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https://www.pupia.tv - Roma - Repressione transnazionale di dissidenti - audizione informale - IPHR e FIDU
Alle ore 13.30, la Commissione Esteri ha svolto l'audizione di Nuvola Galliani, legal officer di International Partnership for Human Rights (IPHR), e di Eleonora Mongelli, vicepresidente della Federazione Italiana Diritti Umani (FIDU), sugli episodi di repressione transnazionale di dissidenti da parte dei regimi autoritari. (24.06.25)

#pupia
Trascrizione
00:00Grazie a tutti.
00:30Grazie a tutti.
01:00Grazie a tutti.
01:30Grazie a tutti.
02:00Siamo appunto un'organizzazione indipendente con sede a Bruxelles e Kiev, attiva dal 2008 nella promozione dei diritti umani, soprattutto nei paesi dell'ex spazio sovietico.
02:11Nel mio intervento di oggi vorrei contestualizzare il rapporto italiano che presentiamo con FIDU, collocandolo all'interno di un progetto più ampio che IPHR, quindi International Partnership for Human Rights, ha lanciato nell'aprile del 2024, interamente dedicato alla repressione transnazionale, abbreviata anche TNR da Transnational Repression, con un focus particolare sulle pratiche messe in atto dalla Federazione russa nei confronti dei propri oppositori all'estero.
02:40Con questo termine, repressione transnazionale, ci riferiamo a quelle pratiche con cui i regimi autoritari colpiscono i propri oppositori anche quando si trovano all'estero, limitandone la libertà d'azione, intimidendoli, talvolta perseguitandoli apertamente.
02:56Parliamo ad esempio di estradizioni strumentali, sorveglianza, minacce, attacche ai familiari rimasti in patria, uso politico dei mandati Interpol, revoca arbitraria di documenti, pressioni nei procedimenti d'asilo o nei casi più estremi anche omicidi mirati.
03:13In quanto area che ospita un numero significativo di rifugiati e comunità in esilio provinenti da tutto il mondo, l'Europa è emersa come uno dei principali teatri delle attività di TNR, con agenti statali intermediari legati a Russia, Iran, Cina, Turchia, Ruanda ed Egitto, coinvolti in numerosi casi documentati.
03:34L'ONG americana Freedom House ha documentato 1.035 casi di TNR nel mondo dal 2014, che coinvolgono 44 stati di origine o perpetratori e 100 stati ospitanti, mettendo a rischio circa 3,5 milioni di persone.
03:51Nel continente europeo, gli stati autoritari hanno preso di mira esiliati, attivisti, giornalisti e dissidenti che cercavano rifugio o contribuivano alla costruzione di movimenti democratici dall'estero.
04:06Tra gli attacchi fisici di alto profilo, gli avvelenamenti di dissidenti da parte della Russia rappresentano esempi emblematici.
04:13La Turchia ha abusato del sistema Interpol e di accordi bilaterali per arrestare attivisti kurdi e presunti gulenisti.
04:20Allo stesso modo, le intimidazioni dell'Iran contro giornalisti in esilio nel Regno Unito e le stazioni di polizia informali cinesi nelle città europee evidenziano la natura sistemica e pervasiva del fenomeno TNR.
04:33Dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina nel 2022, la repressione transnazionale esercitata dalla Russia si è intensificata, diventando una componente sistemica della sua strategia contro dissidenti e rifugiati politici all'estero.
04:50Il nostro progetto ha quattro obiettivi principali.
04:54Il primo è documentare e indagare i casi di TNR con particolare attenzione all'azione della Federazione russa.
04:59In secondo luogo, rafforzare la resilienza delle comunità in esilio, poi fornire assistenza legale e supporto d'emergenza alle vittime e promuovere responsabilità e consapevolezza politica tramite analisi giuridiche e campagne pubbliche.
05:15All'interno di questo progetto abbiamo prodotto rapporti nazionali su più Paesi europei, Germania, Francia, Regno Unito e ora Italia.
