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Trascrizione
00:00Buonasera, buon venerdì e ben ritrovati con il TG Preview di Teletutto, lo spazio di approfondimento
00:15della nostra redazione dove questa sera parleremo di quella che è una sfida, quella della fusione
00:22nucleare tra scienza, economia e futuro. Lo facciamo con alcuni ospiti tra i quali il professor
00:30Germano Bonomi, ordinario di fisica sperimentale dell'Università di Studi di Brescia, buonasera
00:34professore Levento, con il collega Stefano Martinelli che torna nel nostro TG Preview, esperto di
00:41economia e anche di temi scientifici e lo facciamo anche con Michele Lancellotti che è collegato
00:47con noi, buonasera, Presidente dell'Associazione Alunni dell'Università degli Studi di Brescia.
00:54Parto da lei Presidente perché questo approfondimento prende le mosse da un viaggio scientifico che
01:02avete fatto come associazione alunni negli scorsi giorni in visita in Francia al progetto ITER,
01:10le chiedo perché avete scelto appunto di fare questo viaggio.
01:13Noi ogni anno facciamo un viaggio per destare l'interesse dei nostri associati. L'Associazione
01:21Alunni dell'Università degli Studi di Brescia è rinata diciamo quattro anni fa, oggi associa
01:26circa 1500 laureati, consideriamo che i laureati dal 1982 oggi sono circa 60.000 e il viaggio
01:36scientifico diventa il nostro fiore rocchiello. Noi creiamo visibilità invitando a fare questo
01:43viaggio circa una cinquantina di nostri associati, non di più, visitando i centri di ricerca più
01:48importanti non solo d'Italia ma anche d'Europa. Chiaramente io sono il Presidente ma tutto ciò
01:54non potrebbe venire senza il nostro Vice Presidente presente lì con voi, il Professor Bonomi.
01:59Professor Bonomi che interroghiamo subito in verità, partendo anche da quello che è
02:04stato il titolo che Stefano Martianelli ha scelto per la sua long form sul web, ricreare
02:10il Sole sulla Terra. Cosa significa ricreare appunto il Sole sulla Terra se parliamo di fusione
02:18nucleare e in cosa consiste la fusione nucleare e anche da cosa in breve si distingue dalla fissione?
02:27Da sempre abbiamo avuto bisogno di energia quindi l'abbiamo cercata in vari modi, in genere
02:36bruciamo le cose, abbiamo cominciato bruciando la legna, il carbone, il petrolio, poi l'uranio
02:41ecco partiamo dalla fissione allora che è già una realtà da moltissimi anni. Nella fissione
02:46noi rompiamo i legami nucleari del nucleo di uranio e diciamo liberando l'energia che tiene
02:56insieme questi pezzi liberiamo energia e la possiamo utilizzare. Nella fusione invece
03:02non rompiamo un nucleo pesante come quello dell'uranio ma mettiamo insieme due nuclei piccoli
03:07come nel Sole sono atomi di idrogeno, invece in Iter vorremmo mettere degli atomi dei nuclei
03:16di Deuterio e di Trizio. Mettendo insieme questi diciamo così otteniamo degli oggetti
03:22che complessivamente sono meno pesanti dei suoi componenti. Quella differenza di massa si
03:32trasforma in energia e in un modo molto intenso perché dalla famosa formula di Einstein E uguale
03:40M e C al quadrato noi moltiplichiamo quel difetto di massa per la velocità della luce
03:45al quadrato che è un numero enorme. In questo modo riusciamo ad estrarre dalla materia una
03:49quantità di energia enorme quindi la fissione spacchiamo i nuclei pesanti nella fusione li
03:56mettiamo insieme. Quello che cercheranno di fare all'interno di Iter.
04:01Stefano tu sei stato con questo viaggio scientifico al seguito dell'associazione Allumni all'Università
04:09di Studi di Brescia allo stabilimento di Caradache in Francia e hai raccontato Iter da vicino.
04:15Ti chiedo che impressione ti ha fatto questo che possiamo definire un cantiere del futuro?
