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https://www.pupia.tv - Roma - Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia - Saluto di Trancassini
Alle ore 16, presso la Sala Matteotti di Palazzo Theodoli Bianchelli si svolge il convegno "Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia". Saluto del Questore della Camera, Paolo Trancassini. (20.11.25)
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Alle ore 16, presso la Sala Matteotti di Palazzo Theodoli Bianchelli si svolge il convegno "Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia". Saluto del Questore della Camera, Paolo Trancassini. (20.11.25)
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Novità Trascrizione
00:00:00Buon pomeriggio a tutti. Presidente Sinibaldi, onorevole De Meo, onorevole Provenzano, ambasciatore
00:00:16Massolo, direttrice Polcaro, segretario Nicotra, segretario Masi, dottor D'Arcangelo, autorità ,
00:00:24signore e signori. Per me è un onore portare i saluti della Camera dei Deputati in occasione
00:00:28di questo convegno dedicato al tema Realpolitik, il disordine mondiale e le minacce per l'Italia,
00:00:34un appuntamento che si colloca in un momento storico di grande complessità e che offre
00:00:37con lucidità e responsabilità un contributo di grande rilievo alla riflessione pubblica
00:00:42nazionale. Desidero rivolgere un sincero ringraziamento agli organizzatori per aver messo a disposizione
00:00:47della comunità istituzionale e accademica la loro esperienza, la loro capacità di analisi
00:00:52e una lettura approfondita dei cambiamenti che stanno attraversando il sistema internazionale,
00:00:57che oggi ci consente di avviare un confronto di alto profilo su questioni che incitono direttamente
00:01:01sul futuro della nazione. Viviamo una fase nella quale il quadro internazionale si è fatto
00:01:06imprevedibile, segnato da tensioni crescenti, da conflitti che ridisegnano equilibri consolidati
00:01:11e da nuove forme di competizione globale. Le dinamiche degli ultimi anni hanno trasformato
00:01:16una fragile stabilità in una situazione di vera turbolenza geostrategica, in cui attori
00:01:21statuali e non statuali influenzano gli scenari con strumenti sempre più sofisticati, dalla guerra
00:01:26ibrida, dalla pressione economica, dalla disinformazione e alle operazioni cibernetiche.
00:01:31In questo contesto l'Italia si trova esposta ad una pluralità di minacce multidimensionali
00:01:35che impongono un costante aggiornamento delle nostre capacità di risposta. La posizione
00:01:40del nostro Paese nel cuore del Mediterraneo ci affida un ruolo centrale per la stabilitÃ
00:01:44regionale, ma comporta anche l'esigenza di fronteggiare pressioni e vulnerabilità che
00:01:49si manifestano su piani molteplici. Oggi le minacce non sono più soltanto tradizionali.
00:01:55Si esprimono attraverso azioni ibride, tentativi di condizionamento politico e mediatico, attacchi
00:02:01informatici diretti a infrastrutture critiche, competizioni tecnologiche che incidono sulle
00:02:05catene del valore, pressioni migratori generate da instabilità prolungate e fragilità energetica
00:02:11che mettono alla prova la nostra autonomia decisionale. A ciò si aggiunge il riassetto
00:02:16degli equilibri globali, con una competizione tra blocchi che rischia di restringere gli spassi
00:02:21di manovra per Paesi come il nostro. Di fronte a questa realtà l'Italia è chiamata a compiere
00:02:26un salto di qualità nella definizione e nella tutela del proprio interesse nazionale. Significa
00:02:30rafforzare la resilienza del sistema Paese, investendo nella sicurezza tecnologica, nella
00:02:35protezione delle infrastrutture essenziali, nella difesa delle competenze rilevanti e in
00:02:40una più stretta integrazione tra politica estera, difesa, intelligence e sistema produttivo.
00:02:45Significa anche consolidare la capacità di analisi prospettica, rafforzare gli strumenti di
00:02:50prevenzione e approfondire la cooperazione con gli alleati europei e atlantici, consapevoli
00:02:55che nessuna nazione può affrontare da sola una competizione globale tanto pervasiva.
00:03:00In questo percorso riveste un ruolo essenziale il sistema delle alleanze internazionali,
00:03:05che rappresenta per l'Italia non solo una scelta di valore, ma una necessità strategica.
00:03:09La nostra collocazione europea e atlantica è la cornice entro la quale possiamo esercitare
00:03:13a pieno la nostra influenza, contribuire alla stabilità del Mediterraneo allargato e affrontare,
00:03:19con maggiore efficacia, le sfide globali. È inoltre fondamentale ricordare la centralitÃ
00:03:25della diplomazia, dell'analisi informata e degli apparati di sicurezza nel proteggere
00:03:30il Paese. Temi che richiamano direttamente l'attenzione del Parlamento, chiamato a vigilare
00:03:34sulla solidità dei nostri presidi istituzionali e a sostenere l'aggiornamento delle capacitÃ
00:03:39operative e normative dello Stato per far fronte ai nuovi scenari.
00:03:43In conclusione, incontri come quello di oggi assumono un valore particolarmente significativo,
00:03:47perché contribuiscono ad accrescere la consapevolezza collettiva sulle sfide che ci attendono e favoriscono
00:03:53un dialogo costruttivo tra istituzioni, mondo accademico, esperti e rappresentanti della
00:03:58società civile. Solo attraverso un confronto informato e continuo è possibile costruire
00:04:04politiche efficaci, capaci di tutelare la sicurezza nazionale e promuovere il ruolo dell'Italia
00:04:08in un contesto internazionale in profonda trasformazione.
00:04:11Scusandomi per non poter rimanere con voi, desidero ribadire l'apprezzamento della Camera
00:04:17dei Deputati per questa iniziativa e rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i relatori
00:04:22e partecipanti. Certo che dai contributi odierni emergeranno spunti preziosi per il lavoro delle
00:04:28istituzioni e per il dibattito pubblico. Augurando pieno successo ai lavori del convegno, vi ringrazio
00:04:33per l'attenzione e vi auguro nuovamente buon lavoro. Grazie.
00:04:41Bene, grazie mille per i saluti istituzionali a chi ci ha ospitato in questa splendida cornice,
00:04:48il questore della Camera, l'onorevole Paolo Trancassini. Noi diamo inizio a questo dibattito
00:04:53che avrò l'onore e l'onere di presiedere e moderare e parto subito da una considerazione
00:04:59un po' simpatica ma in realtà disruptive, direbbero quelli bravi. Come mai l'Associazione
00:05:06Nazionale dei Comuni Italiani si occupa di geopolitica con tutte le frontiere che ha da
00:05:14seguire sui territori e in questo momento particolare del Paese tra la messa a terra
00:05:19del PNRR e gli altri temi. Forse è proprio perché Ancilazio in particolare sta cercando
00:05:28di diventare e di comunicare un modo nuovo di fare associazionismo e di fare comunitÃ
00:05:36così come il Segretario Generale Veronica Nicotra che ringrazio insieme agli altri relatori
00:05:41ha fatto già a Sperlonga quest'estate ponendo l'accento sull'innovazione e quindi stiamo
00:05:48cercando di capire cosa significa essere i comuni del futuro, gli enti locali, i governi
00:05:54dei territori del futuro e farlo non guardando solo il nostro bellico, la nostra provincia,
00:06:00il nostro territorio ma sapendo che siamo una componente più grande di un meccanismo
00:06:04mondiale che è in grandissima evoluzione. Quindi essere come dire degli attori locali
00:06:11ma che si muovono in maniera armonica, coordinata e soprattutto consapevole di quello che viene
00:06:16a livello mondiale. E quindi ecco che il nostro panel è stato formato sicuramente dal nostro
00:06:23Presidente Diancilazio, Dene Sinimbaldi e Sindaco Di Rieti a quale, come dire, dobbiamo questo
00:06:29impulso in questo percorso che si sta facendo. Ovviamente al Segretario Generale dell'Anci,
00:06:37Veronica Nicotra che da sempre ci affianca dalle iniziative più importanti. Abbiamo chiesto
00:06:42al Presidente della Commissione UE-NATO, al Presidente della Delegazione della Commissione
00:06:46Europea presso la NATO, l'On. Salvatore Temeo, di dare un contributo rispetto a quelli che
00:06:51sono anche l'Osservatorio che lui ha in questo momento, molto delicato anche perché abbiamo
00:06:56diverse Europee con diverse priorità , dai paesi baltici che sentono pressioni di alcuni
00:07:01tipi ed altre aree dell'Europa che invece ha priorità forse diverse. A Manuela Polcaro,
00:07:09direttore MC di Boston Consulting, uno dei più grandi multinazionali che si occupa di
00:07:13strategie a livello mondiale, per capire anche tra virgolette come gli attori privati interpretano
00:07:20questo momento storico. Annolevo Provenzano, già Ministro del Sud e della Coesione, in questo
00:07:24momento impegnato nella Commissione Esteri che ovviamente ha un osservatorio ancora più
00:07:28privilegiato. E ovviamente lo spunto per fare questi ragionamenti ce l'ha dato l'Ambasciatore
00:07:34Massolo che, come dire, di geopolitica nella sua onorata grande carriera se ne è occupato
00:07:40e anche con la sua ultima pubblicazione ci ha dato parecchi stimoli. E ruberò anche
00:07:44qualche riflessione proprio fatta dall'Ambasciatore per dare inizio a questo ragionamento e alla
00:07:51riflessione che siamo tutti oggi chiamati a fare. E prima di passare la parola quindi a
00:07:56quello che, come dire, con grande impulso ha voluto anche questa iniziativa al Presidente
00:08:02Sinibaldi, faccio subito una riflessione di ordine generale. Siamo, come diceva proprio
00:08:11Francesco, non in un'epoca di cambiamenti ma in un vero e proprio cambiamento d'epoca
00:08:15e eravamo abituati a quello che forse si poteva chiamare un ordine mondiale, poi se fosse ordinato
00:08:23o meno questo ognuno può fare le sue votazioni, ma ci stiamo incamminando più che verso un nuovo
00:08:29ordine mondiale, verso una transizione, verso delle dinamiche che ancora non hanno dei contorni
00:08:35ben definiti, che sono in via di definizione e che dobbiamo, prima che interpretare, dobbiamo
00:08:41esserne consapevoli. Questo significa che fin da subito sui territori, come il nostro Presidente,
00:08:49Sindaco di un capologo di provincia, dobbiamo capire che quando governiamo un territorio dobbiamo
00:08:53farlo sapendo cosa avviene sui temi dell'innovazione mondiale, dalla cyber security a quello che
00:09:02sono le sfide sull'energia che si stanno giocando a livello planetario per capire come declinarle
00:09:07sui propri territori e quindi come accompagnare i propri cittadini, la propria comunità verso
00:09:12delle sfide che sembrano lontane, che sembrano non far parte della nostra vita locale e quotidiana
00:09:17ma che in realtà immediatamente vengono dentro la casa nostra e dobbiamo quindi comprendere il
00:09:22come e il perché queste dinamiche si muovono. Io non aggiungo altro e lascio la parola proprio
00:09:28per un suo punto di vista come Presidente di Anci e come Sindaco di un capoluogo a Daniele
00:09:33Signibaldi.
