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Trascrizione
00:00Buonasera, buon mercoledì e ben ritrovati con il TG Preview di Teletutto, dove oggi
00:14approfondiremo quello che è il tema di giornata, ovvero il discorso della Presidente della
00:22Commissione Europea Ursula von der Leyen questa mattina a Strasburgo, un discorso dove viene
00:29fuori sostanzialmente il tema che l'Europa è in lotta, un discorso molto geopolitico con
00:37alcuni argomenti però non solo di geopolitica che toccano anche il nostro territorio. Ne
00:40parliamo in studio con il Professor Matteo Manfredi, associato di diritto dell'Unione
00:46Europea dell'Università di Palermo, buonasera Professor Manfredi e con il nostro Carlo Muzzi
00:51che ritroviamo nel TG Preview di Teletutto, collegato da Strasburgo. Buonasera Carlo.
00:57Buonasera Fabio, buonasera Professor Manfredi, buonasera ovviamente ai telespettatori.
01:04Carlo Muzzi è a Strasburgo, da qualche giorno quindi ha vissuto anche il clima prediscorso,
01:12questa mattina poi ha potuto commentare con diversi docenti ed esperti di politica europea
01:20quanto stava succedendo in questo incontro che si è tenuto nell'Università Cattolica
01:25di Brescia dove da dieci anni c'è una facoltà di scienze politiche e quindi Carlo chiederei
01:33subito a te che aria si respirava questa mattina a Strasburgo e quali sono le prime impressioni
01:40che avete avuto lì in sala stampa dopo il discorso della Presidente Woderlein?
01:46Allora, innanzitutto stamattina tutti ci siamo svegliati con la notizia di questo sconfinamento
01:56di droni russi in territorio polacco. Ha detto tra l'altro che è una zona che ha il confine
02:03con la Bielorussia, l'Ucraina e la Polonia quindi è una zona in cui non è difficile che si possano
02:10verificare questo genere di incidenti. È chiaro però che questa situazione e questi eventi alla vigilia
02:19proprio del discorso dello Stato sull'Unione ha enfatizzato i toni e sicuramente il discorso
02:27che ha fatto Ursula von der Leyen ha puntato molto su questo tema, quantomeno ha provato a mostrare
02:35un volto feroce dell'Europa? Poi magari parleremo del fatto che ci sia una conseguenzialità
02:42a questo volto mostrato da una fighting Ursula, come la definiva ieri il suo capo di gabinetto
02:49Siebert nel briefing precedente allo Stato dell'Unione. Quindi è chiaro che un terzo del discorso
02:59è stato dedicato solo alle crisi internazionali. Direi quasi che si ancisce un po' la fine
03:08di quell'idea di soft power che si dava dell'Europa, qui si parla di muro di droni per difendere
03:14il fianco orientale dell'Unione. Quindi c'è quantomeno un cambio di paradigma in quanto
03:24ha sostenuto la von der Leyen. I temi geopolitici sul tavolo della Presidente sono tanti, ha citato
03:34Carlo quanto è successo nella notte e quanto ha sostanzialmente poi svegliato anche il Parlamento
03:40europeo questa mattina, il professore però si è parlato anche di rapporti tra l'Unione
03:46europea, Israele e Gaza, la possibilità di sospendere, congelare quello che è l'accordo
03:53tra l'Unione europea e Israele. Io vi chiedo da un punto di vista giuridico come questo
03:57possa essere possibile, se può essere possibile e come ci arriverà la Presidente.
