Roma, 11 apr. (askanews) - Si chiama Danzatricità ed è il primo metodo di approccio al movimento per bambini da 0 a 36 mesi in compagnia della mamma e poi in autonomia dai 3 ai 5 anni. La sua ideatrice si chiama Nicoletta Genovese: "Dopo aver insegnato danza per oltre vent'anni -spiega- ho deciso di mettermi in gioco e di dedicarmi completamente a questo metodo. Un programma che valorizza il rapporto fra genitori e figli e che nasce con l'obiettivo di seguire il corretto sviluppo motorio e psicofisico dei bambini nella prima infanzia. Vengono create così stimolazioni sensoriali e motorie ma il principio si basa sul rispetto dei tempi. Danzatricità non vuole insomma imporre nuove scoperte al bambino, ma vuole rispettare il suo sviluppo stimolandone le capacità acquisite".
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Il corso, riconosciuto Acsi, vuole dunque dare ai più piccoli la giusta libertà di scoprire, provare, sperimentare, esercitare, conservare o abbandonare nel corso del tempo tutte le nuove forme di movimento che desidera: "Il tutto nella massima sicurezza -afferma la Genovese. Se vengono proposte delle attività non importa se il bambino le fa in modo diverso perché l'autonomia nell'esecuzione è fondamentale. Come è fondamentale gestire i no. Non può essere una risposta valida sempre. Il no va usato per far comprendere al bambino che quel gesto che sta compiendo può essere pericoloso per se stesso o per gli altri. Cosa che non sarebbe chiara se fosse, diciamo così, una risposta standard".
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Danzatricità ha poi la caratteristica di essere un punto di incontro fra le mamme: "Si crea -ricorda la Genovese- un vero e proprio gruppo che condivide difficoltà e gioie. Ma soprattutto si vive la consapevolezza che stimolare i bambini, nei primi mesi di vita, sviluppa milioni di sinapsi e questo permette un alto grado di apprendimento. Un beneficio che si estende anche alle mamme che imparano come si esercita il proprio ruolo e agli insegnanti che formiamo per diffondere sempre più il metodo. Ma il percorso che proponiamo lo abbiamo sperimentato con successo per gli anziani e per i disabili motori e psichici. Ma non solo. Danzatricità è un corso a supporto anche di soggetti con autismo e con disturbi alimentari e infine per gli adulti che, così facendo, riscoprono il fanciullo che è in loro.
00:00Si chiama Danzatricità ed è il primo metodo di approccio al movimento per bambini da 0 a 36 mesi in compagnia della mamma e poi in autonomia dai 3 ai 5 anni.
00:10La sua ideatrice si chiama Nicoletta Genovese.
00:13È una metodologia che si basa sul rispetto dei tempi dei bambini, sul loro benessere e chiaramente basata sul gioco come strumento di esplorazione e di crescita.
00:26Ma qual è l'obiettivo del corso che ne deriva?
00:28L'obiettivo è quello di creare un luogo in cui il bambino possa stare bene e quindi andare a lavorare sul suo benessere,
00:38ricco però di stimolazioni che siano stimolazioni sensoriali, stimolazioni motorie.
00:44La nostra danzatricità vada così a promuovere lo sviluppo fisico, emotivo, cognitivo del piccino in un ambiente a sua misura,
00:54quindi un ambiente sicuro in cui lo possa esplorare in tutta sicurezza con stimoli ad hoc per ogni bambino.
01:02Il corso, riconosciuto Axi, vuole dunque dare ai più piccoli la giusta libertà di scoprire, provare, sperimentare, esercitare,
01:09conservare o abbandonare nel corso del tempo tutte le nuove forme di movimento che desidera, ma è di aiuto anche per le mamme.
01:17Perché?
01:17Perché questo diventa un luogo di scambio tra le mamme e di condivisione.
01:24Quante volte mi è capitato di entrare in contatto con mamme ancora proprio nel postparto che si sentono un po' perse,
01:33non riescono a capire come mai sono sempre così stanche, non riescono a gestire quello che è effettivamente il loro bambino
01:41e in questo luogo si sentono accolte e si trovano altre mamme che hanno le stesse problematiche, le stesse esigenze
01:49e di conseguenza si va a creare una rete.
01:52Ma il percorso proposto è stato sperimentato con successo per gli anziani e per i disabili motori e psichici, ma non solo.
01:59Io ho portato avanti dei progetti pilota in RSA e nei centri diurni con grandissimi risultati ormai diversi anni fa.
02:08La stessa cosa è stata poi proposta alle persone che soffrono di disturbi alimentari, alle persone disabili,
02:17anche ai bambini autistici per esempio, perché ci siamo resi conto come la metodologia riesce davvero a abbracciare un ampio spettro di possibilità.
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