00:09:38Grazie, un saluto a tutti ovviamente e un ringraziamento innanzitutto all'Ambasciatore
00:09:45Massolo che ci ha onorato di accettare la proposta di discutere anche dei temi che ha
00:09:52raccolto nel suo ultimo sforzo editoriale, al segretario generale Veronica Nicotra che
00:09:58ci onora sempre della sua presenza e vicinanza per la nostra attività e per la crescita dell'associazione,
00:10:04all'onorevole De Meo ovviamente per il contributo e la vicinanza, peraltro l'onorevole De Meo
00:10:08è stato Vice Presidente Vicario della nostra associazione, della sua esperienza da Sindaco.
00:10:14Al segretario, alla dottoressa Polcaro ovviamente per il suo contributo che ci ha dato anche
00:10:21in occasione della nostra tre giorni a Sperlonga e saluto e ringrazio ovviamente tutto il direttivo
00:10:26da cui viene l'impulso di questa e di altre iniziative, il segretario generale che rappresenta
00:10:32Luca Masi che rappresenta tutta la struttura tecnica senza la quale ovviamente che ringrazio
00:10:38non avremmo fatto né questa iniziativa né altre, né quello che stiamo cercando di fare.
00:10:44Io vado velocissimo perché il mio è solamente un saluto, non voglio sottrarre tempo al dibattito
00:10:50perché i temi sono molto interessanti e siamo partiti da una domanda perché Anci Lazio,
00:10:56associazione dei comuni che peraltro rappresenta maggiormente piccoli comuni perché la nostra
00:11:01regione è formata da 378 comuni di cui oltre 200 sono comuni al di sotto dei 5.000
00:11:08abitanti ha deciso di occuparsi e di fare un momento di riflessione su temi che sembrano
00:11:14molto lontani dai territori. In realtà i temi sono estremamente vicini, questo libro e questo
00:11:23convegno ha un titolo che si chiama Realpolitik, più reale e più real di quello che fanno
00:11:29i comuni sui territori, dicevamo con l'ambasciatore, non c'è nell'attività politica ed amministrativa
00:11:34della pubblica amministrazione. Siamo tutti i giorni chiamati a dover gestire le conseguenze
00:11:44di alcune scelte importanti che sembrano molto lontane nello spazio ma che poi in realtÃ
00:11:51producono effetti immediati nei territori, soprattutto probabilmente nei territori più piccoli
00:11:56e più isolati. Penso al fenomeno delle migrazioni, noi lavoriamo tutti i giorni sia come comuni
00:12:06e come amministrazioni cittadine ma anche come ANCI con vari progetti che mettiamo in campo
00:12:11a sostegno dei percorsi di integrazione anche lavorativa e questo viene determinato e cambia
00:12:19continuamente rispetto allo scenario internazionale, così come cambiano i rapporti rispetto a quello
00:12:25che succede per esempio a Gaza o in Ucraina. Noi ci siamo ritrovati come comuni a dover gestire
00:12:33i corridoi umanitari dell'Ucraina per esempio su territori anche molto piccoli che non avevano
00:12:39mai vissuto questo tipo di fenomeno, quantomeno negli ultimi anni. Quindi ecco che i linguaggi
00:12:47poi si fondono in una necessità operativa che anche amministratori di piccolissime comunitÃ
00:12:55che magari si dovrebbero occupare principalmente di garantire i servizi primari o magari di
00:13:01rafforzare l'identità culturale, tradizionale di quei territori poi sono travolti da fenomeni
00:13:09complessi dove spesso non ci sono neanche le strutture e le infrastrutture sociali e professionali
00:13:18per gestire alcuni fenomeni complessi. Quindi, e concludo, ci fa piacere cercare di avvicinare
00:13:27un po' chi poi tutti i giorni sta in prima linea, in trincea sulla gestione di fenomeni concreti
00:13:35e immediati rispetto a una dimensione diciamo di consapevolezza più ragionata e che possa
00:13:44creare anche coscienza dei fenomeni e quindi anche capacità di risposta immediata. Io vi
00:13:50ringrazio e spero che questa iniziativa possa essere apprezzata e possa aprire anche un filone
00:13:57diciamo di riflessione diverso da quello di cui ci occupiamo maggiormente con più diciamo
00:14:03costanza. Grazie. Grazie Presidente. Dalle tue parole è chiaro come il governo globale
00:14:10è il governo dei territori e Covid e guerre hanno dimostrato come tutto è interconnesso
00:14:15e il digitale ne è come dire lo strumento più immediato per rendercene conto. Io chiederei
00:14:22subito all'Unione Provenzano che nonostante i numeri si impegni ci ha voluto dedicare del
00:14:27tempo collegandosi da remoto di come dire darci subito uno suo spunto di riflessione
00:14:34a vario titolo nella sua esperienza politica è stato anche il Ministro per il Sud e quindi
00:14:39anche da questo punto di vista scelte geopolitiche che hanno come dire visto l'Italia dover essere
00:14:46anche protagonista in qualche modo attore di quelle che sono le dinamiche del Mediterraneo
00:14:51e oggi dalla Commissioni Esteri con un piccolo spunto di suggestione e di riflessione.
00:14:58L'ambasciatore Massolo scrive nel suo libro The West and the Rest. Il tema è come dire
00:15:04che cos'è questo The Rest perché a volte in questa nuova dinamica dove l'Occidente non è più
00:15:13come dire il globalizzatore che abbiamo visto negli ultimi anni che cosa sta accadendo in queste
00:15:20dinamiche se c'è dall'altro lato un nuovo ordine o se si va verso di nuovi blocchi o se
00:15:26in realtà c'è una reazione per ora all'Occidente ma con dinamiche che dentro vanno una serie
00:15:33di micro dinamiche regionali e strategiche o tattiche di diverso respiro. Io faccio solo
00:15:40una riflessione è la prima volta forse nell'era mondiale che questi nuovi equilibri non sono
00:15:47più dettati dalle politiche, dalle dinamiche e dai ruoli degli Stati. Sono entrate in gioco
00:15:52altri fattori, dalle grandi big tech ai grandi fondi investimenti e l'innovazione oggi è
00:15:58un tema di geopolitica perché molta della geopolitica si gioca anche sui temi dell'innovazione.
00:16:03Quindi abbiamo un quadro per la prima volta diverso rispetto a quella che era la politica
00:16:07finora adesso conosciuta. Ma da questo punto di vista chiedo davvero a chi ne sa più di
00:16:12me e l'onorevole Provenzano di darci il suo contributo. Onorevole ci sente?
00:16:16Sì, io vi sento e non so se mi sentite anche voi.
00:16:18Benissimo, grazie, può andare.
