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  • 6 hours ago
“La sfida non è mettere un po’ più di tecnologia nei processi esistenti, ma di riprogettare le imprese partendo dalla tecnologia. Ai miei studenti insegno a progettare nuove imprese senza esseri umani, all'inizio. Li si aggiunge poi,   strada facendo, per controllare le tecnologie. Si tratta di avviare un processo di sostanziale inversione del modo con cui fino adesso abbiamo pensato al fare impresa. Non si dovrebbe infatti concepire la tecnologia come un elemento aggiunto, ma come una parte costitutiva del fare impresa”. Lo ha detto Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia alla Sda Bocconi school of management, intervenendo a Roma alla quarta edizione di FutureS, l’appuntamento di Sisal che promuove il confronto con istituzioni, aziende e opinion maker sulle sfide e le opportunità legate all'innovazione digitale. Tema di quest’anno l’innovazione intesa come identità, ambizione e responsabilità delle aziende, una tensione che permette di trasformare il cambiamento in opportunità trasformative per l’impresa e la Società.

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00:00La sfida non è mettere un po' più di tecnologia dentro i processi esistenti, ma di riprogettare
00:09le imprese partendo dalla tecnologia. Io insegno ai miei studenti a progettare nuove imprese senza
00:14esseri umani all'inizio, aggiungendoli ma strada facendo per controllare le tecnologie. Quindi è
00:19un processo di sostanziale inversione del modo cui abbiamo fino adesso pensato a fare impresa.
00:24È un'innovazione radicale che parte dalla organizzazione e non bisogna concepire la
00:29tecnologia come un elemento aggiunto, ma come la parte costitutiva. Diventa un pezzo del fare
00:34impresa e qui servono nuove culture, serve un'apertura mentale. Serviranno tanti giovani anche se la
00:40tecnologia paradossalmente oggi premia gli anziani perché esalta le capacità tacite, le esperienze.
00:47Quindi i giovani dovranno reinventare il proprio ruolo, non tanto essere quindi garzoni di un nuovo
00:53processo ma innovatori di una nuova organizzazione.
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