica dell'artista torinese, che in questo caso costruisce delle immagini quasi impossibili da collocare nello spettro del conosciuto, che generano quella che a tutti gli effetti è anche una installazione."Questo soggetto - ci ha detto ancora Elisa Sighicelli - è coperto come da un filtro sfuocato, che in realtà sono altri vetri, cioè bicchieri calici, alzatine, che in qualche modo nascondono il punto di fuoco della foto, per cui si creano diversi piani spaziali e questi vetri essendo trasparenti colgono la luce ed è un po' come se fossero delle creature che emergono da una profondità, da un abisso".La mostra è ospitata nella Stanza del Collezionista del Poldi Pezzoli e crea un contrappunto vibrante con la collezione, di cui le fotografie, alla fine, restituiscono una interpretazione inedita.

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00:00Ancora una volta Elisa Sighicelli, una delle artiste più consapevoli sulla scena contemporanea,
00:05ci mostra quelle che potremmo definire, ma senza alcuna retorica visuale,
00:09le trasfigurazioni della fotografia.
00:12La sua aderenza concettuale ha un'idea forte di pratica artistica.
00:16Al Museo Paul di Pezzoli di Milano è aperta la mostra Vito Epifanie,
00:20che nasce dalla reinterpretazione della collezione dei vetri antichi del museo stesso.
00:24Il mio intento non era documentaristico di rappresentare la realtà,
00:31ma in qualche modo di prendere come punto di partenza questi oggetti straordinari
00:39e cercare di trasfigurarli, trasformarli in una nuova realtà, diciamo.
00:47Il punto della realtà e della ricreazione della realtà
00:50è centrale in tutta la pratica mimetica dell'artista torinese
00:53che in questo caso costruisce delle immagini
00:55quasi impossibili da collocare nello spettro del conosciuto
00:58che generano quella che a tutti gli effetti è anche un'installazione.
01:02Questo soggetto è coperto come da un filtro sfocato
01:09che in realtà sono altri vetri, cioè bicchieri, calici, alzatine,
01:17che in qualche modo nascondono il punto di fuoco della foto.
01:22Per cui si creano diversi piani spaziali
01:27e questi vetri, essendo trasparenti, colgono la luce
01:36ed è un po' come se fossero delle creature
01:42che emergono da una profondità, da un abisso.
01:48La mostra è ospitata nella stanza del collezionista del Pol di Pezzoli
01:52e crea un contrapunto vibrante con la collezione
01:55di cui le fotografie, alla fine, restituiscono una interpretazione inedita.
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