00:16:20Ma io vi ringrazio e mi scuso per non essere lì con voi ma il ringraziamento è duplice
00:16:25per l'opportunità che mi date malgrado questi impegni di campagna elettorale che mi portano
00:16:30lontano da Roma a non lasciarmi scappare l'occasione di questo confronto a partire dal libro dell'ambasciatore
00:16:38Massolo e di Francesco Becchis per la stima ovviamente che mi lega a Massolo, ma anche
00:16:46devo dirvi la verità , anche per un tratto di curiosità che mi è venuto proprio dal fatto
00:16:52che Anci Lazio abbia deciso di promuovere questa riflessione. Curiosità perché io sono
00:16:59sempre molto, da sempre convinto invece che le questioni locali vadano sempre inserite
00:17:06in un contesto più generale, le politiche territoriali non possono non tenere conto del contesto, il
00:17:15contesto oggi è il mondo, è un mondo in una trasformazione, in un cambiamento profondissimo
00:17:22di cui, lasciatemelo dire, anche questo libro è un po' vittima, questo libro soffre
00:17:29quella che i cinesi chiamano la maledizione dei tempi interessanti, proprio nel momento
00:17:34in cui prova a definire il mondo, in realtà poi il mondo è sfuggito dalle mani. La risposta
00:17:41all'interrogativo con cui si chiude il libro, all'ultimo capitolo, per la verità ce l'abbiamo
00:17:48avuta, è un gran discussione che aggiunge disordine al disordine globale, siamo in un
00:17:55mondo in cui basta una dichiarazione sul trucco di Donald Trump per riscrivere decenni di relazioni
00:18:02internazionali, pensiamo ai poveri danesi con la Groenlandia, ma io voglio fare un esempio
00:18:08che mi ha colpito, ma se qualcuno di noi avesse detto, anche solo immaginato che dieci anni
00:18:19fa, quindici anni fa, che il capo di Al Qaeda in Siria sarebbe stato accolto con tutti gli
00:18:25onori alla Casa Bianca, non ci avremmo mai creduto. Questo è il mondo in cui siamo chiamati
00:18:33a operare come decisori politici e in cui siamo chiamati a darci delle coordinate, che è esattamente
00:18:44quello che prova a fare Massolo e Beckis, che è più di un intervistatore, è stato stimolo
00:18:57come Massolo ci tiene a precisare, è giusto riconoscere. Qual è la bussola che Massolo
00:19:07prova a darci? È quella dell'interesse nazionale. Io voglio dire subito una cosa, io sono un uomo
00:19:13di parte politica, devo dire che la mia parte politica negli anni passati ha commesso un
00:19:19errore, io credo a lasciare alla destra il tema dell'interesse nazionale, perché oggi
00:19:25i vari scenari geopolitici su cui siamo chiamati a misurarci vedono un confronto e uno scontro
00:19:35continuo degli interessi nazionali in campo, nella stessa Europa, quindi metterli a fuoco
00:19:40è essenziale. Io però voglio dire da subito che credo che il nostro interesse nazionale
00:19:46possa esistere e sostanziarsi sostanto se integrato in un più ampio interesse europeo
00:19:54che noi abbiamo il dovere di provare a definire. Alla fine del libro, dopo un'analisi dei vari
00:20:04contesti geopolitici, Massolo e Betis vanno un po' alla ricerca di questa Europa ed è
00:20:11un'Europa che con ogni evidenza oggi ci appare inadeguata a fronteggiare le sfide di questo
00:20:18disordine globale e tuttavia io credo che solo in quel ambito noi potremmo provare a far valere
00:20:27i nostri interessi strategici che oggi ruotano essenzialmente intorno a tre temi che poi vengono
00:20:35affrontati anche nel volume di Massolo e Betis, quello dell'industria, delle politiche industriali,
00:20:43quello della sicurezza integrata con essa, quindi dell'indipendenza e dell'autonomia strategica
00:20:50che il nostro continente deve provare a ricercare e io ci aggiungerei un altro elemento che è quello
00:20:57della coesione sociale, un elemento imprescindibile della tenuta delle nostre democrazie. Dico
00:21:05l'industria perché è il primo terreno su cui noi abbiamo registrato lo sconquasso dovuto
00:21:14alla rielezione di Donald Trump, perché l'uso dei dazi così spregiudicato si carica di un valore
00:21:22non soltanto economico per il tentativo di, come si dice, reshoring delle produzioni industriali
00:21:30che peraltro era precedente anche all'amministrazione Trump, lo stesso Biden ha messo in campo un meccanismo
00:21:40di politica industriale che mirava a conseguire questo stesso obiettivo. Stavolta siamo di fronte
00:21:49a un uso politico dei dazi con l'intento esplicito dichiarato dall'America First di provare a schiacciare
00:21:59qualsiasi possibile concorrenza non solo sulla produzione industriale ma soprattutto sul potere
00:22:10economico e non solo economico delle grandi multinazionali americane. Trump questo lo ha preteso
00:22:18e l'Europa ha commesso l'errore di privarsi degli strumenti che aveva in campo quando per esempio
00:22:26ha chiesto nell'ultima riunione del G7 l'esezione della tassazione sulle multinazionali per le big tech
00:22:32americane. È un'Europa che in questo quadro rinuncia a molte delle sue leve se non mette in campo
00:22:42una politica, una strategia industriale che oggi fatica ad essere efficace senza l'investimento
00:22:54economico necessario a sostenerla perché nel frattempo altri attori si sono mossi, pensiamo
00:23:01alla Cina, pensiamo a BYD che oggi è il principale produttore di batterie litio al mondo e che
00:23:11sta stravincendo la sfida per esempio sull'automotive, la transizione ecologica. Questo lo dico perché
00:23:22la risposta a questo spiazzamento sull'industria che è un pezzo fondamentale dell'autonomia
00:23:30strategica e dell'indipendenza del nostro continente, in Europa viene dato con il rinnegare alcune
00:23:38parti dei Green Deal come unica possibilità di far sopravvivere le industrie europee, ma io
00:23:46in questo momento mi trovo in Puglia dove la crisi dell'ex Silva oggi domina il dibattito,
00:23:58ma è stato il Green Deal a mettere in crisi i nostri stabilimenti industriali, è stata
00:24:04la mancanza di politiche industriali che l'hanno preceduto, che l'hanno accompagnato, il nostro
00:24:09automotive è entrato in crisi per il Green Deal o è in crisi per un deficit di innovazione
00:24:16che le stesse grandi aziende europee hanno scontato. Su questo io credo che noi dovremmo
00:24:22riflettere con grande onestà e dirci che anche gli obiettivi che vogliamo perseguire, sui quali
00:24:31si può discutere, comunque vanno perseguiti con una strategia di investimenti che punti alla
00:24:38reindustrializzazione del nostro continente, in un mondo in cui questo tema si impone,
00:24:44che riguarda anche la questione della sicurezza, su cui finalmente c'è una grande consapevolezza
00:24:51in Europa della necessità di compiere dei passi avanti, su questo ma solo anche quelle sue competenze
00:25:00che ci fornisce degli spunti fondamentali in questo libro. Alcuni passi avanti sono stati
00:25:08compiuti di questi giorni, la scorsa settimana è il lavoro che la Commissione sta facendo
00:25:18per una maggiore integrazione dei servizi di intelligence europei, coinvolgendo anche i colleghi
00:25:24politici britannici, tutto questo oggi assume insieme al tema della difesa una dimensione
00:25:31strettamente industriale, su cui la collaborazione tra i paesi europei ha prodotto casi di successo
00:25:38che spesso dimentichiamo, pensiamo al grande caso dell'Airbus, è stata una forma di cooperazione
00:25:45che si è imposta nel mondo e noi su questo siamo convinti che bisogna andare avanti con
00:25:51grandissima determinazione ed evitare invece il rischio che si sta correndo di una forma
00:25:57di rinazionalizzazione delle politiche europee, anche sul tema della difesa che produrrebbe
00:26:04asimmetrie fortissime tra i paesi che possono consentire, che hanno spazi fiscali che ti consentono
00:26:10di fare quell'investimento ai paesi che non sono in grado di farlo e in generale evitare,
00:26:16non voglio farla lungo e voglio dire una cosa sui comuni, un pericolo che in questo
00:26:24momento io vedo è che si estende dal settore della difesa dove i passi di integrazione
00:26:32verso una difesa europea comune, noi paiono del tutto insufficienti, una generale rinazionalizzazione
00:26:40delle politiche europee, persino dei fondi europei, dei famosi fondi di cui mi sono occupato
00:26:49per una vita, dei fondi strutturali come sa Veronica Nicotra che saluto, stanno subendo
00:26:56un processo di rinazionalizzazione che produce e produrrà , io credo, dei riflessi anche su
00:27:04un tema che è essenziale alla competitività europea e alla tenuta del mercato e alla sostenibilitÃ
00:27:11politica e sociale dei grandi obiettivi che l'Europa deve darsi, cioè la conversione
00:27:17ecologica, la costruzione di una difesa e di un'autonomia strategica comune, cioè la
00:27:23sua tenuta sociale e la sua tenuta democratica. Rinazionalizzare le risorse europee rischia
00:27:32di superare un meccanismo di cui per esempio invece hanno beneficiato tanto i comuni, gli
00:27:39enti locali, di quelle politiche che arrivavano dall'Europa ai territori. Noi dovremmo provare
00:27:47a riscoprire invece una grande stagione di investimento nella nostra forza ed è una forza
00:27:54che viene anche dalla diversità , dalla pluralità che i contesti territoriali esprimono, sapendo
00:28:01che se oggi l'Europa è sottoposta a una sfida globale, la risposta non può essere
00:28:06parziale, anche la risposta sulla sicurezza rischia di essere parziale, è che abbiamo
00:28:10bisogno di aprire una nuova stagione di un next generation, noi diciamo per l'autonomia
00:28:17strategica che non è solo difesa, è competitività , innovazione, è digitale, etc. Faccio un piccolo
00:28:25appunto al libro e chiudo su questo tema, Massolo ricorda come di fronte al primo grande
00:28:37scossone che in questi anni ha subito l'Europa, cioè la pandemia, c'è stata una risposta positiva
00:28:42e non altrettanto sta avvenendo, chiamiamole così per le conseguenze economiche e sociali
00:28:49della guerra. Quella risposta positiva alla pandemia con il next generation, per essere
00:28:59molto diretti, non è solo un merito della lungimiranza di Angela Merkel, è stato il frutto
00:29:07di una battaglia politica, una battaglia politica che ha visto il nostro paese, io me lo ricordo
00:29:11era il governo, protagonista, anche protagonista con personalità che ricoprivano ruoli importanti
00:29:19in Europa, io voglio ricordarvi uno, David Sassoli, quella vicenda chiarisce e mostra ancora
00:29:27una volta come è possibile perseguire l'interesse italiano anche all'interno dell'interesse europeo
00:29:33ed è un ruolo che l'Italia ha sempre giocato e che può continuare a giocare, anzi in questo
00:29:37momento si aprirebbe una fase importantissima su cui l'Italia può giocare questo ruolo e che
00:29:43è appunto una fase in cui abbiamo una crisi del motore franco tedesco che ha sempre mosso
00:29:51l'integrazione europea e che aprirebbe all'Italia uno spazio se l'Italia fa quello che ha sempre
00:29:59fatto, se l'Italia si schiera invece per l'unanimità e il diritto di veto facendo interessi che sono
00:30:09di altri e non i nostri, io credo che forse invece quei passi amanti necessari non saremmo
00:30:15in grado di farli. Mi erano state chieste delle cose, non so se ho ancora il tempo di rispondere,
00:30:25forse ho esaurito il mio tempo, però se l'ho esaurito voglio dire semplicemente questo,
00:30:32che anche questa vicenda europea che è una vicenda che proietta il nostro interesse nazionale
00:30:42oggi nel gioco delle potenze che si sta determinando nel mondo e che per esempio per la storica tradizione
00:30:51del nostro paese potrebbe evitarci a rompere, a spezzare quel meccanismo di contrapposizione
00:30:57tra the west and the rest, come veniva ricordato prima, o rispetto al global south, pensiamo
00:31:04all'interesse strategico che noi abbiamo sull'Africa, è il frutto di un confronto politico intorno
00:31:17al tema dell'interesse nazionale che fin qui non è stato abbastanza approcondito, che spesso
00:31:24anche in Parlamento si fatica a svolgere in un clima di serietà che vada al di lÃ
00:31:32della mera contrapposizione, per esempio Piano Mattei è un'intuizione giusta, è il titolo
00:31:40perfetto, è sullo svolgimento che dobbiamo confrontarci e su questo in cui gli spazi sono
00:31:48stati molto scarsi, ecco perché occasioni come questa io credo siano fondamentali, perché
00:31:53al dunque la sensazione molto spesso che ci deriva dai talk show è che queste grandi dinamiche
00:32:00geopolitiche sono il frutto di forze storiche…
00:32:05Allora, le chiedo di arrivare a concludere…
00:32:08Sì, ha ragione, ho concluso, spesso la sensazione che abbiamo è che questi grandi fenomeni geopolitici
00:32:16siano il frutto di forze storiche, c'è un determinismo anche spesso nella narrazione
00:32:22che arriva dai talk show, dalla geopolitica, come se ci fossero delle meccaniche della storia,
00:32:29invece io credo che il corso, anche la storia dell'Europa lo racconta, spesso si può cambiare
00:32:37determinato dalla politica e allora su questo titolo del libro, Real Politik, che è un richiamo
00:32:46a fare i ponti con realismo, con i rapporti di forza che sono in campo, con gli interessi
00:32:53che sono in gioco ogni volta che ci si misura sullo scenario internazionale, vorrei che ponessimo
00:33:00un accento non soltanto sulla prima parte, quella del real, ma anche sulla parte del politico,
00:33:07nel senso che la politica è anche la possibilità di cambiare quegli interossi e quei rapporti di forza,
00:33:14di mettere meglio a fuoco quegli interessi strategici e alla fine di produrre dei mutamenti
00:33:20di una realtà che spesso non ci piace ma con la quale invece siamo chiamati e sulla quale
00:33:25siamo chiamati a operare. Quindi diciamo grazie per questa occasione.
