https://www.pupia.tv - Bologna - FLOTILLA. LAFRAM: UMILIAZIONI E VIOLENZE, GOVERNO SI È RESO COMPLICE Bologna, 6 ott. - Spintonati, colpiti, costretti ad alzarsi e abbassarsi a comando, "come marionette". Il racconto degli italiani, che hanno partecipato alla missione della Global Sumud Flotilla e sono rientrati da Israele, si arricchisce di dettagli sulle violenze fisiche e psicologiche perpetrate ai loro danni da parte delle autorità israeliane. A parlare, oggi, è il presidente dell'Ucoii, Yassine Lafram, accolto oggi in Comune dal sindaco Matteo Lepore. "È stata un'esperienza molto dura, da quando siamo stati abbordati in poi, con disumanizzazione, umiliazioni, violenza", testimonia Lafram. "Questo è quello che succede nell'unica democrazia del Medioriente", aggiunge Lafram, imbarcato sulla Karma assieme ai al deputato Arturo Scotto e all'europarlamentare Annalisa Corrado. "Sento di aver anche rappresentato Bologna. Ho scelto di partecipare alla missione perchè volevo dare voce e volto alla causa palestinese. La Global Sumud Flotilla è uno strumento, il fine rimane Gaza". La Flotilla doveva portare aiuti e mettere in discussione l'assedio", spiega Lafram, ripercorrendo le tappe del viaggio fino alle carceri di Tel Aviv. "Samo stati abbordati in acque internazionali. Siamo stati sequestrati e condotti forzatamente verso il porto di Ashdod: si chiama rapimento e sequestro di persona, ma mi hanno chiesto perché sono entrato illegalmente in Israele, un paese che usa il Mediterraneo come suo cortile. L'Italia lo accetta, come dimostra il fatto che Alpino ci ha accompagnato fino 150 miglia dalla costa di Gaza. Vuol dire riconoscere a Israele il dominio. E' complicità", protesta il presidente dell'Ucoii. "Si accetta l'idea che Israele possa fare nel Mediterraneo quello che vuole. Il nostro governo non ha chiesto che non ci abbordassero, ma c'è stata una negoziazione sul nostro rapimento: 'abbordateli, ma con amore'. E' un fatto di una gravità inaudita. Purtroppo da questo punto di vista, permettetemi di dirlo, si indagherà davvero poco. Perché il nostro governo oggi si rende complice del fatto che delle persone civili che viaggiano su delle imbarcazioni civili vengano sottoposti a questi trattamenti disumani?", chiede l'imam. Il resto è un lungo racconto di vessazioni e tentativi di mettere pressione psicologica ai volontari della Flotilla, con "pugni sulla schiena, botte sulla testa: i soldati facevano di noi quello che volevano, ci facevano piegare come marionette. Soldati ventenni che umiliano tutti in maniera sistematica", denuncia l'imam. Molti sono stati bendati, ad altri sono state messe le fascette ai polsi. Lunghissimo, poi, il viaggio in camion diretti al carcere di massima sicurezza vicino alla Striscia di gaza dove sono stati detenuti molti dei sequestrati della Flotilla. Lì "siamo stati privati del sonno, richiusi in celle affollate, dove facevamo a turno per usare brandina, senza sapere che ora fosse o cosa ci sarebbe accaduto. Io ho su
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