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  • 2 giorni fa
Milano, 5 dic. (askanews) - Un progetto di una delle artiste più influenti della scena contemporanea che unisce scienza e fantascienza, narrazione visuale e ragionamento politico, siti di 7mila anni fa e ragionamenti sui confini della tecnologia. Hito Steyerl ha portato all'Osservatorio di Fondazione Prada a Milano la mostra "The Island". "È una mostra sull'archeologia, sulla fisica quantistica e sul fascismo - ha detto l'artista -. Tutti e tre questi elementi si ritrovano nell'isola di Curzola, dall'altra parte del mare Adriatico".Hito Steyerl intreccia molteplici narrazioni accomunate dal motivo ricorrente dell'inondazione, evocando temi urgenti come le attuali derive autoritarie alimentate dall'uso dell'intelligenza artificiale, la crisi climatica e le pressioni politiche esercitate sulla comunità scientifica."Trovo molto interessante - ci ha spiegato Chiara Costa, Head of Program di Fondazione Prada - che Hito Steyerl si affidi alle dinamiche della fisica quantistica per raccontare delle temporalità che si contrastano, ma si incontrano anche. Nel suo nuovo film The Island si parte dalla scoperta di un'isola artificiale creata nel Neolitico, si passa per Flash Gordon fino ad arrivare quindi a usare un passato per raccontare un futuro di cui non siamo particolarmente certi".La mostra si compone del film, ma anche di installazioni video, di oggetti di interviste, che attraversano il tempo e gli immaginari, dalla bioluminescenza alle bombe che cadevano sulla Yugolsavia nel 1941. E con una componente importante di fantascienza. "In questa installazione - ha detto ancora Steyerl - cerco di focalizzarmi più sulla parte scientifica della fantascienza e sul cercare di capire come possiamo pensare la scienza in un mondo che oggi è pieno di fake news e di costruzioni dell'intelligenza artificiale. Quindi mi chiedo come possiamo salvare i fatti, magari anche quelli scientifici e come li possiamo comunicare?".L'esposizione in Osservatorio suggerisce la risposta che si possano comunicare attraverso l'arte, ma probabilmente è una risposta banale, che non soddisfa in pieno le domande che il progetto vuole suscitare. A partire da quella sui rischi della tecnologia. "Certo dovremmo avere paura, ma anche no, cioè, davvero dipende - ha concluso l'artista -. La tecnologia è un fatto e limitarci ad avere paura non aiuta nessuno. Si tratta di interrogarla, di metterla in discussione di capire come funziona. Si tratta di liberarla da quella scatola nera in cui le Corporation la stanno rinchiudendo. Credo ci siano tante cose da fare intorno alla tecnologia piuttosto che averne solo paura".Un altro dei grandi temi toccati da "The Island" è quello del tempo, anche qui con na giustapposizione significativa: il tempo-spazzatura della vita digitale e del capitalismo, opposto e in relazione con il tempo profondo, della natura, dell'archeologia e anche di tutto quello che non capiamo e non vogliamo guardare.

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00:00Mi ha mai scelto un film bianco e bianco, che ho visto in Kocula, che era chiamato Flash Morgan on Mars.
00:15Un progetto di una delle artiste più influenti della scena contemporanea, che unisce scienza e fantascienza,
00:21narrazione visuale e ragionamento politico, siti di 7.000 anni fa e considerazioni sui confini della tecnologia.
00:27Ito Sterel ha portato all'osservatorio di Fondazione Prada Milano la mostra The Island.
00:32È una mostra sull'archeologia, sulla fisica quantistica e sul fascismo, ha detto l'artista.
00:41Tutti e tre questi elementi si ritrovano nell'isola di Kocula, dall'altra parte del mare Adriatico.
00:46Ito Sterel interccia molteplici narrazioni accomunate dal motivo ricorrente dell'inondazione,
00:50evocando temi urgenti come le attuali derive autoritarie alimentate dall'uso dell'intelligenza artificiale, la crisi climatica,
00:57e le pressioni politiche esercitate sulle comunità scientifiche.
01:00Trovo molto interessante che Ito Sterel si affidi alle dinamiche della fisica quantistica
01:05per raccontare delle temporalità che si contrastano ma si incontrano anche.
01:12Nel suo nuovo film The Island si parte dalla scoperta di un'isola artificiale creata nel Neolitico,
01:19si passa per Flash Gordon fino ad arrivare a usare un passato per raccontare un futuro di cui non siamo particolarmente certi.
01:29La mostra si compone del film, ma anche in installazioni video di oggetti, di interviste,
01:35che attraversano il tempo e gli immaginari, dalla bioluminescenza alle bombe che cadevano sulla Jugoslavia
01:40nel 1941 e con una componente importante di fantascienza.
02:09In questa installazione, ha detto ancora Sterel, cerco di focalizzarmi più sulla parte scientifica della fantascienza
02:21e sul cercare di capire come possiamo pensare la scienza in un mondo che oggi è pieno di fake news
02:26e di costruzioni dell'intelligenza artificiale.
02:29Quindi mi chiedo come possiamo salvare i fatti, magari anche quelli scientifici, e come li possiamo comunicare?
02:34L'esposizione in osservatorio suggerisce la risposta che si possono comunicare attraverso l'arte,
02:40ma probabilmente è una risposta banale che non soddisfa in pieno le domande che il progetto vuole suscitare,
02:45a partire da quella, sui rischi della tecnologia.
02:47Certo, dovremmo averne paura, ma anche no, cioè davvero dipende, ha concluso l'artista.
02:55La tecnologia è un fatto e limitarci ad avere paura non aiuta nessuno.
02:59Si tratta di interrogarla, di metterla in discussione, di capire come funziona.
03:03Si tratta di liberarla da quella scatola nera in cui le corporation la stanno richiudendo.
03:08Credo ci siano tante cose da fare intorno alla tecnologia, piuttosto che averne solo paura.
03:12Un altro dei grandi temi toccati da The Island è quello del tempo, anche qui, con una giusta posizione significativa.
03:23Il tempo spazzatura della vita digitale e del capitalismo, opposto e in relazione con il tempo profondo,
03:28della natura, dell'archeologia e anche di tutto quello che non capiamo e non vogliamo guardare.
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