04:20L'impressione è stata molto forte nel senso anche emotivamente arrivi in un sito enorme dove lavorano
04:28mille persone da 33 paesi del mondo perché ricordiamo che Iter è un progetto internazionale
04:34al quale collaborano tutti gli stati membri dell'Unione Europea, Russia, India, Cina, Giappone, Corea del Sud,
04:41Stati Uniti, cioè un progetto come non ce ne sono nel mondo e quindi l'impatto visivo è forte,
04:46l'impatto anche umano è forte perché sono al lavoro alcune tra le migliorimenti in ambito ingegneristico
04:53e scientifico in generale di 33 paesi del mondo che rappresentano oltre il 50% del PIL,
04:59cioè capire questo fa capire quanto è importante Iter e quanto è importante l'obiettivo che si sta cercando
05:06di raggiungere. Quindi è davvero anche chi non ha una preparazione scientifica specifica
05:14non può non cogliere andando lì la portata di quello che si sta facendo in Provenza.
05:20Professore, il progetto è definito come una delle più grandi imprese scientifiche collettive
05:26dell'umanità. Le chiedo quali sono da un punto di vista tecnico le principali sfide aperte in questo momento?
05:34Per fondere le cose abbiamo bisogno di calore, quando fondiamo il ferro dobbiamo alzare la temperatura.
05:40E la nostra provincia serve di giro, quando dobbiamo fondere serve temperature, serve energia.
05:45Esatto, però dobbiamo salire un po' di scala perché il plasma in cui noi riusciamo a fondere
05:50il deuterio e il trizio stiamo parlando di 150 milioni di gradi, che è 10 volte di più
05:57della temperatura del sole. È chiaro che a quella temperatura noi fondiamo tutto.
06:03Quindi quel plasma, che poi sono pochi grammi alla volta, deve essere isolato da qualsiasi materiale
06:10che lo circonda. Com'è possibile? Lo si può fare con dei campi magnetici, i molto intensi
06:17e quindi la scala di questi magneti è diventata gigantesca. Stiamo parlando di una struttura,
06:21l'abbiamo vista Stefano, almeno quello che stanno montando, di 30 metri di altezza e 30 metri
06:28di diametro. Questi campi magnetici quindi richiedono delle correnti molto elevate.
06:34Tra l'altro per essere magneti superconduttori devono essere mantenuti a temperatura di circa
06:40meno 270 gradi, quindi un sistema criogenico immenso e mai costruito. E poi c'è tutta la
06:47logistica, il reattore avrà più di un milione di pezzi e quindi metterli insieme, trasportarli,
06:53diciamo dal punto di vista tecnologico, strutturale, logistico, oltre che fisico, è un'impresa
06:58veramente ciclopica. Credo che il dato della temperatura di 150 milioni di gradi sia per
07:06la maggior parte di noi, non solo i telespettatori a casa, inimmaginabile, ma credo anche che ci
07:12sia una quota di instabilità in qualche modo da controllare tra temperature e campi magnetici.
07:19Come si fa? Questa è la difficoltà. La struttura dei campi magnetici, essendo molto
07:25grandi, poi devono controllare un plasma che poi sta all'interno in uno spazio molto piccolo,
07:31quindi qualsiasi instabilità ti porterebbe a perderlo il plasma. Quindi a quel momento
07:38in cui faremo la prova per vedere, perché questa forse vale la pena sottolinearlo, non
07:44è un reattore nucleare di fusione che produrrà energia, ma è solo per verificare se tecnologicamente
07:50e scientificamente siamo in grado di farlo. Poi quello che verrà dopo è tutto un altro
07:57discorso, diciamo così. Quindi le difficoltà sono proprio di mantenere all'interno della
08:03struttura centrale tutte le condizioni al limite. Faremo i vari step nel 2032, 33 o 35, cominceranno
08:11con idrogeno, idrogeno, per vedere, poi passeranno deuterio e poi nel 2040, se tutto va bene, dovrebbero
08:20fare la prova definitiva.
08:22Stefano, parliamo anche di investimenti, di una certa portata, 20 miliardi di Euro fin
08:28qui, altri 10 pronti, previsti per nuovi investimenti. Dal tuo punto di vista come si può giustificare
08:37un impegno simile. Si può giustificare col fatto che qualora l'esperimento andasse a buon
08:44fine si dimostrerebbe la fattibilità di una tecnologia che non dico risolverebbe, ma probabilmente
08:51risolverebbe il problema energetico, nel senso la fonte energica della fusione sarebbe sicura,
08:56disponibile per tutti, carbon free, con una quantità infinitissima inferiore di radiazioni
09:05rispetto alla fissione, dove comunque c'è tutto il problema di smaltimento delle scorie.