05:23Questi rapporti analizzano in particolare le modalità con cui la repressione transnazionale esercitata dalla Federazione russa si manifesta nei Paesi ospitanti,
05:33con l'obiettivo di offrire da un lato uno strumento di orientamento per le persone prese di mira e dall'altro una valutazione tecnica rivolta alle autorità per individuare lacune e proporre soluzioni.
05:45Ciò che emerge da questo lavoro comparativo è che, pur con sistemi giuridici e strumenti diversi, le lacune strutturali sono molto simili in tutti i Paesi esaminati.
05:57In nessuno di questi contesti esiste oggi una definizione giuridica chiara di repressione transnazionale, né una normativa penale che la qualifichi come reato autonomo.
06:08Manca spesso un coordinamento sistemico tra i diversi livelli istituzionali e una comprensione condivisa e coerente del fenomeno.
06:16Le forme più subdole di TNR, quelle che non configurano reati veri e propri, come la revoca dei documenti o le minacce indirette, finiscono per essere ignorate o sottovalutate.
06:29E infine le vittime restano spesso senza protezione adeguata o addirittura percepite con sospetto, soprattutto quando provengono da contesti geopolitici sensibili.
06:39In Francia e nel Regno Unito l'attenzione alla TNR si è sviluppata soprattutto in chiave di sicurezza nazionale.
06:46Questo ha favorito alcune reazioni istituzionali, ma ha anche prodotto una risposta sbilanciata, più orientata alla prevenzione del rischio che alla tutela dei diritti.
06:56Anche in Germania abbiamo osservato un approccio frammentato con un ruolo crescente attribuito ai servizi di sicurezza, ma senza una strategia coordinata o un riconoscimento chiaro del fenomeno.
07:08Affrontare la TNR esclusivamente come una questione di sicurezza nazionale è problematico.
07:14Rischia di portare a una criminalizzazione implicita delle comunità in esilio, in cui anche le potenziali vittime possono essere percepite come potenziali autori di reato.
07:23Questo approccio può giustificare restrizioni ai diritti proprio nei confronti di coloro che avrebbero bisogno di protezione e fiducia istituzionale.
07:31Tuttavia è anche una questione di sicurezza nazionale, perché tollerare interferenze sistematiche da parte di regimi autoritari all'interno del proprio territorio mina la sovranità dello Stato ospitante.
07:45Il rapporto sull'Italia, che la mia collega di Fido presenterà nel dettaglio, si inserisce in questo quadro.
07:50Emergono qui carenze strutturali simili.
07:52Tutto ciò genera una zona grigia giuridica in cui molte persone in esilio, comprese dissidenti, giornalisti, attivisti, si trovano esposte a minacce, ostacoli amministrativi, mesure restrittive arbitrarie, senza però alcuna protezione specifica.
08:08Da un punto di vista comparativo, i rapporti che abbiamo redatto su Germania, Francia, Regno Unito e Euroitalia hanno evidenziato da un lato le difficoltà comuni nel riconoscere e affrontare la repressione transnazionale
08:23e dall'altro le risposte parziali e molto disomogenee adottate a livello nazionale.
08:29Per questo, gli studi sulle risposte domestiche al fenomeno della TNR si inseriscono in un'advocacy anche più ampia, verso uno strumento vincolante a livello regionale.
08:40È da qui che nasce la nostra proposta per una convenzione del Consiglio d'Europa sulla repressione transnazionale.
08:46Una convenzione che non solo fornisca una definizione condivisa del fenomeno, ma che stabilisca anche standard minimi comuni di protezione, fondati su un approccio centrato sui diritti umani,
08:57per garantire una risposta più coerente e coordinata da parte degli Stati membri.
09:02Concludo sottolineando che la repressione transnazionale rappresenta una sfida complessa, che richiede risposte coordinate e consapevoli a livello nazionale.
09:12In un contesto in cui attori come la Federazione Russa si intensificano le loro azioni repressive contro oppositori e dissidenti, anche al di fuori dei propri confini,
09:22è fondamentale che anche in Italia si sviluppi un approccio strutturato, capace di riconoscere tempestivamente questi rischi
09:29e garantire protezione effettiva alle persone prese di mira da atti intimidatori o persecutori.
