Nella lontana e piccola isola di Jeju, in Corea del Sud, esiste un luogo in cui da secoli le donne non sono considerate il sesso debole. Anzi, tutto il contrario: le donne di Jeju sono forti, instancabili, coraggiose e indispensabili al sostentamento della comunità. Simbolo della forza femminile, le Haenyeo (letteralmente donne del mare) si immergono fino a 30 metri di profondità, in apnea e senza strumenti, per raccogliere polpi, molluschi, crostacei e alghe. Queste professioniste delle immersioni riescono a trattenere il respiro fino a due minuti e pescano dalle tre alle sei ore al giorno, anche durante la gravidanza. Il loro lavoro – riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità – oggi rischia di scomparire per sempre. [idgallery id="2466970" title="Pesce: i consigli per consumarlo in modo salutare"]
Una tradizione millenaria che ha creato un matriarcato Il mestiere delle Haenyeo affonda le radici tra il V e il XVII secolo, quando gli uomini dell’isola erano spesso lontani per guerre o lavoro, e le donne presero in mano la sopravvivenza economica delle famiglie. Con il tempo, il numero di donne impegnate in questo lavoro aumentò senza sosta: erano più resistenti alle correnti fredde e più propense al galleggiamento in acqua. Poiché la fauna marina e vegetale apparteneva allo Stato, le Haenyeo dovevano pagare una cospicua tassa. Impararono così a gestire denaro e responsabilità, fino ad assumere un ruolo di leadership nella comunità. Anche la tradizione della dote venne sovvertita: le donne di Jeju furono libere di scegliere il matrimonio in base alla ricchezza che le avrebbe portato. [idarticle id="2575954,2576900" title="Pesca sostenibile, come consumare pesce senza danneggiare l’ecosistema,Chi è Kim Hye-kyung, la nuova First Lady della Corea del Sud"]
Il percorso delle Haenyeo per imparare il mestiere Le Haenyeo hanno costruito una tradizione matriarcale tramandata di madre in figlia da oltre cinquecento anni. Fin da bambine, le giovani apprendiste imparano a immergersi, affrontando correnti forti e acque gelide già dagli undici anni. Solo dopo sette anni di addestramento diventano esperte, capaci di raccogliere sostanziose quantità di pesce e molluschi. Con il tempo, il corpo delle Haenyeo si è adattato geneticamente a questo stile di vita, rendendole capaci di affrontare condizioni estreme con una resistenza e lucidità fuori dal comune. [idgallery id="2237126" title="K-Beauty: i prodotti skincare della bellezza coreana"]
L'ultima delle Haenyeo, le sirene di Jeju rischiano di scomparire Come racconta bene il documentario The Last of the Sea Women, diretto da Sue Kim, oggi le ultime Haenyeo esperte hanno in media circa sessant’anni e la loro tradizione rischia di scomparire. Nel 1950 erano circa 30.000, oggi meno di 5.000. Il lavoro non garantisce più un sostentamento sufficiente, minacciato dalla concorrenza di allevamenti ittici intensivi e importazioni di pesce. Inoltre, sempre più famiglie incoraggiano le figlie a studiare e a intraprendere carriere diverse, lontane dal mare. Le sirene di Jeju, però, continuano a lavorare: non sono soltanto pescatrici, ma custodi di una cultura antica, simbolo di coraggio, identità e libertà.
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