«Spendere queste cifre per la propria salute oggi, in Italia, dovrebbe essere considerato uno scandalo. Eppure è quello che accade, nel silenzio generale, a circa quattro milioni di persone ogni giorno», ha scritto Giorgia Soleri sui social mostrando le spese mediche sostenute in un anno per convivere con vulvodinia e il dolore pelvico cronico. L’attivista e influencer è tornata a denunciare la mancanza di tutele sanitarie per chi soffre di patologie invisibili e invalidanti, come la vulvodinia, una patologia non riconosciuta dallo Stato. [idgallery id="1875518" title="Vulvodinia: che cos'è il dolore vulvare e come si cura"]
Lo "scontrino del dolore" di Giorgia Soleri Attraverso una serie di immagini condivise su Instagram, Giorgia Soleri ha mostrato scontrini e ricevute che documentano le spese mediche sostenute nel corso di un anno: 8.463 euro in dodici mesi, per visite specialistiche, terapie e farmaci. Una cifra importante, dalla quale – come ha precisato – sono esclusi i costi di viaggio per raggiungere cliniche e centri medici (spesso nel Nord Italia), oltre alle sedute di riabilitazione del pavimento pelvico, fondamentali per chi soffre di questa patologia. [idarticle id="1900012" title="Vulvodinia riconosciuta dal SSN: Giorgia Soleri e Damiano alla Camera per la proposta di Legge"]
La vulvodinia ha un prezzo. Non riconosciuto dallo Stato Nel suo lungo post, Giorgia Soleri ha ricordato come la vulvodinia e il dolore pelvico cronico non siano ancora riconosciuti ufficialmente dal Sistema Sanitario Nazionale. «Il prezzo più alto non è quello economico – ha scritto – ma quello che paghiamo con le nostre vite, dilaniate dalla malattia e invalidate da un sistema che ci ricorda, giorno dopo giorno, che per alcune la salute è un lusso». La denuncia di Giorgia arriva in occasione della Giornata mondiale della vulvodinia, una ricorrenza che ha l’obiettivo di portare attenzione su un dolore spesso ignorato e sottovalutato, che colpisce in Italia milioni di donne di ogni età. [idgallery id="2016821" title="Pavimento pelvico, cos'è e come cambia con la menopausa"]
Che cos’è la vulvodinia? La vulvodinia è una malattia cronica caratterizzata da un dolore persistente e bruciante nella zona vulvare, senza una causa specifica identificabile. Può manifestarsi come bruciore, prurito, fitte o dolore durante i rapporti sessuali, ma anche durante la minzione o semplicemente sedendosi. Nonostante sia estremamente debilitante e impatti profondamente sulla qualità della vita, non è ancora riconosciuta ufficialmente come patologia invalidante dal Servizio Sanitario Nazionale. Le cause possono essere molteplici e non ancora del tutto chiare: tra le ipotesi, infiammazioni nervose, ipersensibilità locale, traumi o alterazioni del pavimento pelvico. Le cure richiedono un approccio multidisciplinare – ginecologico, fisioterapico, psicologico – e comportano costi elevati, spesso totalmente a carico delle pazienti.
Il diritto alla salute non è un privilegio Con la sua testimonianza, Giorgia Soleri continua a essere una voce importante nella battaglia per il riconoscimento dei diritti delle donne affette da vulvodinia ed endometriosi. Il suo impegno punta a sensibilizzare le istituzioni, affinché queste malattie invisibili vengano finalmente inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo diagnosi tempestive e cure accessibili. «Perché nonostante l’art. 32 della nostra Costituzione parli di tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, la vulvodinia e il dolore pelvico cronico non sono ancora riconosciuti dallo Stato».
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