09:35La dottoressa Eleonora Mongelli adesso presenterà più nel dettaglio i risultati del rapporto sul contesto italiano,
09:41che offrono una base concreta per avviare questa riflessione.
09:45Vi ringrazio tanto per l'attenzione.
09:47Grazie per l'opportunità di intervenire oggi.
09:54Entrerò quindi nel merito del lavoro fatto sul report che verrà pubblicato il 27 di giugno,
10:00la risposta delle autorità italiane agli episodi di repressione transnazionale, detta appunto TNR.
10:06Questo studio nasce dall'urgenza di comprendere come il nostro Paese risponde al fenomeno sempre più diffuso della repressione transnazionale,
10:13in particolare da parte della Federazione russa.
10:16Tuttavia abbiamo notato come modelli e schemi sono simili a quelli applicati anche da altri governi autoritari,
10:24ad esempio Cina o Belarus.
10:26Abbiamo cercato di fornire uno strumento tecnico basato su evidenze per contribuire al rafforzamento delle tutele per le persone a rischio,
10:34in linea con i principi costituzionali e gli impegni internazionali dell'Italia,
10:39concentrandoci sull'efficacia delle istituzioni italiane nel proteggere i dissidenti
10:44e nel contrastare le tattiche repressive esercitate oltre confine.
10:48In particolare il report analizza il quadro giuridico e politico nazionale,
10:53al fine di individuare le principali lacune che ostacolano la tutela degli individui presi di mira dalle autorità russe.
10:59Una parte fondamentale dello studio è costituita dalle interviste con le vittime,
11:05dirette o indirette di TNR, nonché esperti come noi, ma anche avvocati delle vittime.
11:11Grazie all'analisi di case studies abbiamo potuto comprendere e comparare le tattiche,
11:16sia quelle più evidenti, magari quelle legate al controllo della mobilità come l'abuso di Interpol,
11:23ma anche quelle più occulte, individuare quindi meccanismi anche subdoli attraverso cui la repressione politica
11:30oltrepassa i confini, non solo quindi strumenti giudiziari, ma anche con intimidazioni,
11:37sorveglianza illecita e minacce indirette alle famiglie rimaste nei paesi d'origine.
11:42Abbiamo quindi potuto identificarne la sistematicità, le modalità con cui si manifestano nella pratica
11:48e le sfide affrontate dalle nostre autorità, dalle istituzioni e dalla società civile, per poterle contrastare.
11:56Il report si conclude con una serie di raccomandazioni operative volte a rafforzare la risposta dell'Italia alla TNR
12:02in un contesto di coordinamento con gli altri paesi, migliorare la protezione delle vittime
12:07e potenziare il coordinamento tra istituzioni e società civile in linea con gli standard internazionali sui diritti umani.
12:14Venendo al cuore del report, abbiamo raggruppato e suddiviso in sezioni gli episodi sistematici di TNR
12:22che si sono verificati negli ultimi quattro anni, quindi direi un po' prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina
12:29proprio per fare anche un confronto con la situazione corrente.
12:34Venendo alle tattiche, quelle classiche, quindi al controllo della mobilità, dall'invasione su larga scala dell'Ucraina
12:40l'Italia ha rifiutato le richieste di estradizione verso la Russia
12:44riconoscendo il rischio di trattamento inumano o persecuzioni politiche
12:49quindi applicando con rigore il principio di non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra
12:56ovvero l'obbligo internazionale che protegge rifugiati e dissidenti
13:00in modo che non vengano poi rispediti indietro in paesi dove potrebbero essere soggetti a rischio di tortura, persecuzione.
13:09Questo principio, vorrei ricordare, si applica indipendentemente dal fatto che l'individuo sia stato formalmente riconosciuto come rifugiato
13:16o abbia presentato una domanda ufficiale di protezione
13:20ed è un principio anche che sancito nell'ordinamento giuridico italiano.
13:27Serve a tutelare individui contro forme di repressione trasnazionale
13:32e celate dietro richieste di estradizione illegittime o abusi di red notice dell'Interpol
13:37non supportate da circostanze fattuali concrete.
