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Ma è proprio vero che non si può più dire niente? Cathy La Torre smonta i miti del politicamente corretto, spiega come difendere la libertà di espressione senza ferire e invita a parlare con cura, non con paura. Nella nuova puntata della rubrica Diversity Editor, l'avvocata e attivista presenta il suo nuovo libro Non si può più dire niente (Roi edizioni) e lo spettacolo Tutte le volte che le donne
, in debutto il 6 dicembre 2025 ad Alessandria: un omaggio alle storie dimenticate e all'eredità di Michela Murgia, che continua a ricordarci come ogni parola possa cambiare una vita.
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NovitàTrascrizione
00:00Non c'è luogo o situazione in cui noi non sentiamo ripetere non si può più dire niente
00:06come un mantra, come un alibi, come una difesa, come una censura preventiva.
00:22Quante volte davanti a un microfono, davanti a una tastiera oppure nella vita quotidiana
00:26ci siamo chiesti, ma posso dirlo? Posso dire questa cosa senza offendere, senza ferire qualcuno?
00:33Oggi con noi c'è Katy Latorre, avvocata, attivista, forse la conoscete sui social con il nickname Avvocati
00:39perché Katy ha scritto un nuovo libro che si intitola Non si può più dire niente, pubblicato da Roy Edizioni
00:45e non è tutto perché debutterà tra poco ad Alessandria con un nuovo spettacolo teatrale
00:53che si intitola Tutte le volte che le donne... è uno spettacolo che racconta voci di donne straordinarie
00:59ma ce lo racconterà direttamente lei, la protagonista. Benvenuta quindi a Katy Latorre
01:04Grazie, grazie per l'invito
01:07Katy come stai innanzitutto? Tutto bene? Dove ti trovi in questo momento?
01:11Bene, in promozione del libro, del teatro, molta fatica ma in questo paese, in questo momento
01:18parlare di diritti, libertà, autodeterminazione costa veramente tanta fatica e non bisogna mai
01:28abbassare la soglia dell'attenzione, quindi si scrivono libri, si va nei teatri, si incontrano
01:35le persone perché i social media non bastano da soli, bisogna metterci il corpo come si faceva
01:43un tempo e bisogna incontrare le persone per cercare anche di oltrepassare le resistenze
01:50che ci sono rispetto alle parole, ai temi, alle questioni LGBT, alle questioni che riguardano
01:58magari l'aborto, il fine vita, ecco perché prova a fare tanto in tanti luoghi diversi.
02:05Allora, il libro e lo spettacolo teatrale hanno un filo rosso che li unisce, io partirei
02:12innanzitutto dal libro, da questo titolo che ha scelto, che è un po' provocatorio,
02:16Non si può più dire niente, leggo dal sottotitolo Manuale di sopravvivenza tra politicamente
02:20corretto e linguaggio inclusivo, è un titolo che a prima vista sembra strizzare l'occhio
02:27un po' a chi pensa che effettivamente non si può più dire niente, che siamo censurati,
02:33che tutto questo politicamente corretto è un bavaio, no? Ecco, puoi spiegarci perché
02:39hai scelto questo titolo, qual è la provocazione?
