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  • 2 giorni fa
Il Vaticano partecipa al dibattito sull’Ai perché ci sta a cuore la vita di tutte le persone. E oggi questa trasformazione tecnologica sta impattando sulla giustizia e sull’equità. E poi perché l’esperienza cristiana continua a riflettere sul presente e sul futuro. La nostra tradizione ci permetterà di vivere in maniera umana e responsabile il presente e il futuro​​Intervista a cura di Andrea Bonafede

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Trascrizione
00:00Perché la Santa Sede e il Vaticano si occupa di intelligenza artificiale? Per diversi motivi che
00:06sono squisitamente connessi all'esperienza cristiana. Primo, abbiamo passione e ci sta
00:12a cuore la vita delle persone, la vita di tutte le persone, non soltanto quelle di un certo tipo,
00:18di una certa cultura, di un certo mondo, la vita di tutte le persone, con magari una particolare
00:23predilezione che è quella di Dio per i più piccoli e più poveri. E sappiamo quanto oggi
00:27questa trasformazione tecnologica sta impattando sulla giustizia e sulla equità in questo mondo.
00:35E poi ci occupiamo di questo tema perché l'esperienza cristiana è un'esperienza che guarda e continua
00:41a riflettere sul presente e sul futuro. Certo, abbiamo una tradizione, il Vaticano è famoso
00:46per una tradizione, è associato facilmente a una tradizione, però in realtà questa tradizione
00:50non è lì per essere custodita, quasi congelata, ma è ciò che ci permette di pensare e abitare
00:56in maniera sperabilmente il più possibile umana questo presente e il futuro che ci è dato.
01:02In questo senso cerchiamo di abitarla in una maniera responsabile. Ecco perché ci sta a cuore questo.
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