13:42Ora, in Italia le richieste di estradizione provenienti dalla Russia, abbiamo detto, vengono ormai respinte
13:47e nel 2023 su un totale di 114 rifiuti di estradizione emessi dagli Stati europei
13:53tre sono stati decisi dall'Italia.
13:55Al contempo, però, nel 2023 sono state accolte 151 richieste.
14:00Tra i paesi che hanno fatto più spesso concessioni alla Russia
14:02vi sono la Turchia e il Brasile.
14:05Questi rifiuti riflettono quindi un approccio prudente da parte delle autorità italiane
14:10che valutano attentamente il rischio di persecuzione politica in questa specifica situazione
14:16tuttavia restano criticità procedurali che vogliamo sottolineare perché si manifestano
14:21ogni qual volta ci sia una persecuzione attraverso il controllo della mobilità
14:25ovvero in tutti i casi, quindi non solamente quando viene dalla Federazione russa.
14:30Durante il tempo necessario a raccogliere e presentare documentazione
14:34che dimostri il carattere politico della persecuzione
14:37e persino dopo l'allungamento della Red Notice da parte dell'Interpol
14:41il procedimento giudiziario relativo all'estradizione prosegue.
14:46Se la richiesta di estradizione, che di solito viene fatta quasi nello stesso momento
14:52in cui c'è il fermo dell'individuo tramite Red Notice
14:56la giustizia italiana è obbligata a proseguire il procedimento
15:00anche quando la Red Notice viene cancellata.
15:03Il procedimento di estradizione continua.
15:05Questo è un automatismo procedurale che comporta il rischio di detenzioni prolungate
15:11a carico di individui riconosciuti come vittime di persecuzione
15:14o comunque non estradabili.
15:16E noi abbiamo riportato nel report il caso di Yevgen Lavrenciuk
15:20che ricorderete l'Ucraino che è stato perseguitato dalla Federazione russa
15:25e che nonostante la Red Notice fosse stata cancellata
15:29lui è rimasto oltre un mese a poggio reale e poi spostato ai domiciliari
15:33e solamente dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina è stato liberato.
15:40Quindi andando velocemente, perché so che il tempo a disposizione è poco
15:45vorrei fare una nota rispetto alla tipologia delle vittime
15:49perché Yevgen è una personalità pubblica
15:52quindi sia l'attenzione mediatica che ha avuto intorno
15:54sia la facilità per noi e per gli avvocati nel comporre il dossier
15:58per le dovute segnalazioni
16:00hanno giocato un ruolo nella gestione del caso.
16:03La situazione si complica quando le vittime non sono personalità pubbliche.
16:07Questo è un altro aspetto che va considerato
16:09perché appurare la persecuzione di natura politica
16:12può diventare un processo lungo e anche difficoltoso.
16:16Quindi questo caso mette in luce i ritardi sistemici
16:20nel contrastare tali abusi
16:21sebbene le autorità italiane abbiano infine garantito
16:24la tutela di diritti umani
16:25il soggetto interessato ha subito una detenzione non necessaria
16:29e una prolungata incertezza legale.
16:32Quindi qui si pone l'urgenza di riforme procedurali
16:35e migliorare il coordinamento tra autorità competenti
16:38e di rafforzare la tempestività nella gestione di questi casi
16:41evitando l'affidamento quasi automatico
16:44alla documentazione fornita dallo Stato richiedente
16:47anche se noto per appunto pratiche autoritarie.
16:51Poi passiamo alle tattiche occulte.
16:54Nonostante l'assenza di aggressioni fisiche
16:56che non abbiamo appurato in questo studio
17:00emergono numerosi casi di sorveglianza
17:03intimidazioni e pressioni psicologiche sui dissidenti in Italia
17:07anche tramite familiari rimasti in Russia.
17:09I dissidenti vivono in un clima di timore e autocensura
17:12con atti persecutori tradizionali e digitali.
17:15La Federazione Russa ha sviluppato strategie sofisticate
17:18per reprimere i dissidenti anche al di fuori dei propri confini.