00:33:30Grazie mille onorevole, ho l'ingrato compito di dettare i tempi ma molto interessante, molto
00:33:37appassionato, ha aperto diversi spunti e soprattutto come dire vedo che lo spunto che abbiamo avuto
00:33:43come Anci di arrivare a discutere del governo del mondo insieme al governo territori sia molto
00:33:50molto condiviso. Provenzano parlava di stare in questa nuova dinamica mondiale tenendo presente
00:33:58l'interesse nazionale così come è chiamato al libro di Gian Piero Massolo. Un interesse nazionale
00:34:02però che deve muoversi all'interno di un ordine che non è più solo USA o Cina, il Global
00:34:10South, i paesi arabi, Israele, l'India, diverse dinamiche che l'ambasciatore ha descritto
00:34:18anche nel suo libro ma soprattutto e non voglio anticipare poi in qualche modo non dico le
00:34:25conclusioni ma la riflessione più importante che anche Gian Piero Massolo fa nel suo libro
00:34:30mi pare che questo interesse nazionale però Salvatore De Meo debba stare in un interesse comunitario
00:34:36e oggi abbiamo davanti a noi un'Europa come dire ne parlavamo qualche settimana fa a Bruxelles
00:34:41che ha i paesi baltici che si sentono già in guerra, alcuni paesi che hanno il tema dell'immigrazione
00:34:47altri che hanno un tema di riconversione industriale che molte volte va un po' in maniera sparsa
00:34:55abbiamo la Francia unico membro permanente all'ONU, l'unica forza nucleare che a volte pare
00:35:01essere come dire gli esteri dell'Europa o la Germania molto tesa e determinata a ragionare
00:35:07su un suo mercato più importante quindi da questo punto di vista ci sono delle dinamiche
00:35:11che non sempre riusciamo a tenere insieme perché siamo comuni d'Italia in un interesse nazionale
00:35:17ma siamo dei comuni d'Europa. Da questo punto di vista che cosa in questo momento anche nel delicato
00:35:22rapporto con la Nato l'Europa sta cercando di costruire che cosa arriva sui territori e come i territori
00:35:28possono aiutare a costruire quell'Europa come dire che sia anche un'Europa di popoli
00:35:33che sia un'Europa che sia in grado di fare la sua politica industriale, la sua politica
00:35:37estra, la sua politica energetica e sapere che cosa vuole essere nel 2030, nel 2050, quale
00:35:42posizione del mondo deve andare a occupare.
00:35:45Grazie Davide, buonasera a tutti, saluto l'ambasciatore Massolo che ci dà con il suo libro
00:35:51la possibilità di contestualizzare uno scenario che riesce a semplificare pur nella sua complessità .
00:36:00Io faccio i complimenti a Daniele Sinibaldi, a Lanci Lazio perché qualcuno si meravigliava
00:36:05di come mai Lanci Lazio uscisse dal suo perimetro per guardare al di fuori non solo della regione
00:36:12né della nazione né del continente ma addirittura del mondo.
00:36:16Perché in un mondo globale la sfida è locale e quindi non possono non essere interessati
00:36:22anche gli amministratori locali di quello che accade dall'altra parte del mondo e alla
00:36:28domanda che tu mi facevi io dico che noi dobbiamo come rappresentanti politici su tutti i livelli
00:36:35istituzionali garantire che ci sia questa consapevolezza.
00:36:40L'ambasciatore e Bechis all'interno del libro pongono un accento su dove è un interrogativo,
00:36:45su dove sia l'Europa, tutti siamo alla ricerca di un'Europa, non dimentichiamoci che abbiamo
00:36:51probabilmente per tanti anni raccontato un'Europa in modo diverso da quella che realmente era,
00:36:58oggi ci siamo riscoperti tutti europeisti, forse la pandemia ci ha dato quella scossa ma
00:37:04all'indomani della normalità sembra che siamo ritornati tutti a guardare nel nostro piccolo
00:37:10giardino, un giardino che oggi va ben oltre quello che può essere il proprio continente e
00:37:18allora io credo che l'Europa non possa non guardare alla sicurezza come condizione necessaria.
00:37:28Negli ultimi mesi ci siamo affannati a discutere della nuova presidenza americana, io vedo che
00:37:33in ogni dibattito si ritorna ancora una volta a parlare di ciò che ormai appartiene al passato
00:37:38se posso permettermi, ma più che guardare a ciò che è accaduto altrove io guarderei a
00:37:43ciò che non abbiamo fatto noi, perché senza scomodare i padri fondatori io credo che questo
00:37:49progetto di Europa che oggi credo sia essere l'unica opportunità che abbiamo non ha visto
00:37:56il suo completamento e una delle componenti che era stata immaginata e che noi oggi ne avvertiamo
00:38:02la carenza è proprio quella di non aver costruito nel corso dei decenni una politica estera,
00:38:07una politica di difesa comune. Oggi noi stiamo cercando di costruire un pilastro europeo
00:38:14all'interno dell'Alleanza Atlantica, io guido la delegazione del Parlamento europeo all'interno
00:38:18dell'Assemblea parlamentare della Nato che è la parte diplomatica della struttura operativa
00:38:23guidata da Mark Root. Ebbene il primo passaggio che dobbiamo fare è che l'acronimo Nato di cui
00:38:31l'Italia risulta essere tra i soggetti promotori non è un soggetto di guerra, la Nato è un soggetto
00:38:37e la Nato nasce con l'obiettivo di creare in una parte del mondo un'alleanza che in ragione
00:38:44in questo famoso articolo 5 tutti si sentissero impegnati a difendersi reciprocamente lì dove
00:38:50ci dovesse essere stata una qualsiasi violazione dei confini terrestri e non solo di uno dei
00:38:57paesi alleati. Oggi siamo 32 paesi alleati di cui 23 sono paesi europei, allora capite quanto
00:39:03è importante che l'Europa sviluppi questa consapevolezza, un'Europa che per oltre 80
00:39:10anni ha delegato questo tema della sicurezza a qualcun altro. Anche qui il dibattito soprattutto
00:39:16italiano si divide tra spese sì, spese no, se le spese di sicurezza sono poi sottratte
00:39:22a quella del welfare. Io credo che questo non sia un ragionamento perché mi piace quando
00:39:28l'ambasciatore dice che non c'è sicurezza senza convenienza e reciprocamente non c'è
00:39:33convenienza senza sicurezza. Ma voi pensate che la sicurezza la si possa declinare soltanto
00:39:39nella sua dimensione militare? Io credo che sono tanti i domini su cui dobbiamo accendere
00:39:46un faro e che ci devono vedere consapevolmente impegnati in una alleanza Nato-Unione Europea
00:39:55che deve essere complementare. Nessuno ha mai immaginato di essere competitor con la Nato
00:40:01che ha un'esperienza best practice che dobbiamo saper utilizzare e che dobbiamo migliorare attraverso
00:40:06che cosa? Attraverso la nostra capacità regolatoria, attraverso la nostra capacità di uniformare
00:40:13quelle che sono le regole anche di ingaggio per quanto riguarda tutti gli appalti, per quanto
00:40:18riguarda una politica industriale che evidentemente è stata orientata altrove. Non devo entrare
00:40:25in nessuna polemica. Però noi per anni abbiamo dato delle priorità che oggi dobbiamo saper
00:40:33rivedere perché sono priorità importanti. Abbiamo parlato di transizione verde, transizione
00:40:39digitale, abbiamo parlato di uguaglianza, stato diritto, tutti temi importantissimi ma che
00:40:45non avrebbero alcun senso se noi non riusciamo a creare quella condizione di sicurezza, una sicurezza
00:40:51che è costituita da diverse componenti, la componente dell'autonomia strategica a cui
00:40:56si faceva riferimento è fondamentale. E se questa nuova legislatura è partita con tre
00:41:02relazioni di Mario Draghi, Enrico Letta e di ex primo ministro finlandese Ninisto, dove
00:41:10se leggete ci sono gli elementi su cui noi dobbiamo organizzare il futuro della nostra Unione
00:41:17Europea, dove si parla di competitività , di mercato unico rafforzato, di resilienza
00:41:22civile e militare, che sono gli strumenti che dobbiamo saper utilizzare proprio per dare
00:41:28quella credibilità che oggi è mancata. Noi siamo un progetto di pace nato all'indomani
