«Ritengo assolutamente superiore la musica a qualunque contrasto ideologico. La forza dell'umanità, e in modo particolare della cultura, è sovrana rispetto ai conflitti che dovranno finire. Lo sa anche Putin che Sostakovic; sul popolo russo ha un ascendente superiore al suo». Fortunato Ortombina, è chiaro con chi gli chiedeva dell'opportunità di portare sul palco del Piermarini un'opera di Dmitrij Sostakovic, morto a Mosca nel 1975. Sarà, infatti, «Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk» ad aprire la stagione lirica del teatro alla Scala dove, per il terzo anno consecutivo, non sarà presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad inaugurare la stagione, per la prima volta, sarà un'opera di Sostakovic, che all'autore russo costò gli strali di Stalin e una stroncatura, dopo il successo iniziale della Pravda. A dirigerla Riccardo Chailly, al suo ultimo 7 dicembre come direttore musicale, mentre la regia è affidata a Vasily Barkhayov.Sulle polemiche Ortombina spiega: «Tutti i dittatori cercano di avere degli amici tra i musicisti. Questo vale anche per Mussolini, non è che fosse amico di Toscanini però lo lasciava girare per Milano senza che succedesse niente. Questo avviene perché i dittatori sanno che il teatro musicale ha un ascendente sul loro popolo più forte del loro. Questa è la cosa a cui dobbiamo pensare: lo sa anche Putin che Sostakovic sul popolo russo ha un ascendente superiore al suo».In ogni caso, ha notato Ortombina, «ci sono rapporti con la Russia ogni giorno, non ci sono solo i cantanti ma anche tecnici, ingegneri, uomini d'affari che viaggiano e vanno e vengono dalla Russia ogni giorno». «Prima o poi - ha concluso - dovrà finire questa guerra».
00:00E difende quindi questa scelta per la sovranità della musica?
00:03Assolutamente, assolutamente.
00:07La prima, dal 2022, è stata contestata perché c'era la guerra in corsa e era un'opera russa.
00:15Aviamo di nuovo un'opera russa e una guerra in corsa?
00:17Guardi, guardi, io c'era nel 2022 con Baris Godunov e era appena scoppiata la guerra.
00:25Ora, guardate, io personalmente ritengo assolutamente superiore la musica a qualunque forma, a qualunque contrasto ideologico.
00:40Non a caso tutti i dittatori cercano di avere degli amici fra i musicisti, perché naturalmente, questo vale anche per Mussolini,
00:51non è che fosse amico dei toscanini, però diciamo che lo lasciava girare qua per Milano senza che succedesse niente.
00:58Tutti i dittatori, Hitler andava regolarmente a Bayreuth, così come Putin ha gli amici suoi.
01:04Quindi, questo perché i dittatori sanno che il teatro musicale ha un ascendente sul loro popolo più forte di quello che hanno loro.
01:16Questa è la cosa che dobbiamo pensare. Non è che dobbiamo dire che non dobbiamo fare la musica russa perché abbiamo un problema con la Russia.
01:23No! Lo sa anche Putin che Shostakovich e Mussolski sul popolo russo hanno un ascendente superiore al suo.
01:33L'Arena di Verona ha cancellato il concerto di un cantante russo.
01:38Cioè, abbiamo qua tanti artisti russi, è il momento di accogliere, c'è una differenza tra quella storia lì e quello che fa?
01:48Guardi, ogni storia va vista a modo suo, va vista in un modo diverso.
01:53Anche qua, tempo fa, c'è stato un direttore che si è allontanato, è stato allontanato.
02:01Io non ritengo che ci sono rapporti con la Russia ogni giorno, non ci sono solo cantanti, ci sono tecnici, ingegneri, uomini d'affari che viaggiano, vanno e vengono dalla Russia ogni giorno.
02:18Lo sentite anche voi, si sente parlare russo, vi andate in galleria e ascoltate che lingue parlano le persone, sentite anche il russo.
02:25Quindi, prima o poi dovrà finire questa guerra, perché la forza dell'umanità ed in modo particolare della cultura è sovrana, quelle sono forze sovrane rispetto ai conflitti e dovranno finire.
02:42E difende quindi questa scelta per la sovranità della musica?
02:46Assolutamente, assolutamente.
02:47Adesso c'è poco tempo, ma siccome ho una certa età e una certa esperienza, anche da questo punto di vista ho avuto diverse, avrei tante belle storielle da raccontare su questo, dove anche ogni volta che qualcuno cerca di affermare che un musicista, poiché è di quella nazionalità, non va eseguito, poi si casca sempre.
03:12Una volta, mi ricordo, a Venezia abbiamo ospitato un'orchestra di Kiev dopo che è scoppiata la guerra e mi hanno lasciato l'inconvenza di fare il programma e allora non hanno voluto suonare musica di Tchaikovsky, ma volevano fare solo musica di autori che fossero...
03:32Poi con cosa cominciano il concerto? Con l'ouverture della Forza del Destino, che è l'unico pezzo che Verdi ha scritto per la Russia, e allora, vede, la musica è più grande di tutti noi, perché i musicisti sono più grandi di tutti noi.
03:47E poi il messaggio dell'opera, che cosa ci dice?
03:50Questa è un'opera che è ovvio che Shostakovich, poveretto, è stato messo al bando dopo l'andata in scena di quest'opera, perché rappresenta esattamente quello che succedeva, qualcuno che aveva commesso un reato che viene mandato in Siberia.
04:04Quindi è ovvio che Stalin, andando a vedere l'opera, non poteva, insomma, si parlava troppo del...
04:13L'avvelenamento col cibo...
04:15Ma sì, ma insomma, era come un articolo di cronaca, e quindi è ovvio che non potesse non andare bene.
04:22Ci sarà Mattarella?
04:23Io non ho ancora una comunicazione ufficiale, ma ho sentito dire che molto difficilmente ci sarà, e speriamo di vederlo presto.
04:30Quindi, non dovete perdere quest'opera, è un'opera clamorosa, ed è fra le opere più grandi di tutta la storia, non solo del Novecento.
04:38La sua prima prima, con che emozione ci arriva?
04:41Eh, insomma, ci arrivo con la dovuta... con il dovuto rispetto, perché è il 7 dicembre, quindi insomma, speriamo che vada tutto bene, però insomma, ci arrivo con tanto piacere.
04:55Poi c'è un fatto stranamente simbolico, forse.
05:00Che quest'opera, io la prima volta l'ho vista alla scala, nel 1992, e quella volta la dirigeva il maestro Chung.
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