04:02Diciamo che il discorso della Presidente di oggi è stato un discorso sulla difensiva
04:07dove anzitutto la Presidente ha dovuto difendersi dalle critiche, dai vari attacchi ricevuti sia
04:13dai gruppi parlamentari che la sostengono sia dai governi degli Stati nazionali. Però
04:18ci sono stati, da molti è stato definito come un discorso non programmatico, senza animo,
04:23però sulla questione di Gaza secondo me c'è un elemento di novità perché per la prima
04:29volta dal conflitto la Commissione, in parte nella persona e nella sua Presidente, si è
04:34espressa chiaramente indicando due proposte, una sanzioni anche unilaterali nei confronti
04:40di ministri o di esponenti del governo, legati quindi al governo di Netanyahu e secondo
04:46la sospensione parziale solo della parte che fa riferimento alle disposizioni di natura
04:52commerciale dell'accordo di associazione tra Unione Europea e Israele. Questo è come
04:59si può fare, è già stato fatto in passato con riferimento all'accordo con la Siria e
05:04per farlo questa è una proposta, ma come dice anche la Presidente nel suo discorso,
05:09ora è necessario presentare questa proposta di sospensione parziale della parte commerciale
05:14ma servire alla maggioranza qualificata del Consiglio, il Consiglio ovvero dei ministri,
05:20degli stati, dell'Unione Europea e qui vedremo se stati come l'Italia e la Germania sono
05:25d'accordo a sospendere quindi accordi commerciali, teniamo conto che l'Unione Europea è il principale
05:31partner commerciale per Israele, quindi c'è anche una rilevanza da un punto di vista economico
05:36non indifferente. Le decisioni a maggioranza qualificata in qualche modo però forse si potrebbe
05:41arrivare, vorrebbe arrivare al Presidente von der Leyen a sospenderle, secondo lei c'è la possibilità
05:46che si arrivi a questo punto?
05:48Le decisioni a maggioranza qualificate si è parlato molto del criterio dell'unanimità perché
05:52l'unanimità cioè insieme al Consiglio è l'elemento, la modalità di voto per quanto concerne la politica
06:01estra di sicurezza comune, la politica estra in generale perché è una politica ancora degli
06:04stati, non è una competenza in capo all'Unione Europea, la politica commerciale invece è una
06:08competenza dell'Unione, quindi si gioca su questo e proprio per questo la Commissione
06:13non dice sospendiamo l'intero accordo, perché per quanto servirebbe l'unanimità?
06:17La parte commerciale prevede la maggioranza, per far questo bisognerebbe una modifica dei
06:23trattati, quindi dei stati membri che decidono, modifichiamo quale parte e quindi anche le modalità
06:29di voto. Carlo Muzzi anche per gli stati membri non sono questi giorni semplici se pensiamo
06:34alla Francia dove tutto può essere ancora chiaramente in dubbio, non è sicuramente il
06:40momento più felice, si forse rafforza in questo momento la posizione dell'Italia nello scacchiere
06:47europeo, geopolitica che è al centro soprattutto di questo discorso della Presidente von der Leyen,
06:55se i droni questa notte hanno avuto un escalation al confine tra Bielorussia, Polonia e Russia,
07:05la von der Leyen ha parlato di un muro di droni e di 6 miliardi di Euro a protezione in qualche
07:10modo dell'Europa.
07:11Sì, questo è la cosa che dicevo prima, aggiungo un piccolo passaggio su Gaza e sulla questione
07:20di Gaza perché su quello si sta consumando comunque una frattura anche a livello europeo,
07:26a dimostrazione di quanto sia paradossale la situazione, cioè von der Leyen fa un discorso
07:31anche in qualche modo aggressivo ma la sua maggioranza in questi giorni e in queste ore si
07:36sta lentamente rodendo anche proprio su Gaza. Domani ci sarà una risoluzione, la prima
07:41che dovrebbe votare il Parlamento europeo e i popolari si sono sfilati dal voto e dal
07:50testo che avevano firmato insieme ai socialisti alla sinistra, ai verdi. Quindi è un tema esplosivo,
07:57peraltro su quella cosa di Horizon e su quella parziale uscita dall'accordo bilaterale era una
08:04cosa che da un lato permette di eludere il tema dell'unanimità, dall'altro era una cosa
08:12che già da tempo ad esempio dal Parlamento chiedevano. Cioè von der Leyen sta molto attenta
08:19sul tema del Medio Oriente anche perché il suo paese d'origine, la Germania, è quello
08:25forse più in imbarazzo su questa partita. Altra cosa è la questione degli stati nazionali.
