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  • 8 mesi fa
Milano, 10 feb. (askanews) - Entro il 2050 il 16% della popolazione globale avrà oltre 65 anni, con un aumento parallelo di patologie croniche e di fragilità. In risposta alla crescente complessità clinica di questi pazienti, Maugeri e l'Università di Pavia hanno dato vita al Master di secondo livello in "Prevenzione, cura e riabilitazione del paziente fragile", con l'obiettivo di formare medici altamente qualificati nella gestione di una condizione sempre più diffusa che vede la presenza di malattie croniche complesse, instabilità clinica, politerapia e ridotta autosufficienza. Il Master, nuovo e importante tassello dell'offerta formativa post-laurea dell'ateneo pavese, è stato illustrato all'Istituto Maugeri da una "Lectio magistralis" del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone."Intanto bisogna dire che nasce tutto da un'adeguata alfabetizzazione: noi dobbiamo sviluppare una cultura sanitaria che purtroppo oggi in Italia è quasi inesistente" ha affermato Bellantone, evidenziando che "senza questo nessun programma di prevenzione può funzionare" ha spiegato il professore, sottolineando l'importanza dell'apporto delle Università e degli istituti clinici , a partire innanzitutto dal "formare i formatori, che è qualcosa di imprescindibile, per poter diffondere a tutti i livelli, ma quando dico a tutti i livelli direi addirittura a partire dalle scuole elementari, con la cultura sanitaria che diventa imprescindibile".Obiettivo del Master, che si articola in 1.500 ore complessive suddivise in 5 moduli, è formare professionisti capaci di gestire transizioni terapeutiche, polifarmacoterapie e interventi personalizzati, con un focus su giovani e anziani, in linea con le linee guida dell'Oms. Il percorso formativo, rivolto a laureati in Medicina e Chirurgia, fornirà strumenti avanzati per la diagnosi, la gestione e la prevenzione della condizione di fragilità, con un'attenzione particolare all'uso di nuove tecnologie e modelli organizzativi sanitari per garantire la continuità delle cure e il coordinamento tra i diversi livelli di assistenza, in continuo contatto con specialisti in diversi ambiti sanitari."I percorsi formativi per noi sono diciamo alla base comunque della nostra attività in quanto purtroppo o per fortuna abbiamo una classe medica con un problema di ricambio generazionale. Il Covid ha insegnato che comunque non possiamo aspettare, abbiamo bisogno continuamente di andare avanti, riuscire a creare una classe medica formata e soprattutto che risponda ai bisogni dei pazienti" ha aggiunto il presidente esecutivo di Maugeri, Luca Damiani, rimarcando "in particolare in questo caso, come abbiamo visto, con un master sulla fragilità. Il nostro contributo - ha sottolineato - è quello di continuare a formare la classe medica in modo tale che possa essere a supporto sia del paziente che del caregiver e anche dal punto di vista sociale"."Facendo una formazione sul campo - ha chiosato Damiani - sicuramente avranno modo di conoscere quelle che sono un po' le nostre metodologie di riabilitazione che ci portiamo avanti dal 1965 e che continuamente innoviamo, ma siamo sicuri che queste ricadute, se possono avere diciamo degli sfrisi da un punto di vista organizzativo, saranno sicuramente compensate poi da un accrescimento da parte dei professionisti".

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01:22ma quando dico a tutti i livelli direi addirittura a partire dalle scuole
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