Il colpo di ieri sera del Napoli a Roma permette al Milan di mantenere la testa della classifica, come era già successo alla 5.ª giornata, in coabitazione proprio con Napoli e Roma e alla 7.ª addirittura da solo. Anche adesso coabita col Napoli a quota 28. Ma 13 giornate valgono un terzo di campionato. Il suo progresso rispetto al disastro della scorsa stagione, quando arrivò 8.º e dunque fuori dall'Europa, è il più vistoso del torneo.A inizio stagione Massimiliano Allegri fissò nel piazzamento Champions il traguardo obbligato di quest'anno, obiettivo che dovrebbe essere facilitato dal fatto di non giocare le coppe. In molti pensammo già allora che Max si fosse tenuto basso, un po' come Conte l'anno scorso, quando in un'analoga situazione con il Napoli, cioè ereditando un disastro e una squadra senza coppe, fissò il traguardo della qualificazione europea e finì per ritrovarsi campioni d'Italia senza correre troppo. È importante annotare, per ora, come il cammino delle Allegri 2025 sia pressoché identico a quello degli Allegri 2010, quando anche allora era il primo anno di incarico al Milan e vinse lo scudetto. Quest'anno ha un punto in meno rispetto a 15 anni fa, 28 anziché 29, frutto di 19 gol segnati contro 22, ma anche di soltanto nove reti subite a fronte delle undici di allora.Sono i numeri piccoli di una squadra ancora imperfetta, che però ha imparato a massimizzare ogni situazione di gioco. Che poi è la grande specialità dell'allenatore livornese. Quest'anno sta ottenendo punti dalle grandi parate di impegno al rimesso a nuovo dal suo bravissimo uomo dei portieri. Filippi sta ottenendo difesa da Gabbia, cresciuto in silenzio da riserva a leader del reparto, sta ottenendo gioco da Modric e questo è normale, ma anche carattere.
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