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  • 2 giorni fa
Milano, 3 dic. (askanews) - Le immagini di Goebbles alla Biennale di Venezia, i numeri malefici che generano gli errori della storia, gli oggetti che si fanno carico del dolore e della memoria. La Triennale Milano ospita una retrospettiva su Fabio Mauri, artista che ha saputo guardare in faccia il Novecento con lucidità e profondità. In particolare la mostra, presentata dall'Associazione Genesi, si concentra sul tema dell'oppressione."Il focus del pensiero dell'artista - ha detto ad askanews la curatrice della mostra, Ilaria Bernardi - è quello di rivelare e metterci in guardia sui vari tipi di oppressione, appunto, cioè di come il potere, la sua struttura ideologica, politica e sociale può imprimere volontariamente, involontariamente, in maniera chiara o maniera suddola, sulle menti delle masse. In mostra questo è sviluppato attraverso una serie di dieci grandi installazioni, dagli anni Settanta fino agli anni 2000, che contestualizzano l'oppressione in differenti contesti geografici e temporali".Non solo un ragionamento sul periodo del nazifascismo, ma un più ampio e drammatico discorso sull'ideologia e sul modo in cui il potere entra nelle nostre vite e spesso le devasta. Di questo parla il lavoro di Mauri, capace di fornire una cornice interpretativa anche al presente iper-digitalizzato. "Non solo ha anticipato la potenza del quarto potere della comunicazione, che oggi si declina nello schermo, nel filtro dello screen - ha aggiunto la curatrice - ma ha anticipato anche tutta la tematica dell'oppressione legata alla manipolazione dell'informazione, quindi alla manipolazione della cultura".Fondamentali anche gli oggetti: schedari, valige, candelabri. Tutto concorre a creare la sensazione di una storia che, come diceva De Gregori, brucia le stanze e ci svela la natura profonda della violenza. Una lezione che per il presidente della Triennale Stefano Boeri è oggi estremamente viva: "Ci rendiamo conto - ci ha spiegato l'architetto - di essere in fronte a un artista che intercetta un tempo della vita, un tempo del mondo che è contemporaneo a noi oggi che guardiamo i suoi lavori. E' questo suo sguardo così acuto e profondo sulle tragedie della geopolitica e anche sul modo con cui queste si incrociano con la vita personale e individuale, con la sfida emotiva. È un messaggio fortissimo oggi per i giovani e siamo felici che Triennale possa ospitare questa retrospettiva straordinaria".La mostra "Fabio Mauri - De Oppressione" è aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2026.

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00:00Le immagini di Goebbels alla Biennale di Venezia, i numeri malefici che generano gli errori della storia, gli oggetti che si fanno carico del dolore e della memoria.
00:09La Biennale Milano ospita una retrospettiva su Fabio Mauri, artista che ha saputo guardare in faccia il Novecento con lucidità e profondità.
00:16In particolare la mostra, presentata dall'Associazione Genesi, si concentra sul tema dell'oppressione. Ilaria Bernardi è la curatrice.
00:22Il focus del pensiero dell'artista sia quello di rivelare, metterci in guardia sui vari tipi di oppressione appunto, cioè di come il potere, la sua struttura ideologica, politica e sociale può imprimere volontariamente, involontariamente, in maniera chiara o in maniera subdola sulle menti delle masse.
00:44E in mostra questo è sviluppato attraverso una serie di dieci grandi installazioni, dagli anni 70 fino agli anni 2000, che contestualizzano l'oppressione in differenti contesti geografici e temporali.
00:58Non solo quindi un ragionamento sul periodo del nazifascismo, ma un più ampio e drammatico discorso sull'ideologia e sul modo in cui il potere entra nelle nostre vite e spesso le devasta.
01:07Di questo parla il lavoro di Mauri, capace di fornire una cornice interpretativa anche al presente iperdigitalizzato.
01:22Non solo ha anticipato la potenza del quarto potere della comunicazione che oggi si declina nello schermo, nel filtro dello screen, ma ha anticipato anche tutta la tematica dell'oppressione legata alla manipolazione dell'informazione, quindi alla manipolazione della cultura.
01:38Fondamentali pure gli oggetti, schedare, valigie, candelabri, tutto concorre a creare la sensazione di una storia che, come diceva De Gregori, brucia le stanze e ci svela la natura profonda della violenza.
01:49Una lezione che per il presidente dell'aterenale Stefano Boeri è oggi estremamente viva.
01:54Ci rendiamo conto di essere di fronte a un artista che intercetta un tempo della vita, un tempo del mondo che è contemporaneo a noi oggi che guardiamo i suoi lavori.
02:05E questo suo sguardo così acuto e profondo sulle tragedie della geopolitica e anche sul modo con cui queste si incrociano con la vita personale, individuale, con la sfera emotiva.
02:19Beh, è un messaggio fortissimo oggi per i giovani e siamo felici che il terminale possa ospitare questa retrospettiva straordinaria.
02:27La mostra Fabio Mauro e De Oppressione è aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2026.
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