09:10Quindi gli investimenti così alti, tra l'altro questi sono i soldi contanti, chiamiamoli così,
09:18poi ci sono materiali inviati, personale, che viene assunto, quindi è uno sforzo collettivo
09:24che secondo me, parafrasando il fine, giustifica i mezzi. Cioè 30 miliardi di Euro per risolvere
09:31il problema energetico, credo che gli stati ne metterebbero anche il doppio se sapessero
09:38che il fine sarà raggiunto. Tu parli di risolvere il problema energetico e quindi immaginiamo
09:45che possano cambiare anche i mercati energetici e quindi andare anche verso sostanzialmente
09:51un minore utilizzo e forse arrivano a utilizzare più tanto il gas quanto il petrolio, quindi
09:57forme di fossili.
10:01Certo, sì, assolutamente. Questo è un ragionamento che io ho fatto un po' ex post. Guarda caso,
10:07non ci sono tra i soci di ITER paesi dove il petrolio è, penso, paesi del Golfo. Magari
10:15è un mio retropensiero, però sicuramente, le tempistiche sono dilatate e quindi ancora
10:22per tanto tempo dovremo fare i conti comunque con le fonti fossili, con le rinnovabili classiche,
10:27questo dobbiamo saperlo, però qualora davvero andasse a buon fine sarebbe, penso a tutte
10:33le aziende energivore che hanno bisogno di enormi quantità di energia, bene, una centrale
10:37a fusione ne può garantire, adesso il professore lo sa meglio di me, anzi può dircelo, ma può
10:42garantire una energia, tantissima energia con, diciamo, pochissimo materiale, perché
10:49il materiale all'interno di questo famoso tokamak è molto poco, difficile da reperire,
10:54soprattutto il trizio, però sarebbe davvero una soluzione e cambierebbe i mercati, come
10:59dici tu Fabio.
11:01Sì, in effetti, come dice Stefano, la scala del combustibile è diversissima, con un chilo
11:08di uranio, per esempio, facciamo la stessa energia che facciamo con 100 tonnellate di
11:12carbonio e di petrolio, ecco, una centrale come quella di ITER, che è un reattore di
11:19500 MW, ecco, potrebbe funzionare 30 anni con una vasca da bagno e una batteria a litio
11:27di un portatile, quindi questo ci dà la scala di quello che potremmo fare se riusciamo
11:33a regare in fondo a questa tecnologia, masca da bagno, batteria di un computer e per 30
11:38anni abbiamo energia da una centrale.
11:41Questo le chiedo subito quanto può essere ripetibile, scalabile a livello mondiale, pensiamo
11:48anche nei paesi sottosviluppati, nel terzo mondo, dove l'energia è chiaramente un problema
11:54che arriva dopo altri, ma che sicuramente fa parte anche di tutto quel contorno che non
12:01permette uno sviluppo di questi paesi?
12:05Se tutto andasse bene sarebbe davvero tocca sana dal punto di vista energetico, però lo
12:11stesso Barabaschi, come forse Stefano ricordiamo che il direttore generale di questa opera,
12:17l'ITER, è un ingegnere italiano, Barabaschi Pietro, quindi grande orgoglio penso per noi
12:23italiani, diciamo così, lui stesso diceva non possiamo dire che riusciremo, perché nessuno
12:29non l'ha fatto prima, stiamo facendo una cosa talmente ciclopica che passo per passo
12:34cercheremo di farlo, quindi nello scenario più roseo, in cui nel 2040 lo accendiamo e
12:41riusciamo a tenere questa reazione accesa per un certo intervallo di tempo, poi ci vorrà
12:48qualche decennio per ingegnerizzare la tecnologia, stiamo parlando della secondarità di questo
12:55millennio, però voglio dire abbiamo millenni alle spalle, speriamo di avere millenni davanti
13:01e quindi sono qualche decina di anni a investire in questa tecnologia, penso che sia molto importante
13:06e poi davvero sì, potremmo risolvere tanti dei problemi legati all'energia per tutti e
13:12dovunque insomma. Torno un attimo da Michele Dancellotti, le chiedo che impressione hanno
13:19avuto gli alunni dell'associazione di questo progetto, di ITER, di quanto avete visto, immagino
13:29che dell'associazione facciano parte anche tanti imprenditori, tanti imprenditori anche del
13:36Bresciano, che sono tutti i giorni alle prese con i problemi dell'energia.
