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  • 6 settimane fa
(askanews) - L'ultima volta alla Mostra di Venezia aveva presentato Ariaferma, ambientato in un carcere, e proprio su quel set Leonardo Di Costanzo aveva immaginato di raccontare cosa avviene dentro una cella, di guardare da vicino il male. Lo ha fatto con Elisa, in concorso quest'anno, nei cinema dal 5 settembre, interpretato da Barbara Ronchi e dall'attore francese Roschdy Zem.

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Elisa è una donna chiusa in sé stessa, a distanza di anni dal delitto della sorella. Lentamente prende coscienza di sé in un percorso introspettivo grazie al quale cercherà di spazzare via il senso di colpa che l'ha tenuta prigioniera fino a quel momento. «A me quello che ha interessato di questa storia è proprio la necessità di questa persona, che decide di affrontare il proprio atto, la propria vita», ha spiegato il regista.

Di Costanzo ha detto che con Elisa desiderava fare un film politico. «È un film politico perché è dinamico, nel senso che si pone un problema trasformativo, che non è solamente il quadro, una perizia. - ha detto il regista - L'idea di trasformare, no? Perché penso che se questa cosa, che è un atto individuale, noi la facciamo vivere collettivamente, cioè ci mettiamo in ascolto di quello che è il portatore della colpa, la colpa è più grave ed efferata, piuttosto che richiedere necessariamente la vendetta, che è un sentimento pure naturale, normale. Però la vendetta ci porta alla vendetta, quindi alla guerra, no?».

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00:00L'ultima volta la mostra di Venezia aveva presentato ariaferma ambientato in un carcere.
00:07Proprio su quel set Leonardo di Costanzo aveva immaginato di raccontare cosa avviene dentro una cella,
00:14di guardare da vicino il male.
00:17Lo ha fatto con Elisa in concorso quest'anno nei cinema dal 5 settembre,
00:22interpretato da Barbara Ronchi e dall'attore francese Roche-Dizem.
00:27Elisa è una donna chiusa in sé stessa a distanza di anni dal delitto della sorella.
00:33Lentamente prende coscienza di sé in un percorso introspettivo
00:37grazie al quale cercherà di spazzare via il senso di colpa che l'ha tenuta prigioniera fino a quel momento.
00:44A me quella che mi ha interessato di questa storia è proprio la necessità di questa persona
00:50che decide di affrontare il proprio atto, la propria vita.
00:57Di Costanzo ha detto che con Elisa desiderava fare un film politico.
01:03Perché è un film politico e che è dinamico, in questo senso.
01:06Cioè nel senso che si pone un problema di trasformativo,
01:14che non è solamente il quadro, una perizia, l'idea di trasformare.
01:22Perché penso che se questa cosa, che è un atto individuale, ovviamente,
01:26noi la facciamo a livello collettivo,
01:28se si mettiamo in ascolto di quelli che noi consideriamo il portatore della colpa,
01:32dalla colpa più grave ed efferata, piuttosto che richiedere necessariamente la vendetta,
01:38che è un sentimento pure naturale e normale.
01:43Però la vendetta ci porta alla vendetta, quindi alla guerra.
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