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  • 6 settimane fa
Barbara Ronchi è "Elisa", protagonista del film di Leonardo Di Costanzo in concorso a Venezia 82 (in sala dal 19 settembre con 01 Distribution). Il film è ispirato alla vera storia di Stefania Albertano, condannata a vent'anni per l'omicidio della sorella e il tentato omicidio dei genitori, e sul saggio sulla giustizia riparativa "Io la volevo uccidere" di Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali. L'intervista di Arianna Finos. Montaggio di Rocco Giurato.

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Trascrizione
00:00Io ho pensato molto a lei in questi ultimi giorni.
00:03Io gli ho letto i suoi libri.
00:06Lei scrive di altri criminali come me.
00:09E mi sono domandata che cosa la spinge a incontrare persone come me.
00:13È stato un lavoro molto lungo con Leonardo all'inizio.
00:18Noi abbiamo cominciato cinque mesi prima di iniziare a girare.
00:22C'era chiaramente uno studio del francese da fare più accuratamente.
00:28Poi la mattina studiavo a scuola e al pomeriggio ci vedevamo con Leonardo per vedere il testo, per provarlo, per capire anche il tono che dovevamo trovare per lei.
00:44Che tipo di persona era e come volevamo rapportarci al criminologo e quindi al pubblico anche.
00:53Come Lisa cambia all'interno del film, come all'inizio vuole risolvere questo problema di rimozione e vuole arrivare a scoprire la verità.
01:06E quanto poi invece lei nel profondo voglia scoprirsi sempre di più.
01:12Vuole sapere che persona è, che cosa la muove, che cosa è un discorso molto più ampio poi diventa, oltre la pena.
01:24Ma soprattutto quello che vuole fare lei è un percorso volontario prima di essere immessa nella società.
01:32Vuole essere pronta a sapere lei chi è prima di ritrovare il mondo fuori.
01:39Perché ovviamente il carcere è un luogo dove tu puoi buttare la chiave, puoi non fare nessun tipo di lavoro su te stesso, puoi pensare a sopravvivere.
01:53Lei vuole occuparsi del dopo, vuole essere una persona pronta per ritornare.
02:00Per ritornare cambiata, in un certo senso.
02:06Non migliore, ma con la piena consapevolezza di chi è.
02:12Elisa nella storia del libro di Ceretti a cui si è ispirato di Costanzo si chiamava Stefania.
02:21Ed è stata protagonista televisiva di un raccontarsi importante con la trasmissione della Leusini.
02:32Volevo capire se avevi visto la sua storia, se avevi visto i suoi racconti e poi come altro ti eri preparata.
02:40Io ho letto il libro di Adolfo Ceretti, ho visto la trasmissione, ma avevo la sensazione che in televisione accadesse qualcosa di una specie di cortocircuito.
02:54In televisione tutti diventiamo un po' attori delle nostre storie.
03:04Mi dava la sensazione che non era lei profondamente.
03:13Lei faceva ancora una distinzione tra lei di prima e lei di adesso.
03:17Invece il percorso che poi ha fatto il criminologo è stato un percorso di totale accettazione di quella che è.
03:26Le due persone coincidono e quindi il discorso diventava più ampio.
03:33Era dopo, secondo me, il io sono questa e da questo devo partire per conoscermi profondamente.
03:43Non, diciamo, dare una rappresentazione di me per la rappresentazione migliore di me, ma una rappresentazione onesta di sé.
03:56Qual è stato il viaggio?
03:58Per me è stato un viaggio a Roma, non lo prometto.
04:01Ma soprattutto è stato una rincontra.
04:04Avanti il tournaggio in amont, una rincontra con il mettero in scena, Leonardo e con Barbara.
04:10Durante una settimana, a lavorato autour del texto.
04:15E io credo che è stato un lavoro che permetteva di creare questa relazione necessaria che vediamo nel film.
04:21C'è a dire che, parfois, il cinese impone che l'on découvre son partenaire o sa partenaire il giorno del tournaggio o due giorni avanti.
04:29Io credo che questo lavoro in amont ci ha aiutato a creare la connexione necessaria per trovare questa parte d'umanità
04:36che existe entre i due personaggi.
04:38C'è un personaggio che non la giugia, che ne va chiedere che la femmina qu'elle è.
04:45E quindi è stato importante avere questa indulgenza per poi poterlo analizzare e lavorare insieme.
04:54Grazie.
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