00:41:34delle macerie della seconda guerra mondiale, ebbene nonostante questo non siamo ancora in
00:41:38grado di poter esercitare un qualsiasi voglia di potere negoziale nei due scenari di guerra
00:41:44che continuiamo a descrivere lontani da noi, ma che sono molto più vicini di quanto
00:41:48noi lo immaginiamo. Ecco perché è fondamentale che la politica ritorni a parlare alle persone
00:41:54anche nella complessità dei temi, lo fa bene ma solo, vista la sua straordinaria esperienza,
00:42:00che ci porta da una parte all'altra del mondo con dei focus che ci fanno capire come tutto
00:42:06è interconnesso. Perché in un mondo globale non possiamo immaginare che le tensioni geopolitiche,
00:42:12che gli scenari di guerra siano isolati e che nascano spontaneamente. Sono tutti interconnessi
00:42:18ed è per questo motivo che l'Europa deve sapersi così interrogare su quella capacitÃ
00:42:23di riorganizzare anche le proprie regole. Io nella scorsa legislatura sono stato Presidente
00:42:28della Commissione Affari Costituzionali e abbiamo licenziato una proposta di riforma dei trattati
00:42:33che capisco che è ambiziosa, all'interno della quale purtroppo non è nemmeno passato
00:42:38a livello parlamentare il principio di superare l'unanimità , che vorrei ricordare essere
00:42:43soltanto applicata ad alcune materie, tra cui la politica estera, la politica di difesa,
00:42:49la tassazione, la riforma dei trattati. Però sarebbe stato cosa buona e giusta che il Consiglio,
00:42:54ai sensi dell'articolo 48 del trattato, avesse almeno aperto una discussione, perché non
00:42:59è pensabile che oggi noi non abbiamo un'articolazione alla pari di altri nostri player. Parlavamo prima
00:43:06del Presidente Trump, noi non abbiamo una struttura reattiva, noi siamo pachidermici
00:43:12nel mondo, in un mondo che è cambiato, spero che questo sia ormai acclarato, in un mondo
00:43:17che corre alla velocità della luce, l'Unione Europea ha ancora degli strumenti anacronistici,
00:43:22con una Presidenza della Commissione, con una Presidenza del Parlamento, con una Presidenza
00:43:26del Consiglio. Mi chiedo chi di questi tre dovrebbe mai essere chiamato, se mai ci sarÃ
00:43:33un'occasione a rappresentare in maniera credibile l'Unione Europea per poter dire la sua.
00:43:39Allora, in questo scenario noi stiamo cercando di portare una dimensione europea di un livello
00:43:46di tipo diverso e sicuramente non lo possiamo fare guardando a un Occidente unito. Noi siamo
00:43:51parte degli Occidenti, si parlava prima di interesse nazionale che è la bussola che Massolo
00:43:56ci indica, ma interesse nazionale non significa essere gli unici nella classe. Difendere il
00:44:02proprio interesse nazionale significa inevitabilmente urtare la sensibilità di altri interessi nazionali.
00:44:08Allora, la grande capacità è quella di negoziare, di saper trovare un punto d'incontro, di trovare
00:44:13nella diversità un elemento di costruzione e l'Unione Europea è il luogo della condivisione,
00:44:19non della divisione. Capisco che la narrativa italiana delle dinamiche europee molto spesso
00:44:24viene sempre nazionalizzata. Però questo è un errore che stiamo continuando a fare,
00:44:29se non lo superiamo noi continueremo a fare altri appuntamenti del genere, ma non riusciremo
00:44:34a fare quello scatto di crescita che ci permette di avere una credibilità sullo scenario geopolitico.
00:44:39Che, ripeto e chiudo, proprio perché se la sfida è locale noi dobbiamo farla partire
00:44:45dal basso questa spinta perché si possa essere tutti convinti di far parte di un grande progetto,
00:44:51non siamo protagonisti in questo momento, ma lo possiamo essere perché il vero problema,
00:44:56credetemi, non è l'irrilevanza dell'Unione Europea, è la scarsa consapevolezza della nostra
00:45:02rilevanza e tutto questo a favore di chi? Di chi non vuole che noi si sieda al tavolo.
00:45:08Non lo vuole la Russia, non lo vuole gli Stati Uniti, non lo vogliono la Cina, non lo vuole
00:45:12l'India e non lo vogliono nemmeno l'Africa probabilmente, che è un grande player che oggi
00:45:17sta riabilitando la sua posizione e che noi continuiamo a vedere soltanto come problema,
00:45:22come emergenziale, quando in realtà è una grande risorsa che andrebbe messa intorno ad un tavolo
00:45:27proprio per diventare una risorsa del mondo.
00:45:29Grazie Salvatore. Direi un osservatorio davvero interessante che ci dà anche uno spaccato
00:45:39su quello di come l'Europa sta reggendo a un mondo che corre veloce. Si dice sempre
00:45:43l'America in venta, la Cina produce, l'Europa regola, che negli ultimi anni siamo stati turisti
00:45:48della storia perché abbiamo comprato la difesa dagli USA, l'energia dalla Russia, abbiamo fatto
00:45:53produrre la Cina, oggi ci siamo resi conto che dobbiamo prendere consapevolezza che non siamo
00:45:58solo il primo mercato del mondo, ma siamo un competitor del futuro di questo pianeta.
00:46:05A Manuela Porcaro chiedo se forse proprio l'innovazione, come abbiamo cercato di spiegare
00:46:11anche a Sperlonga, dove il segretario generale ci ha onorato la sua presenza, ad essere uno
00:46:17degli elementi con cui l'Europa può dire la sua nel futuro, nella geopolitica.
00:46:21Manuela da Microsoft ad Oracle adesso è in Boston Consulting, quindi hai vissuto da dentro
00:46:26quelle che sono le grandi organizzazioni mondiali, che forse negli ultimi anni le multinazionali
00:46:31badate bene ci sono sempre state, ma l'invasività e la moral suasion che hanno in questo momento
00:46:36storico forse non è mai stato così. E quindi rispetto all'interesse nazionale forse dobbiamo
00:46:42cominciare a misurarci anche con altri interessi, l'interesse aziendale, c'è un uomo che possiede
00:46:46quasi tutto lo spazio. Allora da questo punto di vista Manuela come una grande azienda si occupa
00:46:52di futuro, come la tua, tiene insieme in questo ordine che si sta andando a definire in maniera
00:46:59molto dinamica i temi della geopolitica, dell'innovazione e anche dell'interesse nazionale.
00:47:05Non è una domanda semplice, ma ti abbiamo invitato a poco.
00:47:08Grazie Davide per l'invito e grazie per lo stimolo anche della lettura del libro di Massolo
00:47:16che ho trovato veramente centrato e anche con una sfecciattatura io mi occupo di innovazione
00:47:21da sempre. Quindi trovare lì alcune fotografie che per me sono state la mia vita. Io lavoro
00:47:26nel digitale da 30 anni e aver accompagnato queste aziende, aver per la prima volta visto
00:47:31quest'anno nella storia trovare tutti i capi delle big tech insieme seduti al tavolo con
00:47:36Trump. Non era mai successo. Io ho lavorato in Microsoft 12 anni e per tutta la vita nessuno
00:47:41di queste big tech ha mai dichiarato di finanziare la politica. Se non Oracle che lo ha sempre
00:47:49fatto per storie da sempre. Per la prima volta si sono seduti nel potere proprio perché
00:47:57quella era l'unica occasione di ottenere prestigio, di avere finanziamenti e di costruire
00:48:03la loro evoluzione. Vi dico un numero visto che faccio questo di mestiere. Per la prima
00:48:08volta Sam Altman che sta costruendo l'intelligenza artificiale per il mondo che noi utilizziamo come
00:48:15se fosse un gioco, ma ci sono dinamiche non banali dietro, sta dicendo al mondo che nel
00:48:222030 costruirà data center per allenare e addestrare la sua intelligenza artificiale con
00:48:28400 miliardi di dollari. È una cifra che noi neanche possiamo immaginare. In Italia noi
00:48:36abbiamo 210 data center che costruiscono per noi un osso duro su cui far girare i nostri
00:48:42dati, ma i dati della politica italiana, dell'Europa non sono sui nostri data center,
00:48:47sono nelle mani delle big tech che non pagano le tasse in Europa, che hanno una grave attivitÃ
00:48:55di sostegno perché ci illudono di gestire le nostre informazioni, ma per noi sono un gioco.
