Navi e aerei pattugliano la nuova zona di ricerca dei resti del volo MH370, la cui misteriosa scomparsa non cessa di suscitare polemiche. Ieri l’area di ricerca è stata sopostata millecento km più a nord di quella precedente, dove erano stati avvistati oggetti che potrebbero però esser stati trasportati dalle correnti. Nella nuova zona, poco meno di duemila km a ovest di Perth, un aereo cinese ha avvistato tre oggetti, di colore bianco, rosso e arancione. Impossibile per il momento sapere se provengano dal Boeing scomparso o da qualche peschereccio. Resta una settimana prima che le batterie delle scatole nere cessino di mandare segnali.
Il Ministro dei Trasporti malaysiano non vuole perdere la speranza:
“Non importa quanto sia remota, quanto paia assurda, ma noi continuiamo a cercare dei superstiti, l’ho detto dall’inizio che non importa quanto sia remota, ma io conservo la speranza e prego”.
Dichiarazioni che rincuorano alcuni parenti dei passeggeri e dell’equipaggio. Questo padre non ha mai voluto chiudere la porta ai miracoli:
“C‘è ancora speranza, non ha detto che tutti i passeggeri sono morti”.
È invece in Cina che i parenti delle vittime, alcuni dei quali vengono già indennizzati dalla loro assicurazione, chiedono chiarezza. Oltre 150 dei passeggeri erano cinesi, una ventina di famiglie hanno manifestato a Pechino.