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https://www.pupia.tv - de Pascale - Il mio intervento alla 42esima Assemblea annuale dell’Anci.
Un onore immenso e un’emozione profonda tornare da ex sindaco, oggi Presidente della Regione Emilia-Romagna, davanti alla comunità di donne e uomini che ogni giorno, indossando la fascia tricolore, rappresentano la Repubblica nel suo volto più concreto. (12.11.25)

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Trascrizione
00:00Signor Presidente della Repubblica, gentili ospite, cari sindaci, cari sindache, veramente
00:08di cuore benvenuti in Emilia-Romagna. È la terza volta in pochi anni dopo Parma e Rimini
00:14e vi assicuro che è un grandissimo orgoglio. In particolare però, permettetemi di dirlo
00:22un po' da intruso fra i relatori, grazie davvero di cuore, Presidente, perché la sua presenza
00:29qui glielo posso assicurare da chi era seduto dall'altra parte della platea fino a qualche
00:34tempo fa, è una gratificazione che forse lei non riesce a comprendere fino in fondo. Per
00:39chi dai comuni più grandi ai comuni più piccoli, per chi ogni giorno si batte per le proprie
00:49comunità, questa sua presenza fisica costante ogni anno a questa Assemblea è il grazie
00:55della Repubblica e quindi credo che siamo tutti molto molto riconoscenti.
00:59La Repubblica, una indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali, attua nei servizi
01:12che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adegua i principi e i metodi
01:19della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Già, diciamo, l'articolo
01:255 della Costituzione varrebbe tutto il dibattito, diciamo, di un'assemblea dell'Anci nei suoi
01:31principi e nello suo svolgimento, ma poi si è fatto anche di meglio e il nuovo articolo
01:38114 della Costituzione recita. La Repubblica è costituita dai comuni, dalle province, dalle
01:48città metropolitane, dalle regioni e dallo Stato. I comuni, le province, le città metropolitane
01:54e le regioni sono enti autonomi, con propri statuti, poteri e funzioni, secondo i principi
02:01fissati dalla Costituzione. Che cosa è stato riconosciuto durante la vita della Repubblica?
02:07Che i comuni non sono un semplice riparto della Repubblica, come recitava la prima formula
02:14dell'articolo 114. I comuni italiani preesistono la Repubblica, sono nati molto prima che l'Italia
02:21si potesse dire repubblicana, sono stati parte del processo repubblicano e siedono a parità,
02:28anzi, prima, nell'elenco dell'enumerazione di tutte le altre istituzioni che costituiscono
02:34la Repubblica. Questo, guardate, è un monito chiaro, è un messaggio chiaro che è rivolto
02:38a tutti, è rivolto allo Stato, è rivolto alle regioni, è rivolto alle autorità europee,
02:43il riconoscimento dei ruoli delle comunità locali è al centro del nostro dettato costituzionale.
02:51Ma cosa significa costituire la Repubblica? Qual è il senso profondo? Qual è la missione
02:57della Repubblica? La Costituzione affida alla Repubblica dei compiti specifici, non lo fa
03:03semplicemente allo Stato, li affida alla Repubblica, gli affida la tutela dei diritti fondamentali,
03:10la rimozione degli ostacoli per l'effettiva libertà e uguaglianza dei cittadini, la tutela
03:16dell'ambiente e della salute, agevolare la famiglia, proteggere l'infanzia, promuovere
03:21la cultura e la ricerca. Tutte queste missioni, che sembrano parole altissonanti, sono fatti
03:28concreti nella vita dei comuni di tutta Italia, dei loro sindaci, delle loro sindache, degli
03:33amministratori locali. Non c'è una di queste politiche che potremmo dire realizzabile senza
03:41l'apporto delle autonomie locali. I comuni lo fanno prima degli altri, più degli altri.
03:48Io spero di non perdere questa consapevolezza, perché i cambi di ruolo sono pericolosi in
03:55Italia. Però ci tengo in questa sede a testimoniarlo e a dirlo veramente con forza. E questo dovremmo
04:03ricordarlo sia quando i comuni gestiscono le grandi contraddizioni del nostro tempo. Io
04:09non so se a qualcuno dei sindaci o delle sindaca in sala non è mai capitato di doversi confrontare
04:15con un'impresa che doveva fare un investimento e cercava competitività e parallelamente magari
04:22con un comitato di cittadini preoccupato per l'ambiente o per l'impatto di quell'investimento.