00:49:02C'è la vita nei territori dei comuni, dei cittadini. Hanno bisogno di guardare oltre il
00:49:07confine. Mi è venuto in mente leggendo il libro che l'Europa nel 1492 aveva delle
00:49:13carte geografiche. Non pensavamo che esistesse l'America. Colombo guardò verso ovest ed era
00:49:19un mondo che non esisteva. È un po' come quello che stiamo vivendo noi oggi. Elon Musk
00:49:23sta costruendo il suo futuro, non sulla terra. Noi stiamo guardando i territori fatti di terra,
00:49:29di oceani, ma c'è lo spazio. Noi non stiamo ancora guardando quello che accadrà nello
00:49:34spazio, perché i nostri data center, la nostra base per far girare i dati e tutto quello
00:49:39che è potere oggi ha bisogno di energia, di portare energia e di raffreddare perché altrimenti
00:49:47le informazioni non riescono ad essere consumate. Elon Musk sta mettendo i suoi soldi e quelli
00:49:52di tutta la sua rete per costruire questo nello spazio. Quindi la dimensione su cui noi
00:49:59oggi stiamo ragionando, la geopolitica, non è più fatta di fisico, non è fatta di confini,
00:50:05non è fatta di territori, non è fatta di quello che siamo comunemente abituati a pensare.
00:50:11Cioè lo scenario che noi stiamo guardando, le mappe che noi guardiamo, che conosciamo,
00:50:16non esistono più. Così come Colombo non aveva una mappa di sapere che ci fosse l'America
00:50:20dall'altro lato, noi siamo in questa dimensione. Quindi in questo scenario in cui non abbiamo
00:50:26i confini, perché a questo punto abbiamo un digitale, non abbiamo mai citato oggi Israele,
00:50:32ma Israele sa e detiene tutti i nostri dati. La cyber security che si fa, io da sempre ho
00:50:39avuto team di sviluppo in Israele, se solo potessero oggi utilizzare, e noi gli abbiamo
00:50:44dato accesso da sempre, abbiamo acclamato il tema della cyber con gli attacchi russi a
00:50:49caspeschi, ma voglio dire, è solo uno dei tanti tasselli del digitale di oggi. Tutti
00:50:55i sistemi di antivirus e di gestione della cyber security sono gestiti da Israele. Come
00:51:00ci apportiamo di fronte a questo? Perché comunque ha un peso non banale nella costruzione
00:51:05dell'interconnessione che dicevamo prima. Quindi il territorio purtroppo oggi non ha
00:51:11una mappa, questa mappa la dobbiamo definire con nuove metriche, guardando non soltanto lo
00:51:16spazio tra virgolette terrestre, ma anche lo spazio a questo punto, oltre il fisico
00:51:23che conosciamo, guardando al digitale, ma soprattutto una cosa, e lancio qui una sfida da tecnico,
00:51:30quello che vedo accadere è che in tutte le nostre politiche ci sono i tecnici, comprendo,
00:51:35ma centralmente tutte le decisioni strategiche dei paesi, delle imprese, delle industrie, partono
00:51:43da, non dico burocrati, ma comunque legali, di mettere in campo cose che vengono decise.
00:51:49Il digitale è stato messo in atto come conseguenza di una cosa che accadeva. Per la prima volta
00:51:56l'Europa, l'Italia, tutti noi, dobbiamo essere attori attivi, perché quello che ci
00:52:02arriva è un testimone di una cosa che deve crescere, in cui dobbiamo credere. Colombo
00:52:06non sapeva quello che avrebbe trovato, ma voleva superare i dazzi perché c'erano stati
00:52:10problemi nell'Europa, c'era stata la caduta della Spagna, il Mediterraneo che era bloccato,
00:52:14quindi noi siamo in quella stessa situazione. Lo scenario sta cambiando, ma dobbiamo agire
00:52:19e dobbiamo agire anche portando i tecnici al tavolo, perché purtroppo le società migliorano
00:52:28e innovano perché hanno persone nuove che hanno una mente nuova e una competenza nuova, quindi
00:52:32non possiamo governare le nostre aziende e la nostra politica soltanto da chi ha un punto
00:52:38di vista di osservazione. Purtroppo questa nuova conoscenza arriva dai giovani, ma dobbiamo
00:52:42abbracciare questo come elemento distintivo perché nel resto del mondo sta accadendo questo.
00:52:47Se non lo facciamo perdiamo sicuramente un'accelerazione che ci serve.
00:52:50Grazie Manuela. Andiamo verso la conclusione. Cosa c'entra il Elon Musk, lo spazio con il
00:53:02comune di Rieti? Si domanderà qualcuno, ma forse per monitorare il proprio territorio, così
00:53:11come oggi i telefonini sono legati ai satelliti, il sindaco Sinibaldi dovrà fare conti con questa
00:53:17tecnologia, così come tutti i sindaci, così come per evitare che i dati dell'ospedale
00:53:21o della ASL siano derubati, occorre capire quali sono le sfide dei cyber istituti, quali sono
00:53:30i nuovi business che sono in giro. Quindi capite come quel sentirsi parte del mondo agendo
00:53:36localmente è il messaggio che vogliamo mandare qui. Io prima di lasciare la parola a chi
00:53:44ha stimolato questo dibattito all'ambasciatore Massolo. Vorrei innanzitutto ringraziare
00:53:49Verona Nicotra perché la sua presenza qui è per noi un segno di conforto e di plauso
00:53:56e soprattutto di stimolo ad andare avanti. Così come a Sperlong abbiamo fatto un'iniziativa
00:54:01di frontiera ponendo al centro i temi dell'innovazione, anche qui l'innovazione che si fa geopolitica
00:54:07è un tema che riteniamo faccia parte dell'interesse nazionale e i comuni e Anci Lazio vogliono
00:54:12concorre a questo interesse nazionale. Il nostro compito come Anci Lazio e il segretario
00:54:16generale Masi, ce lo diciamo ogni giorno, è declinare quello che è il fantastico lavoro
00:54:20che Anci Nazionale sta facendo, ma anche il nostro contributo è ridare al dibattito
00:54:25nazionale delle riflessioni di frontiera calate sul territorio. Io ricordo semplicemente qualche
00:54:33dato. Noi venti anni fa alcuni dei primi venti titoli quotati al Nasdaq non esistevano, negli
00:54:40ultimi tre anni sono entrati nel mondo del lavoro 2 milioni di nativi digitali, l'Ocse
00:54:45ci dice che il 65% dei ragazzi che oggi alle scuole elementari farà un lavoro che domani
00:54:50non esiste. Direi che abbiamo qualche sfida epocale davanti a noi. L'introduzione dell'IA
00:54:57nella pubblica amministrazione è una rivoluzione di cui non ci rendiamo conto copernicana, che
00:55:02impone una nuova riflessione dell'utilizzo anche del tempo e dei nuovi modelli di organizzazione,
00:55:07perché quello che facevo con te lo faccio con un'ora. Qual è il work life balance che
00:55:11adesso vado a ricostruire nelle mie comunità ? Quindi capite come non voglio affidare ai
00:55:17sindaci e ai territori delle sfide che fanno parte del futuro dell'umanità , ma molto probabilmente
00:55:22sapere interpretare ed essere consapevoli di che quello che sta accadendo può aiutarci
00:55:27ad accompagnare i territori verso delle sfide che sono dei sindaci, dei cittadini, degli europei
00:55:35e sono in qualche modo dell'umanità . E quindi a Veronica Nicotra chiedo ovviamente
00:55:42se da questo punto di vista l'Anci nazionale in questo osservatorio può ed essere un ruolo,
00:55:51svolgere un ruolo di protagonista perché la nostra comunità sia consapevole di quelle
00:55:54che sono le sfide che sta affrontando.
00:55:56Sì, grazie. Io veramente ringrazio Ancilaccio, il Presidente Luca Masi, perché credo che
00:56:04appunto qualcuno si è chiesto, come tutti l'avete detto, come mai un'associazione regionale,
00:56:11peraltro neanche l'Anci nazionale riflette su temi che possono sembrare così distanti.
00:56:17Io credo che non lo sono distanti, non lo sono neanche rispetto a chi, come dire, come mai
00:56:22svolge un ruolo tecnico di accompagnamento, supporto a 360 gradi, un po' su tutto, sull'attivitÃ
00:56:30dei comuni e dei sindaci e vi spiego perché.
00:56:34Ora, io, come dire, ringrazio l'Ambasciatore Massolo, ho letto con l'attenzione la sua riflessione,
00:56:41un'analisi lucidissima, suffragata da dati, fatti, ovviamente dall'alto della sua straordinaria
00:56:48esperienza, lo ascoltiamo anche nella televisione, un po' quando contributo su questi temi di
00:56:59attualità . Io sento, come dire, lui ci dice, come dire, dobbiamo navigare a vista senza
00:57:05rete di protezione precostituite, potremmo avere una bustola che è l'interesse nazionale
00:57:12e quindi definire un nuovo equilibrio. Perché penso che queste riflessioni servono? Queste
00:57:20riflessioni servono anche per chi lavora a fianco dei sindaci perché comprendere i cambiamenti,
00:57:29sono cambiamenti così repentini, ci consente di provare a definire una strategia, una visione,
00:57:38una traiettoria anche per chi, come dire, rappresenta queste istituzioni. Io, come dire,
00:57:45se apro adesso il sito di, proviamo, facciamo un giochino, se apriamo adesso il sito di Repubblica,
00:57:54come dire, in alto a home page leggiamo, Zelensky ha incontrato i generali americani per discutere
00:58:00del piano USA per la pace, la UE insorge, servono Europa e Kiev perché l'iniziativa
00:58:06di Washington e Moscano funzioni, scusate il regalo di Trump a Putin, ora risolvo la tua
00:58:12fottuta guerra. Ma ci vogliamo interrogare, non solo, come dire, da appassionati che vivono
00:58:21da sempre nel mondo delle istituzioni, che cosa dovremmo riflettere nel leggere, come dire,
00:58:30che il futuro del mondo è non più nelle mani di istituzioni ma nelle mani di uomini.