08:34Anche la Francia sta passando un periodo molto burrascoso. Oggi Bardellà, che è il leader
08:41dell'Assemblea nazionale, è venuto in conferenza stampa a dire che il governo Lecornu, quello
08:47che adesso ha messo in piedi Macron, ha i giorni comunque contati, settimane contate e l'unica
08:54soluzione lì sarebbe andare alle elezioni e le dimissioni del Presidente. Quindi capite
09:01bene che in questa situazione è molto difficile anche fare la politica estra. Macron è stato
09:08uno di quelli che più di tutti ha cercato un suo protagonismo nella politica estra europea
09:17sia per quanto riguarda la Nato, sia per quanto riguarda l'Ucraina e in qualche modo anche
09:21per quanto riguarda la questione medio orientale. L'Italia. L'Italia in realtà rischia di morire
09:31di tatticismo, nel senso che in questi mesi e in questo anno anche molto burrascoso il governo
09:40Meloni e la Presidente del Consiglio ha avuto grandi abilità nello schivare terreni scivolosi.
09:46Adesso appoggiamo anche noi come volenterosi ma un po' controvoglia. Abbiamo finto di essere
09:53pontieri di Trump sulla politica dei Dazi quando poi l'accordo l'ha fatto von der Leyen. Un brutto
09:59accordo che non piace a nessuno, non piace né a destra né a sinistra né al centro, tra l'altro
10:03quello sull'accordo commerciale siglato con gli Stati Uniti. Quindi l'Italia dovrebbe mostrare una prova
10:12di maturità e dire e provare a mettersi alla guida, ma in questo momento è molto difficile.
10:19Se non l'abbiamo fatto fino ad oggi credo che non lo faremo neanche nei mesi a venire
10:24quando alcuni nodi verranno ancora maggiormente al pettine.
10:28Il volto della von der Leyen combattiva è sicuramente in politica estera dove vuole affermare anche
10:33le posizioni e la forza dell'Unione Europea. È vero che però è stato Carlo un discorso sulla
10:40difensiva per quanto riguarda le posizioni personali della Presidente e le sfide che dovrà
10:47affrontare nei prossimi giorni. Se guardiamo a quanto detto e che molto interessa il territorio
10:52bresciano rispetto all'automotive e quindi a una non possibilità di prorogare la scadenza del 2035
11:02per i motori endotermici, chiaramente questo è più un segnale di apertura verso i verdi
11:09per avere un voto di fiducia confermato.
11:16Questo è un discorso che si trascina già dal primo mandato von der Leyen, questo del Green Deal e della
11:24transizione. Poi lei aveva scaricato Timmermans appena prima delle elezioni europee dello scorso
11:29anno, c'è stato comunque una levata di scudi di una parte dell'industria europea su questa
11:36linea politica di transizione verso l'elettrico. Oggi però non ha fatto nel passaggio in cui
11:45ha parlato di elettrico, poi vedremo come sarà, ma entro il 2035 lei ha parlato di macchine
11:52batterie elettriche europee affordable, quindi che sono nelle disponibilità di tutti gli europei
12:00e con anche un progetto di sostegno alle batterie elettriche e ha escluso completamente quella
12:07richiesta di deroga e di transizione più lunga che almeno una parte e un'alleanza di Stati
12:14chiedevano. L'ha fatto per fare un favore all'automotive tedesco? Probabilmente, però
12:21come sapete e come abbiamo appena detto, effettivamente anche all'interno dell'Europa le politiche si
12:28reggono anche in base alla forza relativa dei singoli Stati.
12:35Torno dal professore Manfredi perché si è parlato anche di possibilità in qualche modo di utilizzare
12:44gli asset russi per arrivare alla ricostruzione dell'Ucraina. Certo, prima di arrivare alla
12:51ricostruzione dell'Ucraina bisogna arrivare a una pace. Mi viene a dire, le chiedo però
12:55da un punto di vista normativo, come si possono usare questi asset congelati della Russia per
13:01poi ricostruire l'Ucraina?
