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  • 8 mesi fa
Basilea, 14 mar. (askanews) - Al centro di tutto ci sono le sale dedicate a Max Ernst, con una serie importantissima di dipinti e tutta la sensazione di un mistero che è prossimo e insondabile allo stesso tempo. Opere che, dentro di noi, abbiamo già visto, anche se le stiamo guardando per la prima volta. La Fondation Beyeler di Basilea è uno dei grandi musei d'Europa, sia per la splendida architettura di Renzo Piano sia per la capacità di affrontare ogni tema con progetti espositivi che sono ricchi e colti. Non fa eccezione la mostra "La chiave dei sogni", che per la prima volta presenta al pubblico le opere surrealiste della Collection Hersaint. Una raccolta che comprende, oltre a Ernst, anche dei Magritte decisivi, Picasso, ma ancora di più dei Dorothea Tanning e pure Henri Rousseau e Wilfredo Lam. Il tutto nella luce, comunque sorprendente, anche nei giorni grigi, del museo svizzero.La mostra punta, ovviamente, sul tema onirico così caro ai surrealisti, ma con naturalezza si spinge oltre, si muove come si muove una collezione, ossia seguendo percorsi che sono culturali, ma anche personali e, per così dire, segreti. Per poi esplodere in tutta la sua chiarezza narrativa nelle sale finali che ospitano una serie di stupefacenti Giacometti, sculture che, realmente, attraversano lo spazio come in una visione, quella sì, che potrebbe essere nata da un sogno. E accanto a queste sculture una serie di dipinti di Balthus, che nel suo mistero ambiguo diventano un'altra forma del modo in cui l'arte ci permette di essere e non essere in uno spazio che potremmo anche chiamare semplicemente il mondo. Reale o sognato non fa differenza alla fine.

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00:00Al centro di tutto ci sono le sale dedicate a Max Ernst, con una serie importantissima
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00:14volta.
00:15La Fondation Baylor di Basilea è uno dei grandi musei d'Europa, sia per la splendida
00:19architettura di Lorenzo Piano, sia per la capacità di affrontare ogni tema con progetti
00:23espositivi che sono ricchi e colti.
00:25Non fa eccezione la mostra La chiave dei sogni, che per la prima volta presenta al
00:30pubblico le opere surrealiste della collezione Ersand.
00:33Una raccolta che comprende, oltre a Ernst, anche dei Magritte Decisivi, Picasso certo,
00:38ma ancora di più dei Dorothea Tenning e pure Henri Rousseau e Wilfredo Lahm.
00:43Il tutto nella luce, comunque sorprendente anche nei giorni grigi, del Museo Svizzero.
00:47La mostra punta ovviamente sul tema onirico così caro ai surrealisti, ma con naturalezza
00:52si spinge oltre, si muove come si muove una collezione, ossia seguendo percorsi che sono
00:57culturali ma anche personali e, per così dire, segreti, per poi esplodere in tutta
01:02la sua chiarezza narrativa nelle sale finali, che ospitano una serie di stupefacenti giacometti,
01:08sculture che realmente attraversano lo spazio come in una visione, quella sì che potrebbe
01:12essere nata da un sogno, e accanto a queste sculture una serie di dipinti di Balthus,
01:17che nel suo mistero ambiguo diventano un'altra forma del modo in cui l'art ci permette
01:21di essere e non essere in uno spazio che potremmo anche chiamare semplicemente il mondo,
01:25reale o sognato, non fa differenza alla fine.
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