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  • 1 giorno fa
L'algoritmo di Glovo? Una «giungla» secondo i rider bolognesi, che scioperano con la Cisl e minacciano di proseguire la mobilitazione se la piattaforma di delivery non metterà le cose a posto. Lo hanno ribadito anche davanti al presidio organizzato davanti al Glovo Store Express di via Barozzi. Al centro della protesta un meccanismo non chiaro di calcolo dei compensi, per cui i ciclofattorini, in gran parte di origine straniera, non sanno quanto prenderanno a fine mese. E poi c'è un problema di trasparenza e regolarità nella registrazione dei rider sulla piattaforma. I lavoratori denunciano infatti il proliferare di profili falsi, l'inserimento persino di patenti fasulle, che altererebbero l'assegnazione dei servizi. Insomma, alcuni rider inseriscono sulla piattaforma più profili, utilizzando i documenti di amici e conoscenti che fanno altri lavori, per poter avere più assegnazioni. Così facendo, però, tolgono lavoro ai colleghi che non barano. Senza contare che, di fatto, spesso la piattaforma non sa chi materialmente effettua la consegna a domicilio. «Prima c'era tanto lavoro, ora è calato, perché loro aprono a tutti. Non c'è abbastanza lavoro per vivere, per pagare l'affitto, da mangiare. Glovo deve pagare meglio, perché abbiamo bisogno di lavorare», spiega Vikram, sulla bici per le consegne dal 2019. Ashfa fa le consegne da più di un anno. «Gli ordini sono gli stessi, sono anche aumentati, ma Glovo non controlla e ci sono ragazzi che usano doppi profili o ne hanno anche tre, usando documenti di ragazzi che fanno altri lavori. Qualcuno ha messo anche patenti false per prendere più ordini. Per questo il lavoro è diventato poco, per colpa dei profili irregolari», spiega.«Glovo deve fare più controlli, serve l'identificazione facciale, come facevano prima. Nessuno controlla chi fa le consegne e i ragazzi fanno i c...i loro. Così non è giusto, non è regolare», contesta Ashfa, che segnala una simile «mancanza di trasparenza» anche nei pagamenti per le consegne effettuate. «Tu non sai quanto ti daranno. Quando arriva l'ordine fanno vedere il prezzo, che poi sparisce. Lo sappiamo solo quando abbiamo consegnato. Glovo deve far lavorare i rider in maniera regolare. Noi abbiamo alzato la voce con la Cisl e finché non risolvono il problema, noi blocchiamo tutto a Bologna», scandisce il ciclofattorino. «Abbiamo organizzato un presidio perché chiediamo un meccanismo più chiaro e trasparente nei compensi che vengono riconosciuti. C'è un problema di legalità, con il fenomeno dei multiaccount, per cui chi lavora onestante viene penalizzato. C'è il fenomeno delle patenti false, caricate da alcuni rider per salire in gradfuatoria nell'algoritmo. Chiediamo che vangano avviati controlli sulla documentazione, ma anche chiarimenti sulla tariffa applicata vai rider che non è chiaro. Questo lavoratori non sanno a fine mese quanto prenderanno. Lavorano anche nove ore giorno per ricevere spesso meno di 1.000 euro», spiega Federica Rossi, segretaria regionale della Felsa-Cisl Emilia-Romagna. 

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