17:21Questi metodi comprendono la sorveglianza illecita,
17:25il controllo e il monitoraggio attraverso membri della comunità,
17:29intimidazioni, molestie, milacce fisiche e psicologiche
17:32e persino l'uso di familiari rimasti in patria per esercitare pressioni.
17:38Ora, noi nel report abbiamo approfondito tutti questi elementi
17:43ma ciò che rende questi episodi rilevanti
17:45non è tanto il loro singolo verificarsi
17:47che potrebbe apparire marginale o isolato
17:50quanto la loro natura sistematica
17:53e il fatto che si presentano come un modello identico in diversi Paesi.
17:58è proprio questa coerenza nello schema d'azione
18:01applicato ovunque ci siano dissidenti
18:03a rivelare un disegno organizzato di repressione trasnazionale.
18:08Ora, noi abbiamo anche elencato alcune raccomandazioni.
18:15Ah, ok, sì, arrivo alla fine.
18:19Un allarme, la Duma ha appena approvato un disegno di legge
18:22che inasprisce il perseguimento di dissidenti
18:25e consente di chiamarli in causa per reati d'opinione
18:28commessi all'estero.
18:30La Federazione russa ha dichiarato che per ora
18:32le autorità intendono perseguirli anche fuori dal Paese.
18:35E poi un'ultima menzione in chiusura
18:37alla dichiarazione del G7 sulla TNR
18:40che dice
18:42è una forma aggressiva di ingerenza straniera
18:44mina la sicurezza nazionale e la sovranità dello Stato.
18:47La sicurezza e i diritti umani delle vittime
18:50nonché i principi del diritto internazionale.
18:54Grazie.
18:55Grazie mille, ci sono domande.
18:57Boldrini, onore poi.
19:00Grazie signora Presidente, ringrazio le nostre audite.
19:04Mi vorrei concentrare su un fattore.
19:08Allora, la domanda d'asilo ex Convenzione di Ginevra
19:12ovviamente viene fatta anche principalmente
19:16nasce appunto come esigenza da persecuzione politica
19:20e all'epoca il riferimento era proprio la guerra fredda
19:24quindi il blocco sovietico.
19:27Quindi chi fa una domanda d'asilo
19:29normalmente non va a chiedere la documentazione
19:33diciamo agli uffici della propria ambasciata
19:37perché scappa da quel paese
19:39non può accedere alle autorità a consolare
19:42le autorità d'ambasciata
19:44perché altrimenti significherebbe riconsegnarsi
19:47al regime da cui si fugge.
19:48Quindi è chiaro che il problema dei documenti
19:52insorge per tutti i beneficiari di protezione internazionale
19:57nel momento in cui scade quel documento
20:00semmai si avesse quel documento
20:02e bisogna sostituirlo con un altro.
20:06Allora, riguardo alle criticità
20:07sul processo di estradizione
20:11il processo di estradizione effettivamente
20:13è un processo che non deve mai essere messo in atto
20:17e dico mai in caso di domanda d'asilo
20:20quindi qui bisogna capire
20:22la tempistica tra il ricepimento della domanda d'asilo
20:27e la procedura di estradizione
20:31perché se le autorità ricevono la domanda d'asilo
20:35ovviamente il richiedente d'asilo non può essere estradato
20:38se no c'è un default della Convenzione di Ginevra
20:41quindi mi chiedevo
20:44qual è il momento in cui tutto questo accade
20:46perché non ho colto il problema
20:48perché la persecuzione politica esiste all'estero
20:54continua
20:54non solo per chi viene dalla Federazione Russa purtroppo
20:58e il livello di protezione che gli stati offrono
21:01è sempre più debole, flebile purtroppo
21:03quindi io credo che questo sia un problema serio
21:06che noi dovremmo trattare anche in questa sede
21:09con un'ottica allargata
21:11perché se ci dispiace, dispiace a questa commissione
21:15quando accade a chi fugge dal regime come quello di Putin
21:20dovrebbe dispiacere quando qualcuno fugge da qualsiasi regime
21:25il doppio standard altrimenti sotterra il diritto internazionale
21:29incluso alla Convenzione di Ginevra di cui stiamo parlando
21:32quindi vorrei chiederle di sapere qual è la parte più critica di questo
21:40perché io vedo il problema dei documenti
21:45ma è per tutti così
21:46quindi perché il procedimento di estradizione
21:50arriva prima del documento della domanda d'asilo?