13:02Allora, questo è possibile, anche qui ripartiamo sempre, deve esserci un potere degli Stati,
13:09una volontà degli Stati che approvi questa decisione in sede di Consiglio. Non sarà
13:17probabilmente così facile, anche se questo discorso che lei fa e che comunque è piaciuto,
13:23anche leggendo i commenti, la proposta della Commissione di utilizzare questi asset, si collega
13:28anche un altro tema che la von der Leyen ha affrontato, che si rilascia quindi al discorso
13:33anche del rapporto Unione Europea-Ucraina, che è quello della difesa. Cioè da una parte
13:38ricostruzione dell'Ucraina utilizzando questi asset, però dall'altro sosteniamo l'Ucraina,
13:44il problema è se l'Ucraina potrà diventare stato membro dell'Unione Europea, dall'altro
13:48grande discussione, e poi la questione della difesa che a molti non piace, cioè difesa europea
13:54che significa che l'Unione e la Commissione consente agli Stati delle deroghe i propri bilanci
13:59per poter ricorrere a munizioni e per favorire magari un'industria anche europea delle munizioni
14:07belliche. Qui se mi consente brevemente, collegandomi a quello che diceva anche Carlo Muzzi, il discorso
14:14della difesa, le politiche commerciali, c'è un aspetto che secondo me non è emerso bene
14:20in questo discorso, si è parlato anche di competitività, ma quello che manca è un'idea
14:26di una politica industriale europea. Ma perché non manca? Perché è una politica nazionale,
14:33però questi sono tutte gocce, spunti nella difesa, proposte, aiuti, sussidi, tutto anche
14:40il rapporto Draghi, la decarbonizzazione, sussidi e l'innovazione, va bene, sono tutti contenti
14:45quando gli Stati ricevono fondi, ma manca però lo statura, perché la politica industriale
14:50decide ogni singolo Stato membro. Quindi anche qui benissimo tutte le proposte, però sarebbe
14:56opportuno anche che gli Stati si mettano intorno per parlare di una politica industriale europea,
15:00che è necessaria oggi anche con le sfide di Trump, perché è vero quello che diceva
15:03Muzzi che dall'accordo fatto dalla Commissione con gli Stati Uniti tutti non sono contenti, però
15:10di fronte, era almeno peggio, di fronte alla guerra commerciale la Fondale è stata utilizzata
15:15comunque al proprio spiatorio.
15:16Carlo Muzzi è una politica industriale europea che in questo momento manca per contrastare
15:21da una parte non solo gli Stati Uniti che sono comunque un paese amico, ma dall'altra
15:27parte guardando a Oriente c'è la Cina che è un po' il convitato di vetro, ma che è
15:34lì e guarda e sottosommato agisce anche rispetto a quello che succede agli occhi del sole e agli
15:42occhi di tutti in Europa.
15:44Sì, allora mi ricollego anche al discorso del professor Maffredi iniziale su questa analisi
15:52che è stata fatta sul discorso di von der Leyen che non sarebbe programmatico, ma sarebbe
15:56fatto di fatto molto semplice. È stato anche giustificato anche questo ieri, abbiamo avuto
16:02poco tempo, è stata un'estate molto lunga, dobbiamo rassicurare gli europei, dobbiamo
16:06dare linee chiare. In questo discorso la Cina compare pochissimo, così come compare pochissimo
16:14il discorso sulla democrazia, sui diritti, sull'immigrazione, però fa effetto che la
16:21Cina compaia solo in un passaggio in cui si parla dell'Asia e anche ovviamente di questa
16:30è un nuovo fronte alternativo all'Europa a questo punto e al fronte occidentale che
16:40si fonda appunto su Cina, Russia e in qualche modo l'India, anche se sull'India von der Leyen
16:47ha lasciato un po' la porta aperta e ci sono state in questi anni trattative chiare con
16:53l'India. Però sulla politica industriale è vero, non c'è un'indicazione chiara, però
17:02mi viene da dire che sulla politica di difesa e sull'industria di difesa l'Unione Europea
17:11e la Commissione ha in animo di investire e di assecondare questi investimenti. Questo
17:20dovrebbe in qualche modo far piacere anche all'industria italiana, l'industria italiana
17:25sulla difesa è una cosa che non si dice o che si sussurra sottovoce, ma l'industria
17:32italiana è grande protagonista della politica di difesa a partire da Leonardo, quindi su quello
17:37mi sembra che la direzione indicata dalla Commissione, più che sull'esercito comune,
17:45sulla sicurezza comune che già ci pensa la Nato o quello che sarà la Nato anche se
17:51gli Stati Uniti un giorno dovesse riuscire, cosa non così facile peraltro, al di là delle
17:56dichiarazioni. È chiaro che l'investimento è sull'infrastruttura industriale della difesa
18:02e sul riarmo, una cosa che divide allo stesso modo anche le politiche domestiche però. È
18:09vero, non c'è una definizione chiara di una politica comune. Intanto però la Commissione
18:14dice vi aiutiamo, investite sulla difesa, noi appoggiamo queste politiche a questo punto
18:21ancora nazionali, anche se poi alcuni di questi player sono ormai internazionali.