02:42Ma in realtà il titolo l'ho scelto perché il libro parla di questo, cioè parla della
02:48frase più usata e abusata degli ultimi tempi, no? Cioè non c'è luogo o situazione in cui
02:57noi non sentiamo ripetere non si può più dire niente, come un mantra, come un alibi,
03:03come una difesa, come una censura preventiva e allora io ho voluto spiegare che questa
03:12frase è detta molto spesso a sproposito perché, primo, è l'epoca in cui si può dire qualsiasi
03:21cosa, cioè basta aprire un social, basta accendere la televisione e noi sentiamo dire o leggiamo
03:32cose che davvero sono oltre l'immaginario, insulti, incitamento all'odio, frasi razzista
03:41di ogni genere, frasi misogine che incitano la morte, allo stupro, quindi in che senso
03:50non si può più dire niente? È l'epoca in cui si dice qualsiasi cosa, cioè perfino un
03:55personaggio politico dice a un altro, no? Varnacci che dice su una TV di Stato, dice
04:03ad Alessandro Zan che lui in quanto omosessuale è anormale, cioè ditemi se questa cosa è
04:10normale e allora il titolo prende spunto da questo, ma è vero che non si può più dire
04:17niente? La risposta è non è vero, cioè si dice tutto, si dice troppo e allora capiamo
04:24per quale motivo però continuiamo a pronunciare questa frase, la verità è che le persone
04:30vorrebbero poter dire qualsiasi cosa impunemente, cioè vorrebbero poter incitare all'odio,
04:37chiamare una donna che esprime un pensiero di parità, di uguaglianza, nazi femminista,
04:43augurarle lo stupro, la morte senza avere alcuna conseguenza, senza che nessuno risponda
04:50guarda che sei un maschilista, guarda che questa cosa è sessista, guarda che questo è un reato
04:55e allora io faccio la distinzione tra le cose che si devono poter dire assumendosi la propria
05:04responsabilità, un pensiero scomodo, un pensiero laterale, le cose che quando vengono dette
05:11sono reato, molessie, diffamazioni. Ecco ci arriviamo tra un attimo su questo, sì.
05:17Esatto, quelle cose che potremmo dire semplicemente con un po' di educazione e buonsenso.
05:23Allora molti confondono rispetto con censura, puoi farci un esempio perché il manuale contiene
05:29molti esempi, esercizi anche pratici, proprio dalla tua esperienza di avvocata di come si possa
05:36esprimere un'opinione senza offendere nessuno. Ma esistono mille temi, per esempio una delle cose
05:46che mi dicono più spesso è io penso che un bambino abbia bisogno di un padre e di una madre, ecco questa
05:56è un'opinione, io non la condivido, però sta dentro l'opinione. Invece tutto quello che riguarda
06:05condannare una famiglia arcobaleno è immorale, innaturale, non è naturale, la famiglia è fatta solo di un uomo
06:16o di una donna, tutto il resto è non è naturale. Tutto questo non è esprimere soltanto un'opinione,
06:24ma è dare un giudizio e anche un giudizio di quelle famiglie non dovrebbero esistere. Capiamo
06:33la differenza? Cioè per me tu puoi dire tutte le volte, tu chi ci ascolta puoi dire tutto quello
06:40che gli pare. Io rispondo sempre che per me non è così, ma sai perché rispondo così?
06:47Perché devi sapere che i miei nipoti sono orfani di padre, hanno perso il loro papà quando avevano
06:5311 e 15 anni e mia sorella cresce, questi due figli e miei nipoti di cui io sono il genitore
07:04intenzionale, cioè ne ho in parte la tutela. Intenzionale vuol dire che non sono legata da un legame
07:10biologico, ma ho l'intenzione di essere genitore dei miei nipoti, non sostituendo il loro padre,
07:19questo non è possibile, non avverrà mai. Ma mia sorella che è una madre single, in questo senso
07:27un genitore monoparentale, non ha nulla da meno di due genitori e i miei nipoti che crescono
07:35per sfortuna, perché non è che hanno deciso di perdere un padre dall'oggi al domani, non
07:43hanno nulla di meno degli altri ragazzi che hanno un padre e una madre. E così il 17,5%
07:52delle famiglie monoparentali, magari sono monoparentali con un solo genitore Pasquale perché l'altro
07:59genitore non c'è mai stato, perché se ne è andato via, perché è sparito, perché
08:04è morto e che cosa dobbiamo dire? Che queste famiglie sono inutili, che queste famiglie
08:10andrebbero cancellate? Io mi rifiuto di pensare questo. E poi ci sono anche le famiglie
08:16Alcobaleno che hanno due mamme e due papà, ma statisticamente sono veramente pochissime
08:22rispetto alle famiglie monogenitoriali, cioè con un solo genitore, magari perché nella cosiddetta
08:28famiglia tradizionale l'atto genitore non c'è mai stato se ne è andato via. Ecco,
08:34quelle famiglie non hanno nulla da meno di tutte le altre famiglie.