00:58:39Io sento molto questo, ma sarà una mia, come dire, perché sono sempre stata una studiosa
00:58:45delle istituzioni, fin da, come dire, nelle lauree che ho fatto, ho sempre studiato, ho sempre
00:58:51dato importanza al ruolo delle istituzioni. E che cosa mi ha colpito di più di questo tempo?
00:58:59Che con un refolo di vento le istituzioni internazionali, in particolare l'ONU, ma anche, come dire,
00:59:08la Nato, hanno, come dire, sono scomparse nel panorama degli attori fondamentali che dovrebbero
00:59:16guidare un processo di ricerca della pace. Ma, come dire, gli uomini passano e le istituzioni
00:59:25restano senza istituzioni ed erano quelle istituzioni che, dopo la Seconda Guerra Mondiale,
00:59:32con, come dire, i politici, le personalità autorevoli dell'epoca si sono faticosamente
00:59:39costruite, io credo che non ci può essere futuro. Per cui è su questo che, come dire,
00:59:47vorrei una, lo dico veramente forse questo da cittadino, oltre che da amante dell'istituzione,
00:59:54di donna che vive nelle istituzioni e ci crede. Vorrei che il futuro dei nostri,
01:00:02figli si, come dire, si costruisca grazie a istituzioni per la pace forti e autorevoli
01:00:10ed è, come dire, un presente che nessuno di noi oggi vede. Perché, come dire, come giustamente
01:00:18anche nell'analisi che fa l'ambasciatore, se la pace nel mondo è rimessa alla psicologia
01:00:27di Putin o agli interessi economici di Trump, io vedo, come dire, con grande difficoltÃ
01:00:37e preoccupazione che è quello che leggiamo quotidianamente, su cui, come dire, anche la
01:00:43stampa, i giornali, giustamente ci raccontano, vediamo che passa anche, come dire, da un'ora
01:00:51all'altra, non voglio dire da un minuto all'altro, cioè tutto cambia e sembra che non si sedimenti
01:00:56nulla. Ma perché? Perché è tutto basato su, come dire, una politica di singoli, una politica
01:01:05delle persone. Servono istituzioni forti. Per cui, che vorrei dire, l'ambasciatore ci parla
01:01:12di interesse nazionale. Certo, abbiamo perso il dividendo della pace, come dire, che era
01:01:23quel dividendo che gli Stati europei, ovviamente l'Italia, ha goduto nei decenni, grazie, come
01:01:30dire, a qualcun altro a cui abbiamo abdicato, come dire, la nostra difesa. Quindi serve che
01:01:37cosa? Serve pensare una difesa comune che sicuramente deve essere un investimento dei
01:01:45singoli Stati nazionali, ma soprattutto una difesa comune europea. E io non vedo un'Europa
01:01:53che sta seriamente discutendo su questo. Sarà che ovviamente, come dire, non è un tema su
01:01:59cui mi applico, come dire, stabilmente. Però non sento, ed è la stessa Europa che dice
01:02:06vorrei esserci a quel tavolo, ma se non ci sei vuol dire che qualcuno non riconosce la
01:02:15tua capacità di incidere in questo processo. E quindi chiediamoci perché. Perché forse
01:02:22c'è un tema, ripeto, di istituzioni europee, oltre che di istituzioni sovranazionali per
01:02:28la pace. Che, come dire, bisogna rimettere in discussione alcune regole di funzionamento
01:02:34dell'istituzione europea. Forse è la regola dell'unanimità . Ormai ha fatto il suo tempo
01:02:41e quindi dobbiamo avere la forza, ma abbiamo la forza di ridiscutere tutto questo se ci
01:02:49crediamo in una, come dire, una capacità di rifondare le istituzioni europee. E quindi
01:02:57chiudo dicendo che cosa. Il mio punto di vista, in un dibattito come questo, è sempre un punto
01:03:05di vista che si pone una domanda. In che cosa, perché questo lo faccio per deformazione professionale,
01:03:11in che cosa io posso essere utile su un tema come questo? Su che cosa i sindaci italiani
01:03:18possono essere, come dire, dare un contributo. A me è colpito molto il discorso che ha fatto
01:03:25il Presidente Mattarella a Bologna la scorsa settimana, la nostra Assemblea, che ha parlato
01:03:31di Europa dei sindaci e di Europa dei comuni. Sicuramente, il Sindaco e il Presidente di Ancelazio
01:03:38lo sa, Luca lo sa, cioè i nostri sindaci hanno un moto spontaneo sempre di solidarietà .
01:03:46E quindi, forse, in questo contesto così fosco, così terribile, come dire, riparlare di
01:03:54solidarietà tra i popoli, avere come, come dire, Sterla Porari, una figura straordinaria
01:03:59come quella di un grande sindaco come Giorgio Lapira, cioè riscoprire, forse, come dire,
01:04:05dei valori di umanità può essere un contributo che i sindaci, che l'anci nazionale, che le
01:04:12regionali possono dare in un contesto veramente così difficile. Io credo che c'è veramente
01:04:20tantissimo su cui lavorare e impegnarsi, ma ripeto, servono istituzioni forti e autorevoli,
01:04:30perché le istituzioni rimangono, le persone passano e solo istituzioni forti e autorevoli
01:04:37sono le basi solidi per un ordinamento. Apro una parentesi, così perché quello ovviamente
01:04:44è il mio campo vero, come dire, di azione. Noi abbiamo fatto un grandissimo errore con
01:04:50la riforma del titolo quinto a cancellare dalla Costituzione italiana l'interesse nazionale,
01:04:56che era ovviamente la stella porale dell'azione dello Stato e del vincolo per il legislatore
01:05:03regionale e questo ha determinato tanti tanti problemi per il nostro Paese. Grazie.
01:05:10Grazie mille a Veronica Nicotra che credo abbia dato la sintesi migliore di questa iniziativa
01:05:16ricordando le parole del Presidente Mattarella, l'Europa dei Comuni e quindi questo è la migliore
01:05:22assolutamente è la migliore risposta al perché Anci Lazio poteva organizzare un convegno
01:05:31di questo tipo. Allora io lascio le conclusioni all'ambasciatore Massolo ringraziando tutti e
01:05:37facendo solo un'ultima riflessione. Accupandomi di innovazione in Anci direi che sono più che
01:05:44soddisfatto degli elementi e dei contenuti che sono emersi nel dibattito. Ambasciatore,
01:05:48lei conclude il suo libro parlando alla ricerca dell'Europa e l'Europa dei Comuni è una
01:05:56possibile risposta e però nel suo narrare il nuovo più che ordine mondiale, le dinamiche
01:06:04del nuovo ordine mondiale, lei parla di stati guastafeste, da chi ma da altri, quegli stati
01:06:09che per tattica e per necessità a volte scombinano anche regioni per interessi puntuali, da Erdogan
01:06:17agli altri. Mi permetto di dire una cosa, non so se Emanuella Polcaro è d'accordo, credo
01:06:22che ci siano anche un po' aziende guastafeste negli ultimi tempi perché ci sono big tech
01:06:26che hanno non solo patrimoni e capitalizzazione superiore ai PIL degli Stati ma che in questo
01:06:33momento determinano delle dinamiche molto importanti. Ecco perché ritorno alla considerazione
01:06:38che uno degli elementi nuovi dello scenario geopolitico mondiale è sicuramente l'innovazione,
01:06:44ma questo lo conosce e lo sa e ci darà risposte migliori l'ambasciatore Giampiero Massolo.
01:06:49Buonasera a tutti, intanto grazie infinite all'Anci, Anci Nazionale, Anci Lazio. Io credo
01:07:09sempre molto importante di sottolineare come noi viviamo in un paese mediamente un po' inconsapevole.
01:07:17Io ho passato buona parte della mia vita a cercare di spiegare che quello che succede
01:07:23oltre il cippo confinario di Tervisio ha una diretta conseguenza sul valore degli euro che
01:07:30abbiamo in tasca e sulla sicurezza con la quale la sera mettiamo la chiave della toppa
01:07:34prima di entrare in casa. Prova ne sia che sono degli aggeggi magnetici che rendono difficile
01:07:40questa semplice operazione e ci sarà un perché. Dunque, dato che il paese è inconsapevole,
01:07:48adesso è vero mi danno una mano alle guerre perché, come dire, per dirlo alla sordi, finché c'è guerra
01:07:54c'è speranza, oggettivamente sento i temi di geopolitica che sono diventati come i temi del calcio,
01:08:01e così come ci sono 54 milioni di commissari tecnici, così ci sono 54 milioni di geopolitologi
01:08:10e benvenga perché effettivamente questo promuove la consapevolezza, fa sì che le persone si rendano conto
01:08:18che il mondo non è come loro lo vorrebbero e soprattutto spero e auspico che conseguentemente
01:08:25diventino molto più esigenze di quanto non siano stati finora con i loro governi, non soltanto in Italia,
01:08:31su questo genere di temi e che quindi, come dire, dirigono i loro voti anche in funzione di quella
01:08:38che è la prestazione dei loro governi nel settore esterno e non soltanto in quello, diciamo, assolutamente solo interno.
01:08:46Quindi grazie Anci. Secondo punto che volevo fare è che effettivamente c'è un collegamento diretto
01:08:52tra quello che succede a livello locale e quello che succede a livello globale.
01:09:00Siamo in un'epoca, e l'ho emerso molto chiaramente dal dibattito, in cui non c'è in realtà un parametro.
01:09:08Siamo usciti da un ordine, non siamo ancora entrati da nessuna parte, non c'è nessuno che comanda,
01:09:14tutti fanno in qualche modo il loro interesse, vuol dire guardano il loro ombelico,
01:09:18vuol dire che alla collaborazione internazionale si è sostituita la contrapposizione internazionale.
01:09:27Questo ha delle conseguenze. La prima conseguenza è che non esiste più il concetto di conflitto locale.
