Regia: Umberto Lenzi Paese: Italia Genere: Poliziesco Interpreti: Tomas Milian: Giulio Sacchi; Henry Silva: commissario Walter Grandi; Laura Belli: Marilù Porrino; Anita Strindberg: Ione Tucci; Guido Alberti: commendator Porrino; Ray Lovelock: Carmine; Gino Santercole: Vittorio; Mario Piave: poliziotto; Giuseppe Castellano: poliziotto; Luciano Catenacci: Ugo Maione; Pippo Starnazza: "Papà" il trafficante d'armi; Lorenzo Piani: Gianni; Rosita Toros: Marta; Franco Ferrari: Brambilla; Francesco D'Adda: Romano; Annie Carol Edel: amica di Marta; Tom Felleghy: giudice Rossi; Mariano Laurenti: avvocato di Sacchi; Nello Pazzafini: teppista di Maione; Vittorio Joderi: uomo di Maione.
TRAMA: Lo psicotico malvivente milanese Giulio Sacchi organizza con due complici il rapimento di Marilù, figlia del ricco imprenditore Porrino. Il commissario di polizia Walter Grandi seguirà la scia insanguinata che il bandito si lascia alle spalle, tentando di impedire un massacro...
NOTE: È considerato uno dei polizieschi italiani più violenti. È il primo film in cui Tomas Milian è doppiato da Ferruccio Amendola. Umberto Lenzi era reduce dai suoi gialli erotici, con protagonista Carroll Baker, ma aveva intuito che il filone si stava esaurendo. Luciano Martino, produttore fratello del regista Sergio, cominciò a investire sul poliziottesco, genere che rispecchiava i tempi (terrorismo, rapine, violenze sessuali), e commissionò una sceneggiatura a Ernesto Gastaldi, proponendo a Lenzi di dirigere il film. Lenzi accettò e accentuò la connotazione sociale di Giulio Sacchi. Il film fu girato a Milano, Lugano, Bergamo e Roma (gli interni). Durante la lavorazione del film, per interpretare meglio il personaggio, Tomas Milian faceva uso di alcolici e stupefacenti, come ammesso da lui stesso. Alcune scene di inseguimento in auto provengono da Milano Trema: La Polizia Vuole Giustizia, diretto da Sergio Martino nel 1973, che verranno riutilizzate anche in Roma A Mano Armata, sempre di Umberto Lenzi, uscito due anni dopo. Il film in Italia uscì l'8 agosto 1974, mentre negli Stati Uniti venne distribuito nelle sale con il titolo Almost Human, nel novembre 1975. Il messaggio del film è considerato molto ambiguo o addirittura nichilista, poiché sembra voler affermare che a violenza risponde necessariamente altra violenza. Allo stesso tempo nella scena finale del film la violenza sembra avere una valenza catartica, dove il pubblico trova una soluzione all'efferatezza della vicenda. Il film, inoltre, offre un disincantato ritratto dell'Italia degli anni settanta, lacerata da scontri di classe e pervasa da un clima di insicurezza e disordine. Il film riscosse un ottimo successo commerciale, incassando 1.168.745.000 lire dell'epoca, ma venne bollato dall'unanimità dei critici cinematografici italiani come fascista e reazionario.
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