08:38Infatti c'è proprio anche lo slogan dell'Associazione Famiglia Arcobaleno che citavi che appunto
08:44è l'amore che crea una famiglia, indipendentemente dal genere, dall'orientamento sessuale dei
08:50genitori. Il tuo libro è anche un manuale che è una cassetta degli attrezzi, che spiega,
08:56prima lo accennavi, che cosa è un complimento, che cosa è una battuta, che cosa è una molestia?
09:03Ecco, brevemente, puoi spiegarci dov'è il confine, quando bisogna fermarsi, che cosa
09:09distingue un complimento da una molestia, anche in ambito lavorativo magari?
09:15Ma sì, è una cassetta degli attrezzi perché dopo aver girato per anni le aziende ho capito
09:21che le persone non conoscono nemmeno la differenza tra una battuta, un complimento o una molestia,
09:27che lo ricordo è un reato, secondo l'articolo 660 del codice penale.
09:33Innanzitutto, un complimento deve far piacere, una molestia, lo dice la parola stessa, è una
09:38cosa che ti dà fastidio. È chiaro che se io dico in ambito lavorativo a una mia collega
09:44ogni giorno, ma come ti sta bene questa camicetta, ti fa vedere tutte le forme, ti fa un corpo
09:51mozzafiato, oltre che bella sei pure brava, questo può diventare una molestia. Qual è il confine?
10:02Il confine è la tolleranza, la sopportabilità da parte di chi riceve queste espressioni, che a un certo
10:10punto dice, a me questa cosa per me non è un complimento, mi stai molestando. La battuta.
10:17Sapete quante volte nei luoghi di lavoro ci sono lavoratori che vengono chiamati grasso, nano,
10:26per il loro aspetto fisico. Allora tu gli vai a chiedere, ma a te fa piacere che ti facciano
10:32continuamente delle battute sul tuo corpo, su una tua caratteristica, sui capelli rossi.
10:38E ovviamente la persona ti risponde, no, non mi fa piacere. E allora qual è il confine?
10:43Il confine è se la persona che riceve queste espressioni, che noi pensiamo siano una battuta,
10:50un complimento, ci sta dicendo che questa cosa non gli fa piacere, può diventare una molestia.
10:57non secondo Catilatorre, secondo la legge. E infatti sono sempre di più le cause in cui
11:04i lavoratori e i lavoratrici chiamano in causa proprio l'azienda per non averli tutelati
11:10da questo clima di tossico, questo ambiente di lavoro tossico. Voi mi direte, madonna,
11:18non si può più dire niente. E io nel libro insegno degli esercizi pratici, per esempio...
11:25Ecco, facciamo un esempio concreto, no, nella vita di tutti i giorni e i lavoratori.
11:28Vuoi fare un complimento a un collega o a una collega? Innanzitutto può anche non avere
11:35sempre a che fare col corpo, no, Pasquale? Cioè, siamo d'accordo che un complimento
11:40non deve sempre riguardare il corpo? Potrei anche dirti che bella energia che emani oggi,
11:46come stai bene, come ti vedo bene, no? Oppure un bel sorriso. Cioè, queste sono forme di complimenti
11:55che davvero svoltano il clima e la giornata. Potrei dire veramente ti vedo raggiante.
12:02Una cosa così è a gender. Lo puoi dire a un uomo o a una donna. Non sessualizza nessuno e non solo non dà fastidio,
12:14ma in qualche modo rende anche quell'ambiente davvero un ambiente più ospitale, dove si sta meglio.