04:28Non so se ci siano sindaci o sindache in questa sala che tutti i giorni non si confrontino con
04:33la denatalità e con l'invecchiamento della popolazione. Non so se case, energie, alluvioni,
04:39siccità, se tutto ciò che abbiamo avuto il coraggio di chiamare emergenza in questo Paese
04:44negli ultimi anni non sia stato un fatto concreto nella vita di chi amministra concretamente,
04:50più che diciamo di una politica che a volte si scambia un po' il ruolo fra chi governa
04:56e chi fa opposizione nel denunciare i problemi piuttosto che nel cercare di risolverli.
05:07E spesso i sindaci, oltre alla loro responsabilità, che già sono tante, diciamocelo, si fanno
05:14carico anche di quelle degli altri. Adesso io spero che i sindaci di questa regione possano
05:25testimoniarlo e soprattutto che possano continuare a testimoniarlo nei prossimi anni. Io non concludo
05:31un'assemblea sulla sanità o sul dissesto idrogeologico senza un appello ai cittadini,
05:38che è per favore, se c'è qualcosa che non va, se qualcosa non funziona, non prendetevela
05:44con i vostri sindaci, ma prendetevela con la regione, perché sono competenze della regione,
05:49non competenze dei sindaci e delle sindache.
05:56E guardate, io lo so che lo devo dire, lo dovremmo dire di più noi presidenti di regione,
06:04ma so anche che per molti cittadini la cosa non cambia, perché i sindaci e le sindache
06:10hanno un bruttissimo difetto. Sono lì, ci sono tutti i giorni, tutti sanno dove vivono,
06:16tutti sanno dove lavorano, tutti sanno dove fanno colazione la mattina. E con la stessa
06:24franchezza mi piacerebbe che la politica nazionale dicesse tutta, visto che non solo il governo,
06:30visto che ormai le responsabilità di governo in Italia negli ultimi dieci anni sono state
06:35equamente ripartite, che quando in una città c'è un problema di sicurezza, i cittadini
06:41non se la devono prendere col loro sindaco, di qualsiasi colore politico esso sia. E che
06:47la politica nazionale tutta insieme sappia dire se c'è un problema di sicurezza, noi lo
06:53ringraziamo questo sindaco, ringraziamo la polizia locale, ringraziamo le comunità
06:58locali e lo Stato si prende carico di ciò che la Costituzione invece affida allo Stato.
07:05Guardate, e mi avvio a concludere, non c'è una superiorità antropologica dei sindaci. Io
07:11faccio sempre questo esempio, appartengo al club degli ex sindaci, è un club a cui potrebbero
07:17essere iscritti Giorgio Lapira e Vito Ciancimino, diciamo, è un club dove dovresti stare molto
07:23attento su chi frequentare. Quindi non c'è una superiorità antropologica, le persone
07:28diciamo sono quello che sono, non sono sindaci prima di diventarlo, smettono di esserlo quando
07:33non sono più eletti. Però c'è questo elemento, c'è questo elemento che quella fascia, quella
07:39fascia che portate, è una fascia che ha una storia, è una fascia che ha una storia molto
07:45importante, è una fascia che, diciamo, è un manifesto politico, quel tricolore è un manifesto
07:51politico, oggi forse non ce lo ricordiamo, ma quando quel tricolore è nato, fra la fine del
07:56Settecento e l'Ottocento, quel tricolore significava libertà, uguaglianza, fraternità. Aveva un messaggio
08:04chiarissimo, era un messaggio che veniva d'oltre Alpe, chi lo indossava mandava un messaggio chiaro,
08:10diceva da che parte stava, in questa città Luigi Zamboni è morto per aver indossato il
08:18tricolore, è morto per aver indossato il tricolore in un tempo in cui non si poteva nemmeno indossare
08:24il tricolore per quello che rappresentava.
08:26E il tricolore in questa terra è stata la Repubblica Cispadana, con la prima Repubblica
08:44ad aver indossato il tricolore, è stata la Repubblica Romana il tricolore, è stato il
08:50risorgimento, è stato il compromesso sull'unità d'Italia con il Regno d'Italia, è stata la
08:57tragedia della Prima Guerra Mondiale, è stata l'umiliazione del tricolore durante la dittatura
09:02nazifascista e durante la Seconda Guerra Mondiale.
09:05Ma poi il tricolore è risorto, è risorto il 2 giugno del 1946 con la nascita della Repubblica,
09:22oggi quel tricolore è sulle vostre spalle, portate quel tricolore, portate la Repubblica
09:28in ogni angolo del Paese, portate i valori che incarnano la Repubblica in ogni angolo
09:34del Paese e io credo che tutti ve ne dobbiamo essere profondamente grati.
09:39Viva la Repubblica, viva i comuni d'Italia, viva Bologna!
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