Un presepe a grandezza naturale, con materiali di riciclo, capace di accogliere e parlare a tutti, prende vita all’interno dell’Istituto scolastico Comprensivo De Cupis nel quartiere di Tor Sapienza a Roma, una delle zona della Capitale dove la multietnicità è una realtà ormai da anni anche nel periodo del Natale. L’iniziativa nasce dall’idea e dall’impegno di docenti e personale scolastico, che hanno trasformato gli ampi spazi di una struttura antica in un luogo di ulteriore bellezza, condivisione e messaggio universale. Spiega Giovanna D' Onofrio, una delle autrici del presepe: Lavoro in questa scuola che è l’Istituto Comprensivo De Cupis. L’idea di realizzare un presepe ad altezza d’uomo nasce proprio dalle caratteristiche dell’edificio, la sua vastità e la sua storia hanno suggerito una rappresentazione immersiva, capace di coinvolgere chiunque entri. L’obiettivo è stato quello di offrire un’accoglienza vera e dignitosa agli alunni, affinché possano sentirsi a casa fin dal primo sguardo. La particolarità dell’opera sta anche nei materiali utilizzati: tutto nasce dal riciclo. Cartone, polistirolo recuperato dagli imballaggi, carta, plastica e altri materiali di recupero, assemblati con l’uso del cemento per garantire stabilità, danno forma a un presepe sostenibile e creativo, esempio concreto di rispetto per l’ambiente. Il messaggio che emerge è chiaro: multietnicità, solidarietà e collaborazione. «È la prima cosa che ho voluto realizzare insieme ai miei colleghi – spiega D’Onofrio – perché da soli non si arriva da nessuna parte». Il presepe diventa così simbolo di accoglienza per tutte le etnie, religioni e culture. «La nascita rappresentata non è solo quella tradizionale, ma anche una rinascita interiore, un segno di speranza per chi si sente solo» conclude D'Onofrio. Inserito in una cornice architettonica di ispirazione romana, il presepe unisce tradizione e bellezza, dimostrando il legame tra l’arte e la condivisione.
00:00Il presepe si presta a grandezza d'uomo proprio per l'immensità e la vastità dell'istituto che è molto antico
00:07e poi per fare un'accoglienza veramente dignitosa e bella per tutti i bambini che vengono qui
00:14e che si sentono veramente non a casa di più, si sentono forse meglio a volte che a casa.
00:20Che materiale avete utilizzato per la realizzazione del presepe?
00:23Il materiale è tutto sul riciclo, quindi cartone e polistirolo che veniva trovato nelle scatole che si ordinava il materiale
00:36e quindi la carta, tutto ciò che è riciclo, tutto ciò plastica a volte e poi a parte il cemento che viene utilizzato per rassemblare il tutto
00:47perché il cartone altrimenti non si mantiene.
00:50L'idea del messaggio della multietnicità che attraverso i personaggi arriva a chi guarda questo presepe?
00:57Allora, questa è la prima cosa che ho voluto realizzare insieme ai miei colleghi, tutti i miei collaboratori
01:03che mi hanno aiutato veramente in tutto e per tutto, altrimenti da soli non si arriva da nessuna parte
01:09e già questo è un primo messaggio perché è una collaborazione e poi la solidarietà e l'accoglienza, la nascita, la gioia e poi la multietnicità
01:20che nel presepe viene, si vengono, l'accoglienza per tutti veramente, per tutte le razze, per tutte le religioni, per tutti.
01:29La nascita è un simbolo di nascita proprio della famiglia, anche di rinascita, per chi magari si sente solo, per la tristezza,
01:39però è una rinascita anche interiore.
01:43E poi in una bellezza di una struttura, diciamo, antica, romana, quest'anno l'ho voluta collocare lì perché la bellezza, diciamo, la bellezza ripaga sempre di tutto.
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