13:44Sì, considerando che poi i nostri laureati sono laureati in economia, in ingegneria, in medicina
13:51e in giurisprudenza, ultimamente abbiamo anche laureati in agraria e in farmacia, ma l'impressione
13:57è un'impressione, chiaramente c'è un effetto wow, perché lo disseva prima bene Stefano,
14:02no? È stato emozionante trovarsi di fronte a questo progetto, all'inizio un po' incomprensibile
14:08direi, per cui sei molto colpito dalle dimensioni e dalla straordinaria capacità di mettere
14:16d'accordo stati che su altri piani, diciamo, di dialogo stentano un po' ad essere collaborativi.
14:24Lì, invece, l'obiettivo comune è quello che ispira anche elementi di persone profane,
14:32anche io, se io sono una laurea in economia, quindi cerco di tenere testa a Germano, ma
14:37non è facile, così come tanti altri nostri associati presenti. Ci ha fatto molto piacere
14:42certamente vedere gli italiani al vertice di ITER. Oltre a Barabaschi abbiamo notato
14:48che in certe posizioni apicali ci sono italiani, non solo, ma anche tra i fornitori più
14:54importanti, questa forse è una notizia che è giusto dare, tra i fornitori più importanti
15:00di ITER ci sono aziende italiane, Ansaldo in primis, quindi tutta la componentistica di
15:05questa tecnologia, che è lo stato dell'arte della tecnologia per raggiungere la fusione,
15:10diciamo che in gran parte arriva dalla nostra Italia. Questo ha colpito molto evidentemente
15:16i nostri associati. Professore, l'obiettivo di ITER è quello di ottenere un guadagno energetico
15:23netto. Le chiedo, come ci spiegava Stefano nel suo articolo, innanzitutto cosa vuol dire
15:28guadagno energetico netto? Come si può raggiungerlo e se obiettivamente c'è qualche altra forma
15:36di produzione energetica che possa raggiungere un guadagno energetico netto? Il guadagno è
15:42sostanzialmente, quanta energia tu puoi estrarre dal tuo reattore rispetto a quello che tu utilizzi
15:51per tenerlo acceso, diciamo così. Come abbiamo parlato prima, abbiamo detto che ci sono, dobbiamo
15:57portare a temperature molto elevate, dobbiamo tenere le temperature dei magneti a temperatura
16:04che ossia, necessita una quantità di energia enorme, stiamo parlando di 50 MW, quindi c'è
16:10proprio una centrale vicina a ITER che serve come iniettore, diciamo così, per il reattore.
16:18L'idea è proprio quella di, bene, ne usiamo tantissima in ingresso, 50 MW insomma, però
16:24ne tiriamo fuori 500, 500 riso 50 fa 10 e proprio quel Q uguale 10 di cui si parla, il
16:31fattore Q. In realtà il tokamak, la reazione di fusione l'abbiamo già realizzata, in altri
16:37tokamak più piccolini, ce n'era uno in Inghilterra che era dell'Unione Europea, JET si chiamava
16:42e altri in giro per il mondo, però il problema è che il Q era minore di 1, quindi tiriamo fuori
16:47meno energia di quella che mettiamo dentro, dal punto di vista energetico è poco efficiente
16:52e poco efficace. E quindi per poterlo fare hanno dovuto disegnare questo tokamak enorme,
17:00diciamo così, che dovrebbe raggiungere un Q uguale 10. Certo, sono passati tanti anni
17:06dal disegno, ci raccontavano, e quindi alcune cose le abbiamo imparate e forse lo disegneremo
17:12in maniera diversa, però tornare indietro adesso significherebbe fare tutto da capo, quindi
17:16è complicato. Anche la struttura dei campi magnetici, diciamo ci sono nuove forme, tra
17:22l'altro adesso in questo periodo sui giornali escono notizie anche di investimenti privati
17:27nel campo della, diciamo, fusione nucleare, quindi c'è una molta competizione, diciamo
17:32così, però più attrezzato di ITER penso al momento non ce ne sia, è uno sforzo collettivo
17:38di tanti stati, speriamo che possa riuscirci. Perché Stefano siamo in un momento storico
17:42dove si parla molto di rinnovabili, di transizione green, ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede
17:49l'economia, ce lo chiede anche l'ambiente, perché non possiamo negarlo che sia anche
17:53una sfida dal punto di vista ambientale, ma si parla anche di un possibile ritorno all'energia
18:00nucleare in Italia, sicuramente per quanto riguarda la fusione potrebbe essere però anche
18:07la fissione una delle possibilità.