01:09:33Tutto scala rapidissimamente dal livello locale a quello regionale a quello globale
01:09:39e questo già di per sé basta a farci capire quanto il livello locale è dannatamente importante da questo punto di vista
01:09:46e quanto strumentalizzabile, noi diciamo weaponizzabile, usato come arma,
01:09:52possa essere nelle logiche o nelle non logiche del complesso delle situazioni internazionali.
01:10:00Ma poi evidentemente c'è anche un altro aspetto molto importante,
01:10:04dell'aspetto che dicevo prima, vuol dire la consapevolezza del livello locale
01:10:08che si manifesta, bussa alla porta dei governi centrali e dice
01:10:13beh, attenzione, ti tengo d'occhio, se tu non difendi l'interesse nazionale
01:10:18o perlomeno quello che io concepisco come interesse nazionale a livello locale
01:10:23non avrai il mio voto.
01:10:25E credo che questo sia un'arma importantissima in una fase storica
01:10:30in cui i cittadini e elettori hanno preso molto gusto a fare scherzi ai governi
01:10:35e quindi a far andare su e andare giù le forze politiche alla velocità del fulmine.
01:10:42È, come dire, un potere rilevante e ragione in più per ammaricarsi
01:10:48di quella grandissima fetta di persone che invece ritiene di non esercitarlo.
01:10:53Peccato perché perdono un'occasione di grande divertimento
01:10:57oltre che di grande coscienza civile evidentemente.
01:11:00Il terzo punto che volevo fare è il mondo che vorrei e il mondo che è.
01:11:07Spesso mi dicono, ma ambasciatore, qui viviamo in un mondo di matti,
01:11:11viviamo in un mondo dove la gente si sveglia la mattina
01:11:15e condiziona le nostre vite quotidiane.
01:11:17Non viviamo in un mondo di matti.
01:11:20Viviamo in un mondo dove è sicuramente cresciuta la propensione al rischio
01:11:25ma è anche cresciuta la capacità e, come dire, la propensione a calcolare.
01:11:33Nessuna delle decisioni, credetemi, nessuna delle decisioni che sembrano apparentemente casuali,
01:11:39presi dai signori Trump, Xi, Putin e chi ne ha più ne metta,
01:11:44è una decisione presa sulla base dell'impeto del momento.
01:11:49Sono decisioni calcolate.
01:11:51Poi qualcuno mi può dire, è vero, che non necessariamente i calcoli sono giusti
01:11:57e questo fa sì che alla crescente propensione al rischio basata sui calcoli
01:12:03vi sia anche l'eventualità , la possibilità di un margine di errore.
01:12:09E questo margine di errore io lo rappresento nel libro scritto con Francesco Becchis,
01:12:16peraltro ragazzo trentenne, straordinario, abbiamo fatto anche questa, come dire,
01:12:22un po' operazione intergenerazionale, il nonno e il nipoto, ma voglio dire,
01:12:28lo rappresentiamo con una immagine che è quella dell'aggirarsi in un deposito di benzina
01:12:35col cerino. Possiamo accenderlo, non possiamo accenderlo, possiamo accenderlo con cautela.
01:12:42Allora, questo significa che noi non solo viviamo in un mondo che calcola,
01:12:47non solo viviamo in un mondo dove la gente può sbagliare i calcoli,
01:12:50ma ci aggiriamo col cerino nel bilone del cherosene,
01:12:55questo significa che stanotte non andiamo a letto tranquilli.
01:12:59Sì e no.
01:13:01Non andiamo a letto tranquilli perché il margine di errore c'è sempre,
01:13:06il cigno nero, il fortuito, l'incidente, non è mai escludibile.
01:13:11Ma andiamo a letto anche abbastanza confortati,
01:13:14perché guardate che nel sistema delle relazioni internazionali odierno,
01:13:20che sia giusto o che sia sbagliato, assistiamo a due livelli,
01:13:24non è ancora un ordine, ma ci sono due livelli.
01:13:27Immaginatevi un condominio con due piani.
01:13:30Al piano di sopra ci sono due superpotenze,
01:13:32una si chiama Stati Uniti, l'altra si chiama Cina.
01:13:36Poi c'è un terzo paese che superpotenza non è,
01:13:39che è francamente uno Stato fallito,
01:13:41che non ha saputo riconvertire la propria economia,
01:13:44che è iperdipendente da un fossile
01:13:46che potrebbe anche essere un giorno in via di esaurimento come impiego,
01:13:52ma che ha il difetto di essere titolare del più grande arsenale nucleare del mondo
01:13:57e che quindi in qualche modo a questo piano numero due ci abita.
01:14:01E guardate, quello che ci fa andare a letto relativamente tranquilli
01:14:05è che nessuno di questi signori che stanno al secondo piano
01:14:09è disposto a considerare l'impiego della forza
01:14:13contro un altro dei signori del secondo piano
01:14:16per far valere le proprie ragioni.
01:14:19E cioè, contrariamente a quanto accadeva la vigilia della Prima Guerra Mondiale,
01:14:23dove invece c'era questa disponibilità a usare la forza contro l'altra superpotenza,
01:14:28qui no.
01:14:29Qui questi signori, fra loro, non affondano il colpo.
01:14:33E questo significa da un lato che noi abbiamo proprio in questo
01:14:39la garanzia che il colpo non essendo affondato
01:14:42c'è un automatico meccanismo di mitigazione dell'eventuale errore,
01:14:49di mitigazione dell'assunzione eccessiva di rischio.
01:14:53C'è però anche una conseguenza negativa,
01:14:55cioè che al piano di sotto non esiste una regola,
01:14:59si esasperano i conflitti, si strumentalizzano i conflitti,
01:15:02ci si contrapone, ci si, come dire, non c'è pace,
01:15:07c'è un susseguirsi di assetti più o meno durevoli,
01:15:12più o meno a tregua, ma certamente non a pace.
01:15:16Purtroppo in questo primo piano, diciamo così,
01:15:20ci siamo noi europei, ci sono i conflitti che conosciamo,
01:15:24Medio Oriente e Ucraina,
01:15:25ci sono, come posso dire, le medie potenze,
01:15:30anche se sono un po' allergico alle medie, alle grandi,
01:15:32potenze, quindi le potenze che non sono super, diciamo così.
01:15:37Dicevo, fattore mitigante,
01:15:40e dunque andiamo a letto stasera un pochino più tranquilli,
01:15:45ma, quarto punto e ultimo,
01:15:48abbiamo quindi la prospettiva di uscirne.
01:15:53In realtà no, nel senso che questa situazione che io ho descritto,
01:15:59ho provato a descrivere,
01:16:01la pluralità di soggetti che nel momento in cui esistono,
01:16:05si è fatto riferimento alle big tech,
01:16:08ma potrei dire il livello locale di cui oggi qui stiamo parlando,
01:16:12ad esempio gli stati americani,
01:16:16quelli che compongono la confederazione,
01:16:18le grandi organizzazioni non governative,
01:16:22la stampa,
01:16:23i grandi movimenti di opinioni pubbliche,
01:16:25tutto questo contribuisce,
01:16:27ma i bitcoin, faccio per dire,
01:16:29tutto questo contribuisce in qualche modo
01:16:32a erodere potere agli stati.
01:16:35Nel momento in cui, per bisogno di sicurezza
01:16:38e per bisogno di prosperità ,
01:16:40noi ci volgiamo ai nostri governi,
01:16:43verso i nostri governi,
01:16:44che sono la fonte,
01:16:45il provider di prosperità e sicurezza,
01:16:48di ultima istanza,
01:16:50noi troviamo questi governi
01:16:51molto mitigati nella loro possibilità di assicurarselo,
01:16:55molto, come dire,
01:16:57molto surrogati da tutto quello
01:16:59che sono queste altre realtÃ
01:17:01di cui andavo parlando.
01:17:04Quindi, non solo non abbiamo un ordine,
01:17:06non solo abbiamo un'organizzazione automitigante,
01:17:11ma con dei rischi che pure corriamo,
01:17:13ma abbiamo anche una pluralità di soggetti,
01:17:16diciamo così.
01:17:17Questo è, in questo momento,
01:17:19è la fase in cui si trova l'ordine internazionale.
01:17:23C'è uno sviluppo,
01:17:25c'è la possibilità di uscirne da tutto questo.
01:17:30Sì e no.
01:17:31Nel senso che non possiamo uscirne
01:17:34se per uscirne vogliamo fare appello
01:17:38ad una grande organizzazione multilaterale del mondo
01:17:42che si comporti come governo mondiale
01:17:45in nome dei principi.
01:17:47Usciamo da un equivoco.
01:17:48Non esistono istituzioni internazionali
01:17:51che vivano di vita propria.
01:17:53Le istituzioni internazionali
01:17:55camminano con le gambe dei governi.
01:17:58E poiché i governi versano
01:17:59nella condizione di cui parlavo prima,
01:18:02non illudiamoci di coprire
01:18:05la responsabilità nazionale
01:18:07o anche la responsabilità europea
01:18:09con delle fonti di legittimazione multilaterale
01:18:12che in questo momento non esistono
01:18:14e il cui ritorno, purtroppo,
01:18:16lo dico con rammarico,
01:18:17non era vista dell'Europa.
01:18:20Parliamo al prossimo convegno.
01:18:21Grazie.
01:18:21Bene, io ringrazio tutti.
01:18:43Non è l'ultimo appuntamento
01:18:45che avremo con l'ambasciatore Massolo
01:18:46su questi temi, sui temi di innovazione
01:18:48e di sicuro a breve avremo
01:18:51un altro appuntamento di frontiera
01:18:54guardo il segretario generale
01:18:55che mi dà consenso.
01:18:57Grazie a tutti e buona serata.
01:18:58Grazie.
01:18:59Grazie.
01:19:00Grazie.
01:19:01Grazie.
01:19:02Grazie.
01:19:03Grazie.
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