12:22E soprattutto anche, diciamo, lo più produttivo, perché se una persona si sente libera di esprimersi
12:27per così com'è, no? Lavora anche meglio, lavora anche di più, perché non deve spendere energie
12:35per difendersi magari da qualche attacco. Esattamente.
12:39Allora, spostiamoci un attimo dall'ambiente di lavoro ai social, dove tu sei molto seguita.
12:44Diffamazione, hate speech, ingiurie. Quali sono gli errori più frequenti che si fanno sui social,
12:51che magari anche inconsapevolmente possiamo commettere noi come utenti?
12:56Oppure, dall'altro lato, come possiamo difenderci se riceviamo insulti, se invece siamo stalkerizzati online?
13:05Cosa puoi dirci su questo?
13:07Beh, l'errore più comune che si fa sui social è pensare che le cose che scriviamo non abbiano alcuna conseguenza.
13:14È vero che, non essendoci il corpo di mezzo, noi pensiamo che quella cosa che stiamo scrivendo
13:19è come se fosse, non so, nell'etere, cioè come se non avesse veramente un destinatario.
13:26Allora, a me succede quotidianamente di essere insultata, ma quotidianamente.
13:33L'insulto più che ricevo maggiormente è lesbica di merda, cessa, sei un maschio, sei una femmina,
13:42oppure insulti che hanno a che fare con auspici, auguri di morte e via discorrendo.
13:49Poi, quando queste persone le chiamo in causa, in causa vuol dire le chiamo davanti a una mediazione civile,
13:56cioè le chiamo a rispondere di quello che hanno detto, tutte, in tutte, nessuna esclusa risponde.
14:04Io non pensavo che.
14:06Allora, io vi domando, ma non pensavi che cosa?
14:09Cioè, tu insulti una persona, le dai della poco di buono,
14:14o lo insulti un uomo con un epiteto che è oggettivamente una parolaccia
14:22e non pensi che questa cosa possa avere delle conseguenze?
14:26Perché evidentemente non conosci bene lo strumento.
14:30Allora, la prima cosa che dobbiamo imparare è
14:32quell'insulto, così come nella vita reale, può avere delle conseguenze.
14:38Se tu vai al bar e incontri uno e gli dici brutto stronzo,
14:44è chiaro che quello come minimo ti fa brutto, no?
14:47Cioè, bisogna parlare poi chiaramente con le persone.
14:50Io vado dritta perché se no, se mi censuro, non si capisce di che cosa stiamo parlando.
14:58Se lo scrivi sui social, è la stessa identica cosa.
15:01Ti devi aspettare che qualcuno, se ti riconosce...
15:05E allora, come si fa a riconoscere le persone?
15:08Se ci sono dei profili fake, ci si rivolge alla polizia postale.
15:13Ma molto spesso il commento insultante arriva da persone della nostra rete.
15:20Per esempio, su Facebook è usuale che siano persone della nostra stessa cittadina,
15:27del nostro stesso comune, o persone a cui possiamo arrivare facilmente
15:32perché scrivono nome, cognome, data di nascita e dove abitano.
15:37Allora, in quel caso, io lo dico, vi potete rivolgere un legale
15:41o potete voi stessi chiedere al comune di residenza di questa persona l'indirizzo
15:47perché vostro diritto saperlo, l'anagrafe, è qualcosa di pubblico.
15:53Molte persone non lo sanno.
15:55Voi potete telefonare all'ufficio anagrafico di quel comune e dire
15:59io devo citare in mediazione questa persona, vorrei quindi avere il suo certificato di residenza.
16:07Noi siamo iscritti ad un'anagrafe che è pubblica e con il certificato di residenza
16:12potete citare questa persona in una mediazione civile
16:16che costa più o meno 50-60 euro.
16:20Si fa davanti a un organismo di mediazione
16:23e in quella sede trovare un accordo che può essere
16:27voglio le scuse, voglio un risarcimento del danno, voglio che rimuovi quel post
16:34e queste sono tutte soluzioni che io racconto nel libro
16:39come anche raccogliere le prove, come difendersi
16:42come difendersi non per forza sempre facendo ricorso a un legale
16:47a volte ci possiamo difendere da soli.