18:27Ci avviciniamo alla chiusura, chiedo ad entrambi partendo dal professor Matteo Manfredi, un flash.
18:32Cos'è la cosa che vi ha stupito di più delle parole di Ursula von der Leyen, positivamente
18:38negativamente? Le tre parole chiave di questo discorso, lotta, indipendenza e unità, soprattutto
18:48l'indipendenza, indipendenza commerciale, scegliere con chi devo instaurare relazioni
18:54economiche e commerciali, indipendenza energetica, indipendenza nella difesa anche e l'unità, questo
19:00appello che comunque è forte e che è auspicabile sia all'interno delle istituzioni che tra gli
19:05Stati membri. Carlo Muzzi, quali sono gli aspetti che più ti hanno colpito e quello che è anche
19:11negativo, positivamente e negativamente, del discorso della Presidente e poi vorrei concludere con te
19:19capendo quali sono le implicazioni politiche sul futuro e qual è l'eredità di questo discorso
19:26della von der Leyen in questo momento per la politica europea?
19:31Allora, da giornalista permettetemi di dire che il riferimento al rischio di deserto di informazione
19:38che ha fatto von der Leyen e quindi il sostegno alla stampa da parte dell'Unione Europea come forma
19:44anche di tutela della democrazia mi ha colpito, è stato un riferimento chiaro, chiaramente era
19:48riferito agli rischi soprattutto nella zona orientale dell'Europa dove si è spesso vittima
19:55di grande disinformazione da parte dei vicini molto invadenti. Sicuramente la parte sulla
20:04competitività anche a me mi ha colpito e quella sull'unità sì, solo che von der Leyen
20:12sta passando un periodo molto complicato, adesso gli presentano altre due mozioni di censura
20:16che potrebbero essere discorse a ottobre, quindi da una parte l'unità all'interno del Parlamento
20:24e dall'altro, chiaro, le serve anche un'unità degli stati che in questo momento però è
20:29molto complicata, molto più complicata che in passato.
20:35Quindi la mia conclusione, ed è una cosa che poi riporterò anche domani sulle pagine
20:44del giornale di Brescia, è che comunque questo discorso segna un po' un solco sull'idea
20:51che era quella del soft power europeo, qui non si è parlato di cultura, non si è parlato
20:56di valori, ma sono in termini di difesa, non si è parlato di Erasmus, di internet, di cose
21:07che di solito si parla dell'Europa, di giovani, no, si è parlato di come essere competitivi
21:13in un mondo in cui le relazioni internazionali sono in questo momento spietate, non sono sempre
21:20estate, solo che noi europei per anni, grazie all'ombrello proprio dell'Europa, abbiamo
21:26vissuto comodamente adesso che gli amici di un tempo sono diventati un po' meno amici,
21:32i rivali di un tempo sono diventati nemici, ci siamo accorti che le relazioni internazionali
21:38sono molto più complicati di quello che ricordavamo.
21:42E' mancata forse un po', sintetizzo così, la persona, quindi abbiamo detto che Carlo
21:48ha fatto l'esperimento all'Erasmus, abbiamo parlato prima, si è parlato molto poco di
21:51migranti invece nelle politiche europee, di solito questo è uno dei temi forti.
21:57Io ringrazio il professor Matteo Manfredi, docente di diritto dell'Unione Europea all'Università
22:03di Palermo per essere stato con noi questa sera, ringrazio Carlo Muzzi collegato con noi
22:08da Strasburgo, vi invitiamo a leggere domani il racconto e l'analisi di Carlo Muzzi rispetto
22:15al discorso della Presidente Wunderlein, noi ci fermiamo qui, non l'informazione di Teletutto
22:20che come sempre li troverete sempre qui fra pochi minuti.
22:33Grazie a tutti.
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