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  • 4 settimane fa
Milano, 27 nov. (askanews) - A Milano protesta dei lavoratori di Paramount Italia sotto la sede dell'azienda che ha annunciato 35 licenziamenti, un terzo degli oltre 110 dipendenti, nell'ambito di un piano mondiale di ristrutturazione dopo la fusione con Skydance, ad agosto. L'assemblea ha votato un pacchetto di scioperi e ha denunciato la rigidità dell'azienda nelle trattative sindacali."L'azienda si chiude, non è disposta ad attuare una gestione degli esuberi con gli ammortizzatori sociali - ha spiegato ad askanews Paolo Zanetti, segretario generale Slc Cgil Milano, dal presidio in Corso Europa - non è disposta per il momento a forme di ricollocazione di personale in settori sui quali invece vogliono investire, come lo streaming, perché stanno chiudendo canali ma vogliono investire sullo streaming, per cui per noi in questo momento è sciopero, noi vogliamo ridurre gli esuberi, vogliamo gestire l'impatto di questi esuberi e l'azienda in questo momento non ci ascolta".Fra le 35 persone per cui è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo 22 sono donne, di cui una in maternità, ha denunciato Chiara Sandroni, Rsu Cgil."L'azienda ha la certificazione della parità di genere e ha sempre perseguito gli obiettivi della responsabilità sociale, ma in questo frangente ha dimostrato proprio di andare contro i principi stessi", ha detto, "Questa è anche una situazione veramente delicata e molto brutta. Tra le persone ci sono anche categorie protette, persone con la 104, persone monoreddito, con grande anzianità aziendale, quindi l'azienda sta dimostrando veramente di non perseguire più l'obiettivo che era quello di avere una responsabilità sociale, ma soltanto avere dei obiettivi finanziari".Il prossimo incontro con l'azienda è previsto per lunedì 1 dicembre.

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00:00A Milano protesta dei lavoratori di Paramount Italia sotto la sede dell'azienda che ha annunciato 35 licenziamenti, un terzo degli oltre 110 dipendenti, nell'ambito di un piano mondiale di ristrutturazione dopo la fusione con Skydance ad agosto.
00:14L'Assemblea ha votato un pacchetto di scioperi e ha denunciato la rigidità dell'azienda, come ha spiegato ad Ascanews Paolo Zanetti, segretario generale SLC CGL Milano.
00:23L'azienda si chiude, non è disposta ad attuare una gestione degli esuberi con gli ammortizzatori sociali, non è disposta per il momento a forme di ricollocazione di personale in settori sui quali vogliono investire, come lo streaming, perché in questo momento stanno chiudendo canali ma vogliono investire sullo streaming.
00:43Per cui per noi in questo momento è sciopero, cioè noi vogliamo ridurre gli esuberi, vogliamo gestire l'impatto di questi esuberi e l'azienda in questo momento non ci ascolta.
00:52Fra i 35 esuberi, 22 sono donne, di cui una in maternità, denuncia Chiara Sandroni, rappresentante sindacale dei dipendenti CGL.
01:00L'azienda ha la certificazione della parità di genere e ha sempre perseguito gli obiettivi della responsabilità sociale, ma in questo frangente ha dimostrato proprio di andare contro i principi stessi.
01:11Questa è anche una situazione veramente delicata e molto brutta. Tra le persone ci sono anche categorie proteste, persone con la 104, persone in monoreddito, che hanno un grande anzianità aziendale.
01:24Quindi l'azienda sta utilizzando veramente di non perseguire più gli obiettivi che era in Pelle di avere una responsabilità sociale, ma soltanto avere degli obiettivi legati ai finanziari.
01:34Il prossimo incontro con l'azienda è previsto per lunedì 1 dicembre.
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