18:12Certo, si sta parlando insistentemente, soprattutto adesso con il governo Meloni, della riapertura
18:21delle centrali in Italia, centrali a fissione ovviamente, visto che la fusione è sperimentale,
18:27qui è un discorso dove c'è molte ideologie da una parte e dall'altra, quindi è sempre
18:32molto difficile parlare di questo tema, ci sono stati due referendum in Italia, uno
18:37non ricordo se è 86-87, adesso non ricordo di preciso la data, però appena dopo Chernobyl,
18:42quindi è evidente quale sarebbe potuto essere il risultato, uno nel 2011 dopo Fukushima.
18:49Quindi, sull'energia nucleare c'è molta, secondo me, disinformazione, molta paura, non dico
19:00motivata o motivata, ma molta paura, non supportata da conoscenze, ma non è una critica, ma è
19:06un dato di fatto. Il nucleare è una fonte energetica che sicuramente spaventa, ma che rispetto
19:14ad altre è più pulita, è innegabile questo, ci siano problemi di questione scorie, che sono
19:21una minima parte tra l'altro, che è il restante del carburante, dell'uranio utilizzato, certo
19:28ci sono tutta una serie di criticità, non dimentichiamoci però che l'Italia compra tantissima
19:32energia dalla Francia, che produce ancora da nucleare e abbiamo centrali a 150-300 km
19:40da noi, quindi non cambia tantissimo. Poi c'è tutta la sfida della sostenibilità ambientale,
19:46non si può pensare di vincerla con i pannelli solari, questa è la mia opinione, non si può
19:51pensare di solo con i pannelli solari, cioè servono anche, deve essere un mix energetico,
19:57ci deve essere l'eolico, ci deve essere i pannelli solari, secondo me ci deve essere
20:00anche il nucleare, però non è solo una, non si può pensare che però che si risolva
20:06solo con una o due tecnologie, serve tutto quanto possibile per raggiungere quell'obiettivo
20:11di sostenibilità, al di là di quello che ci viene chiesto a livello normativo, ma anche
20:16per una questione etica.
20:19Anche perché oggi se parliamo proprio di pannelli solari sappiamo quanto il tema delle
20:24terre rare, quindi della materia prima per poi riuscire a realizzare i pannelli solari
20:29entri in un circo della geopolitica che poi porta di nuovo a tornare a parlare di petrolio,
20:36di gas, di carbone in alcuni casi.
20:39Non più tardi di ieri c'è stato l'incontro tra Xi Jinping e Trump, hanno parlato di terre
20:43rare, Cip e Dazzi, i due paesi più potenti, le due superpotenze del mondo hanno parlato
20:50di questo.
20:51Sì, ma sono d'accordo, per ritornare al nucleare di fissione ci vuole un accordo bipartisan,
20:58perché da quando uno decide, va bene, ritorniamo al nucleare, quando? Se tutto andasse, hai il
21:05primo reattore, passano 10-15 anni, sono tre governi, se i vari partiti non sono d'accordo
21:13sin dall'inizio lasciamo stare, perché poi le chance che il percorso si interrompa sono
21:19elevatissime e quindi io almeno in Italia sono pessimista sulla possibilità di ritirare
21:27dal punto di vista pratico per una differenza di visione politica. In Cina invece ne stanno
21:32costruendo tante centrali nucleari e adesso anche negli Stati Uniti, dopo tantissimi anni,
21:38stanno ricominciando.
21:38Anche perché le tempistiche, professore, per la costruzione e realizzazione della centrali
21:43nucleare non sono immediate, non è come dire mettiamo giù un campo di diversi ettari
21:50di pannelli solari, come succede nel Bresciano, Visano, dove San Marino viene a costruire un parco
21:57fotovoltaico che darà l'8% della sostenibilità energetica della Repubblica, servono diversi
22:06anni per far realizzare una centrali nucleare.
22:08Sì, è un po' diverso? Sì, no, quello che dicevo c'erano di tantissimi anni quando
22:12il risultato è però negli ultimi, diciamo così, anni si sta lavorando a dei reattori
22:18molto piccoli, gli SMR, Small Modular Reactor e quelli magari sono una speranza nel senso
22:24che l'idea di chi li sta costruendo è quelli che te li portano, arrivano lì con l'elicottero
22:29col camion, te lo mettono giù, fai, non so, quanto sarà, 100 metri per 100 metri, te
22:34lo tieni lì per quello che diciamo 4, 5, 6, 7 anni, quando poi è finito l'uranio, vengono
22:40lì, ti portano via tutto e quindi te lo danno come un box e poi lo riprendono. Questa è
22:45l'idea su cui si sta muovendo il mercato, non lo so, adesso poi vedremo se questa è
22:50un'ipotesi fattibile dal punto di vista anche commerciale.
