Il più lampante esempio dello stato del giornalismo italiano, fatto al bar coi bambini delle medie, eccolo qui: andare in televisione a sproloquiare con argomenti, una faccia e una pettinatura tipici dell'ubriacone che s'è bevuto anche il cervello. Come fanno dei personaggetti che non ne hanno mai indovinata e con una personalità clownesca una a rimanere i riferimenti televisivi per un pubblico di babbei, se non per interesse della propaganda?
Lo stesso è accaduto con la pandemia, con i "vaccini", con le varie esportazioni di democrazia e con l'olocausto di Gaza.
Eppure gli ascolti restano intatti, segno che nella calotta cranica degli spettatori c'è la stessa materia che vedono in TV.
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