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Trascrizione
00:00Il progetto nasce ormai quasi tre anni fa, nasce nel novembre del 2022, da un'occasione.
00:10È arrivata l'opportunità per Mitterfest di immaginare un progetto di respiro sulla capitale europea della cultura.
00:19Mi è venuta in mente l'idea di immaginare un progetto grande che attraversasse il secolo scorso
00:26insieme alla parte slovena, tra Italia e Slovenia, perché il Novecento è stato un secolo
00:34che ha cambiato profondamente l'antropologia di quest'area d'Europa, perché per secoli
00:41quest'area è stata un'area abbastanza di incrocio.
00:45La Prima Guerra Mondiale ha segnato in qualche modo la prima cesura di questo universo
00:50e poi la Seconda Guerra Mondiale è la seconda cesura, che si è compiuta nella Guerra Fredda.
00:55Questo era un po' il contesto. Allora ho pensato a una trilogia teatrale in primo luogo,
00:59perché la vocazione di Mitterfest è quella e i partner sloveni, in questo caso l'SNG di Nova Gorizia,
01:05la fortuna che Nova Gorizia ha un teatro nazionale, era teatrale.
01:10Quindi una trilogia che però non si fermasse al teatro, ma che avesse altre due componenti.
01:16L'idea era legarlo anche alla letteratura, alla scrittura, perché la scrittura e soprattutto
01:22il coinvolgimento di scrittori è un modo per avere degli sguardi sul mondo e degli sguardi
01:28su quella storia lì. Per cui accanto alla cripta dei cappuccini di Josef Roth, che è il romanzo
01:34di partenza, prendere quel romanzo lì e trasformarlo dalla fine all'inizio, coinvolgendo due scrittori,
01:40uno sloveno e uno italiano. Lo sloveno sarebbe stato poi Goran Vojnovic, scelto da Marco Bratush,
01:46allora direttore del teatro nazionale di Nova Gorizia. Goran Vojnovic che ha scritto la seconda
01:55parte. Goran soprattutto è un uomo che incarna la storia di questa area europea, perché poi
02:01la sua famiglia è veramente l'incrocio e l'incontro di vicende e paesi diversi. Però
02:07è un uomo nato negli anni Ottanta che ha vissuto la storia del Novecento dalla prospettiva
02:13dell'ex blocco, chiamiamolo socialista, anche se quello jugoslavo un po' sui generis. Però
02:18da quella prospettiva lì. Per la terza parte invece ho coinvolto Paolo Di Paolo, perché
02:25Paolo, con cui ho una frequentazione di molti anni, è uno scrittore che ha sempre avuto un
02:31grande interesse sul rapporto tra le vicende individuali e i grandi fenomeni storici. E
02:37quindi cercava uno scrittore italiano che avesse quell'occhio lì, ma che avesse anche l'età
02:42che ho poi io che a Goran, cioè siamo un po' sui 40 anni, quindi nel mezzo del cammino
02:47di nostra vita, e abbiamo un rapporto con il Novecento parziale. Cioè il Novecento per
02:53noi è il secolo dell'adolescenza. Perché a teatro? Perché a teatro puoi cercare di
02:58convogliare persone diverse, insieme. Gli spettacoli hanno componenti delle due lingue che tornano,
03:05e poi farci un libro. Esce il volume, Inabili alla morte, per Bottega Errante, che è in
03:12distribuzione in Italia. Quindi il libro che è qualcosa di permanente. I spettacoli prima
03:16o poi passano, il libro resta. E poi abbiamo deciso di fare dei radiodrammi di tutti e tre
03:22testi, sia in Italia con la RAI, RAI FWG e RAI Radio 3 che li manda in onda per la prima volta,
03:28e in Slovenia con RTV, con Radio Ars, che è il canale radiofonico sloveno. Nel 91 nasce
03:35Mittelfest per ragioni, diciamo, di politica culturale. E nasce da una volontà dell'allora
03:45governo italiano, del Ministero degli Esteri. Quindi Mittelfest rispondeva in quel momento
03:50lì a una scelta strategica e culturale importante. Mittelfest nasce con quell'idea lì. E trova
03:58nel concetto di Mittel Europa la sua mitografia. Mittelfest ha avuto un ruolo importante anche
04:05non solo per l'Italia, ma soprattutto per l'area centroeuropea, perché poi è diventato
04:10un luogo di incontro, un collettore di rapporti. Da entrambe le sponde di questo confine, che
04:16sia Gorizio, che sia Nova Gorizza, parliamo di zone periferiche dei rispettivi paesi, perché
04:22Gorizia ha subito tutto. La Prima Guerra Mondiale ha distrutto la civiltà,
04:28multiculturale. Cioè qui si parlava italiano, friulano, le varianti, diciamo, giuliane del
04:36Veneto, lo sloveno, il tedesco. Fino alla Prima Guerra Mondiale la componente tedesca
04:43sparisce. Seconda Guerra Mondiale la componente slovena si riduce. Quella italiana che era
04:48da una parte, ha l'esodo. Cioè, lei ha veramente vissute. Poi la Guerra Fredda gli dà, diventa
04:54un avamposto militare. Finisce la Guerra Fredda, sparisce l'avamposto militare. Cioè, le ha
04:58veramente passate tutte. Quindi, da un lato è stata anche la possibilità di riacquisire
05:05un'attenzione, una centralità e di riacquisire, come dire, una frequentazione tra le due parti
05:10ufficialmente sancite. L'occasione della capitale trasfrontaliera che è venuta fuori è già stata
05:19importante. Va preso non come un risultato ma come una ripartenza. Sta qui riuscire a valorizzarla
05:30e sta qui a ripensare, insomma, di raccontare, far venire fuori quelli che sono stati i traumi
05:37di un secolo che possono diventare invece anche l'elemento di un racconto.
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