22:53Le chiedo se la fusione, qui si parla come sicura e pulita, sia effettivamente così o
23:02quali sono le reali implicazioni ambientali e di sicurezza rispetto al nucleare tradizionale?
23:08Il nucleare di fissione non posso che essere favorevole sia per conoscenza, per impostazione,
23:15però abbiamo detto alla gente è sicuro, è sicuro, poi uno vede Cernobil, insomma 100
23:22chilometri quadrati, 100 per cento chilometri di 100 mila persone evacuate, o anche stesso
23:28Fukushima, quindi problemi legati al nucleare di fissione ce ne sono stati, non te ne nasconderselo,
23:34il problema grosso è quello delle scorie, devi trovare un posto dove tenere queste scorie
23:40radioattive, queste ceneri radioattive per decine di migliaia di anni, solo forse in Svezia,
23:46Norvegia, Finlandia, hanno stoccavato sottoterra un bunker dove li metteranno, quindi c'è il
23:55problema, no per la fusione invece innanzitutto all'interno del reattore hai qualche grammo
24:02di materia, anche se lo perdi nello scenario più catastrofico, rompi il tuo reattore perché
24:08buca la parete, però si ferma lì, tutto il materiale si può attivare, può diventare
24:14radioattivo, però molto più debolmente, poi con tempi di dimezzamento, cioè tempi
24:19di decadimento molto più brevi, quindi è tutto isolato lì, problemi di invasione nello
24:26spazio circostante, di problematiche particolari per il momento non ci sono, non se ne vedono.
24:33Siamo in chiusura, ho un'ultima domanda, veramente i 30 secondi per il Presidente Lancellotti,
24:39quest'anno avete portato i vostri associati a vedere Italia, avete già idea di dove
24:44andare l'anno prossimo, anche perché noi vorremmo raccontarlo in qualche maniera.
24:49La commissione composta da me e da Germano Bonomi, che è una commissione insindacabile,
24:54inattaccabile e inavvicinabile, si riunirà in gennaio e a gennaio sortiremo alla destinazione
25:00del 2026. Ne approfitto però per citare Mario Pedini in questi 30 secondi. Mario Pedini,
25:08ho trovato un'intervista che ha fatto il giornale di Brescia a Mario, all'onorevole Mario Pedini,
25:13che vuole un'università sulla pagina che ho letto all'interno della mostra degli 80 anni
25:17del giornale di Brescia. Questo perché è come se fosse una specie di testimone che noi
25:24raccogliamo anche come alunni, portando quindi i nostri associati a visitare centri di ricerca,
25:28ma non solo. Noi abbiamo visitato anche un centro importantissimo che si chiama Unicri.
25:33Ma Pedini diceva, nell'82, dopo aver finalmente saputo che la legge per l'istituzione della
25:39nostra università era stata approvata. Lui disse nel finale di questa intervista, leggo,
25:45il mondo bresciano dovrà considerare l'università come, diciamo, la pupilla dell'occhio, compiendo
25:53tutti gli sforzi necessari affinché l'Ateneo di Brescia raggiunga sempre più alto prestigio
25:58scientifico.
26:00Grazie a Michele Ancellotti e all'Associazione Alumni dell'Università degli Studi di Brescia,
26:05al professor Germano Bonomi, che è anche vicepresidente dell'Associazione Alumni,
26:08ma per noi questa sera era l'ordinario di fisica sperimentale dell'Università degli Studi
26:12di Brescia, e a Stefano Martinelli, collega del giornale di Brescia.
26:17Noi ci fermiamo qui, non l'informazione di Teletutto, che come sempre torna tra pochi minuti
26:22nel nostro telegiornale, lì ad aspettarvi ci sarà.
26:25È Clara Piantoni.
26:25Grazie.
26:26Grazie.
26:27Grazie.
26:28Grazie.
26:29Grazie.
26:30Grazie.
26:31Grazie.
26:32Grazie.
26:33Grazie.
26:34Grazie.
26:35Grazie.
26:36Grazie.
26:37Grazie.
26:38Grazie.
26:39Grazie.
26:40Grazie.
26:41Grazie.
26:42Grazie.
26:43Grazie.
26:44Grazie.
26:45Grazie.
26:46Grazie.
26:47Grazie.
26:48Grazie.
26:49Grazie.
26:50Grazie.
26:51Grazie.
26:52Grazie.
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