Regia: Pupi Avati Paese: Italia Genere: Grottesco Interpreti: Ugo Tognazzi: barone Anteo Pellacani; Delia Boccardo: prostituta dai capelli rossi / Santa Girolama; Paolo Villaggio: Checco "Biancone" Coniglio; Gianni Cavina: Petazzoni / narratore del documentario; Giulio Pizzirani: padre Arioso; Patrizia De Clara: Eugenia Pellacani Bompani; Gianfranco Barra: brigadier Caputo; Lucienne Camille: Silvana, la prostituta di colore; Bob Tonelli: notaio; Pina Borione: zia di Anteo; Ines Ciaschetti: zia di Anteo; Andrea Matteuzzi: marchese monarchico; Ferdinando Orlandi: presentatore; Libero Grandi: Addetto al palcoscenico; Adolfo Caruso: Sindaco di Bagnacavallo; Lucio Dalla: Fava, contadino; Gina Bona: Capostazione; Pietro Bona: amico delle zie di Anteo; Ricky Tognazzi: Anteo Pellacani da giovane; Raffaele Triggia: Vescovo; Arrigo Lucchini: regista del documentario al Vaticano; Giovanni Brusatori: Uomo al Vaticano; Elsa Schiassi: Donna al Vaticano; Jimmy il Fenomeno: Matto nel documentario; Luciano Bianchi: Becchino; Fanny Bertelli: Bibliotecaria; Carla Astolfi: Donna in chiesa; Gilberto Fiorini: Barista; Giacomo Vecchi: Signore anziano al confessionale; Armando Sorrentino: Marylin, la cameriera del Notaio.
TRAMA: Il romagnolo barone Anteo Pellacane possiede una vasta tenuta al cui interno sorge una pianta di fico considerato miracoloso. L'albero è legato al culto di santa Gerolama cui sono devote le popolazioni del luogo. Il barone però è ateo e miscredente e tenta in ogni modo di sbarazzarsi del fico...
NOTE: Dopo il non fortunato esordio con Balsamus, L'Uomo Di Satana (1968) e il successivo Thomas E Gli Indemoniati (1970), il regista Pupi Avati, non ancora affermato, tentò l'ingresso nel cinema di serie A coinvolgendo nel suo progetto uno dei personaggi di maggior richiamo commerciale dell'epoca: Ugo Tognazzi. Dopo un'intensa attività di stalkeraggio, l'attore "perseguitato", che aveva tre settimane libere tra l'impegno con Monicelli in Amici Miei e quello con Salce in L'anatra All'Arancia, accettò di girare questa commedia grottesca ambientata nella stessa provincia romagnola che l'anno precedente lo aveva visto protagonista di Permettete Sgnora Che Mmi Vostra Figlia?. Il film, pur essendo ambientato a Bagnacavallo, è stato quasi interamente girato nelle province di Bologna e di Ferrara. Le musiche di Amedeo Tommasi furono eseguite e incise dal grande clarinettista Henghel Gualdi. L'effettista Carlo Rambaldi dovette costruire un albero alto 6 metri della specie fico fiorone, con una chioma di 8 metri di diametro, capace di reggere il peso di tre persone. L'albero doveva trasformarsi in tre versioni: primaverile, estiva e invernale. I rami avevano degli incastri per agganciare le foglie (milleduecento) e i frutti (ottocento); all'albero nella versione invernale dovevano invece essere applicati ghiaccioli di plastica.
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