21:55è questo
21:56perché la domanda d'asilo già è sufficiente
21:58per non attivare il procedimento di estradizione
22:02attenzione, non dico quindi l'intervista
22:05e il riconoscimento ex Convenzione di Ginevra
22:09basta domanda d'asilo
22:10grazie
22:11grazie Onori
22:13grazie Presidente
22:14molto velocemente perché abbiamo poco tempo
22:16ci tenevo però a ringraziare le nostre audite
22:17Fido e PHR per il loro intervento
22:20e anche i colleghi presenti
22:22maggioranza e opposizione
22:23questo è di gran piacere questo assetto
22:26perché dimostra l'attenzione
22:27che questa Commissione può dare al tema
22:29credo che le osservazioni della collega Boldrini
22:32siano molto pertinenti
22:33e sono davvero interessata anch'io
22:35ad ascoltare il vostro punto di vista
22:37per quanto riguarda mettere mano alle procedure
22:40questo penso che possa essere oggetto anche di approfondimento
22:43e in questo senso vi chiederei
22:45se la vostra disponibilità magari a coadiuvarci
22:48o a supportarci
22:48se dà il caso in questa iniziativa
22:51mi sembra anche importante menzionare
22:54come sia importante portare il tema
22:56ovviamente all'interno dei singoli Parlamenti nazionali
22:59come stiamo facendo in questo momento
23:01ma anche nei vari format
23:03è stato menzionato il G7
23:04forse anche l'OSCE potrebbe occuparsi
23:06in maniera più sistematica
23:08strategica e strutturata
23:09del tema
23:10e l'aspetto anche della sovranità nazionale
23:14territoriale
23:15mi sembra anche davvero meritevole d'attenzione
23:17quindi i tentativi di persecuzione
23:20che vengono fatti in territori altri
23:22sono effettivamente manifestazioni
23:24di mancanza di sovranità
23:25di questi altri territori
23:27dove vengono
23:28diciamo perpetrati questi atti
23:31e quindi questo è un aspetto
23:32che chiaramente immagino interessi anche tutti
23:34grazie ancora
23:35anche io ho una domanda
23:36sulla vicenda della Red Notice
23:38centra relativamente con
23:41la federazione russa
23:43con l'interferenza della federazione russa
23:44ma centra con
23:45le interferenze dei regimi autoritari
23:49rispetto all'Italia
23:50il caso dello scrittore algerino
23:53Kamel Daud
23:54che è uno scrittore
23:56su cui non si capisce
23:58se c'è una Red Notice
24:00da parte dell'Algeria oppure no
24:02vorrei sapere
24:04se voi avete notizie
24:06sul possibile procedimento
24:09a cui lui sarebbe
24:10sottoposto
24:12nel caso ci fosse una Red Notice
24:13se venisse in Italia
24:15posto che
24:15lo scrittore ha deciso
24:17di non venire
24:18perché il governo italiano
24:19ha deciso di non
24:20esporsi pubblicamente
24:23rispetto al fatto
24:24che lui
24:25sia protetto
24:26dal rischio di estradizione
24:28in Algeria
24:29per reati di opinione
24:30per cui in quel paese
24:31è condannato
24:32grazie
24:32Sfondo io magari
24:35all'onorevole Boldrini
24:37grazie per questa domanda
24:38perché è esattamente
24:39il punto che poi abbiamo sviluppato
24:40nel report
24:41attraverso i casi
24:42che abbiamo studiato
24:43e io facevo giusto
24:44l'esempio di
24:45Yevon Levronciuk
24:47perché
24:47in realtà
24:48l'estradizione
24:49e la richiesta di estradizione
24:51è arrivata
24:52dopo
24:52il fermo
24:53per Red Notice
24:55la Red Notice