16:49E nel libro ci sono appunto anche i numeri di telefono
16:52anche di prima assistenza per chi fosse in difficoltà.
16:56Sempre sui social ti ho vista in un'immagine con una motosega in mano
17:01e questa motosega che cosa simboleggia?
17:04Ecco parliamo un attimo dello spettacolo teatrale
17:06quindi tutte le volte che le donne che, perché hai scelto questa immagine?
17:11Certamente non simboleggiami lei e nemmeno Elon Musk
17:15perché nemmeno gli uomini, no, e nemmeno i boscaioli di TikTok
17:19è legata a una delle donne che io racconto
17:24che è diciamo una inventrice, l'inventrice della sega circolare
17:31e questo spettacolo racconta storie di donne
17:36che hanno fatto delle scoperte straordinarie
17:40o hanno fatto delle invenzioni straordinarie
17:43o hanno condotto delle vere e proprie rivoluzioni
17:48delle battaglie rivoluzionari di cui noi godiamo tuttora
17:52ma la storia non le racconta.
17:54Volete un esempio? Il tergicristalli
17:57chi l'ha inventato?
17:58L'ha inventato una donna nel 1903, Mary Anderson
18:02e immaginatevi voi oggi una macchina
18:05o qui c'è una pioggia stamattina
18:07immaginatevi guidare un'auto senza il tergicristalli
18:11ma perfino il sistema di riscaldamento
18:15dei treni e delle auto le ha inventato una donna
18:19la prima donna a scoprire che il DNA aveva una forma elica
18:25che ci ha permesso di basare gran parte delle scoperte mediche
18:30scientifiche della nostra salute
18:32è stata una donna morta peraltro di tumore
18:36a causa degli esperimenti che portava avanti con i raggi X
18:42e che non ha mai avuto il Nobel
18:44perché quella scoperta è stata attribuita impropriamente
18:47ai suoi colleghi uomini
18:48e io racconto tante di queste storie
18:51dalla prima università fino alla prima casa rifugio
18:56e grandi imprenditrici, grandi fisiche
19:01grandi donne che hanno fatto cose straordinarie
19:06che la storia racconta poco
19:08non è uno spettacolo contro qualcuno
19:11è uno spettacolo per restituire dignità
19:16ma anche una storia poco raccontata
19:19cioè la storia non ce l'hanno raccontata per bene
19:22e quando noi diciamo
19:24ma non ci sono molte donne che hanno fatto la storia
19:27stiamo dicendo qualcosa di improprio
19:29perché se quelle donne non sono state raccontate
19:33sono rimaste fuori dalla storia
19:35e anche a noi hanno raccontato una storia alterata
19:39tra queste donne che citavi effettivamente
19:42mi ha fatto venire in mente un progetto
19:44che portava avanti Michela Murgia
19:46quella delle Morgane
19:47tu eri sua amica
19:48sei stata anche curatrice delle sue volontà testamentarie
19:53ecco come ti ha influenzato la sua visione
19:57nella vita di tutti i giorni
19:59nel tuo lavoro, in questo libro
20:00nello spettacolo teatrale
20:02puoi dirci qualcosa?
20:03ma prima di conoscere Michela moltissimi anni fa
20:10anch'io avevo un'idea del fatto che
20:15il patriarcato fosse qualcosa di molto raccontato
20:22e di non sempre
20:24cioè non ero consapevole veramente di tanti
20:28delle conseguenze, degli effetti concreti
20:31che ha il patriarcato
20:35intendendosi come sistema di privilegio
20:39e di maggiore potere che un genere ha
20:42e la vicinanza fisica, intellettuale
20:48amicale e amorevole con Michela
20:53mi ha aperto lo sguardo
20:55ti faccio un esempio
20:56per esempio ieri ero nella trasmissione di Lily Gruber
21:01otto e mezzo
21:02e quando ho parlato
21:05ho fatto il mio intervento
21:07ero l'unica donna a parte la conduttrice
21:09e gli uomini presenti in quel consesso
21:13mi hanno dato più volte ragione
21:15e quando io ho finito il mio intervento
21:20mi sono stupita del fatto che mi avessero più volte dato ragione
21:25perché?
21:26perché non è una cosa usuale che
21:29gli uomini dicano
21:32è vero, ha ragione
21:34e allo stesso tempo
21:36è uno sguardo alterato
21:37il mio
21:39quello di essermi accorta
21:40e anche di essere stata contenta
21:43che degli uomini
21:44mi avessero dato ragione
21:46quindi immaginati
21:47quanto ci condiziona
21:50l'idea
21:52che un uomo
21:54dica
21:54sì
21:55questa cosa che stai dicendo
21:57l'altro giorno io
21:58ho scritto un post
22:00in cui
22:01sostanzialmente dicevo questo
22:04è stato scoperto
22:06l'ennesimo gruppo
22:08di uomini
22:10che si scambiano immagini
22:11di donne nude
22:13alterate con l'intelligenza artificiale
22:16e via discorrendo
22:177 milioni di partecipanti
22:20e ogni volta che
22:22praticamente
22:22vengono fuori questi gruppi
22:26molto spesso
22:27almeno anche io
22:30tendo a fare di tutta l'erba un fascio
22:32cioè
22:33tendo a pensare
22:34ma che schifo
22:36e allora io
22:37in questo post scrivevo
22:39perché
22:39gli uomini
22:41se la prendono
22:41con noi donne
22:42che facciamo di tutta l'erba un fascio
22:44e non se la prendono
22:45con quei 7 milioni
22:47di uomini
22:48che
22:49mettono noi donne
22:51nella posizione di dire
22:52siete tutti uguali
22:54cioè
22:54state lì a dire
22:55non è vero
22:56io non sono come gli altri uomini
22:58ma prenditela con quegli uomini
23:00che ci fanno pensare questo
23:02cioè
23:02se io fossi un uomo
23:04Pasquale
23:05sarei molto arrabbiata
23:06con gli altri uomini
23:07perché
23:08il comportamento
23:10di alcuni uomini
23:11danneggia l'intero
23:13genere maschile
23:14eppure
23:15la maggior parte degli uomini
23:16non se la prende
23:17con gli altri uomini
23:18se la prende
23:19con le donne
23:20che
23:21gli dicono
23:22ma tu cosa stai facendo
23:24oppure
23:25tu sei un uomo
23:27allora sei come tutti gli altri
23:28ma prenditela
23:29con quegli uomini
23:31che comportandosi
23:32in quel modo
23:33gettano discredito
23:35su tutto il genere maschile
23:36su tutta la categoria
23:37certo
23:37allora
23:38grazie Cattila Torre
23:39ancora una volta
23:40ci hai guidato
23:41tra le parole giuste
23:42con estrema chiarezza
23:43ci hai ricordato anche
23:44come
23:44in qualche modo
23:45l'eredità
23:46di chi ci lascia
23:47possa diventare
23:48anche un testamento politico
23:49noi possiamo fare la nostra parte
23:51quindi leggiamo
23:52questo libro
23:53che è innanzitutto
23:53uno strumento
23:54non si può più dire niente
23:56ROI edizioni
23:57andiamo a vedere lo spettacolo
23:58tutte le volte
24:00che le donne
24:00quindi ricordami
24:01la prima data
24:026 dicembre
24:04ad Alessandria
24:06quindi 6 dicembre
24:07ad Alessandria
24:08e niente
24:09a presto Katie
24:10alla prossima
24:11ci vediamo a teatro
24:12oppure ti leggeremo
24:13grazie
24:14un abbraccio
24:14grazie infinite
24:19grazie a tutti
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