24:56mi collego
24:56anche a quello che diceva
24:58l'onorevole Quartapelle
24:59molto spesso
25:01soprattutto quando è verso dissidenti
25:03non è su un registro trasparente
25:05quindi
25:05chi viaggia
25:07ed è dissidente
25:08può non sapere
25:09di essere su una Red Notice
25:10questo
25:11influisce anche
25:12a livello psicologico
25:13sui dissidenti
25:14o comunque
25:15sugli attivisti
25:16perché
25:16hanno paura di viaggiare
25:18Yevon Levronciuk
25:20è stato
25:21fermato
25:22in un hotel
25:23a Napoli
25:23mentre era di passaggio
25:25in Italia
25:25lì è stato fermato
25:27dopo pochi giorni
25:28è arrivata la richiesta
25:29di estradizione
25:30nel frattempo
25:30noi abbiamo operato
25:31con l'avvocato
25:32il dossier
25:33per segnalare
25:34all'Interpol
25:35che era politicamente
25:36motivata
25:37la Red Notice
25:38l'Interpol
25:39l'ha cancellata
25:40però il processo
25:41di estradizione
25:42il procedimento
25:43giudiziario
25:44di estradizione
25:45doveva completarsi
25:46si è completato bene
25:47però in quel tempo
25:48lui è rimasto in carcere
25:50questo è il caso
25:52che succede
25:53sempre più spesso
25:54e noi
25:55lavorando con le vittime
25:57possiamo avere
25:58proprio il quadro
25:59completo di queste situazioni
26:01è un cortocircuito
26:05esatto
26:05esatto
26:06con delle riforme procedurali
26:09noi lavoriamo anche
26:10con avvocati
26:11e sicuramente
26:12l'Interpol
26:13ha delle responsabilità
26:14quindi uno screening
26:15anche
26:16fatto dall'Interpol
26:17andrebbe fatto
26:18e poi
26:19in un secondo momento
26:20quando arrivano
26:21appunto
26:22i fermi
26:23da Red Notice
26:23bisogna capire
26:25anche da quale paese
26:26viene
26:26ed utilizzare
26:28un minimo
26:28di filtro
26:29invece va tutto
26:31in automatico
26:32e poi
26:34l'onorevole
26:35Onori
26:35sì assolutamente
26:36siamo d'accordo
26:37che è importante
26:39portare questi temi
26:40in un'arena internazionale
26:42quindi anche
26:43l'OSCE
26:43assolutamente
26:45è un momento
26:45in cui ci si rende conto
26:46che è una
26:48minaccia
26:49sempre più allarmante
26:50il nostro approccio
26:51deve per forza
26:52essere multidisciplinare
26:53perché c'entrano
26:55gli interni
26:56c'entra la giustizia
26:57c'entrano gli esteri
26:58quindi dobbiamo
26:59necessariamente
27:00agire
27:01in modo coordinato
27:03noi a livello
27:04nazionale
27:05e subnazionale
27:06ma anche
27:07a livello
27:08internazionale
27:09e riguardo invece
27:10al caso
27:11che sottolineava
27:12l'onorevole
27:13Quartapelle
27:14io non ho studiato
27:15il caso
27:15nello specifico
27:16però ho capito
27:17la difficoltà
27:18ed è dovuta
27:19al fatto
27:20che purtroppo
27:20l'Interpol
27:21non ha un registro
27:23pubblico
27:24del Red Notice
27:24quantomeno
27:25una parte
27:26di questo registro
27:27non è pubblico
27:28ed è sempre
27:29di solito
27:30quello
27:30dove i dissidenti
27:31vengono
27:32ingiustamente
27:34messi
27:35sulla Red Notice
27:36grazie
27:38avremmo desiderato
27:39proseguire
27:40con questa audizione
27:41purtroppo
27:41ne abbiamo
27:42altre successive
27:43quindi ringrazio
27:44molto
27:45le audite
27:46grazie
27:49grazie
27:50arrivederci
27:50grazie a tutti
27:53grazie a tutti
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